Diminuire i consumi non è una magia.
il consumo è proporzionale al lavoro svolto (potenza erogata per tempo, sia per accelerare il veicolo che per mantenerlo alla velocità di crociera) ed inversamente al rendimento globale.
Ridurre la potenza erogata è sostanzialmente un gioco di guida predittiva, accelerare progressivamente ma non lentamente, portandosi celermente ad una velocità di crociera e mantenerla il più a lungo possibile. Occorre evitare di attaccarsi frequentemente ai freni (potenza dissipativa), cercando una velocità costante da mantenere anche in curva, e, quando si deve rallentare, farlo preventivamente, cercando di alleggerire il gas o addirittura andando per un po' in folle.
Aumentare il rendimento è una scelta strategica che dipende molto dal tipo di motore (ciclo otto o diesel) e dalla trasmissione. In genere gli aspirati (benzina) godono di migliore rendimento a regimi mediobassi, con rapporti lunghi e con farfalla di aspirazione aperta (salvo che siano ad iniezione diretta), questo consente di ridurre le perdite in aspirazione per la strozzatura del condotto di aspirazione dovuto alla farfalla parzialmente chiusa. Per un turbocompresso (specialmente per i diesel) occorre tenere il regime nel plateau di coppia massima (regime in cui il la sovralimentazione ottimizza riempimento e rendimento).
Ovviamente riducono i consumi l'eliminazione dei pesi superflui (sopratutto nelle accelerazioni ed in curva), delle "protesi" aereresistenti (barre portatutto peggio ancora se accessoriate con portabici, portasci o bauli vari), e lo spegnimento di accessori non necessari (compressore clima, luci inutili come i fendi-retronebbia in assenza della medesima).
Altra accortezza fare il pieno con le temperature più fresche (a parità di volume si inserisce una massa maggiore di combustibile), andando lentamente per non recuperare con la stessa pistola l'incrementata evaporazione e schizzi o schiuma di ritorno, e lontano dai rifornimenti della cisterna, per il sollevamento del particolato depositato in fondo alla medesima per il vigoroso sversamento dell'autocisterna.
In questo modo ( e tenendo medie autostradali da 100 a 120km/h), oltre che rispettando i limiti locali, passo da 5.5cl/km dichiarati a meno 4.5 di media in tutto l'anno. Questo dopo un quarto di milione di km percorsi e con una vettura di quasi 2 tonnellate con pieno, guidatore e ammennicoli, e 4 ruote motrici sempre in presa (3 differenziali meccanici).