<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Un'Alfa conciliando economie di scala e prodotto | Page 2 | Il Forum di Quattroruote

Un'Alfa conciliando economie di scala e prodotto

stratoszero ha scritto:
Chrom&gt ha scritto:
Credo che il futuro del gruppo Fiat riservi anche di più all'Alfa... e non solo.
Ad esempio, in futuro potremo vedere trazioni di ogni tipo sullo stesso pianale, con motorizzazioni e carrozzerie di ogni tipo per quello stesso pianale.

Guardando al futuro, il Centro Ricerche Fiat ha avviato lo studio di soluzioni per pianali modulari adattabili sia alle diverse trazioni, convenzionali e alternative, sia alle personalizzazioni richieste dalle varie tipologie d?uso (trasporto persone, consegna merci, ecc.). In quest?area di ricerca si inserisce, tra gli altri, il progetto MIMOSA (MIcrovettura con propulsione ecologica MOdulare e Sicura a elevata versAtilità di impiego) realizzato in collaborazione con l?Università italiana di Catania e l?azienda GGG Elettromeccanica, esperta nella produzione di veicoli speciali. Il progetto prevede la realizzazione di prototipi di microvetture compatte e sicure che, grazie al pianale modulare, offrono una soluzione ecologica e versatile per il trasporto di beni e persone in ambito urbano. La modularità è garantita dall?adozione di una soluzione ?split-frame?, che prevede la separazione netta del telaio dalla carrozzeria. Il telaio portante carrozzato (rolling chassis) garantisce maggiori prestazioni di sicurezza, comfort e guidabilità; mentre la carrozzeria, collegata rigidamente al pianale, è realizzata con pannelli polimerici ed è scomponibile in parti mobili per favorire la massima flessibilità d?uso.

Il telaio multi-materiale dimostra come l?architettura di tipo ?split frame? può essere impiegata anche su vetture super sportive con conseguenti benefici in termini di rapporto peso/potenza
In un veicolo ?split frame? la scocca è fisicamente separata in due parti distinte: una inferiore ed una superiore. La prima parte è un vero e proprio telaio autoportante che sorregge il motore, le sospensioni, tutti gli impianti del veicolo e sopporta inoltre i carichi strada e gli urti. La parte superiore dello split frame ospita invece i passeggeri e genera la forma esterna del veicolo. Le due parti sono tra loro collegate tramite tasselli elastici che assicurano, in abitacolo, un elevato livello di filtraggio delle vibrazioni.
Questa architettura non veniva storicamente ritenuta idonea all?impiego su vetture sportive in quanto non particolarmente efficiente dal punto di vista del peso se paragonata alla soluzione a scocca portante. L?attività? ?telaio multi-materiale? ha dimostrato invece che la precedente affermazione può essere messa in discussione con una progettazione del telaio inferiore che selezioni il materiale, la forma e la tecnologia appropriata per ciascun elemento che compone il telaio stesso. Come risultato, la struttura inferiore dello split frame fa uso di leghe di titanio, alluminio (sia fusioni che estrusioni) e fibre di carbonio. Questo telaio ha un peso al di sotto dei 100 kg e le sue prestazioni (crash e rigidezza torsionale) sono conformi ai target di una vettura super sportiva.


Purtroppo, questo futuro non sarà cosi prossimo... ma neanche troppo in là, a questo punto, e credo che sarà certo. Il pianale della Giulietta, infatti, è il primo esempio che prova come il gruppo abbia ormai imboccato questa via. ;)

Trazioni di ogni tipo sullo stesso pianale?
Può darsi, ma la descrizione del progetto MIMOSA, riportata nell'articolo, riguarda altro... :rolleyes:

Il progetto MIMOSA, risalente al 2004, ha intrapreso una strada tutta sua.
Per il resto, quel ch'é rimasta è la convinzione della bontà dei pianali split frame e multi frame, realizzati con la tecnica multi-materiale.
Il pianale della Giulietta, come affermavo prima, ne è un primo esempio, scaturito dal progetto europeo "SuperLightCar" al quale il gruppo Fiat ha partecipato fin dal 2006 apportandovi queste convinzioni, con il CRF e Comau, e concretizzatosi nel 2009 con la presentazione del primo prototipo di questo pianale effettuata nella sede della VW, che di questo progetto ne è stata coordinatrice.
Da questo, il C-Evo sul quale è stata realizzata la Giulietta; che ritarda la sua uscita dal 2009 al 2010, rispetto al piano industriale, se vi ricordate, proprio per poter utilizzare questo nuovo tipo di pianale.
Infatti, questa possibilità già esistente nel gruppo la riportano anche testate che conoscono bene il mondo Fiat e il CRF.

