<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Ritorno al motore benzina, diesel e idrogeno? | Page 3 | Il Forum di Quattroruote

Ritorno al motore benzina, diesel e idrogeno?

Ad inizio secolo hanno tolto i cavalli dalle carrozze, per mettere un motore elettrico e dei fili per aria.
Nasceva il filobus. bello, filante, un sacco di posti, telaio semplice perchè ha solo ruote e motore.

Oggi ci facciamo delle paranoie per due fili tirati, e vogliamo girare con bus a batteria pesanti 3 volte un filobus.
O proporre rimorchi cisterna per l'idrogeno (che, liquido, pesa sempre 71 grammi al litro, a meno 250 gradi).
E le buche vincono.

chissà che qualcuno lo inventi di nuovo.
insieme al tram
Ma infatti il filobus avrebbe molto più senso. Da Torino sono spariti da decenni.

E anche delle linee di tram sono state sostuite coi bus (ved il 18 che attraversa la città e che forse non si chiama nemmeno più così)
 
Ma infatti il filobus avrebbe molto più senso. Da Torino sono spariti da decenni.

E anche delle linee di tram sono state sostuite coi bus (ved il 18 che attraversa la città e che forse non si chiama nemmeno più così)

Pensate che pure a Brescia ..ci fu in esercizio una rete filoviaria dal 1935 al 1968..., e qui bisognerebbe capire perché in molte città italiane hanno rinunciato a questa soluzione '' green '' ??
Però c'è da dire che dal 2013 hanno aperto la ''metropolitana'' leggera automatica lunga ben 14 km....:emoji_sweat_smile:
brescia-metro-map.jpg


Brescia_corso_Zanardelli_filobus.jpg
 
Ma i mezzi di trasporto, sia filobus che altro sono stati o tolti ,o ridotti ad un servizio se non precario ma poco ci manca , per scelta nazionale direi anche verticale, condivisa fondamentalmente da tutti . Io ieri stavo vedendo delle immagini del centro di Roma di fine anno 60 per me da accapponare la pelle, auto ovunque nel centro storico, via del corso, piazza navona , piazza del popolo, quella è stata la cultura ,anche di comprensibile ebrezza di un paese che dopo una ricostruzione ne godeva , ma i risultati Li abbiamo visti dopo qualche decennio , e i problemi li viviamo ora
 
Vero per la mobilità urbana va bene sia il filobus che il tram, quest'ultimo purtroppo è stato tolto da molte città / linee negli anni, per il trasporto su gomma sulla lunga distanza invece continuo a pensare che l'idrogeno sia la scelta migliore per il futuro

Mi chiedo se tu abbia letto il passaggio in cui ricordo che l'idrogeno liquido pesa 71 grammi al litro, e nel caso, come pensi di risolvere il volume totalmente assurdo che raggiungerebbero i serbatoi.
Risolto il problema volume, resta quello dell'infragilimento: c'è un motivo se i razzi vengono riempiti solo poche ore prima del decollo, e in caso di scrub del lancio, si svuota e si riempie di nuovo quando serve.
 
Le auto hanno 4 ruote, applichiamo ad ognuna una dinamo stile bicicletta con una piccola batteria di riserva ed otteniamo il moto perpetuo.

;) ;) ;)

Metto le faccine prima che qualcuno mi prenda sul serio.
 
Mi chiedo se tu abbia letto il passaggio in cui ricordo che l'idrogeno liquido pesa 71 grammi al litro, e nel caso, come pensi di risolvere il volume totalmente assurdo che raggiungerebbero i serbatoi.
Risolto il problema volume, resta quello dell'infragilimento: c'è un motivo se i razzi vengono riempiti solo poche ore prima del decollo, e in caso di scrub del lancio, si svuota e si riempie di nuovo quando serve.

Non sono un tecnico quindi non so risponderti, ma mi sembra di capire che tu poni domande sulla fattibilità della cosa, e allora mi e ti chiedo, come fanno gli autobus ad Idrogeno che usano a Bolzano ( e in altre parti del mondo ) a funzionare?
 
