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Un paese di poveracci

scusa ma non ho potuto resistere dallo scrivere pur senza finire di leggere il thread e con il rischio che qualcuno mi abbia anticipato:

questa è una sciocchezza colossale

e per chiudere subito l'eventuale richiesta di approfondimenti cito solo alcuni evasori comuni, banalmente evidenti:
-dipendenti statali con lavoro secondario, svolto anche durante l"orario di lavoro ufficiale;
-pensionati che continuano l'attività non ufficialmente, se non ne intraprendono una completamente nuova

e potrei continuare
Tu puoi scrivere tutto quello che ti pare. Ma ciò che leggo in realtà suona tanto come una scusa per giustificare chi evade tout court.


E anche fosse: se un lavoratore dipendente a 40h a sett arrotondasse in nero (ammesso che lo si riesca a fare i modo continuativo) ciò che sfuggirebbe al fisco sarebbe solo una quota minoritaria dei redditi

Il pensionato che continua a lavorare: anche qui...primo in pensione si va sempre più tardi, la capacità e la produttività e quindi il reddito aggiuntivo di uno di 72/73 anni non è quello di uno di 52.

I dipendenti statali che fanno altro non evadono ma truffano.

Rispedisco tutto al mittente.

Passo e chiudo.
 
I dipendenti statali che fanno altro non evadono ma truffano.

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Io sono docente di scuola secondaria.
Faccio una attività di libera professione permessa dalla legge e autorizzata dal dirigente, con regolare partita IVA, e pago ben oltre il 60% di quello che guadagno, tra tasse e contributi, dato che non posso neanche usufruire del forfetario avendo reddito da lavoro dipendente superiore ai 30.000 € lordi.
 
Ultima modifica:
Rispedisco tutto al mittente.

Passo e chiudo.
il dipendente che paga in nero per non dover versare l'IVA (e spesso è il primo a chiederlo all'artigiano) è un evasore tanto quanto l'artigiano.

Se l'hai fatto anche solo una volta nella vita sei anche tu un evasore.

Che poi uno si auto-assolva, come milioni di altri italiani, perché "quelli che rubano sono gli altri", ovvero tutti i "non-dipendenti", è di base il motivo per cui il problema non si risolve e non si risolverà.

passo e chiudo ;)
 
E anche fosse: se un lavoratore dipendente a 40h a sett arrotondasse in nero (ammesso che lo si riesca a fare i modo continuativo) ciò che sfuggirebbe al fisco sarebbe solo una quota minoritaria dei redditi

Prendi l'esempio della casa che stanno ristrutturando vicino a casa mia.
Io ipotizzo che i ragazzi che vedo lavorare nel weekend non percepiscano meno di 50 euro al giorno.
Anche perchè si fanno un mazzo mica da ridere.
Se lavorano tutti i weekend in nero arriviamo facilmente a 3-400 euro al mese.
Non so quanto guadagnino per il lavoro che svolgono (spero) in regola durante la settimana ma potrebbe tranquillamente essere il 20% del loro stipendio.

A me sembra che ci sia un pregiudizio di fondo che porta addirittura a far finta che 400 euro siano pochi se a compiere l'evasione è un dipendente e a considerare 10 euro tanti se a compiere l'evasione è un autonomo.

Anni fa i miei genitori cercarono di vendere la loro attività.
Gli unici così folli da investire in quel settore all'epoca erano i cinesi.
Si presentò un signore con una bottiglia di vecchia romagna e chiese quanto volevano per rilevare la loro attività.
Poi chiese di vedere il registro dei corrispettivi.
E infine chiese qual era il giro d'affari reale.
Le risposte che ricevette non lo convinsero,si aspettava probabilmente una quota di nero molto elevata,e non se ne fece nulla.

Abbandoniamo il luogo comune secondo cui qualsiasi attività in proprio sarebbe una piccola miniera d'oro,oro nero ovviamente.
Tanti anni fa si diceva che i bar lo fossero,quanti ne avete visti chiudere?
Io una marea.
Evidentemente anche rubando non ci sono i margini fantasmagorici che si pensa.

Tutto questo scritto da un dipendente che si bacia i gomiti per non essere stato un autonomo soprattutto negli ultimi anni.
 
Riprendersi i contributi non è esattamente lo spirito della pensione, anche perché c'è chi ha la fortuna di percepire l'assegno pensionistico, magari poi in reversibilità per decenni, anche ½ secolo, consistente in un importo ben superiore alle quote mensili versate, e chi, invece, è meno fortunato.

Penso che ormai i fortunati siano sempre di meno.
Io avevo una parente che a fronte di soli 14 anni di contributi versati ha percepito la pensione per quasi mezzo secolo.
E' stata particolarmente longeva però comunque ha percepito molto più di quanto versato.
Oggi sarebbe impossibile andare in pensione così giovani e con così pochi contributi.
Però l'aspettativa di vita aumenta e quindi anche chi va in pensione a 65 anni o qualcosa di più potrebbe percepire per 3 decenni l'assegno.
Per i conti dell'inps il pensionato ideale credo sia stato il mio bisnonno,che io non ho fatto in tempo a conoscere,che è morto 2 mesi dopo essere andato in pensione.
 
Il mondo va cosi'

La pensione si calcola sull' aspettativa di vita....

Che non e' la scadenza dello Yogurt

uguale per tutti i singoli vasetti.

