Condivido il pensiero di franco58vp quando dice che il problema più grosso per qualsiasi progetto di rilancio è il giudizio negativo sull'affidabilità e sulla qualità dei vecchi modelli che rischia di riverberarsi, come pregiudizio, anche su quelli nuovi. Un pò meno il discorso che ciclicamente ritorna nei post di diversi utenti
sulla presunta assimibilità della Giulietta alla Bravo, tesi che pure ha sin dall'inizio gettato un'ombra negativa sulla compatta del Biscione. Se infatti fosse vero che la Giulietta sarebbe una Bravo ricarrozzata, ma solo più cara per via del marchio del Biscione, la Bravo avrebbe avuto grande successo, penalizzando la Giulietta, invece la Bravo ha venduto e vende ancora meno di Giulietta. Infatti la gente si sarebbe portata a casa la (asserita) stessa macchina, spendendo molto meno.
E invece non compra nemmeno la Bravo, e questo non solo oggi, a 7 anni dal lancio, ma neppure 3 o 4 anni fa.
Perchè? Probabilmente perché non si fida dell'affidabilità della Bravo, come di tutte le auto del Gruppo in generale e così si torna al discorso iniziale: qualità e affidabilità sono il problema n. 1, caratterizzazione e specificità di Alfa Romeo rispetto alla Fiat vengono subito dopo. Mi astengo dall'elencare le differenze Bravo-Giulietta, altrimenti verrei accusato di andare off-topic, comunque è evidente che, nonostante le dicerie, alla fine la Giulietta, in qualche misura, è riuscita ad affermare sul mercato la sua superiorità rispetto a Delta e Bravo. Lo stesso non è avvenuto o non è avvenuto nella misura necessaria nei confronti della concorrenza straniera. Comunque, se il mercato di riferimento fosse limitato all?Italia o al limite all?Europa, penso ci sarebbe poco da fare. Si potrebbe anche fare una bella Giulia, con motori prestazionali, che prende il massimo nel punteggio al crash test, che fa lo 0-100 in 8 secondi nella versione base, che ha un?accelerazione mozzafiato, che tiene la strada come un treno sui binari e che magari, finalmente, è affidabile e di qualità ed ha un prezzo giusto, non eccessivo. Ci sarebbero sempre quelli che direbbero ?le Alfa sono Fiat ricarrozzate?, ?la Fiat mi ha lasciato a piedi troppe volte, mai più auto italiane? e chi più ne ha ne metta. D?altronde il pessimismo e il parlare male di noi stessi sembrano diventati lo sport nazionale preferito, prendendo il posto che tradizionalmente spettava al calcio. E sicuramente anche il Fisco, con i suoi bolli ed i suoi redditometri, si darà da fare per limitare le vendite di A.R. in Italia. La possibilità di un rilancio (scrivo comunque possibilità, non probabilità) passa dai mercati extraeuropei, dove già oggi vengono vendute la maggior parte di Ferrari e Maserati. Ed infatti siamo ridotti a due soli modelli anche perché penso che fino al 2012 la linea del Gruppo fosse quella di abbandonare la costruzione di auto medio-grandi. La fusione con Chrysler e quindi la disponibilità di nuovi fondi e nuovi mercati ha portato ad un cambio di strategia, quindi penso abbiano valutato con serietà che questa scommessa del rilancio di Alfa Romeo abbia qualche possibilità di essere vinta. Speriamo che in Asia ed in America il mercato giudichi i nuovi modelli con obiettività, senza fare sconti ma anche senza pregiudizi.