99octane ha scritto:mammo4 ha scritto:Stavo dando un'occhiata agli annunci di lavoro per mia moglie. Stavo vedendo se ci fosse qualcosa di meglio di quello che fa, per carità, un lavoro normalissimo, ma abbastanza alienante.
Sono icappato in questo annuncio.
Notare la durate del contratto:
2 GIORNI O UNA SETTIMANA.
MA VAFF..........!!!! :evil:
http://www.infojobs.it/oferta/pOfer...sh&utm_medium=email&utm_campaign=ofertas_push
Non vedo dove stia il problema...
Se un'azienda ha bisogno di una persona in soprannumero per qualche giorno, la chiede. Ti sta bene? Accetti. Non ti sta bene? Guardi da un'altra parte.
Non capisco cosa dovrebbero fare: assumere qualcuno a tempo indeterminato che non gli serve per coprire una esigenza temporanea, con spreco di risorse spendibili altrimenti?
Gli altri dipendenti ringraziano...
O forse, non dovrebbero nemmeno chiedere una persona per pochi giorni?
Quello che avrebbe potuto mettersi in tasca qualche euro preferirebbe averla l'offerta.
Il mito del posto fisso e' finito, cari miei (e per fortuna! che si stava andando in malora). Nemmeno in Giappone, dove era praticamente un'istituzione intoccabile al pari dell'Imperatore, e' sparito.
Il mondo e' pieno di paesi dove si cambia spesso lavoro e si vive benissimo. Tutto sta a trovare il giusto equilibrio.
Negli Stati Uniti e' facile essere licenziati, ma difficilmente qualcuno resta senza lavoro per piu' di 15 giorni, al contrario che nell'Italia del "posto fisso", privilegio di pochi, mentre altri stavano magari 2-3 anni senza lavoro... roba da matti. Pero' magari ci si deve trasferire e traslocare per 3000 km.
Bisognerebbe raggiungere un equilibrio tra mobilita' produttiva e tutela di una stabilita' indispensabile a ottenere una societa' equilibrata e a garantire ai cittadini una situazione famigliare decente.
Il VERO problema dell'economia italiana, semmai, e' che a livello impiegatizio, una ristretta cerchia di lavoratori e' tutelata al 1000%, anche quando non lo meriterebbe o non sarebbe corretto e onesto farlo, mentre gli altri si attaccano, e a livello imprenditoriale (ossia di coloro che il lavoro lo creano) il sistema e' strangolante e sempre piu' italiani giovani che han voglia di fare... vanno a farlo altrove, con buona pace di chi potrebbe avere un nuovo posto di lavoro che invece va a un romeno, o uno spagnolo, o un ceco (giusto per citare tre paesi dove gli Italiani vanno a imprendere di piu' ultimamente).
Hai perfettamente ragione, un'azienda ha il diritto di assumere una persona a gettone quando ne ha BISOGNO. Fin li ti posso anche quotare.
Il problema è l'abuso, in Italia LA FLESSIBILITA' NON ESISTE, esiste il precariato, che è ben altra cosa.
Il problema è che alle aziende ora CONVIENE avere il precario che un posto fisso. Non parlo di convenienza economica ma di convenienza in senso più ampio, stiamo tornando al mercato del lavoro da rivoluzione industriale. ma vuoi mettere un tempo indeterminato con uno che puoi lasciare a casa quando ti va? Non devi perdere tempo e soldi a fargli formazione (apprendistato a parte), basta fare un pò di scena; lo puoi ricattare psicologicamente e spremerlo come un limone con la minaccia di non rinnovare il contratto; alla prima difficoltà a casa, un bocca da sfamare in meno; pur di lavorare, accetta anche stipendi bassi dato che la situazione è generalizzata. Il tutto con un modesto sovrapprezzo. E la politica sta a guardare nella bambagia... :x
Il problema: la flessibilità di per se è una buona cosa se gestita bene, non si può abolirla.
La soluzione: una FORTE convenienza economica del lavoratore a tempo indeterminato. Il precario deve costare una marea di soldi in contributi ed avere, a parità di mansione, un tot percento in più in busta paga rispetto al tempo indeterminato, senza se e senza ma.
Vedrete che poi le aziende ricorreranno ai precari solo quando ne avranno DAVVERO bisogno...