Epme ha scritto:
Sei proprio in un altro mondo. NON ti passa eanche per l'anticamera del cervello che aver dato dodici mesi o 15 o 18 della propria vita per adempiere a un dovere richiesto dalla società (da civile - come servizio o da militare) sia (stato) parte del patto sociale dentro cui viviamo ?
No, non mi ci passa, tant'è che questo "patto" è stato bello che abolito (evidentemente aveva poco senso tenerlo in vigore).
Notassi i "benefici" che questo comporta, potrei anche darti ragione, ma oggi come oggi, non vedo proprio a cosa serviva.
Forse nel 1926 aveva pure un senso ed un fine, ma nel 2010...
Un giovane a 18 anni ha il diritto di essere impegnato su ben altri fronti anzichè quello di stare un anno della sua vita a giocare alla guerra dentro una caserma militare.
E poi, non vedo dove sia il problema, oggi ciascuno può
scegliere cosa fare, anche di andare a fare il militare, però, visto quanti ci vanno, converrai con me che la maggior parte dei diciottenni col cavolo che scelgono l'esercito, che dici? Un motivo ci sarà.....
Epme ha scritto:
Esattamente come pagare le tasse. O rispettare le altre leggi (anche quelle "scomode").
Anch'io a suo tempo ho usufruito del RINVIO del servizio di leva fino alla specializzazione e poi mi sono "sorbito" i 15 mesi di naja (per altro esperienza per molti versi interessante, anche perche' mi ha permesso di vivere a stretto contatto con ragazzi che venivano da situazioni sociali e culturali ben diverse dalla mia con cui altrimenti NON avrei avuto mai rapporti).
Non è che mi sento migliore o peggiore di altri che hanno fatto altre scelte più "comode". Di certo mi sfugge un "sorrisetto" di commiserazione quando sento Colleghi vantarsi di averla "sfangata" perche' "scartati" in maniera piu' o meno compiacente. Magari qualche figlio di papà che mentre mi sciroppavo il battaglione faceva uno stage all'estero o era già assunto o assegnatario di borse di studio. Esattamente come considero quelli che si vantano di aver "eluso" le tasse o qualcuno dei tanti "doveri" che la convivenza sociale ci impone.
Se tu mi conoscessi, sapresti che io non disprezzo nè faccio sorrisetti compiaciuti quando qualcuno mi dice che si è "sgabellato" il servizio militare, così come non vado in piazza a gridare "
10, 100, 1000 Nassyria" (c'è chi lo fa!) quando qualcuno ci lascia le penne.
Semplicemente, lascio correre, credendo che ciascuno di noi sappia cosa è bene per se stesso.
Poi, aggiungo delle considerazioni
mie, che riportano la
mia situazione.
Come ho già detto,
NON ho fatto il militare, sono abbastanza contento di non aver dovuto fare quell'esperienza, se non altro perchè so già in partenza che non mi sarebbe piaciuta, visto che certi ambienti non mi attirano, e, come ho già detto non mi ritengo nè superiore, nè inferiore a chi l'ha fatto.
Fine.
Prendo atto che c'è chi (pochi a dire il vero) la pensa in modo diverso da me ed è disposto a intraprendere una certa carriera militare, sono contento per loro e spero che si trovino bene, ma io non sono per queste cose.
E tutti contenti.