...problema che i combustibili sintetici possono risolvere. Il problema vero, caso mai, sarebbero altre emissioni come i NOx

Veramente il problema è un altro secondo una fonte politica europea che di questo problema ne continua a discutere a Bruxelles ma che ai piani alti fanno finta di non sentire. Fonte che 4R ritiene di far rimanere anonima perché se no sarebbe compromessa :

Perché gli e-fuel non decollano?
Le prospettive per questi carburanti dipendono da decisioni politiche. Oggi se ne producono quantità molto limitate e quindi con prezzi elevati, anche perché a livello di tassazione sono considerati a tutti gli effetti come combustibili fossili. Le compagnie petrolifere sono pronte a investire massicciamente in una tecnologia che potrebbe dall’oggi al domani ridurre in maniera significativa le emissioni di CO2 dell’intero parco circolante. Perché non bisogna dimenticare che, se oggi l’elettrico costituisce neppure il 10% delle auto nuove vendute, siamo di fronte a centinaia di milioni di auto circolanti a combustione.

Dunque dove sta il problema?
Sta nell’individuare l’elettrico come soluzione unica e nel voler bandire i powertrain a combustione su un orizzonte temporale ravvicinato. Nessuno investirebbe massicciamente in una tecnologia che ha una prospettiva di vita di 15 anni, se davvero in Europa si arriverà allo stop ai motori endotermici nel 2035.

E quindi?
Quindi, per sbloccare questa importante risorsa nella lotta alle emissioni climalteranti ci vorrebbe una presa di posizione chiara da parte della Commissione europea, che stabilisca anche degli obiettivi per portare l’impiego dei combustibili biologici e sintetici oltre il 2,5% attuale.

Quali chance ci sono che ciò accada?
Non sono particolarmente ottimista. Abbiamo contatti costanti con le istituzioni europee, abbiamo incontrato almeno sette volte rappresentanti della Commissione o del parlamento europeo, e con tutti quanti sottolineiamo i rischi legati a una politica unidirezionale, che prevede l’elettrico come unica soluzione: per l’industria, per l’Europa… Nel nostro continente, per esempio, non tutti i Paesi sono pronti per l’elettrificazione in tempi così rapidi, perché manca la rete infrastrutturale di ricarica e c’è un reddito procapite basso, perciò la gente non si può permettere il sovrapprezzo delle vetture a batteria, e così quei Paesi finiranno per prendersi gli scarti, termici, dei mercati più maturi e ricchi.

Come se ne esce?
L’elettrificazione ha bisogno di strategie non alternative, bensì complementari. Noi insistiamo molto sul concetto di “neutralità tecnologica”, sul fatto cioè che le istituzioni dovrebbero fornire gli obiettivi, non le soluzioni tecniche per raggiungerli. Ma a Bruxelles al solo pronunciare questa espressione, neutralità tecnologica, vieni guardato male, come se tu avessi detto una parolaccia. La verità è che c’è un approccio molto ideologico.

Quali sono le obiezioni a un discorso che pare basato semplicemente sul buon senso?
La principale obiezione è che temono che, dando spazio ad altre tecnologie, le Case costruttrici la prenderebbero come una scusa per rallentare i piani di conversione all’elettrico, che si tornerebbe indietro… Ma non si torna indietro, non dopo gli investimenti che i grandi gruppi hanno fatto e stanno facendo su questa rivoluzione epocale.

E sugli e-fuel che cosa obiettano?
Sugli e-fuel si dice sempre che siano costosi e poco efficienti. In realtà, l’efficienza va misurata tenendo conto di tutto il processo: mentre l’energia elettrica non la puoi immagazzinare e va prodotta in loco, gli e-fuel puoi andare a produrli in Paesi con tanto sole e con tanto vento, dove le fonti rinnovabili sono abbondanti, rendendo tutto il processo molto più eco-friendly.

