<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Storia - anni '70: complotto tedesco per affossare l'Alfa? | Page 5 | Il Forum di Quattroruote

Storia - anni '70: complotto tedesco per affossare l'Alfa?

Kren2 ha scritto:
156jtd105 ha scritto:
fpaol68 ha scritto:
Kren2 ha scritto:
L'unica mano che ha certamente agito per la distruzione di Alfa è la stessa che oggi (per interposta persona estranea al gregge) la comanda....
BMW ha fatto quello che doveva fare: migliorare il proprio prodotto fino a farlo diventare migliore di quello del biscione.
Fiat ha fatto ciò che riteneva più facile: distruggere il biscione sfruttando i poteri forti degli anni 70 e primi 80 (che per quanto forti fossero erano pur sempre nulla rispetto alla potenza degli Agnelli).
Il complotto è interno.

Concordo pienamente.
Il complotto fu tutto italiano e ordito dall'avo di quelli che ora comandano in fca.

Questo che parla è una persona attendibile? Tu pensi di saperne più di lui perché più all'interno di Alfa in quel periodo?
Sono domande senza polemica
Cerco solamente di usare quel pò di intelligenza di cui mi ha dotato madre Natura o Nostro Signore (fai tu).
So cosa hanno fatto di Alfa. Ho letto libri, documenti, leggi e documenti amministrativi (non il forum di 4R o le veline di casa Agnelli).
Sapere che, ad esempio, libri che cercano di dare una spiegazione lucida e diversa rispetto "fonti ufficiali ed allineate ai soliti noti" (quelli che hanno in mano la carta stampata e le fonti di informazione) non possono più essere stampati e venduti perchè così vuole un ben determinato potere economico, mi lascia alquanto perplesso.
Sto cercando di usare un linguaggio ovattato e democristiano per non cadere nel turpiloquio...
Negli anni 70, tanto per cominciare a delineare i mandanti del "marchicidio", chi ha attinto in maggior misura alle sovvenzioni pubbliche: il gruppo Fiat o Alfa Romeo (come avrebbe dovuto essere visto che la proprietà era pubblica)?
Chi ha indirizzato le politiche industriali pubbliche e programmato i nuovi insediamenti industriali?
Chi, ad un certo punto, ha imposto addirittura la strategia di prodotto di un marchio che non era suo?
Io mi baso su questi fatti che, ai miei occhi, sono incontrovertibili e consentono di individuare senza molti dubbi i mandanti industriali della distruzione di Alfa Romeo!

Ora non ricordo bene ma se non sbaglio tempo fa vidi un video in cui un ex dirigente Alfa affermava che la casa del biscione, a differenza di altre case anche italiane(Fiat ?!) , non aveva mai pagato la stampa affinchè parlasse bene dei propri prodotti
 
albertof24 ha scritto:
Piccola precisazione: Webster è il CEO di Alfa (e Maserati) non il capo progetto. Il capo progetto (CTO) era Philippe Krief ed ora è Fedeli.

franco58pv ha scritto:
scusate ma webster capo progetto di giulia dove è nato ? a collegno ? a pomigliano ? a cassino ? cmq chiudo ot , speriamo che l'unico Gomblotto (alla biscardi) dei tedeschi sia il vedere che abbassano secco di 3000 euro i prezzi delle loro c,a4,3, questo a causa della concorrenza spietata di giulia, il resto sono solo chiacchiere come la partigianeria dei loro media che va a braccetto con l'omertà complice di molti dei nostri
grazie della precisazione, tra parentesi ho pure scritto male il cognome, cmq è uno che conta o no ? è stato anche chief tecnology officiers di fiat , sicuramente ne sa di auto più di quanto ne sapeva romiti , che per altro essendo romano non aveva di certo bisogno del "navigatore" per muoversi tra i "palazzi" romani....
 
