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Tod’s - Chiara Ferragni in CDA e 100 milioni di capitalizzazione in più

È un imprenditore.
Ed è molto brava. Ha una quindicina di dipendenti Ve non so quanti collaboratori non dipendenti.
Non capisco perché debba essere giudicata con sufficienza.
Tutti potrebbero provare a fare quello che fa lei, ma, al 99,9999%, non darebbe retta nessuno.
 
Nel mondo dell'imprenditoria imho bravo non significa per forza offrire il prodotto migliore.
Senza denigrare nessuno ma ormai il marketing è decisivo,quindi se una persona è imprenditrice e allo stesso tempo è in grado di influenzare il mercato secondo me ha un asso nella manica non trascurabile.
Bisogna saper vendere prima di saper produrre.
Io lavoro nel tessile e potrei citare un'azienda che aveva la sua sede qui vicino.
Non erano bravi,erano i migliori (almeno se paragonati ad altre aziende che si rivolgono allo stesso mercato,prodotti non di lusso ma nemmeno di fascia bassa di prezzo).
Un loro prodotto costava 300 euro ma ne valeva 600.
Hanno chiuso.
E invece altre aziende,che prima vendevano a prezzi lievemente inferiori (ora si sono alzati) e offrono prodotti decisamente più scadenti sono ancora in piedi.
La differenza?
La prima azienda puntava molto sul classico e sulla vendita diretta (il cosiddetto spaccio aziendale).
Le altre sul franchising e su campagne pubblicitarie molto più invasive.
La prima azienda dovevi andarla a cercare,le altre le trovavi negli outlet,nei centri commerciali,le vedevi in televisione.
Ora coi social questo aspetto è ancora più accentuato,la visibilità è oro e poter contare su qualche milione di follower può fare la differenza tra un successo di vendite o un flop colossale.
 
Io è da un bel pezzo che sono passato. Pur avendo lo spaccio a 2 passi, e prezzi più bassi, l'articolo non mi interessa.

A me come vedo un paio di mocassini viene in mente Jerry Calà in Yuppies.
Non lo so perchè ma ho sempre associato quel tipo di calzatura al milanese a metà tra il trendy e il ganassa.
Non mi ci vedo,forse tra 10 anni...
 
Nel mondo dell'imprenditoria imho bravo non significa per forza offrire il prodotto migliore.
Senza denigrare nessuno ma ormai il marketing è decisivo,quindi se una persona è imprenditrice e allo stesso tempo è in grado di influenzare il mercato secondo me ha un asso nella manica non trascurabile.
Bisogna saper vendere prima di saper produrre.
Io lavoro nel tessile e potrei citare un'azienda che aveva la sua sede qui vicino.
Non erano bravi,erano i migliori (almeno se paragonati ad altre aziende che si rivolgono allo stesso mercato,prodotti non di lusso ma nemmeno di fascia bassa di prezzo).
Un loro prodotto costava 300 euro ma ne valeva 600.
Hanno chiuso.
E invece altre aziende,che prima vendevano a prezzi lievemente inferiori (ora si sono alzati) e offrono prodotti decisamente più scadenti sono ancora in piedi.
La differenza?
La prima azienda puntava molto sul classico e sulla vendita diretta (il cosiddetto spaccio aziendale).
Le altre sul franchising e su campagne pubblicitarie molto più invasive.
La prima azienda dovevi andarla a cercare,le altre le trovavi negli outlet,nei centri commerciali,le vedevi in televisione.
Ora coi social questo aspetto è ancora più accentuato,la visibilità è oro e poter contare su qualche milione di follower può fare la differenza tra un successo di vendite o un flop colossale.

Il marketing e il commerciale sono attività aziendali. Non è che, se qualcuno è bravo in quei settori, e riesce a vendere un prodotto peggiore, stia barando.
 
Il marketing e il commerciale sono attività aziendali. Non è che, se qualcuno è bravo in quei settori, e riesce a vendere un prodotto peggiore, stia barando.

Barando no,non volevo dare una connotazione troppo negativa al discorso.
Però comunque sta diventando più importante essere bravi nelle attività commerciali che in quelle produttive che in teoria dovrebbero essere quelle essenziali.
 
Barando no,non volevo dare una connotazione troppo negativa al discorso.
Però comunque sta diventando più importante essere bravi nelle attività commerciali che in quelle produttive che in teoria dovrebbero essere quelle essenziali.

Non è che sta diventando adesso.
E' sempre stato così.
 
Non è che sta diventando adesso.
E' sempre stato così.

Ni secondo me.
Adesso,almeno nel mio settore,molto di più.
Oggi si può offrire un prodotto di qualità scadente e venderlo a 100 senza problemi e faticare a vendere a 50 un prodotto migliore.
Dipende tutto dalla capacità di imporre al mercato l'immagine del marchio.
 
Non voglio dare addosso a nessuno eh però cito un marchio che,secondo me,incarna in pieno i tempi attuali in cui il marketing conta molto più della qualità del prodotto.
D&G.
Io vi posso dire che ho toccato con mano dei prodotti D&G degni al massimo di una bancarella al mercato che in negozio vengono venduti a peso d'oro.
E il brutto è che una volta affermato il marchio la qualità si può anche abbassare ulteriormente e il mercato non se ne accorge.
O se se ne accorge non rinuncia comunque alla possibilità di sfoggiare quel marchio.
Chiamatelo moda,chiamatelo marketing ma secondo me si è arrivati a un eccesso che penalizza chi produce ottimi prodotti ma non ha un nome famoso e premia chi ha solo il nome ma produce schifezze dall'altra parte del mondo.
 
Evidentemente come imprenditrice ispira fiducia e attira investitori.
Non dimentichiamoci che è allo stesso tempo una influencer e una testimonial quindi di fatto già solo il suo nome porta al marchio un sacco di pubblicità gratuita.
Se poi è come re mida che tutto quello che tocca rende beh tanto di cappello.

Non me ne intendo di scarpe,ho dato una sbirciatina sul sito del marchio.
Un paio di mocassini 420 euro.
Ora schizzeranno a 600.
Io passo.


Mocassini.
passo....
ahahahahahahahah
Voluta
??
ahahahahahahahah
 
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