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Una finestra sulla lettura e sul mondo dei libri

Dostoevskij, non scrive libri facili, se ti è piaciuto c'è un motivo
Adesso non lo ricordo molto quel romanzo, è passato troppo tempo. Però ricordo che lo lessi con relativa facilità, senza perdere il filo come purtroppo mi accade spesso con i capolavori della letteratura russa dell'Ottocento.
E mi piacque anche per come raccontava vicende di persone che erano vittime della società brutale di allora, della loro vita difficile, un po' come "I miserabili" di Hugo e diversi romanzi di Dickens.
 
Però ricordo che lo lessi con relativa facilità, senza perdere il filo come purtroppo mi accade spesso con i capolavori della letteratura russa dell'Ottocento.

A me è successo con Delitto e castigo, gran parte del libro è sulle paranoie mentali del protagonista dove aver commesso un'omicidio, e del gioco psicologico con il capo della polizia che cerca di incastrarlo senza farglielo capire. Ma non ho mollato, molte volte ho dovuto rileggere anche 3 volte intere parti per capirlo.
 
Per dire, non sono mai riuscito a portare a termine la lettura di "Il processo" e "Il castello" di Kafka, e neanche "La montagna incantata" di Mann. Figuriamoci poi "Alla ricerca del tempo perduto" di Proust...
Tutti considerati all'unanimità capolavori assoluti (e ne sono convinto che lo siano), ma difficilissimi da affrontare per uno come me che, a parte i periodi di ferie, legge quasi solo a letto prima di addormentarsi... e si addormenta sempre troppo presto!

Per me è un po' una sconfitta, visto che mio padre era un professore di liceo di letteratura e sono cresciuto in una casa piena zeppa di libri, e da bambino leggevo moltissimo (perché mi piaceva proprio, non perché mi fosse imposto).
 
per la mia di esperienza libri difficili in teoria non ci sono , ci sono libri che devono essere seguiti e quindi non si adattano ad una lettura non continuativa, io per esempio tra questi annovero 'Ulisse' di Joyce che si presenta alcune complicazioni nella lettura ma se ci si mette per diverse ore di seguito tutti i giorni alla fine si riesce a leggere . Io per questo vado un poco controcorrente ed in vacanza , avendo tempo, leggo libri che necessitano di più tempo e che con gli impegni della vita quotidiana si apprezzerebbero di meno
 
per la mia di esperienza libri difficili in teoria non ci sono , ci sono libri che devono essere seguiti e quindi non si adattano ad una lettura non continuativa, io per esempio tra questi annovero 'Ulisse' di Joyce che si presenta alcune complicazioni nella lettura ma se ci si mette per diverse ore di seguito tutti i giorni alla fine si riesce a leggere . Io per questo vado un poco controcorrente ed in vacanza , avendo tempo, leggo libri che necessitano di più tempo e che con gli impegni della vita quotidiana si apprezzerebbero di meno
Ecco, le vacanze per me sono l'unica occasione per affrontare certe letture, come tempo a disposizione per leggere con continuità e concentrazione, senza rischiare di addormentarmi dopo un paio di pagine.
Ma una volta mi facevo tre settimane di fila al campeggio al mare, e allora sì che leggevo tanto (per es. "Il conte di Montecristo" e "IT" me li lessi in quella situazione, molto favorevole ai lunghi romanzi). Però, quando uno sta nello spirito vacanziero, con la voglia di evasione e leggerezza, è difficile che si metta a leggere Proust, Mann o Kafka...
Poi al giorno d'oggi la vacanza al mare mi si è ridotta a una settimana sola: preferiamo variare il modo di passare le nostre ferie, e questo è un bene, ma il tempo per le letture si è ridotto parecchio.
 
Può essere che quando andrò in pensione diventerò un grande lettore... se ne avrò ancora la voglia...
Sul mio comodino ho alcuni romanzi recenti che mi sono stati regalati a Natale e devo ancora cominciare a leggere.
Per ora sono nella fase di interesse per i saggi di storia. Li leggo piuttosto a rilento, solo la sera prima di dormire o nel pomeriggio dopo pranzo, ma vado avanti.
 
