<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Si prepara l'addio? | Page 6 | Il Forum di Quattroruote

Si prepara l'addio?

renexx ha scritto:
156jtd. ha scritto:
Credo semplicemente che compreranno un monolocale piccolo per farci la sede la dove si pagano meno tasse!!!! Cosi fan tanti.

Certo, così lo Stato, sempre a caccia di nuovi introiti, dove le andrà a pescare quelle tasse non versate?
Oltretutto dopo che per decenni (ed ancora l'altr'anno con gli incentivi) ne ha versate in Fiat uno sprofondo?
Compriamo italiano, mi raccomando... :evil:

Lo Stato??? quello che da circa 20 anni ci prende per i beep con la falsa storia dele federalismo??? Ci hanno campato una generazione di politici e intanto siamo ancora tra quelli che di tasse ne pagano di piu.
Che le abbassino se ci tengono verametne all'Italia e vedrai che saranno molte le aziende a ritornare o arrivare in ITA.
E cmq gli stabilimenti Fiat in ITA sono tanti e non vanno da soli. Ci sono dei dipendenti che ci lavorano!
 
MultiJet150 ha scritto:
franco58pv ha scritto:
nuvolari2 ha scritto:
A me dispiace se dovesse davvero accadere, ma non posso che constatare che il problema di questa scelta non è Fiat, ma il sistema Italia...
e quale sarebbe il sistema giusto ? quello americano? tedesco? francese ? per intanto un importante gruppo italiano ha portato la sua finanziaria in lussemburgo nell'attesa di capire quale è il sistema giusto
Perchè non dici chiaramente che cercano solo un paese dove il costo del lavoro +è il + basso possibile e gli aiuti dei vari governi il massimo possibile (vedi serbia)

Beh, perché gli altri cosa fanno ? Per esempio la Logan da dove viene ?

Oppure certi modelli VW e BMW da dove vengono ?

Ti ho fatto 2 esempi, sia low cost sia high cost e come vedi non si salva nessuno.
dimostra però che volkswagen, bmw,mercede, renault, psa hanno la finanziaria in lussembugo, dimostra che uno dei loro ad ha dichiarato che potrebe portare la sede storica in un altro paese.
Il problema è che forse loro non mandano sui forum dei prezzolati a dire di acquistare le loro auto, auto per altro spesso fatte in un altro paese, per sostenere le loro traballanti vendite il tutto in nome di un bolso nazionalismo
Per intanto da domani a mirafiori una bella dose massiccia di cassa integrazione e tra poco arriverà una freemont fatta in america, vabbe buy italian e viva i paradisi fiscali
 
nuvolari2 ha scritto:
Altrettanto, faccio notare che dall'Italia non se ne sta andando certo solo Fiat (che per altro ad oggi è ancora qua). Semmai sarà fra le ultime grandi aziende ad andarsene.

Se chi c'è vuole andarsene, e chi non c'è si guarda bene dal venirci (in Italia a fare impresa), non credo che sia colpa nè di Fiat, nè di Marchionne...
I problemi sono innumerevoli:
- una politica che non vara leggi per l'azionariato dei dipendenti nell'azienda e la loro partecipazione agli utili;
- uno stato che per far favori a questi pseudo industriali non è mai riuscito ad entrare nel CdA della più grossa azienda italiana progressivamente portata allo sfascio da questi signori, pur essendo stata ripetutamente "finanziata";
- sindacati parassitari che non vogliono certo che i lavoratori si elevino ad essere più partecipi nella propria azienda, anche nel CdA...in altre parole che diventino anche loro, "imprenditori";
- Finanzieri e pseudo-industriali decotti che non sanno mettere in piedi una politica industriale di qualità.
 
nuvolari2 ha scritto:
A parte che di incentivi diretti a fiat è da un pezzo che non se ne fanno (giustamente). Quelli degli anni recenti sono incentivi al mercato dell'auto, e hanno interessato tutte le marche, mica solo fiat.

