Sono pienamente d'accordo sui sottopassi (o, anche, sovrappassi o semafori) in corrispondenza dei passaggi pedonali collocati su strade il cui volume di traffico rende oggettivamente impossibile al pedone attraversare in sicurezza.stratoszero ha scritto:Questa è una buona idea, soprattutto i rialzi...
Non riesco invece assolutamente ad approvare i passaggi pedonali rialzati, che costringono tutti i veicoli praticamente a fermarsi (il che è ben diverso da "rispettare il limite") sempre, anche quando di pedoni nemmeno l'ombra esiste. Situazione che, per la maggior parte dei passaggi pedonali, si verifica per la stragrande parte delle 24 ore.
Ciò significa che un guidatore di veicolo che abbia la sventura di dover attraversare un centro abitato (...) di quelli più all'avanguardia, anziché poter procedere a velocità tranquilla e prudente e costante (ad es. 40 o 50 all'ora) si ritrova costretto a effettuare ogni poche centinaia di metri frenate e ripartenze, nonché a sopportare i relativi sobbalzi, anche se nessuno trae beneficio dalla cosa.
Si tratta di un'idea che non accetto, in primo luogo perché basata su un presupposto privo di senso (sobbalzare e quasi fermarsi senza alcun motivo) e in secondo luogo perché, come dicevo altrove, credo che chi viaggia sulla strada dovrebbe avere, sulla strada, il diritto di muoversi il più agevolmente possibile esattamente come chi viaggia a piedi dovrebbe avere lo stesso diritto sul marciapiede. Equiparare le strisce pedonali ai marciapiedi non è razionale e non è giusto, a meno che non si voglia sposare la scuola di pensiero (si fa per dire), molto gettonata, che vede nel guidatore di veicolo una persona sempre e comunque colpevole e indegna di alcun riguardo.
Che senso avrebbe, quanto giusto sarebbe rialzare, sui marciapiedi, tutti i passi carrabili costringendo sempre e comunque tutti i pedoni a fare due rampe ogni volta che ne incontrano uno, anche se stanno facendo una passeggiata alle 5 di mattina nel deserto più totale? L'esempio appare ovviamente un po' forzato, ma non lo è affatto in linea di principio.