Da AutoBlog, pubblicato circa 4 mesi fa.
E se quella della trazione posteriore fosse una certezza per l?Alfa Romeo Giulia? La supposizione ci viene spontanea dopo aver letto un articolo del principale quotidiano nazionale sulla nuova berlina italiana: sembra infatti che Alfa Romeo stia testando negli Stati Uniti una Giulia a trazione posteriore insieme ad una a trazione integrale e che l?arrivo della ?TP? sia scontato. La conversione alla trazione posteriore sarebbe possibile grazie all?estrema modularità del Pianale C-Evo (che ha debuttato sulla Giulietta): non solo può essere allungato nel passo ed allargato aggiungendo lamierati nel pavimento, ma è anche predisposto per la trazione integrale e di conseguenza anche per la posteriore. Il tutto senza grossi investimenti.

Ovviamente tutto questo ci fa stampare un bel sorriso sulla faccia. Come quello che ci ha fatto fare l?anticipazione sulla 4C. Tutto questo testimonia che c?è fermento in casa Alfa e che la volontà di rilanciare questo glorioso brand non è solo fatta di parole. La Giulietta e la MiTO stanno vendendo bene ed hanno raccolto pareri positivi in ogni test o comparativa: erano automobili che Alfa non poteva sbagliare. Con la Giulia il marchio del biscione è obbligato nuovamente a fare bene; non solo perché questa vettura dovrà riparare agli errori della pur bella 159, ma soprattutto perché sarà commercializzata anche nel nuovo continente: ne va quindi della credibilità dell?intero marchio sul principale mercato del mondo.


Spero di essere stato esaustivo. ;)
 
Chrom&gt ha scritto:
Spero di essere stato esaustivo. ;)

Sei stato esaustivo su studi e ricerche.

In realtà, per vetture &quot;vere&quot; (cioè in produzione), trazioni di ogni tipo sullo stesso pianale non se ne vedono ancora. 8)
 
Su un pianale che prevede la Ti - fare - si può fare virtialmente tutto: basta staccare uno dei due alberi, a piacimento, oppure entrambi, ed ottenere un'auto a spinta. Che poi ciò sia sensato, e che una Giulia progettata per ta/ti possa camminare decentemente anche con la tp, ed il 60% del peso all'anteriore, è altro paio di maniche. Infatti nessuno si azzarda simili stravolgimenti, tant'è che i suv, nelle versioni di base a trazione non integrale, perdono la trazione considerata "aggiunta", spesso mediante haldex o similare, per conservare quella connaturata, che va in accordo con la disposizione del motore, del cambio, e dei pesi.
 
Chrom&gt ha scritto:
Il progetto MIMOSA, risalente al 2004, ha intrapreso una strada tutta sua.
Per il resto, quel ch'é rimasta è la convinzione della bontà dei pianali split frame e multi frame, realizzati con la tecnica multi-materiale.
Il pianale della Giulietta, come affermavo prima, ne un primo esempio, scaturito dal progetto europeo &quot;SuperLightCar&quot; al quale il gruppo Fiat ha partecipato fin dal 2006 apportandovi queste convinzioni, con il CRF e Comau, e concretizzatosi nel 2009 con la presentazione del primo prototipo di questo pianale effettuata nella sede della VW, che di questo progetto ne è stata coordinatrice.
Da questo, il C-Evo sul quale è stata realizzata la Giulietta; che ritarda la sua uscita dal 2009 al 2010, rispetto al piano industriale, se vi ricordate, proprio per poter utilizzare questo nuovo tipo di pianale.
Infatti, questa possibilità già esistente nel gruppo la riportano anche testate che conoscono bene il mondo Fiat e il CRF.

