<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Un paese di poveracci | Page 95 | Il Forum di Quattroruote

Un paese di poveracci

Il discorso vale anche adesso visto che i primi tre nipoti (45-43-40 anni) hanno due figli a testa. Il maggiore 12 anni la più piccola 4. Mia figlia, 34 anni fatti a novembre ha due figli 4 anni e 10 mesi. Poi ognuno, giustamente, fa i propri conti. Non è detto che quello che va bene a uno vada bene anche all'altro

Però dai numeri che scrivi deduco che anche il nipote maggiore abbia avuto i figli dopo i 30 anni.
Sono 5 anni di "ritardo" rispetto ai propri genitori.
E per un trentenne di adesso probabilmente diventano 10.
Poi mica tutti sono futuri direttori di banca,c'è anche chi ha prospettive di carriera limitate e probabilmente per raggiungere gli stessi traguardi (fosse anche solo la casa di proprietà) impiegano molti più anni.
 
In questo modo però si introduce una sorta di obbligo morale alla procreazione e chi per motivi fisici non ottempera a tale obbligo sarebbe in qualche modo costretto a ricorrere all'adozione,che imho non è per tutti.
L’obbligo neanche tanto morale l’ha già introdotto la natura: se non facciamo figli ci estinguiamo, e tanti saluti al Colosseo, alla Bibbia di Gutenberg, ai pensieri di Einstein, alla colonizzazione di Marte e alla ricerca del limite ultimo dell’universo.
Chi fa figli sta sacrificando il suo presente al loro futuro.
Chi non può fare figli dovrebbe fare anche lui almeno un piccolo sacrificio sotto forma di tasse (o adozioni).
Non ci vedo nulla di antidemocratico, anzi.
 
avrà speso 500.000 euro per aumentare la popolazione produttiva di due unità, a beneficio delle generazioni future, dello Stato e della Civiltà.

Non bisogna neanche dimenticare però che i figli non sono solo "guadagno" per la società.
Se io domani avessi un figlio e sfortunatamente avesse dei problemi di salute verrebbe curato nel reparto pediatrico di un ospedale finanziato da tutti,anche da chi non ha figli.
E non ci vuole poi molto per andare in pari con quanto speso dai genitori.
E poi c'è la scuola pubblica anch'essa mantenuta sia da chi ha figli in età scolastica sia da chi non ne ha.
Se poi il ragazzo una volta diventato adulto,quando in teoria arriverebbe il momento per la società di riscuotere i benefici dell'investimento,decidesse di andare all'estero?
Andrebbe ad aumentare la popolazione produttiva di un altro paese a cui non è "costato" nulla.
 
L’obbligo neanche tanto morale l’ha già introdotto la natura: se non facciamo figli ci estinguiamo, e tanti saluti al Colosseo, alla Bibbia di Gutenberg, ai pensieri di Einstein, alla colonizzazione di Marte e alla ricerca del limite ultimo dell’universo.
Chi fa figli sta sacrificando il suo presente al loro futuro.
Chi non può fare figli dovrebbe fare anche lui almeno un piccolo sacrificio sotto forma di tasse (o adozioni).
Non ci vedo nulla di antidemocratico, anzi.

Non vedo onestamente come concreto il rischio estinzione.
Quanto ai sacrifici ripeto gli asili,i reparti pediatria,le scuole,i parchi con le altalene sono finanziati anche da chi non ha figli.
 
Quanto verifico io nella mia rete di conoscenze è l'esatto opposto di quanto scrivi.
Non metto in dubbio, ma non mi riferisco a famiglie problematiche, prolifiche per mancanza di coscienza, ma quelle per scelta, come dimostrò il censimento, le zone più prolifiche sono le province di Trento e Bolzano.
 