transaxle73 ha scritto:
Che l'Alfa Romeo sia stata considerata fino a ieri la "provincia debole" del Gruppo è un dato di fatto incontestabile.
Se per Gruppo intendi il Gruppo Fiat ora FCA non sono molto d'accordo con te.
E' vero che con l'allontanamento di Ghidella si lasciò cadere anche il piano di fare auto Lancia e Alfa di livello superiore (compresa la permanenza della TP), ma bisogna ricordare che dalla 155 in poi si sono fatti solo passi avanti per Alfa Romeo.
Certo passi di piccola entità, ma sempre nella direzione di dare ad Alfa qualcosa in più rispetto agli altri marchi.
La 156 era meccanicamente diversa dalla Lybra, come la 147 lo era dalla Stilo. Altro esempio: Fiat volle legare l'esordio del Common Rail al marchio Alfa Romeo non a quello Fiat o Lancia.
Tutto questo non mi fa pensare che Alfa fosse trattata come la cenerentola del Gruppo Fiat.
 
franco58pv ha scritto:
angelo0 ha scritto:
[Scusa franco , ma senza Sergio la storia con Obama non sarebbe iniziata..... Poi é ovvio che da ambi e due le parti cé stato un interesse comune! Tutti e due alla fine hanno avuto ragione.Io non credo che politicamente parlando la Merkel sia cosi felice di come sia andata a finire la storia con Opel,Bochum con 4000 operai é andata a monte e gli undici miliardi dati agli americani non sono piu tornati indietro nel mentre Obama ha gia ricevuto tutto indietro. Se questo non fa onore?
si vabbè se continuiamo a confondere la causa con l'effetto......soprattutto se continuiamo a mettere sullo stesso piano il ruolo dell'uomo più potente della terra con il capo di una ditta sostanzialmente fallita , ditta per di più proveniente da un paese messo male e presente (a fatica) solo nel mercato suo paese , diciamo che al max marchionne al di la del nome mediterraneo è uno dei "loro" e si sono fidati , cmq sono solo chiacchiericcio , quello che non è chiacchiericcio è la sostanziale incapacità dei torinesi puri nel gestire alfa romeo , infatti a capo del progetto giulia ci hanno messo...un tedesco, guarda te , se va bene sai che smacco , se va male cosa ci tocca sentire ? che webster è una quinta colonna dei crucchi ? speriamo di no !

Va be, ma in Audi con Giugiaro e Da Silva, o prima ancora in Mercedes con un certo Ing. Sacco gli italiani si facevano rispettare. Probabilmente l'Italia i suoi uomini migliori fa in modo di cacciarli via. E non solo nel settore auto. Mi sembra più una tendenze generalizzata ed anche abbastanza consolidata. Cioè, forse in Italia si premia più il leccaculismo che la meritocrazia.
 
Kren2 ha scritto:
Io mi baso su questi fatti che, ai miei occhi, sono incontrovertibili e consentono di individuare senza molti dubbi i mandanti industriali della distruzione di Alfa Romeo!
lo sanno tutti ,anche qua dentro, ma tanti non lo ammetteranno mai nemmeno sotto tortura ....cmq ricordiamoci sempre di quello che dichiarò craxi allora presidente del consiglio
 
franco58pv ha scritto:
angelo0 ha scritto:
[Scusa franco , ma senza Sergio la storia con Obama non sarebbe iniziata..... Poi é ovvio che da ambi e due le parti cé stato un interesse comune! Tutti e due alla fine hanno avuto ragione.Io non credo che politicamente parlando la Merkel sia cosi felice di come sia andata a finire la storia con Opel,Bochum con 4000 operai é andata a monte e gli undici miliardi dati agli americani non sono piu tornati indietro nel mentre Obama ha gia ricevuto tutto indietro. Se questo non fa onore?
si vabbè se continuiamo a confondere la causa con l'effetto......soprattutto se continuiamo a mettere sullo stesso piano il ruolo dell'uomo più potente della terra con il capo di una ditta sostanzialmente fallita , ditta per di più proveniente da un paese messo male e presente (a fatica) solo nel mercato suo paese , diciamo che al max marchionne al di la del nome mediterraneo è uno dei "loro" e si sono fidati , cmq sono solo chiacchiericcio , quello che non è chiacchiericcio è la sostanziale incapacità dei torinesi puri nel gestire alfa romeo , infatti a capo del progetto giulia ci hanno messo...un tedesco, guarda te , se va bene sai che smacco , se va male cosa ci tocca sentire ? che webster è una quinta colonna dei crucchi ? speriamo di no !
Diciamo che Obama si è fidato di Marchionne, ma Marchionne ha avuto il coraggio di provare e poi riuscire dove i tedeschi di daimler avevano fallito.
 
