<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Un paese di poveracci | Page 54 | Il Forum di Quattroruote

Un paese di poveracci

A integrazione del mio post precedente, aggiungerei che non è infrequente per determinate tipologie di autonomi che le quote di ammortamento dei macchinari si ciuccino praticamente tutto il reddito....
 
Mi pare molto strano. Ho preso in mano ora un cedolino di un dipendente pubblico, circa 7.550 lordi e 4.200 netti, prelievo complessivo 44% parlando di un livello stipendiale alto.
Regione FVG? Comune non dissestato? Anche in Lombardia guadagnavo quasi 10% in meno delle colleghe colà residenti.
 
A integrazione del mio post precedente, aggiungerei che non è infrequente per determinate tipologie di autonomi che le quote di ammortamento dei macchinari si ciuccino praticamente tutto il reddito....
Su questo però a me viene un dubbio (che magari, non essendo nè commercialista né ragioniere è una scemata abnorme ma la dico lo stesso): l'ammortamento di un bene acquisito non è parte FISCALE mentre quanto percepisci è parte FINANZIARIA?

Ossia soldi liquidi da una parte e gestione di tasse e bilanci dall'altra.

Chiaramente per prendere i macchinari potresti aver fatto un prestito (in quel caso capirei il tuo commento riferito all'ammortamento, al di là del termine specifico) oppure semplicemente li ha acquistati con la liquidità che aveva già così da migliorare ulteriormente i servizi offerti (e generare più fatturato con meno fatica).
 
Su questo però a me viene un dubbio (che magari, non essendo nè commercialista né ragioniere è una scemata abnorme ma la dico lo stesso): l'ammortamento di un bene acquisito non è parte FISCALE mentre quanto percepisci è parte FINANZIARIA?

Ossia soldi liquidi da una parte e gestione di tasse e bilanci dall'altra.

Chiaramente per prendere i macchinari potresti aver fatto un prestito (in quel caso capirei il tuo commento riferito all'ammortamento, al di là del termine specifico) oppure semplicemente li ha acquistati con la liquidità che aveva già così da migliorare ulteriormente i servizi offerti (e generare più fatturato con meno fatica).

Anche se usi liquidità disponibile, devi comunque accantonare ogni anno una quota per sostituire il bene al termine della sua vita utile, e quella lo deduci dal reddito.
 
Anche se usi liquidità disponibile, devi comunque accantonare ogni anno una quota per sostituire il bene al termine della sua vita utile, e quella lo deduci dal reddito.
Sai che non sono molto d'accordo?

Nelle fatture che un autonomo emette c'è inclusa anche la parte legata all'uso e al consumo degli strumenti che utilizzi, altrimenti diventerebbe "beneficenza" ogni strumento che dovesse servire; voglio dire che fa parte del "pacchetto".
Quando ho pagato la fattura dell'idraulico che ci ha fornito il nuovo scaldabagno non ho trovato riferimenti agli attrezzi utilizzati, al rotolo di teflon o canapa, ai grassi, ecc... ma sono più che certo che nel costo di "installazione" fossero inclusi anche quelli, oltre al tempo, all'uscita e alla sua specifica competenza.

Se ragioni così per un autonomo allora dovresti considerare alla stessa stregua il carburante o l'auto che si usa per andare al lavoro, il pranzo per chi lo porta da casa e non ha mensa/buoni pasto (o la parte eccedente, giacché mangiare coi ticket che vengono elargiti è pressoché impossibile, quantomeno a Milano...) e così via...
 
Sai che non sono molto d'accordo?

Nelle fatture che un autonomo emette c'è inclusa anche la parte legata all'uso e al consumo degli strumenti che utilizzi, altrimenti diventerebbe "beneficenza" ogni strumento che dovesse servire; voglio dire che fa parte del "pacchetto".
Quando ho pagato la fattura dell'idraulico che ci ha fornito il nuovo scaldabagno non ho trovato riferimenti agli attrezzi utilizzati, al rotolo di teflon o canapa, ai grassi, ecc... ma sono più che certo che nel costo di "installazione" fossero inclusi anche quelli, oltre al tempo, all'uscita e alla sua specifica competenza.

Se ragioni così per un autonomo allora dovresti considerare alla stessa stregua il carburante o l'auto che si usa per andare al lavoro, il pranzo per chi lo porta da casa e non ha mensa/buoni pasto (o la parte eccedente, giacché mangiare coi ticket che vengono elargiti è pressoché impossibile, quantomeno a Milano...) e così via...

Non sono un commercialista, ma mio papà è stato autonomo per parecchi anni, e ricordo che l'ammortamento delle attrezzature era una voce passiva nel calcolo del reddito.

https://fiscomania.com/ammortamento-beni-strumentali/

Ammortamento Dei Beni Strumentali
Gli acquisti di beni durevoli strumentali all’attività del professionista e che non esauriscono la loro utilità in un unico esercizio, sono costi che il professionista sostiene e che può dedurre dal proprio reddito professionale, in quanto inerenti l’attività professionale.

Come abbiamo visto, la prima caratteristica da analizzare nei beni strumentali riguarda il costo di acquisto. Secondo questo parametro è possibile suddividere i beni strumentali in:

  • Beni strumentali con costo unitario > €. 516,46 – I beni con un valore unitario maggiore di €. 516, 46 sono soggetti ad ammortamento in quote annuali secondo i coefficienti previsti dal D.M. 31/12/1988. Il professionista ha facoltà di dedurre ogni anno una quota del costo complessivo sostenuto per l’acquisto del bene strumentale;
  • Beni strumentali con costo unitario ≤ €. 516,46 – I beni di importo unitario inferiore a €. 516,46 possono essere registrati direttamente come costi di esercizio e dedotti integralmente dal reddito nell’esercizio in cui sono stati acquistati, oppure è possibile ammortizzare il costo in quote costanti nell’esercizio in corso e in quelli successivi. La scelta è a discrezione del professionista.
Di più non so.
 
