E' questione di certezza della pena.
Lo svizzero è educato fin da piccolo a rispettare le regole perché sa che nel suo paese ci sono ragionevoli probabilità di essere pizzicati e sanzionati adeguatamente.
L'italiano (ancora di più negli ultimi 20 anni) cresce in un contesto in cui si rende conto di avere la quasi certezza di impunità. A ciò si aggiungono regole sempre più aspre ma poco applicabili e senza buon senso.
Lo svizzero lo sa e si "sfoga" quando scende da noi. I nostri interessi potremmo difenderli sanzionando a dovere anche gli stranieri, senza esporci al ridicolo, cioè al fatto che gli stranieri possono permettersi di fregarsene delle multe prese in Italia, per esempio.
Sono certo che vi sono moltissimi italiani "educati" che non gettano cicche dal finestrino e che non tengono il cellulare all'orecchio e che usano le frecce.
Percorrendo circa 60.000 km all'anno in tutta Italia, permettimi di poter dire per esperienza diretta che sono tantissimi, troppi, anche i maleducati, chiamiamoli così.