Mio padre, andatoci con 36 anni di versamenti

( quelli richiesti negli anni 70/80s )

l' ha presa per 41 anni....

la mamma di Blu, deceduta a 69 anni,

per una dozzina
 
Riprendersi i contributi non è esattamente lo spirito della pensione, anche perché c'è chi ha la fortuna di percepire l'assegno pensionistico, magari poi in reversibilità per decenni, anche ½ secolo, consistente in un importo ben superiore alle quote mensili versate, e chi, invece, è meno fortunato. Vero è che, altrettanto, è corretto mantenere una proporzionalità tra quanto versato e quanto percepito. Contando che, sul percepito, gravano imposte con aliquote progressive, e che il sistema di previdenza, integra anche l'assistenza sociale e, che, la struttura costituzionale nazionale prevede il principio solidarietà onde garantire a tutti il minimo per la sussistenza. Il limite sono sempre le casse vuote, ed il mancato gettito.

Allora occorrerebbe precisare che il sistema previsto in precedenza era a "ripartizione", cioè tutti i contribuenti versavano la percentuale dello stipendio a suo tempo stabilita (circa il 7%, + la quota aziendale) in un calderone INPS, e poi l'INPS provvedeva a erogare le pensioni con una somma pari a un'alta percentuale dello stipendio degli ultimi 3 anni, diciamo circa l'85% se non vado errato.

Questo succedeva ai tempi di mio padre e all'inizio dei miei tempi. Poi si stabilì di utilizzare il sistema "a contribuzione", nel senso che ognuno si crea la propria pensione in base a ciò che guadagna, accantonando ogni anno sempre ovviamente presso l'INPS e a cura dell'INPS (che si occupa professionalmente della cosa), una trattenuta previdenziale (ante IRPEF) sullo stipendio di circa il 9%, più una quota a carico del datore di lavoro. La pensione sarà proporzionale a quanto versato dal contribuente nell'arco della vita lavorativa e il primo anno non sarà certo l'85% dello stipendio come era prima, ma molto meno.
La Costituzione prevede poi che l'importo della pensione venga rivalutato in base all'inflazione.

Tutto ciò però dal 1993 (vado a memoria, ma siamo lì). Io quindi sono andato in pensione con il sistema "misto". A ripartizione dal 1979 al 1993 e a contribuzione dal 1993 al 2016. Quindi, a mio parere, fino al 1993 vale quello che hai detto tu, cioè io ho contribuito a tutte le pensioni, aiutando anche i più deboli avendo sempre percepito stipendi ritenuti abbastanza elevati, mentre dal 1993 ho provveduto solo alla mia personale pensione. Almeno io la vedo così, forse sbagliando, non lo so, ma credo che l'approccio sia questo.

Nel mio post precedente ho anche precisato che per me è giusto che, in periodo di scarse risorse pubbliche (onde evitare deficit eccessivi) la rivalutazione delle pensioni sia piena solo per le pensioni più basse; ho solo aggiunto che, sempre a mio parere, le "fasce" dovrebbero essere più ampie, applicando la medesima percentuale di rivalutazione (qualsiasi essa sia, anche bassa), alle pensioni medio-alte, senza fare troppi scaglioni, che finiscono per penalizzare solo alcuni, a beneficio di altri, sempre in ambito di pensioni medio-alte (non altissime e d'oro).
 
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Ma in tutto questo, da autonomo/libero professionista/imprenditore, si possono parafrasare i Nomadi*, pensando alla quantità di tasse che ci vengono richieste ogni anno, o nemmeno questo ???

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Quindi, a mio parere, fino al 1993 vale quello che hai detto tu, cioè io ho contribuito a tutte le pensioni, aiutando anche i più deboli avendo sempre percepito stipendi ritenuti abbastanza elevati, mentre dal 1993 ho provveduto solo alla mia personale pensione. Almeno io la vedo così, forse sbagliando, non lo so, ma credo che l'approccio sia questo.
Questo sarebbe vero in caso di pensione privata integrativa, tot versi, quot ricevi. In realtà, quello che versiamo va in in calderone, non ognuno nel proprio porcellino salvadanaio. Nel malaugurato caso di prematura dipartita, gli eredi non reversibili non ricevono il becco di un cent.
 
Rispedisco tutto al mittente.
puoi rispedire quello che vuoi, ma rimane una sciocchezza

personalmente non giustifico proprio nessuno, le regole sono regole, ma le valutazioni sul quantum dell'evasione a me sanno solo d'invidia nascosta dietro le tutele del lavoro dipendente…sai vero? ferie pagate, malattie, produttività vicina o pari a zero…

e qui potrei passare e chiudere io

tempo fa ho assistito ad una "verifica" dell'agenzia delle entrate ad un ristoratore di un locale di 60mq compresa la cucina e 60 coperti: un poveretto con figlio e compagna a carico che abitava in comodato nella casa di uno zio e un'opel astra presa usata già di 7 anni; le verificatrici, molto preparate, sulla base del menù, delle fatture d‘acquisto e delle dichiarazioni del verificato, hanno messo a verbale 50000euro di mancata fatturazione, senza però tenere conto, perché non si può provare nulla, delle spese in nero del personale che prendeva i fuori busta e degli occasionali, ma anche di altro;

questi 50000 formano il "monte" evasione di cui state parlando e di cui si riempiono la bocca politici, giornalisti e agenzia entrate, ma quel signore quei soldi non se li era messi in tasca, anzi aveva difficoltà a mantenere la famiglia

l’affermazione però più umiliante uscita dalla bocca di una delle verificatrici è stata: "tanto noi lo sappiamo che senza il nero non si può sopravvivere"

lascio a chi avrà voglia le valutazioni sull’opportunità e correttezza di un’affermazione del genere
 
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