Succo di tutto il discorso ? Politica, solo politica...
 
Ultima modifica:
Ma anche per i combustibili all'inizio furono scelte politiche e di conseguenza anche investimenti per rendere questa soluzione quella che ora abbiamo e che ci sembrano come piovute dal cielo e a costo zero.
Le scelte politiche poi ormai non sono a livello nazionale, e neanche continentale, sono scelte di geopolitica mondiale dove i 2 più grandi competitor , Cina e US hanno fondamentalmente già indirizzato i loro progetti futuri.
 
Dubito fortemente che la Commissione europea, di fronte ad una concreta alternativa per ridurre le emissioni di CO2, faccia orecchie da mercante. Evidentemente a Bruxelles ritengono che gli e-fuel non siano un'alternativa valida e che il processo di elettrificazione sia ineludibile.
A meno che - ma qui siamo nel campo nelle ipotesi astratte - non ci sia la volontà di affrancarsi dalle fonti fossili (petrolio e gas naturale) per motivi geopolitici: per ridurre drasticamente, cioè, la dipendenza dai Paesi arabi e dalla Russia.
Non dimentichiamo che la Germania è un colosso dell'industria automotive e che i grandi gruppi sono abbastanza indietro nel processo di conversione verso l'elettrico, che peraltro favorisce la Cina e non certo l'Europa. Insomma, a Bruxelles avranno fatto i loro calcoli. Io ho la sensazione che stiano sbagliando, ma probabilmente ci sono dinamiche che mi sfuggono
 
Dubito fortemente che la Commissione europea, di fronte ad una concreta alternativa per ridurre le emissioni di CO2, faccia orecchie da mercante. Evidentemente a Bruxelles ritengono che gli e-fuel non siano un'alternativa valida e che il processo di elettrificazione sia ineludibile.
A meno che - ma qui siamo nel campo nelle ipotesi astratte - non ci sia la volontà di affrancarsi dalle fonti fossili (petrolio e gas naturale) per motivi geopolitici: per ridurre drasticamente, cioè, la dipendenza dai Paesi arabi e dalla Russia.
Non dimentichiamo che la Germania è un colosso dell'industria automotive e che i grandi gruppi sono abbastanza indietro nel processo di conversione verso l'elettrico, che peraltro favorisce la Cina e non certo l'Europa. Insomma, a Bruxelles avranno fatto i loro calcoli. Io ho la sensazione che stiano sbagliando, ma probabilmente ci sono dinamiche che mi sfuggono

Credo che le scelte Europee siano molto poco libere e legate a scelte mondiali, credo che le dinamiche noi non le riusciamo a capire perché sono di geopolitica ed è materia difficile da comprendere in pieno
 
Innanzi tutto vi invito a leggere questo articolo apparso su La Stampa.

A quanto pare la commissione Europea sta rivedendo alcuni parametri su cui ha basato la propria politica ambientale. Si stanno rendendo conto che forse elettrificare non è l'unica strada percorribile. Sicuramente si fa un piacere a chi non ha mai costruito automobili, chiunque può reinventarsi come nuovo costruttore.
Ma finché non si arriverà ad una reale batteria efficiente ed ecologica le alternative che sfruttano la fisica/chimica potrebbero risultare vincenti, almeno nel breve periodo.

Quanto ai motori attualmente Mazda e Suzuki sono state le uniche che hanno cercato di migliorare l'efficienza dei loro motori aumentando il RDC. In particolare Suzuki si è portata ad un 13.5:1 che lo rende già un buon compromesso. Ma sempre di "compromesso" si tratta; utilizzando anche un VCR si potrebbe andare ben oltre come già dimostrato dal progetto GasOn finanziato appunto dalla Comunità Europea.
Nel frattempo c'è chi sta andando ben oltre; in Cina ovviamente, da quelle parti hanno un progetto che non prevede manco l'utilizzo di un motore a pistoni!
 
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