Da AutoBlog, pubblicato circa 4 mesi fa.
E se quella della trazione posteriore fosse una certezza per l?Alfa Romeo Giulia? La supposizione ci viene spontanea dopo aver letto un articolo del principale quotidiano nazionale sulla nuova berlina italiana: sembra infatti che Alfa Romeo stia testando negli Stati Uniti una Giulia a trazione posteriore insieme ad una a trazione integrale e che l?arrivo della ?TP? sia scontato. La conversione alla trazione posteriore sarebbe possibile grazie all?estrema modularità del Pianale C-Evo (che ha debuttato sulla Giulietta): non solo può essere allungato nel passo ed allargato aggiungendo lamierati nel pavimento, ma è anche predisposto per la trazione integrale e di conseguenza anche per la posteriore. Il tutto senza grossi investimenti.

Ovviamente tutto questo ci fa stampare un bel sorriso sulla faccia. Come quello che ci ha fatto fare l?anticipazione sulla 4C. Tutto questo testimonia che c?è fermento in casa Alfa e che la volontà di rilanciare questo glorioso brand non è solo fatta di parole. La Giulietta e la MiTO stanno vendendo bene ed hanno raccolto pareri positivi in ogni test o comparativa: erano automobili che Alfa non poteva sbagliare. Con la Giulia il marchio del biscione è obbligato nuovamente a fare bene; non solo perché questa vettura dovrà riparare agli errori della pur bella 159, ma soprattutto perché sarà commercializzata anche nel nuovo continente: ne va quindi della credibilità dell?intero marchio sul principale mercato del mondo.


Spero di essere stato esaustivo. ;)

Difficile che il C-Evo possa prevedere la doppia disposizione meccanica, anche perché come suggerisce il nome è un'evoluzione del C che debuttò su Stilo e sul quale è stata poi fatta la Bravo II serie tuttora in commmercio.
Se andate a vedere alcune immagini del pianale C-Evo noterete come sia un'evoluzione, in più le auto sono costruite nel medesimo impianto e penso addirittura sulla medesima linea produttiva!
 
stratoszero ha scritto:
Sei stato esaustivo su studi e ricerche.

In realtà, per vetture &quot;vere&quot; (cioè in produzione), trazioni di ogni tipo sullo stesso pianale non se ne vedono ancora. 8)

Si vedranno qualche "modulo" condiviso come nel caso del nuovo MQB con l'MLB (quello Audi, penso nella sua evoluzione), ma si tratta di un'unico pianale.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Su un pianale che prevede la Ti - fare - si può fare virtialmente tutto: basta staccare uno dei due alberi, a piacimento, oppure entrambi, ed ottenere un'auto a spinta. Che poi ciò sia sensato, e che una Giulia progettata per ta/ti possa camminare decentemente anche con la tp, ed il 60% del peso all'anteriore, è altro paio di maniche. Infatti nessuno si azzarda simili stravolgimenti, tant'è che i suv, nelle versioni di base a trazione non integrale, perdono la trazione considerata "aggiunta", spesso mediante haldex o similare, per conservare quella connaturata, che va in accordo con la disposizione del motore, del cambio, e dei pesi.
Potrebbe essere modulare tutto il reparto anteriore del pianale, nel senso che si sostituisce la versione per il motore trasversale con quella per il motore longitudinale. :D
 
Maxetto ha scritto:
Potrebbe essere modulare tutto il reparto anteriore del pianale, nel senso che si sostituisce la versione per il motore trasversale con quella per il motore longitudinale. :D
Devi però anche cambiare tutta la struttura del tunnel centrale in quanto l'albero che porta la trazione alle ruote posteriori è molto più alto in una trazione posteriore con motore longitudinale (nelle TA/TI con motore trasversale l'abero è più basso perché è all'altezza del differenziale anteriore.
 
Maxetto ha scritto:
Potrebbe essere modulare tutto il reparto anteriore del pianale, nel senso che si sostituisce la versione per il motore trasversale con quella per il motore longitudinale. :D

Ah beh...se è per quello, non c'è nulla di più modulare di ciò che ancora non esiste: te lo puoi immaginare come più ti garba, la fantasia è iperflessibile.
 
_enzo ha scritto:
Si vedranno qualche "modulo" condiviso come nel caso del nuovo MQB con l'MLB (quello Audi, penso nella sua evoluzione), ma si tratta di un'unico pianale.

Ma anche il pianale MLB, secondo wiki, è solo per "front-wheel or four-wheel drive models". :?
 
