Vi chiedo scusa se a volte mi lascio andare ma e' il mio marchio di fabbrica la sensibilita' che reputo soprattutto una condanna per quanto possa essere considerata una benedizione.
Nascondersi dietro il fatto che si e' cosi' non e' corretto, si deve cambiare ma, come disse Don Abbondio, il coraggio uno non se lo puo' dare.....
Queste piccole cose che scrivo nei momenti in cui ascolto " close cover " di Mertens al suo pianoforte mi consentono di avere vicino amici e nelle nebbia della vita di avere uno spiraglio di sole.
Non ho il dono di una Fede intensa come vorrei per quanto io la cerchi e l'abbia cercata e cerchero' per cui navigo a vista in un mare di malinconia.
Benedico il giorno in cui mia moglie mi disse nel maggio duemilasette : " comprala, una volta nella vita fatti un regalo, rinuncio io per te ".
Ed acquistai l'Octavia vrs.
Una macchina lo so, metallo, gomma,. plastica e chissa' cos'altro ma dopo di lei sono entrato in forum timidamente e nel tempo ho trovato persone speciali, questo e' un dono inestimabile.
Forse la mia poca Fede mi ha premiato con questo.
E' vero che il tema e' l'auto ma, se ci si rende conto, quello che abbiamo conseguito in forum, i raduni, i ritrovi, i contatti in skype, i nostri scritti, le email, sono frutto di un " viaggio " che abbiamo compiuto nel tempo e nel'anima.
Nel tempo perche' in due anni e mezzo i rapporti si sono saldati regalandoci rapporti di amicizia invidiabili, nell'anima perche' l'attenzione dalle auto si e' rivolta alle persone.
Devo ammettere di essere stato oggetto di confidenze personali che devo mantenere come tali ma che danno un aspetto piu' preciso di ogni amico che ho qui, c'e' chi ha sofferto ben piu' di me e sta ancora patendo le conseguenze che il tempo non riesce a lenire nonostante tutto.
Oggi so che anche senza una Skoda ho amici e per me e' importante, non penso che cambiero' marca di auto perche' indirettamente sono in debito con questa Casa automobilistica.
Forse anche perche' la Fabia 1.4 che ha ora mia zia e' l'auto che ha dato a mio padre piu' soddisfazioni e l'ha accompagnato sino alla fine.
Per questo ho chiamato Fabio il mio piccolo e se fosse stata una femmina, Fabia.
E' vero che certi scritti costituiscono un momento di riflessione per molti ma ora mi rendo conto che possono riaprire ferite per altri e devo considerarlo in futuro, anche quando suona la musica e le dita di Mertens sfiorano i tasti del piano, le mie devono esitare sulla tastiera.
Rinnovo le mie scuse, a 46 anni ci si puo' ancora sbagliare....
.Ciao,Domenico
