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siamo alle solite - carcerato (in permesso) ruba auto e...

Kren ha scritto:
ferrets ha scritto:
http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-9150c89d-924b-4190-a6d7-de8621c35f3a.html
Per la cronaca è di etnia Rom (di una famiglia stanziale) che abita nella periferia malfamata di Trieste (Melara)

La zona malfamata, grazie a Dio, è circoscritta al solo complesso edilizio come da foto di Mauro.

Il resto della zona è tra le migliori della città.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Ma tutto questo lo sai oggi, che questi delitti sono stati commessi. PRIMA il nomade era in carcere per qualche furtarello, e quindi non puoi trattarlo come omicida in via preventiva, magari usando le statistiche sui rom.
Allora, quello al momento dell'incidente era ubriaco sfatto (mi viene strano pensare che un rom molli un proprio familiare morente)
Premesso questo, la definizione "qualche furtarello" è un filino buonista ... è uno dei tanti pezzi di m... che andavano buttati dentro con distruzione della chiave
 
|Mauro65| ha scritto:
Allora, quello al momento dell'incidente era ubriaco sfatto (mi viene strano pensare che un rom molli un proprio familiare morente)
Premesso questo, la definizione "qualche furtarello" è un filino buonista ... è uno dei tanti pezzi di m... che andavano buttati dentro con distruzione della chiave

Sui permessi troppo facili siamo tutti d'accordo, credo. La definizione non era intenzionalmente buonista, e non voleva minimizzare la sua fedina. Il giornale non specificava quanto fosse lunga.
 
Comunque, foto e maggiori dettagli di cronaca:

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TRIESTE. Una folle corsa con l?auto rubata che finisce in tragedia. La vecchia Uno si schianta contro il guard rail: muore il passeggero, Maicol Cari, etnia rom e appena 15 anni. Ma il conducente non tenta neanche di prestargli soccorso: fugge. Malgrado sia il fratello maggiore della vittima: Massimo Cari, 24 anni, ruba anzi un?altra auto, la Tigra di una persona che si è fermata per dare una mano. Abbandona il fratello ancora agonizzante, lancia la Tigra a tutto gas ma centra il cancello di una casa dopo avere percorso appena cento metri. Finiscono così le sue ore di libertà provvisoria. Massimo Cari infatti ha causato la tragedia mentre si trovava fuori dal Coroneo dove era rinchiuso per una serie di pene da scontare: aveva ottenuto infatti un permesso premio di 24 ore che sarebbe terminato ieri sera, quando era previsto che facesse rientro in cella. Ora Massimo Cari è piantonato in ospedale. In arresto per furto aggravato, omicidio colposo e omissione di soccorso dopo la tragedia avvenuta in via Forlanini, a pochi metri dal quadrilatero di Rozzol Melara dove i due Cari abitano.

La notte brava, secondo la ricostruzione degli agenti della squadra volante, inizia alle 21.30. A quell?ora i due Cari escono da casa e vanno nel garage del quadrilatero. Massimo - una sfilza di precedenti penali - adocchia la vecchia Uno lasciata in sosta poche ore prima da G.A., 75 anni, abitante nello stesso palazzone. Rubarla per lui è un gioco da ragazzi. Collega i fili dell?a ccensione e avvia il motore. Poi apre la portiera destra e fa salire Maicol. Dà gas, la Uno sgomma e vola letteralmente sulla strada, lungo la discesa di via Forlanini resa scivolosa come una saponetta dalla pioggia che sta scendendo a dirotto. Dopo tre curve non riesce più a tenere in strada la Uno che piomba contro il guard rail davanti alla casa al numero 12.

È un urto tremendo, terrificante. Le lamiere si accartocciano e si piegano mentre nell?auto, dalla parte destra, quella dove siede Maicol, si conficca proprio il guard rail che sfonda il parabrezza ed esce dal lunotto. Dalle finestre c?è qualcuno che si affaccia e vedendo il disastro chiama i soccorsi: vigili urbani e 118. Passano i minuti, dopo poco si apre lentamente la portiera sinistra. Chi è alla guida esce e cammina barcollando. Si fermano una Audi e poi una Opel Tigra. Gli automobilisti scendono. Si guardano attorno attoniti: vedono un giovane agonizzante dentro la Uno e l?altro in piedi, a pochi metri di distanza. Massimo Cari non dice nulla. Guarda come inebetito la tragedia che si sta consumando davanti ai suoi occhi. All?improvviso scatta verso l?Audi. Ma non trova la chiave inserita. Così ripiega sulla Tigra di P.V., 25 anni, che ha lasciato il motore acceso. Mentre arriva l?ambulanza del 118 per soccorrere il fratello (che morirà dopo pochi minuti), Massimo Cari si mette al volante della Opel. Dà gas e riparte come una scheggia, sempre sotto la pioggia battente. Cinquanta, cento metri a tutta velocità. Poi un altro boato assordante. La Tigra si schianta contro il cancello della casa all?incrocio con via Bergamino. Cari ha il polso fratturato. Si getta fuori dall?auto. Ma non cede, scappa a piedi e, in breve, i poliziotti della volante lo bloccano e lo ammanettano.