Non bisogna neanche dimenticare però che i figli non sono solo "guadagno" per la società.
Se io domani avessi un figlio e sfortunatamente avesse dei problemi di salute verrebbe curato nel reparto pediatrico di un ospedale finanziato da tutti,anche da chi non ha figli.
E non ci vuole poi molto per andare in pari con quanto speso dai genitori.
E poi c'è la scuola pubblica anch'essa mantenuta sia da chi ha figli in età scolastica sia da chi non ne ha.
Se poi il ragazzo una volta diventato adulto,quando in teoria arriverebbe il momento per la società di riscuotere i benefici dell'investimento,decidesse di andare all'estero?
Andrebbe ad aumentare la popolazione produttiva di un altro paese a cui non è "costato" nulla.
Secondo me tu però guardi sempre le cose pensando prima alle eccezioni e poi alla massa, statistica e probabilità suggerirebbero di fare invece l'esatto contrario, ossia ragionare sui grandi numeri e solo poi andare a raffinare su eccezionalità o specificità (hai dato una risposta similare anche prima parlando di chi non può avere figli in relazione a chi non ne ha, prima c'è tutta la parte che i figli, per vari motivo non li vuole, certamente poi ci sarà una parte che non li può avere ecc...).

Intendevo questo, prima, con cambiare semplicemente punto di vista sulle cose senza cambiare null'altro.
 
Non metto in dubbio, ma non mi riferisco a famiglie problematiche, prolifiche per mancanza di coscienza, ma quelle per scelta, come dimostrò il censimento, le zone più prolifiche sono le province di Trento e Bolzano.
Che, facendo una battuta, sono i primi che si definiscono NON italiani, figurati se vogliono fare statistica per il paese... :D
 
Non bisogna neanche dimenticare però che i figli non sono solo "guadagno" per la società.
Hai ragione, sono molto di più: sono il migliore e più importante investimento a lunghissimo termine che una Civiltà o uno Stato possano fare, sono il senso stesso della vita.
Per questo le famiglie con figli dovrebbero essere ampiamente tutelate.
E le famiglie senza figli potrebbero contribuire in altro modo alla più grande e importante impresa che una Civiltà debba affrontare: la continuità di se stessa.
 
Hai ragione, sono molto di più: sono il migliore e più importante investimento a lunghissimo termine che una Civiltà o uno Stato possano fare, sono il senso stesso della vita.
Per questo le famiglie con figli dovrebbero essere ampiamente tutelate.
E le famiglie senza figli potrebbero contribuire in altro modo alla più grande e importante impresa che una Civiltà debba affrontare: la continuità di se stessa.
Sono perfettamente d'accordo con i tuoi ultimi messaggi, però francamente io non me la sentirei in nessun modo di "tassare" (termine generico) chi non può/vuole avere figli.
Contribuisca in quanto singolo individuo alla comunità, ma senza penalizzazioni ulteriori di quelle che sono le attuali per la sua situazione di single.

Io sono cresciuto con la convinzione che non avrei mai voluto avere figli. A 34 anni mi sono deciso, seppure con mille dubbi perché non mi sentivo né pronto né all altezza di essere genitore (errore comune a molti, non sarete mai pronti a diventare genitori finché non ce l'avrete in braccio, non esiste una scuola che ti prepara). Ancora adesso mi do dell idiota, tornassi indietro farei uno o più figli almeno 10 anni prima. A costo di rinunciare a feste, macchine, moto, viaggi e altre amenità. Solo chi è genitore può capire come solo un figlio può dare veramente senso alla vita
 
Secondo me tu però guardi sempre le cose pensando prima alle eccezioni e poi alla massa,

I casi di giovani che scappano all'estero non sono più eccezioni o almeno non sono più rari da una vita.
In ogni caso non si può negare che un nuovo nato non rappresenta solo vantaggi per la società ma anche oneri che sono a carico di tutti.
Colpevolizzare chi non ha figli mi sembra improponibile.
 
Quanto verifico io nella mia rete di conoscenze è l'esatto opposto di quanto scrivi.