Riguardo al passato, fiat ha preso dallo Stato, in cambio di aperture di stabilomenti in luoghi assurdi (ma graditi ai governi di tueno) e assunzioni selvagge (prendo 3 operai al posto di 2 e se qualcuno finge di lavorare facendo il fannullone chiudo un occhio, perchè tanto lo Stato mi ha detto che lo paga lui attraverso i finanziamenti che mi da).

Prendiamocela con lo Stato, e non con Fiat, visto che fino a prova contraria se uno ti vuole coprire di soldi, tu quei soldi li prendi.

Infine aggiungo: continuiamo invece a sparlare di fiat ad ogni più strampalata occasione, boicottiamola negli stabilimenti quando siamo gli operai e facciamo di tutto per ostacolarla quando siamo i sindacati e parliamone male ovunque possiamo.. Poi chiediamoci perchè fiat voglia aprire negli USA abbandonando l'Italia...

Beh, se ti sfugge come mai la gente chieda conto a Fiat degli incentivi intascati, mi viene da osservare che forse non hai capito bene a cosa servono gli incentivi elargiti ad un particolare comparto produttivo e come funziona la relativa partita di giro ( in questo caso più presa in giro ) su cui si basa.
 
Maxetto ha scritto:
renexx ha scritto:
Maxetto ha scritto:
Senti il mercato è libero, ognuno ha la libertà di scegliere quello che gli conviene.
Se a me serve un tipo di auto e trovo in un costruttore estero il prodotto giusto lo compro senza sentirmi i colpa verso gli italiani.
Così come uno straniero compra una fiat senza sentirsi in colpa coi connazionali.

I costruttori devono essere competitivi con i loro modelli.
Mi pare chiaro.

Ecco perchè tanti alfisti non comperano più Alfa, purtroppo...
Se non piacciono agli alfisti fanno bene a non comprarle, anzi non devono comprarle. Infatti pare che abbiano capito che sopra la Giulietta devono cambiare schema meccanico.

Se davvero l'han capito, ci hanno messo un bel 25 anni...
 
156jtd. ha scritto:
renexx ha scritto:
156jtd. ha scritto:
Credo semplicemente che compreranno un monolocale piccolo per farci la sede la dove si pagano meno tasse!!!! Cosi fan tanti.

Certo, così lo Stato, sempre a caccia di nuovi introiti, dove le andrà a pescare quelle tasse non versate?
Oltretutto dopo che per decenni (ed ancora l'altr'anno con gli incentivi) ne ha versate in Fiat uno sprofondo?
Compriamo italiano, mi raccomando... :evil:

Lo Stato??? quello che da circa 20 anni ci prende per i beep con la falsa storia dele federalismo??? Ci hanno campato una generazione di politici e intanto siamo ancora tra quelli che di tasse ne pagano di piu.
Che le abbassino se ci tengono verametne all'Italia e vedrai che saranno molte le aziende a ritornare o arrivare in ITA.
E cmq gli stabilimenti Fiat in ITA sono tanti e non vanno da soli. Ci sono dei dipendenti che ci lavorano!

Non è un segreto che il carico fiscale in Italia sia tra i più pesanti, per cui se vediamo le tasse strapagate finire in incentivi e regalie varie per avere in cambio la storia dell'auto italiana (Alfa e Lancia) ridotta al lumicino...
 
BelliCapelli3 ha scritto:
nuvolari2 ha scritto:
A parte che di incentivi diretti a fiat è da un pezzo che non se ne fanno (giustamente). Quelli degli anni recenti sono incentivi al mercato dell'auto, e hanno interessato tutte le marche, mica solo fiat.

Riguardo al passato, fiat ha preso dallo Stato, in cambio di aperture di stabilomenti in luoghi assurdi (ma graditi ai governi di tueno) e assunzioni selvagge (prendo 3 operai al posto di 2 e se qualcuno finge di lavorare facendo il fannullone chiudo un occhio, perchè tanto lo Stato mi ha detto che lo paga lui attraverso i finanziamenti che mi da).