Intanto, cento metri più su, gli uomini del 118 stanno tentando disperatamente di salvare il quindicenne. Sul posto riescono a praticargli le prime cure. Ma la situazione è disperata. Lo caricano in ambulanza. A Cattinara, al pronto soccorso, il suo cuore smette di battere. E intanto arriva un?altra ambulanza del 118 seguita dalla volante della polizia. Sulla lettiga c?è Massimo Cari. Gli agenti nel loro rapporto scrivono che ha l?alito vinoso e l?andatura barcollante. È come inebetito. Lo trasportano in una stanzetta. Fuori, oltre la porta, stazionano due agenti. Adesso è piantonato in stato di arresto per omicidio colposo del fratello. In serata, le prime analisi del sangue - sebbene da riconfermare - parlano di un tasso alcolemico di oltre 2 mg, a fronte di un massimo consentito di 0,5.

http://ilpiccolo.gelocal.it/dettaglio/trieste-pluripregiudicato-lascia-il-fratello-morente-sull?auto-rubata/2381535
 
BelliCapelli3 ha scritto:
Il giornale non specificava quanto fosse lunga.
certo, ma vista l'occasione faccio un po' di aggiornamento su chi è questa gente.

http://ilpiccolo.gelocal.it/dettaglio/incidente-in-via-forlanini-fedriga:-chi-ha-consentito-a-un-pluripregiudicato-di-uscire-dalla-cella/2385439

Cari, Kari, Karis. A Trieste li conoscono come i giostrai. Un tempo vivevano nelle roulotte in via Pietraferrata, poi sono diventati nomadi stanziali e hanno avuto una casa dall?Ater (nota mia: mentre tanti poveracci onesti non ci riescono). Da anni sono protagonisti di storie di cronaca nera, anche se cambiano le consonanti e a volte si aggiunge una ?s? alla fine del cognome. E dopo l?incidente dell?altra sera, il deputato xxxxxxxxxx, dopo avere dichiarato che «il problema rom a Trieste sta diventando più grave ogni giorno che passa», preannuncia di volere preparare oggi un'interrogazione al ministro della Giustizia: «È inaccettabile - dice - che a un soggetto pluripregiudicato e in carcere sia dato un permesso premio di 24 ore, quindi voglio accertare su quali basi è stata presa questa decisione. Voglio sapere di chi è la responsabilità».

Tornando ai Cari, pochi mesi fa Valter, 49 anni, padre di Maicol, Massimo e di altri cinque figli era agli arresti domiciliari nella casa di via Pasteur per aver rubato un?auto. Valter ha supplicato i poliziotti di riportarlo in carcere. «Vi scongiuro, non posso restare sotto lo stesso tetto con la mia famiglia», aveva spiegato, confidando nella solidarietà degli agenti: «Preferisco il Coroneo».(il carcere di Trieste)

E pensare che nell?alloggio di via Pasteur Valter era tornato a vivere soltanto di recente. Aveva appena finito di scontare una condanna a due anni per aver rapinato e strattonato una donna vicino al posteggio del pattinaggio artistico di via Costalunga.

Poco dopo essere uscito dal carcere l?uomo (in passato coinvolto nelle indagini sull?omicidio del parroco di Basaldella di Vivaro, in provincia di Pordenone, ucciso dopo un tentativo di rapina nella sua canonica), ci era ricascato. Mentre faceva una passeggiata vicino a casa, aveva pensato bene di rubare una Daewoo Matiz all?i nterno di un?officina. Senza pensarci due volte, approfittando dell? assenza dei meccanici in pausa pranzo, aveva abbassato il ?ponte? sopra il quale era stata caricata in vista della riparazione. Aveva montato gli pneumatici che mancavano ed era partito felice e contento. Mai avrebbe immaginato che, di lì a poco, il motore dell?a uto l?avrebbe tradito e sarebbero scattate le manette

Qualche anno prima era stato protagonista di un inseguimento con sparatoria lungo le strade del Carso. Era finito in carcere assieme al figlio Sergio. I carabinieri di Aurisina li avevano bloccati lungo la statale 58 dopo un inseguimento da brivido in cui erano anche stati esplosi dai militari alcuni colpi di pistola.

Massimo Cari, il figlio ora in stato di arresto, nel 2007 aveva rapinato un?anziana di 85 anni in via Combi. Per strapparle la borsa l?aveva sbattuta a terra e solo per miracolo la vittima non aveva riportato alcuna frattura. Poi era scappato a bordo di una vettura rubata in città tre mesi prima. Intercettato a San Giacomo da una volante era scappato a tutta velocità, schiantandosi e danneggiando sette vetture parcheggiate in via Tigor, in largo Ascanio Canal e via Bazzoni. Era poi fuggito a piedi. Un?altra volta aveva rubato un portafoglio a una dipendente della pizzeria Mascalzone Latino. Il proprietario lo aveva bloccato.
 
arhat ha scritto:
penso a G.A. 75 anni che da oggi non ha più la sua unina per le personali esigenze.
e che nessuno gliela ripagherà ... ed anche il giovane venticinquenne P.V. che ha perso la sua Tigra. Magari P.V. è giovane, può lavorare e ricomprarsi più facilmente un ferro, ma magari non gli ci voleva in questo momento
 
|Mauro65| ha scritto:
arhat ha scritto:
penso a G.A. 75 anni che da oggi non ha più la sua unina per le personali esigenze.
e che nessuno gliela ripagherà ... ed anche il giovane venticinquenne P.V. che ha perso la sua Tigra. Magari P.V. è giovane, può lavorare e ricomprarsi più facilmente un ferro, ma magari non gli ci voleva in questo momento

Sarebbe da metterle in conto al coglione togato che ha concesso il permesso. Con gli interessi.
 
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