Praticamente tutte le famiglie con 3 o più figli sono famiglie non dico povere ma certamente molto molto lontane anche solo da un ceto medio e spesso supportate dalla comunità di volontari; la situazione dei c.d. benestanti è nella stragrande maggioranza dei casi mono-figlio.

Magari da altre parti d'Italia la dispersione sulle casistiche è differente ma io non mi trovo per nulla in ciò che scrivi.


L' Italia e' uno strano paese....
Un paese di
aree 4
regioni 20
citta' di provincia ( ben oltre 100 )
campanili oltre 8000 comuni
contrade ( fra tutte tendenti all' infinito )

Tanto che, venendo al nostro discorso statistico sulle nascite....

E' vero, in assoluto, che le Regioni piu' ricche sono le piu' " feconde "....
??
Non a caso, ben sopra media nazionale, al primo posto
ecco la regione autonoma TAA ( 1 mln di abitanti )
Ma al secondo, terzo e quarto posto, sono tutte e 3 Regioni fra le piu' povere
( ma sono 13 mln di abitanti ).
Lombardia solo al quinto
 
Ultima modifica:
Hai ragione, sono molto di più: sono il migliore e più importante investimento a lunghissimo termine che una Civiltà o uno Stato possano fare, sono il senso stesso della vita.
Per questo le famiglie con figli dovrebbero essere ampiamente tutelate.
E le famiglie senza figli potrebbero contribuire in altro modo alla più grande e importante impresa che una Civiltà debba affrontare: la continuità di se stessa.

Continuo a non essere convinto.
Innanzitutto non esistono solo coppie ma ci sono anche persone che non hanno un partner,come si può fargliene una colpa se non hanno figli?
L'ipotesi di forzare ad adottare oppure tassare le coppie senza figli mi pare davvero estrema e probabilmente porterebbe a più gravidanze non realmente desiderate con tutto quello che consegue poi per i bambini.
Mi sembra un approccio troppo incentrato sui numeri e poco sulle persone e il loro benessere,inclusi i bambini.
 
Io sono cresciuto con la convinzione che non avrei mai voluto avere figli. A 34 anni mi sono deciso, seppure con mille dubbi perché non mi sentivo né pronto né all altezza di essere genitore (errore comune a molti, non sarete mai pronti a diventare genitori finché non ce l'avrete in braccio, non esiste una scuola che ti prepara). Ancora adesso mi do dell idiota, tornassi indietro farei uno o più figli almeno 10 anni prima. A costo di rinunciare a feste, macchine, moto, viaggi e altre amenità. Solo chi è genitore può capire come solo un figlio può dare veramente senso alla vita
io ho avuto il primo a 35 ed il secondo a 38, sicuramente averli prima ha tanti vantaggi (dalla forma fisica ed il reggere le notti insonni :D al fatto di poterli accompagnare all'età adulta senza essere troppo anziani), tuttavia non sempre è possibile.
Personalmente e sarò stato "materialista" o venale ma ho atteso di avere una certa stabilità economica ed una casa di proprietà.
Mi avrebbe preoccupato molto il fatto di non poter garantire loro quanto ritengo indispensabile nella crescita di un figlio.

Detto questo leggo in queste pagini tante convinzioni rispetto a motivazioni univoche, o quelle economiche o quelle relative alla disponibilità al sacrificio.
A mio avviso le motivazioni non sono mai univoche ma spesso molteplici e non dobbiamo mai dimenticare che il mondo evolve e con lui le necessità economiche/ludiche oltre allo stile di vita e la percezione del sacrificio.
 
È un problema culturale
Non fare figli significa “io me la godo, poi che la Civiltà muoia con me, chi se ne frega”
bhè sicuramente a livello nazionale viviamo una riduzione della natalità, ma se guardiamo a livello mondiale la popolazione è in costante aumento e con essa il fabbisogno di risorse.
Non è quindi corretto a mio avviso parlare di responsabilità rispetto a chi decide di non avere figli.
 
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