Prendiamocela con lo Stato, e non con Fiat, visto che fino a prova contraria se uno ti vuole coprire di soldi, tu quei soldi li prendi.

Infine aggiungo: continuiamo invece a sparlare di fiat ad ogni più strampalata occasione, boicottiamola negli stabilimenti quando siamo gli operai e facciamo di tutto per ostacolarla quando siamo i sindacati e parliamone male ovunque possiamo.. Poi chiediamoci perchè fiat voglia aprire negli USA abbandonando l'Italia...

Beh, se ti sfugge come mai la gente chieda conto a Fiat degli incentivi intascati, mi viene da osservare che forse non hai capito bene a cosa servono gli incentivi elargiti ad un particolare comparto produttivo e come funziona la relativa partita di giro ( in questo caso più presa in giro ) su cui si basa.

Il fatto è molto semplice e noto da sempre: lo Stato chiedeva a Fiat di creare occupazione anche contro ogni logica produttiva (assunzioni in esubero, stabilimenti in luoghi a dir poco esotici, etc.), e in cambio lo Stato elargiva finanziamneti a fondo perduto all'azienda.

1. io mi incavolo con lo Stato che quei soldi per quegli scopi ha elargito, non con l'impresa che si è messa "al servizio" rispondendo presente, in cambio di una ovvia contropartita economica.

2. quei tempi son passati: è stato dato ed è stato ricevuto. E' ora di guardare avanti perchè a furia di guardarci la punta delle scarpe mentre il mondo continua a girare per conto suo, un'azienda dopo l'altra - in Italia - muore o si trasferisce all'estero.

3. In Italia non è certo solo Fiat che vuole andarsene, e guardacaso le imprese estere (di qualasiasi settore, non solo industriale) si guardan bene dell'aprire filiali in Italia. Sarà colpa di Marchionne?

4. Continuiamo a dare la colpa a Fiat o a Marchionne del pietoso stato del "sitema Italia" e nulla cambierà.
 
nuvolari2 ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
nuvolari2 ha scritto:
A parte che di incentivi diretti a fiat è da un pezzo che non se ne fanno (giustamente). Quelli degli anni recenti sono incentivi al mercato dell'auto, e hanno interessato tutte le marche, mica solo fiat.

Riguardo al passato, fiat ha preso dallo Stato, in cambio di aperture di stabilomenti in luoghi assurdi (ma graditi ai governi di tueno) e assunzioni selvagge (prendo 3 operai al posto di 2 e se qualcuno finge di lavorare facendo il fannullone chiudo un occhio, perchè tanto lo Stato mi ha detto che lo paga lui attraverso i finanziamenti che mi da).

Prendiamocela con lo Stato, e non con Fiat, visto che fino a prova contraria se uno ti vuole coprire di soldi, tu quei soldi li prendi.

Infine aggiungo: continuiamo invece a sparlare di fiat ad ogni più strampalata occasione, boicottiamola negli stabilimenti quando siamo gli operai e facciamo di tutto per ostacolarla quando siamo i sindacati e parliamone male ovunque possiamo.. Poi chiediamoci perchè fiat voglia aprire negli USA abbandonando l'Italia...

Beh, se ti sfugge come mai la gente chieda conto a Fiat degli incentivi intascati, mi viene da osservare che forse non hai capito bene a cosa servono gli incentivi elargiti ad un particolare comparto produttivo e come funziona la relativa partita di giro ( in questo caso più presa in giro ) su cui si basa.

Il fatto è molto semplice e noto da sempre: lo Stato chiedeva a Fiat di creare occupazione anche contro ogni logica produttiva (assunzioni in esubero, stabilimenti in luoghi a dir poco esotici, etc.), e in cambio lo Stato elargiva finanziamneti a fondo perduto all'azienda.

