Due episodi freschi.
Stamattina mi telefona mia madre e mi dice che sta avendo un problema col pos.
Mi racconta cosa succede e cosa compare sul display e io a distanza non posso fare altro se non offrirle la soluzione standard da servizio assistenza "Prova a spegnere e riaccendere e vedi se funziona".
Non funziona.
La connessione c'era,il pos apparentemente funzionava ma appoggiando la carta compariva il messaggio inserire carta.
Inserendola (cosa che di solito risolve) appariva impossibile leggere questa carta.
Tre tentativi con lo stesso risultato.
Al che ovviamente il cliente ha detto la frase altrettanto standard "L'ho appena usata e funzionava deve essere un problema del suo pos".
E l'esercente potrebbe replicare "Ho appena fatto un altro pagamento e funzionava,deve essere un problema della sua carta".
Comunque non potendo fare gran che per risolvere il problema mia madre ha chiesto gentilmente al cliente se aveva un'altra carta oppure dei contanti.
Il cliente ha pagato cash ed è uscito (con la ricevuta lo specifico sempre per evitare fraintendimenti che possono essere antipatici) con stampata in fronte la classica espressione italica "Vabbè facciamo finta di crederci".
Che un esercente in buona fede (altrimenti non avrebbe chiesto se aveva un'altra carta) debba passare per furbo onestamente non mi pare giusto.
Premesso che secondo me al 99.9% era davvero la carta (una prepagata) a non funzionare e non il lettore bisogna mettere in conto che gli imprevisti possono capitare.
Il cliente pare che abbia storto il naso perchè i contanti gli servivano per altre spese (erano 10 euro) però con tutta la buona volontà mi viene da dire che 20 euro di riserva andrebbero sempre tenuti nel portafogli.
O magari andrebbero investiti in una lezione di poker incentrata sull'abilità di apparire impassibili.
Tu puoi benissimo pensare che un'esercente per uno scontrino da 10 euro di cui 2,20 di iva e 20 centesimi di commissioni si metta a fare truschini e a far finta che il pos non funzioni ma almeno non darlo a vedere per una questione di educazione.
Poi ho parlato con una ragazza che ha un negozietto in cui vende di tutto un po' e che nel periodo delle feste partecipa ai vari mercatini dell'avvento organizzati dal comune.
Credo che venda i classici articoli natalizi di scarso valore,per intenderci quelle cose che le donne adorano e che gli uomini non vorrebbero nemmeno se fossero loro a essere pagati per portarseli a casa.
Se uno guarda le coppie che girano tra le bancarelle dei mercatini di Natale è facile vedere negli occhi di lei la tenera gioia della fanciullezza.
Mentre di solito lui ricorda i carcerati dei film americani che stavano si all'aperto ma con la catena alla caviglia a picconare il terreno quindi proprio entusiasti non erano.
Comunque mi ha raccontato che è arrivata una cliente con una borsa da 3000 euro.
Io non me ne intendo ma lei ha l'occhio clinico.
La signora guarda i vari articoli che ha sul banco e sceglie un ammennicolo da 3 euro.
Poi le fa "Se ne prendo due mi fai 5 euro?".
Premesso che probabilmente il fatto che non fossero in un negozio ma all'aperto a una manifestazione assimilabile a una fiera può portare a pensare che la contrattazione sia parte del gioco.
La ragazza ci è comunque rimasta male nel vedere che una persona con una borsa che costa più di un anno di utenze domestiche (luce,gas,telefono,acqua,immondizia) le chiedesse uno sconto del 16,7% su un acquisto dall'importo così ridotto.
Ha detto di no e di fronte all'insistenza della cliente le ha risposto abbastanza per le rime,cosa che io non sarei stato in grado di fare.
Ognuno è libero di farsi la propria idea in merito e decidere se abbia fatto bene o abbia fatto male.
Ma comunque imho resta preoccupante il fatto che la ragazza sia stata costretta a decidere se assecondare il cliente (la cui pretesa può apparire poca cosa ma entriamo nell'ottica di idee che anche il profitto su articoli da 3 euro è poca cosa) oppure mantenere la propria posizione e guardarlo andare via.
Io probabilmente avrei optato per una soluzione diplomatica.
Avrei sorriso e avrei detto "Mi dispiace ma non posso proprio".
Oppure avrei ceduto perchè,spoiler alert,sono un pollo.
Resto comunque dell'idea che la ragazza avesse ragione a risentirsi considerando che stare tutta la giornata al freddo per offrire ai clienti qualcosa di caratteristico sotto le feste è un sacrificio (ovviamente è anche una fonte di guadagno extra intendiamoci) e secondo me non andrebbe ricambiato con richieste simili.
Per tornare al titolo del topic in certi frangenti pare che siamo davvero un paese di poveracci o almeno di poveretti se ci attacchiamo a uno sconto di 1 euro e non accettiamo un no come risposta.