Maxetto883 ha scritto:
franco58pv ha scritto:
angelo0 ha scritto:
[Scusa franco , ma senza Sergio la storia con Obama non sarebbe iniziata..... Poi é ovvio che da ambi e due le parti cé stato un interesse comune! Tutti e due alla fine hanno avuto ragione.Io non credo che politicamente parlando la Merkel sia cosi felice di come sia andata a finire la storia con Opel,Bochum con 4000 operai é andata a monte e gli undici miliardi dati agli americani non sono piu tornati indietro nel mentre Obama ha gia ricevuto tutto indietro. Se questo non fa onore?
si vabbè se continuiamo a confondere la causa con l'effetto......soprattutto se continuiamo a mettere sullo stesso piano il ruolo dell'uomo più potente della terra con il capo di una ditta sostanzialmente fallita , ditta per di più proveniente da un paese messo male e presente (a fatica) solo nel mercato suo paese , diciamo che al max marchionne al di la del nome mediterraneo è uno dei "loro" e si sono fidati , cmq sono solo chiacchiericcio , quello che non è chiacchiericcio è la sostanziale incapacità dei torinesi puri nel gestire alfa romeo , infatti a capo del progetto giulia ci hanno messo...un tedesco, guarda te , se va bene sai che smacco , se va male cosa ci tocca sentire ? che webster è una quinta colonna dei crucchi ? speriamo di no !
Diciamo che Obama si è fidato di Marchionne, ma Marchionne ha avuto il coraggio di provare e poi riuscire dove i tedeschi di daimler avevano fallito.
Noi uno come Obama ce lo sogniamo. :D

Anzi, se si presenta alle elezioni prenderebbe lo 0.012% e non sarebbe eletto.
 

Ma infatti siamo credo turri d'accordo sul fatto che il "medioevo" sia cominciato con la fine dell'alfetta senza una degna erede.[/quote]

Non sono d'accordo perchè, nonostante alcuni modelli sfortunati venuti dopo, fino all'arrivo della 155 , l'Alfa aveva mantenuto quel quid che la differenziava e la rendeva diversa da tutte le altre case. Chi all'epoca comprava per esempio l'Alfa 75(oltre 350.000 esemplari prodotti e ritenuta da molti l'ultima vera Alfa Romeo) sapeva che sotto la carrozzeria c'era una meccanica raffinatissima con prestazioni ed handling superiori alla concorrenza ed era quindi disposto a scendere a compromessi con le rifiniture . Pertanto ci si rivolgeva ad una particolare clientela che con i modelli successivi si è andata in parte perduta[/quote]

Ma la vera erede dell'alfetta era la 90...che le prendeva già sonoramente dalla 5er.
Che poi in quegli anni il segmento si sia "sdoppiato" e che la 75 potesse ancora giocarsela con la serie 3 è un discorso a parte...credo fosse già una scelta di compromesso, chi lo aveva accettato la prima volta in nome della guidabilità al secondo giro (155 e 164 TA) ha rifiutato.
 
A mio parere la meccanica della 75, auto che comunque ho amato molto, era all'avanguardia negli anni '70, quando la montava l'Alfetta, nel 1985 non era più un must e lo dice anche l'ing. di quel filmato. Come telaio e carrozzeria era una Giulietta "mascherata". Non c'era più un soldo per progettare qualcosa di nuovo, "grazie" anche alla voragine Alfasud (e ripeto, lo dico da meridionale). Ecco perché credo ben poco al complotto.

La 90 era superata già quando fu presentata al pubblico.
 
Non mi pare proprio che la 90 le prendesse dalla serie 5. Ho dato un'occhiata ai vecchi 4ruote : la 90 2.0 aveva prestazioni superiori al bmw 520, per non parlare poi della tenuta di strada. La sfortuna della 90 fu che un'anno dopo uscì la 75 che ha cannibalizzato la prima grazie ad una linea e ad un'impostazione più sportiva che raccolse i favori del pubblico; chi le ha provate entrambe sa la differenza.