1. io mi incavolo con lo Stato che quei soldi per quegli scopi ha elargito, non con l'impresa che si è messa "al servizio" rispondendo presente, in cambio di una ovvia contropartita economica.

2. quei tempi son passati: è stato dato ed è stato ricevuto. E' ora di guardare avanti perchè a furia di guardarci la punta delle scarpe mentre il mondo continua a girare per conto suo, un'azienda dopo l'altra - in Italia - muore o si trasferisce all'estero.

3. In Italia non è certo solo Fiat che vuole andarsene, e guardacaso le imprese estere (di qualasiasi settore, non solo industriale) si guardan bene dell'aprire filiali in Italia. Sarà colpa di Marchionne?

4. Continuiamo a dare la colpa a Fiat o a Marchionne del pietoso stato del "sitema Italia" e nulla cambierà.

Sono daccordo.
Mi pare che negli ultimi messaggi tuoi ce poco da controbattere. ;)
Poi mettici anche la vecchia dirigenza Fiat che ci sguazzava in questo mare e hai fatto tombola. :D
 
nuvolari2 ha scritto:
BelliCapelli3 ha scritto:
nuvolari2 ha scritto:
A parte che di incentivi diretti a fiat è da un pezzo che non se ne fanno (giustamente). Quelli degli anni recenti sono incentivi al mercato dell'auto, e hanno interessato tutte le marche, mica solo fiat.

Riguardo al passato, fiat ha preso dallo Stato, in cambio di aperture di stabilomenti in luoghi assurdi (ma graditi ai governi di tueno) e assunzioni selvagge (prendo 3 operai al posto di 2 e se qualcuno finge di lavorare facendo il fannullone chiudo un occhio, perchè tanto lo Stato mi ha detto che lo paga lui attraverso i finanziamenti che mi da).

Prendiamocela con lo Stato, e non con Fiat, visto che fino a prova contraria se uno ti vuole coprire di soldi, tu quei soldi li prendi.

Infine aggiungo: continuiamo invece a sparlare di fiat ad ogni più strampalata occasione, boicottiamola negli stabilimenti quando siamo gli operai e facciamo di tutto per ostacolarla quando siamo i sindacati e parliamone male ovunque possiamo.. Poi chiediamoci perchè fiat voglia aprire negli USA abbandonando l'Italia...

Beh, se ti sfugge come mai la gente chieda conto a Fiat degli incentivi intascati, mi viene da osservare che forse non hai capito bene a cosa servono gli incentivi elargiti ad un particolare comparto produttivo e come funziona la relativa partita di giro ( in questo caso più presa in giro ) su cui si basa.

Il fatto è molto semplice e noto da sempre: lo Stato chiedeva a Fiat di creare occupazione anche contro ogni logica produttiva (assunzioni in esubero, stabilimenti in luoghi a dir poco esotici, etc.), e in cambio lo Stato elargiva finanziamneti a fondo perduto all'azienda.

1. io mi incavolo con lo Stato che quei soldi per quegli scopi ha elargito, non con l'impresa che si è messa "al servizio" rispondendo presente, in cambio di una ovvia contropartita economica.

2. quei tempi son passati: è stato dato ed è stato ricevuto. E' ora di guardare avanti perchè a furia di guardarci la punta delle scarpe mentre il mondo continua a girare per conto suo, un'azienda dopo l'altra - in Italia - muore o si trasferisce all'estero.

3. In Italia non è certo solo Fiat che vuole andarsene, e guardacaso le imprese estere (di qualasiasi settore, non solo industriale) si guardan bene dell'aprire filiali in Italia. Sarà colpa di Marchionne?

4. Continuiamo a dare la colpa a Fiat o a Marchionne del pietoso stato del "sitema Italia" e nulla cambierà.
 
AlfistaMilano ha scritto:
nuvolari2 ha scritto:
valvonauta_distratto ha scritto:
E meno male che ci teneva all'italia... prepariamoci a bagni di sangue nei prossimi anni. Finiti i nuovi modelli chiuderanno altre fabbriche qui.

