Il teorema dei tedeschi di Bmw registi del declino dell'Alfa Romeo continua a lasciarmi scettico più che perplesso.
La Fiat, una volta acquisita l'Alfa, la gestì applicando un eccesso di sinergie. Si disse che i motivi fossero di carattere strettamente economico, ma è innegabile che in certi segmenti le eventuali vetture Alfa Romeo del tutto in linea con la tradizione avrebbero oscurato le Fiat di pari segmento, determinando conseguenze imprevedibili e probabilmente deleterie per Fiat stessa e il gruppo in genere, in sostanza una sorta di gestione in conflitto di interessi. Quindi sotto certi aspetti furono scelte strategiche comprensibili, ma dagli effetti di fatto negativi per la casa del biscione, alla quale per anni quindi sono state "tarpate le ali".
Oggi la strategia è cambiata, perché dopo la fusione con Chrysler ogni marchio del gruppo ha precise connotazioni e opera in un preciso contesto. Così Fiat continua ad avere una produzione abbastanza di massa, con sconfinamento nel premium solo con la gamma 500 e la 124 spider, Abarth fa l'Abarth, Jeep è specializzata nei Suv premium di tutte le stazze, Alfa Romeo, che è tornata anche in America, è focalizzata su vetture premium dei segmenti C-D-E (ed eventuali coupè) e da notare come una Fiat "D" in concorrenza con Giulia non sia prevista, Maserati e Ferrari sono coerenti con la propria storia e Ferrari stessa ha una certa collaborazione con Alfa Romeo e Maserati.
Insomma oggi la prospettiva appare diversa, ma come ho detto prima questa è un'altra storia, contemporanea ed è OT.