Non sono un commercialista, ma mio papà è stato autonomo per parecchi anni, e ricordo che l'ammortamento delle attrezzature era una voce passiva nel calcolo del reddito.

https://fiscomania.com/ammortamento-beni-strumentali/

Ammortamento Dei Beni Strumentali
Gli acquisti di beni durevoli strumentali all’attività del professionista e che non esauriscono la loro utilità in un unico esercizio, sono costi che il professionista sostiene e che può dedurre dal proprio reddito professionale, in quanto inerenti l’attività professionale.

Come abbiamo visto, la prima caratteristica da analizzare nei beni strumentali riguarda il costo di acquisto. Secondo questo parametro è possibile suddividere i beni strumentali in:

  • Beni strumentali con costo unitario > €. 516,46 – I beni con un valore unitario maggiore di €. 516, 46 sono soggetti ad ammortamento in quote annuali secondo i coefficienti previsti dal D.M. 31/12/1988. Il professionista ha facoltà di dedurre ogni anno una quota del costo complessivo sostenuto per l’acquisto del bene strumentale;
  • Beni strumentali con costo unitario ≤ €. 516,46 – I beni di importo unitario inferiore a €. 516,46 possono essere registrati direttamente come costi di esercizio e dedotti integralmente dal reddito nell’esercizio in cui sono stati acquistati, oppure è possibile ammortizzare il costo in quote costanti nell’esercizio in corso e in quelli successivi. La scelta è a discrezione del professionista.
Di più non so.
Si, penso anche io che sia assolutamente corretto, fiscalmente abbatte il reddito (sempre se non scrivo sciocchezze).

Per cui abbatterà, tanto o poco, anche le tasse a cui l'autonomo è sottoposto, ma quel che voglio dire è che sapendo che certi strumenti o macchine servono per quel lavoro, ne dovrà tenere conto nell'emettere fatture relative a prestazioni che richiedano l'uso di quel macchinario azzerandone, al tendere, il peso economico PRIMA ANCORA di quello fiscale che va tramite dich. redditi. ;)

Per il breve periodo, tanti anni fa, in cui ho fatto prestazioni occasionali senza partita IVA, ho applicato più o meno lo stesso concetto: inserivo una quota %, in aggiunta a quel che ritenevo congruo per l'attività del caso, riferita nello specifico a "indennizzo" PC e auto o mezzi.
Poi, separata, avevo (nei casi in cui lo prevedevano) anche una voce di uscita (che, di nuovo, aveva valori diversi in funzione della necessità o meno di usare l'auto per tempi più o meno lunghi).

Per cui certamente incassavo un pochino di più che sarebbe servito a ripagare quota parte di quanto mi servisse per fare il mio lavoro.

Che poi fiscalmente per me non avesse alcun impatto specifico (non avendo partita iva non avevo specifica particolare ma andava negli altri redditi con la certificazione mi pare 770 -ma non vorrei dire sciocchezze, di nuovo-) penso non faccia molta diferenza.

Il concetto era che la gestione fiscale e quella finanziaria e di liquidità sono su piani differenti, tutto lì.
 
sapendo che certi strumenti o macchine servono per quel lavoro, ne dovrà tenere conto nell'emettere fatture relative a prestazioni che richiedano l'uso di quel macchinario azzerandone, al tendere, il peso economico PRIMA ANCORA di quello fiscale che va tramite dich. redditi.
beh, è ovvio, dato che il bene strumentale lo paghi col suo lavoro....
 
Il prezzo che applichi al cliente per il servizio tiene conto di tutte le spese, non serve esplicitarlo.
Io metto come clausola che se il cliente pretende un servizio utilizzando un determinato software di cui non ho licenza, o mi fornisce la licenza lui o gliela addebito.
Finora mai successo il secondo caso.
 
Io metto come clausola che se il cliente pretende un servizio utilizzando un determinato software di cui non ho licenza, o mi fornisce la licenza lui o gliela addebito.
Finora mai successo il secondo caso.
Mi sembra ridondante, se non hai la licenza non hai nemmeno il software (in teoria...), quindi ti mancano i presupposti per erogare il servizio. O no?
 
Su questo però a me viene un dubbio (che magari, non essendo nè commercialista né ragioniere è una scemata abnorme ma la dico lo stesso): l'ammortamento di un bene acquisito non è parte FISCALE mentre quanto percepisci è parte FINANZIARIA?
Sostanzialmente sì, provo a spiegarlo con un esempio semplice semplice.

Poniamo il caso di una ditta che abbia strutturalmente ricavi per 1.000 euro e costi di gestione per 400: assumendo che tutti i costi siano deducibili (il che non è vero, purtroppo) e che la ditta incassi tutto vista fattura (periodo ipotetico dell’irrealtà), il reddito imponibile coincide con il risultato finanziario e sarà pari a 600

Dopo di che decide di fare un investimento che costa 500 e lo paga tutto e subito.

In quell’anno avrà un risultato finanziario pari a 100, ma un reddito imponibile di 550, cioè i 1.000 di fatturato meno i 400 di spese ordinarie meno i 50 di quota di ammortamento annua (facendo un esempio con aliquota 20% che il primo anno viene ridotto a della metà)

L’anno successivo a parità di tutto avrà un risultato finanziario di 600 e un reddito imponibile di 500 (1.000 di fatturato meno 400 di spese correnti meno 100 di ammortamento pieno), e così via fino all’esaurimento dell’ammortamento.
 
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