Che ci tenesse è dimostrato dal fatto che ha provato di tutto per far funzionare Mirafiori con efficienza europea. E alla fine ce l'ha pure fatta.
Considera che avrebbe potuto mandare subito tutti a quel paese, chiudere mirafiori senza trattare con nessuno e spostare la produzione in canada con sindacati del posto e operai entusiasti di accoglierlo...

Invece ha faticato, ma alla fine l'accordo su mirafiori l'ha trovato. E non glie lo aveva mica prescritto il medico...
VORREI FARTI NOTARE CHE IL NOSTRO SGANGHERATO PAESE E' L'OTTAVA POTENZA MONDIALE............

...in realtà oggi il PIL dell'Italia è al 10° posto...
 
nuvolari2 ha scritto:
Una Passat prodotta a Chattanooga viene considerata auto tedesca o americana? ;)

Tedesca. Perchè è deliberata a Wolfsburg, progettata a Wolfsburg da ingegneri che lavorano a Wolfsburg; ed assemblata a Chattanooga. Idem la 500 in Messico, stesso discorso.

Ma se una ipotetica Fiat-Chrysler con sede in America deliberasse la futura Giulia, dopo che la stessa viene studiata da ingegneri americani che lavorano in U.s.A., facendo si che vanga prodotta in America utilizzando la maggior parte di componenti americani (pianali, motori e cambi), tu coime la considereresti quell'auto? Americana o Italiana?
Cosa che a me non frega un tubo, tra l'altro: basta che sia un buon prodotto e decido se comprarla o meno, a prescindere di dove sia situata la sede legale e di che nazionalità siano gli ingegneri che la studiano o gli operai che l'assemblano.
Ma mi diverto troppo a vedere le arrampicate della curva mirafiori, se accadesse quello che si paventa
 
nuvolari2 ha scritto:
Il fatto è molto semplice e noto da sempre: lo Stato chiedeva a Fiat di creare occupazione anche contro ogni logica produttiva (assunzioni in esubero, stabilimenti in luoghi a dir poco esotici, etc.), e in cambio lo Stato elargiva finanziamneti a fondo perduto all'azienda.

1. io mi incavolo con lo Stato che quei soldi per quegli scopi ha elargito, non con l'impresa che si è messa "al servizio" rispondendo presente, in cambio di una ovvia contropartita economica.

2. quei tempi son passati: è stato dato ed è stato ricevuto. E' ora di guardare avanti perchè a furia di guardarci la punta delle scarpe mentre il mondo continua a girare per conto suo, un'azienda dopo l'altra - in Italia - muore o si trasferisce all'estero.

3. In Italia non è certo solo Fiat che vuole andarsene, e guardacaso le imprese estere (di qualasiasi settore, non solo industriale) si guardan bene dell'aprire filiali in Italia. Sarà colpa di Marchionne?

4. Continuiamo a dare la colpa a Fiat o a Marchionne del pietoso stato del "sitema Italia" e nulla cambierà.

In questo paese di furbi, veri o aspiranti che siano, spesso si finisce per guardare con più simpatia al truffatore, un vero dritto, che al truffato, un povero fessacchiotto. E ció paradossalmente anche quando il truffato è lo Stato, cioè noi. Evidentemente siamo solo furbi aspiranti, in caso contrario non ci sfuggirebbe quest'ultimo passaggio, che inverte le parti e ci infila il cetriolo fra le chiappe.

E così, mentre Marchionne percepiva gli incentivi "è giusto così, perchè Marchionne è la nostra industria, crea lavoro e va sostenuto".

Adesso che taglia la corda col malloppo incassato, con l'occupazione ed il gettito fiscale di cui si è reso creditore " E'colpa della politica che è stata fessa, ma è inutile rivangare il passato. Anzi è colpa nostra".