_enzo ha scritto:
GenLee ha scritto:
Di fatto, come stanno le cose, tuttavia, si prospetta:
1- una berlina "ibrida" D_E (per le dimensioni), che non accontenterà gli Alfisti nè interesserà gli yankee;
2- un'ammiraglia (solo) Maserati che non potrà avere lo stesso "impatto" che avrebbe una berlina Alfa, sia in termini di immagine, sia di vendite proprie, sia di riflesso sulla restante gamma;
3- una 4c che, per quanto fantastica, non potrà fare i miracoli per risollevare le sorti del Marchio, per ovvi motivi, ma che viene colpevolmente ritardata;
4- un Suv, di cui non ho capito bene la collocazione; forse come il Grand Cherokee: preferirei qualcosa di più piccolo tipo Rav 4;
5- un Duetto, pare su base Viper: bene, speriamo non sia collocato troppo in alto come gamma e motori.
Un pianale modulare, eccellente realizzazione, sarebbe, a questo punto, un obiettivo di lunghissimo termine....
In realità si può agganciare il mio piano con quello previsto da Marchionne in quanto, come detto, la Maserati BiTurbo la si farebbe uscire come Alfa così come il Suv su base GranCherokee. La berlina Alfa sui 4,8 metri la si potrebbe vendere come Lancia e Chrysler. Il Suv di derivazione Giulietta continuerebbe la sua progettazione su pianale C-US-Wide.

Il tuo piano ha il vantaggio di non essere "fantasioso" ma, appunto,realizzabile.
Di fatto quello che proponi potrebbe essere facilmente messo in opera, ma a quanto pare, sembrano prevalere altre "idee".
Ripeto, secondo me, prodotti che potrebbero avere un buon riscontro in termini di vendite e immagine sono: berlina D "compatta" tipo-156, ammiraglia Alfa su base BiTurbo, spider su base Viper (più piccola però), Suv medio piccolo e 4c (immagine soprattutto).
 
_enzo ha scritto:
Chrom&gt ha scritto:
Il progetto MIMOSA, risalente al 2004, ha intrapreso una strada tutta sua.
Per il resto, quel ch'é rimasta è la convinzione della bontà dei pianali split frame e multi frame, realizzati con la tecnica multi-materiale.
Il pianale della Giulietta, come affermavo prima, ne un primo esempio, scaturito dal progetto europeo &quot;SuperLightCar&quot; al quale il gruppo Fiat ha partecipato fin dal 2006 apportandovi queste convinzioni, con il CRF e Comau, e concretizzatosi nel 2009 con la presentazione del primo prototipo di questo pianale effettuata nella sede della VW, che di questo progetto ne è stata coordinatrice.
Da questo, il C-Evo sul quale è stata realizzata la Giulietta; che ritarda la sua uscita dal 2009 al 2010, rispetto al piano industriale, se vi ricordate, proprio per poter utilizzare questo nuovo tipo di pianale.
Infatti, questa possibilità già esistente nel gruppo la riportano anche testate che conoscono bene il mondo Fiat e il CRF.

Da AutoBlog, pubblicato circa 4 mesi fa.
E se quella della trazione posteriore fosse una certezza per l?Alfa Romeo Giulia? La supposizione ci viene spontanea dopo aver letto un articolo del principale quotidiano nazionale sulla nuova berlina italiana: sembra infatti che Alfa Romeo stia testando negli Stati Uniti una Giulia a trazione posteriore insieme ad una a trazione integrale e che l?arrivo della ?TP? sia scontato. La conversione alla trazione posteriore sarebbe possibile grazie all?estrema modularità del Pianale C-Evo (che ha debuttato sulla Giulietta): non solo può essere allungato nel passo ed allargato aggiungendo lamierati nel pavimento, ma è anche predisposto per la trazione integrale e di conseguenza anche per la posteriore. Il tutto senza grossi investimenti.

Ovviamente tutto questo ci fa stampare un bel sorriso sulla faccia. Come quello che ci ha fatto fare l?anticipazione sulla 4C. Tutto questo testimonia che c?è fermento in casa Alfa e che la volontà di rilanciare questo glorioso brand non è solo fatta di parole. La Giulietta e la MiTO stanno vendendo bene ed hanno raccolto pareri positivi in ogni test o comparativa: erano automobili che Alfa non poteva sbagliare. Con la Giulia il marchio del biscione è obbligato nuovamente a fare bene; non solo perché questa vettura dovrà riparare agli errori della pur bella 159, ma soprattutto perché sarà commercializzata anche nel nuovo continente: ne va quindi della credibilità dell?intero marchio sul principale mercato del mondo.