Tutto questo per dire che i prodotti dell'ultima Alfa Romeo s.p.a. erano ancora validi. A posteriori Fiat avrebbe dovuto continuare su quella strada cercando semmai di rivisitarla in chiave moderna (abbandonando magari il transaxle, continuando lo sviluppo che stavano portando avanti i tecnici di Arese come il TS 12v, il V6 Tb 24v , la trazione integrale ecc..) invece si preferi buttare via tutto(o quasi) sfruttando al massimo le sinergie col resto del gruppo.

Accortisi dell'errore, si cerco poi di porre rimedio con la 156, 147 gt.. tutte auto ottime ma lasciate al loro destino (soprattutto gt, 166) quasi che nemmeno Fiat credesse più di tanto nel rilancio.
 
passionealfaromeo ha scritto:
Non mi pare proprio che la 90 le prendesse dalla serie 5 non penso proprio. Ho dato un'occhiata ai vecchi 4ruote : la 90 2.0 aveva prestazioni superiori al bmw 520, per non parlare poi della tenuta di strada. La sfortuna della 90 fu che un'anno dopo uscì la 75 che ha cannibalizzato la prima grazie ad una linea e ad un'impostazione più sportiva che raccolse i favori del pubblico; chi le ha provate entrambe sa la differenza.

Tutto questo per dire che i prodotti dell'ultima Alfa Romeo s.p.a. erano ancora validi. A posteriori Fiat avrebbe dovuto continuare su quella strada cercando semmai di rivisitarla in chiave moderna (abbandonando magari il transaxle, continuando lo sviluppo che stavano portando avanti i tecnici di Arese come il TS 12v, il V6 Tb 24v , la trazione integrale ecc..) invece si preferi buttare via tutto(o quasi) sfruttando al massimo le sinergie col resto del gruppo.

Accortisi dell'errore, si cerco poi di porre rimedio con la 156, 147 gt.. tutte auto ottime ma lasciate al loro destino (soprattutto gt, 166) quasi che nemmeno Fiat credesse più di tanto nel rilancio.

Insistere con il pianale Alfetta? No, non credo proprio che sarebbe stato corretto, proficuo e lungimirante.

Se ci fossero stati i fondi per fare investimenti seri, l'ideale per la segmento D sarebbe stato un bel pianale nuovo, leggero, con 4 sospensioni indipendenti a quadrilatero, la TP e una carrozzeria modernissima, commissionata a un grande stilista, come in passato, allora si che si sarebbe proseguito sulla strada tracciata dal background aziendale. La serie 3 sarebbe stata superata.

Quel pianale poi sarebbe tornato utile a Fiat e non viceversa, come è stato fatto...............

Certo, parliamo di quello che poteva essere e non è stato, 35 anni fa, ma l'argomento è questo. :D
 
pilota54 ha scritto:
A mio parere la meccanica della 75, auto che comunque ho amato molto, era all'avanguardia negli anni '70, quando la montava l'Alfetta, nel 1985 non era più un must e lo dice anche l'ing. di quel filmato. Come telaio e carrozzeria era una Giulietta "mascherata". Non c'era più un soldo per progettare qualcosa di nuovo, "grazie" anche alla voragine Alfasud (e ripeto, lo dico da meridionale). Ecco perché credo ben poco al complotto.

La 90 era superata già quando fu presentata al pubblico.

Sicuramente la 75 fu fatta cosi per i motivi che dici,altrimenti avrebbero rivisto probabilmente lo schema meccanico, ciò nonostante quella meccanica si difendeva ancora alla grande. Basterebbe provare oggi una bmw 320i e30 con una Alfa 75 TS ( ma anche una normale 2.0 carbs) per capire che l'Alfa aveva ancora un certo gap tecnico non indifferente con la concorrenza,pure con bmw che era l'auto che più si avvicinava alla sportività del biscione
 
Appunto, tutta la fiancata, gli sportelli e il padiglione della 75 erano quelli della Giulietta, non sono stati nemmeno cambiati gli stampi.