Alfa non va venduta "perchè deve rimanere italiana". Adesso che Marchionne è in odore di cambiare nazionalità a tutto il gruppo ed a tutti i prodotti "che c'entra, una Giulia rimane italiana anche se viene progettata e costruita al di là dell'oceano".

Bravi, almeno ci fate ridere.
 
BelliCapelli3 ha scritto:
nuvolari2 ha scritto:
Il fatto è molto semplice e noto da sempre: lo Stato chiedeva a Fiat di creare occupazione anche contro ogni logica produttiva (assunzioni in esubero, stabilimenti in luoghi a dir poco esotici, etc.), e in cambio lo Stato elargiva finanziamneti a fondo perduto all'azienda.

1. io mi incavolo con lo Stato che quei soldi per quegli scopi ha elargito, non con l'impresa che si è messa "al servizio" rispondendo presente, in cambio di una ovvia contropartita economica.

2. quei tempi son passati: è stato dato ed è stato ricevuto. E' ora di guardare avanti perchè a furia di guardarci la punta delle scarpe mentre il mondo continua a girare per conto suo, un'azienda dopo l'altra - in Italia - muore o si trasferisce all'estero.

3. In Italia non è certo solo Fiat che vuole andarsene, e guardacaso le imprese estere (di qualasiasi settore, non solo industriale) si guardan bene dell'aprire filiali in Italia. Sarà colpa di Marchionne?

4. Continuiamo a dare la colpa a Fiat o a Marchionne del pietoso stato del "sitema Italia" e nulla cambierà.

In questo paese di furbi, veri o aspiranti che siano, spesso si finisce per guardare con più simpatia al truffatore, un vero dritto, che al truffato, un povero fessacchiotto. E ció paradossalmente anche quando il truffato è lo Stato, cioè noi. Evidentemente siamo solo furbi aspiranti, in caso contrario non ci sfuggirebbe quest'ultimo passaggio, che inverte le parti e ci infila il cetriolo fra le chiappe.

E così, mentre Marchionne percepiva gli incentivi "è giusto così, perchè Marchionne è la nostra industria, crea lavoro e va sostenuto".

Adesso che taglia la corda col malloppo incassato, con l'occupazione ed il gettito fiscale di cui si è reso creditore " E'colpa della politica che è stata fessa, ma è inutile rivangare il passato. Anzi è colpa nostra".

Alfa non va venduta "perchè deve rimanere italiana". Adesso che Marchionne è in odore di cambiare nazionalità a tutto il gruppo ed a tutti i prodotti "che c'entra, una Giulia rimane italiana anche se viene progettata e costruita al di là dell'oceano".

Bravi, almeno ci fate ridere.

Se viene progettata in america con il cavolo che è italiana. :evil:
Se l'Alfa la progettano in america per me è come tutte le altre. Me le metto tutte davanti e poi mi pesco quella che mi piace di più e non mi frega più niente del marchio. Ci possono mettere anche quello di topolino :lol:
Io voglio una macchina italiana anche sportiva e fatta all'italiana che solo gli italiani la possono fare. Se me la fanno con il marchio e anche lo spirito Alfa è meglio. Ma anche se me la fanno con il marchio Zanussi me la compro lo stesso se è fatta sportiva all'italiana dagli italiani.
Se l'Alfa deve nascere dagli americani non mi interessa più. :rolleyes:
La prossima mi compro una tedesca. Che quella non la fanno gli italiani ma almeno nla fanno gli europei che per la macchine sportive cercano sempre di imitare gli italiani. :D
 
BelliCapelli3 ha scritto:
nuvolari2 ha scritto:
Il fatto è molto semplice e noto da sempre: lo Stato chiedeva a Fiat di creare occupazione anche contro ogni logica produttiva (assunzioni in esubero, stabilimenti in luoghi a dir poco esotici, etc.), e in cambio lo Stato elargiva finanziamneti a fondo perduto all'azienda.