Spero di essere stato esaustivo. ;)

Difficile che il C-Evo possa prevedere la doppia disposizione meccanica, anche perché come suggerisce il nome è un'evoluzione del C che debuttò su Stilo e sul quale è stata poi fatta la Bravo II serie tuttora in commmercio.
Se andate a vedere alcune immagini del pianale C-Evo noterete come sia un'evoluzione, in più le auto sono costruite nel medesimo impianto e penso addirittura sulla medesima linea produttiva!

Non il C-Evo, non credo, troppo presto. Ma la sua diretta evoluzione yenkee forse si. 8)
La piattaforma CUSW, infatti, potrebbe essere stata ulteriormente sviluppata a partire dal C-Evo per realizzare proprio questo tipo di industrializzazione. Se lo hanno fatto, secondo me è questo che vedremo sulle nuove vetture del gruppone italo-americano: ad iniziare dalle Dodge e dalle Alfa, Giulia compresa.
Questo spero/sospetto io, e con i tempi necessari ci saremmo anche, ma ovviamente non può che essere subordinato alla condizione di cui sopra. Altrimenti si perderà almeno un ulteriore quinquennio. :?

Le linee di produzione, invece, sono un'altra storia... e tutt'altri soldini... tanti soldini. Ma solo se non hanno in programma di trasferire su queste tutte le nuove produzioni almeno di Jeep, Dodge e Alfa. Non sappiamo, ad esempio, in che modo stanno trasformando gli stabilimenti del continente americano e quella di Mirafiori, o cosa s'intende esattamente, e nei particolari, con piattaforma CUSW derivata dal C-Evo.
Ovviamente, mi sto abbandonando sostanzialmente ad un esercizio di fanta-industria... ma solo fino a prova contraria.
In fondo, tutti questi ritardi anche per la Giulia mi sembrano tanto un déjà vu... :twisted: :D
 
stratoszero ha scritto:
_enzo ha scritto:
Si vedranno qualche "modulo" condiviso come nel caso del nuovo MQB con l'MLB (quello Audi, penso nella sua evoluzione), ma si tratta di un'unico pianale.

Ma anche il pianale MLB, secondo wiki, è solo per "front-wheel or four-wheel drive models". :?
Ma ha la disposizione longitudinale del motore mentre la prossima Golf su pianale MQB è, come sempre, con motore trasversale.
 
Chrom&gt ha scritto:
Non il C-Evo, non credo, troppo presto. Ma la sua diretta evoluzione yenkee forse si. 8)
La piattaforma CUSW, infatti, potrebbe essere stata ulteriormente sviluppata a partire dal C-Evo per realizzare proprio questo tipo di industrializzazione. Se lo hanno fatto, secondo me è questo che vedremo sulle nuove vetture del gruppone italo-americano: ad iniziare dalle Dodge e dalle Alfa, Giulia compresa.
Questo spero/sospetto io, e con i tempi necessari ci saremmo anche, ma ovviamente non può che essere subordinato alla condizione di cui sopra. Altrimenti si perderà almeno un ulteriore quinquennio. :?

Le linee di produzione, invece, sono un'altra storia... e tutt'altri soldini... tanti soldini. Ma solo se non hanno in programma di trasferire su queste tutte le nuove produzioni almeno di Jeep, Dodge e Alfa. Non sappiamo, ad esempio, in che modo stanno trasformando gli stabilimenti del continente americano e quella di Mirafiori, o cosa s'intende esattamente, e nei particolari, con piattaforma CUSW derivata dal C-Evo.
Il C-US-Wide è il C-Evo modificato con carreggiate più larghe e con un passo un filo più lungo ma soprattutto i rinforzi per rispettare le normative americane (e infatti nel nome c'è UnitedStates)

Chrom&gt ha scritto:
Ovviamente, mi sto abbandonando sostanzialmente ad un esercizio di fanta-industria... ma solo fino a prova contraria.
In fondo, tutti questi ritardi anche per la Giulia mi sembrano tanto un déjà vu... :twisted: :D

Anche questo mi preoccupa, non vorrei che finisca come la Lybra.
 
Back
Alto