E se una Giulietta modificata andava come una Bmw serie3 nuova, figuriamoci come sarebbe andata una vettura più moderna, con un nuovo pianale: molto meglio della Bmw, of course ;) .............
 
pilota54 ha scritto:
A mio parere la meccanica della 75, auto che comunque ho amato molto, era all'avanguardia negli anni '70, quando la montava l'Alfetta, nel 1985 non era più un must e lo dice anche l'ing. di quel filmato. Come telaio e carrozzeria era una Giulietta "mascherata". Non c'era più un soldo per progettare qualcosa di nuovo, "grazie" anche alla voragine Alfasud (e ripeto, lo dico da meridionale). Ecco perché credo ben poco al complotto.

La 90 era superata già quando fu presentata al pubblico.
Ma infatti nel filmato si capisce che la storia del complotto tedesco nasce dal fatto che la Sud fu un progetto di Rudolf Hruska.
 
pilota54 ha scritto:
passionealfaromeo ha scritto:
Non mi pare proprio che la 90 le prendesse dalla serie 5 non penso proprio. Ho dato un'occhiata ai vecchi 4ruote : la 90 2.0 aveva prestazioni superiori al bmw 520, per non parlare poi della tenuta di strada. La sfortuna della 90 fu che un'anno dopo uscì la 75 che ha cannibalizzato la prima grazie ad una linea e ad un'impostazione più sportiva che raccolse i favori del pubblico; chi le ha provate entrambe sa la differenza.

Tutto questo per dire che i prodotti dell'ultima Alfa Romeo s.p.a. erano ancora validi. A posteriori Fiat avrebbe dovuto continuare su quella strada cercando semmai di rivisitarla in chiave moderna (abbandonando magari il transaxle, continuando lo sviluppo che stavano portando avanti i tecnici di Arese come il TS 12v, il V6 Tb 24v , la trazione integrale ecc..) invece si preferi buttare via tutto(o quasi) sfruttando al massimo le sinergie col resto del gruppo.

Accortisi dell'errore, si cerco poi di porre rimedio con la 156, 147 gt.. tutte auto ottime ma lasciate al loro destino (soprattutto gt, 166) quasi che nemmeno Fiat credesse più di tanto nel rilancio.

Insistere con il pianale Alfetta? No, non credo proprio che sarebbe stato corretto, proficuo e lungimirante.

Se ci fossero stati i fondi per fare investimenti seri, l'ideale per la segmento D sarebbe stato un bel pianale nuovo, leggero, con 4 sospensioni indipendenti a quadrilatero, la TP e una carrozzeria modernissima, commissionata a un grande stilista, come in passato, allora si che si sarebbe proseguito sulla strada tracciata dal background aziendale. La serie 3 sarebbe stata superata.

Quel pianale poi sarebbe tornato utile a Fiat e non viceversa, come è stato fatto...............

Certo, parliamo di quello che poteva essere e non è stato, 35 anni fa, ma l'argomento è questo. :D

Probabilmente mi sono spiegato male, intendevo proseguire nello sviluppo di una nuova berlina restando nel solco della tradizione Alfa. Si parlava per esempio che a fine anni 70 si stesse ipotizzando/progettando in Alfa due nuove vetture (chiamate 154 e 156) sempre a trazione posteriore ma con diverse sospensioni, possibilità di adottare trazione integrale, cambi a 6 marce..poi non se ne fece nulla ma questa era secondo me la direzione da seguire ;)

Detto questo l'Alfa 75 , malgrado i vari imiti imposti,non fu un errore bensi un miracolo perchè ottenne un enorme successo sebbene si trattasse , detto maliziosamente, di un pesante restyling della giulietta, ma se la base è ottima.. Oltretutto l'Alfa 75 venne negli anni sempre aggiornata , vedi turbo, restyling 88, twin spark, iniezione elttronica , 3.0 v6, 2.4 t. Cosa che fiat, a differenza degli altri marchi, con le successive alfa non ha fatto o quanto meno solo in parte.
 
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