1. io mi incavolo con lo Stato che quei soldi per quegli scopi ha elargito, non con l'impresa che si è messa "al servizio" rispondendo presente, in cambio di una ovvia contropartita economica.

2. quei tempi son passati: è stato dato ed è stato ricevuto. E' ora di guardare avanti perchè a furia di guardarci la punta delle scarpe mentre il mondo continua a girare per conto suo, un'azienda dopo l'altra - in Italia - muore o si trasferisce all'estero.

3. In Italia non è certo solo Fiat che vuole andarsene, e guardacaso le imprese estere (di qualasiasi settore, non solo industriale) si guardan bene dell'aprire filiali in Italia. Sarà colpa di Marchionne?

4. Continuiamo a dare la colpa a Fiat o a Marchionne del pietoso stato del "sitema Italia" e nulla cambierà.

In questo paese di furbi, veri o aspiranti che siano, spesso si finisce per guardare con più simpatia al truffatore, un vero dritto, che al truffato, un povero fessacchiotto. E ció paradossalmente anche quando il truffato è lo Stato, cioè noi. Evidentemente siamo solo furbi aspiranti, in caso contrario non ci sfuggirebbe quest'ultimo passaggio, che inverte le parti e ci infila il cetriolo fra le chiappe.

E così, mentre Marchionne percepiva gli incentivi "è giusto così, perchè Marchionne è la nostra industria, crea lavoro e va sostenuto".

Adesso che taglia la corda col malloppo incassato, con l'occupazione ed il gettito fiscale di cui si è reso creditore " E'colpa della politica che è stata fessa, ma è inutile rivangare il passato. Anzi è colpa nostra".

Alfa non va venduta "perchè deve rimanere italiana". Adesso che Marchionne è in odore di cambiare nazionalità a tutto il gruppo ed a tutti i prodotti "che c'entra, una Giulia rimane italiana anche se viene progettata e costruita al di là dell'oceano".

Bravi, almeno ci fate ridere.

1. Marchionne non ha mai percepito un soldo dallo Stato,. nè la Fiat sotto la sua direzione (se parliamo ovviamente di finanziamenti diretti a Fiat, se parliamo di incentivi trasversali a tutto il mercato dell'auto, allora non c'entra col discorso che stiamo facendo).

2. Fiat non scappa col malloppo. Come ho spiegato Fiat ha preso e ha dato. E la logica non mi piaceva affatto. Ora finalmente non funziona più come una volta (che era un sistema malato dove si creava occupazione "gonfiata" e intule, ovvero parassitaria).

3. Se non ti è chiaro, è lo Stato che ha pensato bene, all'epoca, di fingere di risolvere certi problemi chiedendo alla più grossa impresa italiana di assumere a man bassa. E' lo Stato che ci ha truffati. Fiat ha solo fatto l'interesse dell'azionariato: "quanto mi paghi per questo servizio?" ok, il prezzo è giusto! io assumo 3 operai invece che due, e tu stato mi paghi quello che mi hai promesso. Capisci che la truffa l'ha fatta lo Stato a danno di quei lavoratori assunti inutilmente, e soprattutto a tutta Italia che li pagava con i soldi propri.

4. Ora non funziona più così, purtroppo. E da quando è arrivato Marchionne fiat ha smesso di fare affari con lo Stato (per fortuna!) e si è concentrata a fare affari con il mercato. Cose assai più sana e lodevole.

5. come ripeto: non è colpa di Marchionne nè di Fiat se in Italia è impossibile fare impresa, soprattutto industriale. Non è colpa nè di Marchionne nè di Fiat se le imprese - tutte - cercano di andarsene dall'Italia e quelle estere si guardan bene dal venirci. Tu continui a parlare del passato come un disco rotto, tirando per altro in ballo pure Marchionne che con certe logiche non è mai c'entrato nulla, e non ti accorgi che il mondo, l'Italia e la Fiat sono cambiati.
 
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