Ecco, le vacanze per me sono l'unica occasione per affrontare certe letture, come tempo a disposizione per leggere con continuità e concentrazione, senza rischiare di addormentarmi dopo un paio di pagine.
Ma una volta mi facevo tre settimane di fila al campeggio al mare, e allora sì che leggevo tanto (per es. "Il conte di Montecristo" e "IT" me li lessi in quella situazione, molto favorevole ai lunghi romanzi). Però, quando uno sta nello spirito vacanziero, con la voglia di evasione e leggerezza, è difficile che si metta a leggere Proust, Mann o Kafka...
Poi al giorno d'oggi la vacanza al mare mi si è ridotta a una settimana sola: preferiamo variare il modo di passare le nostre ferie, e questo è un bene, ma il tempo per le letture si è ridotto parecchio.

credo che si aggiunge anche un certo stato d'animo per certe letture, un discorso è leggere un romanzo d'avventura e un discorso è leggere un romanzo più impegnato che richiede anche un analisi del testo, di quello che vuole dire l'autore.
 
Recentemente ho trovato una terza via, ma comunque è sempre una lettura '' spezzettata'': molti romanzi dell'800 ( come appunto L'Idiota) si trovano in pdf, ce l'ho sullo smart ed ogni occasione è buona per leggere qualche pagina...
 
Recentemente ho trovato una terza via, ma comunque è sempre una lettura '' spezzettata'': molti romanzi dell'800 ( come appunto L'Idiota) si trovano in pdf, ce l'ho sullo smart ed ogni occasione è buona per leggere qualche pagina...
Secondo me non è tanto questione di supporto, quanto di spirito e predisposizione mentale per affrontare certe letture.
A me è sempre piaciuto leggere su carta, però per comodità sempre più spesso leggo su Kindle. E ho pure l'app Kindle su smartphone, ma non la uso praticamente mai. Non mi verrebbe mai in mente di leggere un pezzettino di Dostoevskij per volta dallo smartphone, nei tempi morti...
 
Mi è venuto in mente un romanzo piuttosto recente, lungo ma facilissimo da leggere (eh, gli americani sotto questo punto di vista sono imbattibili!), molto avvincente, che mi è piaciuto (nonostante mi sia stato regalato da mia suocera :emoji_grin:):

"Il cardellino" di Donna Tartt

Ne hanno pure tratto un film, e mi è piaciuto pure quello (cosa non sempre scontata quando si vede un film dopo aver letto il romanzo)
 
Ho un amico che legge tantissimo (principalmente narrativa), molto più di me.
Però in verità non legge per niente.
Come fa? Con gli audiolibri. Ogni volta che va al lavoro in auto (un'ora e mezza ad andare e altrettanto a tornare) ascolta romanzi e racconti. Anche quando fa una passeggiata da solo sta con gli auricolari per ascoltare un audiolibro. Una volta che l'ho incontrato per caso a momenti manco mi salutava perché era troppo preso da un momento cruciale, stavano per impiccare il protagonista...

Io e mia moglie ci abbiamo provato una volta sola: in un lungo viaggio in auto abbiamo ascoltato un classico, "Frankeinstein" di Mary Shelley. Devo dire che in questi casi fa molta compagnia, come qualcuno che ti racconta una storia a voce, e si segue bene. Però personalmente preferisco leggere piuttosto che ascoltare.
 
Ascoltare un audiolibro mentre si guida non distrae troppo l'attenzione? Mi sembra di guidare con il pilota automatico quando ricevo una telefonata di lavoro. Mi ritrovo ad aver percorso tot km senza averne il ricordo. E' inquietante.
 
Ascoltare un audiolibro mentre si guida non distrae troppo l'attenzione? Mi sembra di guidare con il pilota automatico quando ricevo una telefonata di lavoro. Mi ritrovo ad aver percorso tot km senza averne il ricordo. E' inquietante.
Non so, io l'ho provato solo in autostrada durante un lungo viaggio e mi sono trovato bene: tanta compagnia e nessuna distrazione.
Se poi il mio amico li ascolta sempre anche su strade normali e trafficate per andare a Roma a lavorare, immagino che non c'è alcun problema neanche in quel caso.
D'altra parte, se è per questo sarebbe distraente anche il normale ascolto della radio (i notiziari e tutte le trasmissioni "parlate"), e pure la moglie a fianco che parla!
 
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