<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Quel laboratorio di ricerca che era Ritmo... | Page 8 | Il Forum di Quattroruote

Quel laboratorio di ricerca che era Ritmo...

fabiologgia ha scritto:
L'alfasud del 74 era una prima serie che se ha dato solo "qualche problema di ruggine" come tu hai scritto la puoi considerare un'esemplare più unico che raro. La media di quelle prodotte tra il 72 ed il 75 non arrivava all'anno senza rattoppi più o meno vasti..............
L'esemplare dell'83 era certamente uno degli ultimissimi usciti, della serie S/SC, presumibilmente addirittura col portellone..... il canto del cigno dell'Alfasud prima di passare il testimone all'Alfa 33 (che le succedette a metà dell'83). I problemi di ruggine erano un ricordo, ma come ogni peccato originale facevano ancora la fama della vettura, le motorizzazioni erano quelle che dieci anni prima erano all'avanguardia ma che nell'83 erano diventate abbastanza "classiche", le prestazioni non erano più, ormai, al top della categoria.

La GS, che poi divenne GSA nel 1980, era di una comodità proverbiale, seconda solo alla DS. Certo, se le sfere erano un pò "scariche" riuscivi a soffrire il mal di mare anche ad auto rigorosamente ferma, ma se le tenevi bene potevi strafregartene delle curve, la tenuta di strada di quell'auto riusciva a vincere la forza centrifuga, nonostante delle ruote che oggi fanno ridere (145 SR 15 se non ricordo male) e che non si trovano più in commercio.
E comunque fu l'auto che spiegò agli italiani che le prestazioni sono date dall'aerodinamica oltre che dalla potenza.

Saluti

La prima è stata messa a riposo nel 1985 per l'acuirsi di problemi di ruggine con una meccanica ancora vigorosissima e circ 200k.

la seconda era una SC con portellone, è andata a riposo sulle sue gambe nel 96 con 495.000 km .

contesto la nota sulle prestazioni che nella sua categoria erano ancora al top, altroché se lo erano.

La GS come già detto sinteticamente, è vero, aveva un confort superlativo, ma a costo di onerosi e soventi interventi alle sfere, interventi che spesso agevolavano l'ingrossarsi delle sfere dei proprietari.

Una nota personale sui freni, ottimi per carità, ma non ne ho mai digerita la modulabilità, o meglio la non modulabilità.

Detto ciò c'è una C5 in famiglia che dopo i primi sei mesi di sofferenze e relativi interventi ha dato ottima prova di sè e dell'evoluzione di quel sistema sospensivo, però ora, che ne ha appena 80k di chilometri comincia a decadere vertiginosamente, il parabrezza che si crepa, la maniglia di apertura della portiera a dx che rimane in mano, le sospensioni che cominciano a rumoreggare ..... e questo ci ha fatto capire che la pausa di riflessione con citroen non è stata abbastanza lunga ...
 
arhat ha scritto:
fabiologgia ha scritto:
L'alfasud del 74 era una prima serie che se ha dato solo "qualche problema di ruggine" come tu hai scritto la puoi considerare un'esemplare più unico che raro. La media di quelle prodotte tra il 72 ed il 75 non arrivava all'anno senza rattoppi più o meno vasti..............
L'esemplare dell'83 era certamente uno degli ultimissimi usciti, della serie S/SC, presumibilmente addirittura col portellone..... il canto del cigno dell'Alfasud prima di passare il testimone all'Alfa 33 (che le succedette a metà dell'83). I problemi di ruggine erano un ricordo, ma come ogni peccato originale facevano ancora la fama della vettura, le motorizzazioni erano quelle che dieci anni prima erano all'avanguardia ma che nell'83 erano diventate abbastanza "classiche", le prestazioni non erano più, ormai, al top della categoria.

La GS, che poi divenne GSA nel 1980, era di una comodità proverbiale, seconda solo alla DS. Certo, se le sfere erano un pò "scariche" riuscivi a soffrire il mal di mare anche ad auto rigorosamente ferma, ma se le tenevi bene potevi strafregartene delle curve, la tenuta di strada di quell'auto riusciva a vincere la forza centrifuga, nonostante delle ruote che oggi fanno ridere (145 SR 15 se non ricordo male) e che non si trovano più in commercio.
E comunque fu l'auto che spiegò agli italiani che le prestazioni sono date dall'aerodinamica oltre che dalla potenza.

Saluti

La prima è stata messa a riposo nel 1985 per l'acuirsi di problemi di ruggine con una meccanica ancora vigorosissima e circ 200k.

la seconda era una SC con portellone, è andata a riposo sulle sue gambe nel 96 con 495.000 km .

contesto la nota sulle prestazioni che nella sua categoria erano ancora al top, altroché se lo erano.

La GS come già detto sinteticamente, è vero, aveva un confort superlativo, ma a costo di onerosi e soventi interventi alle sfere, interventi che spesso agevolavano l'ingrossarsi delle sfere dei proprietari.

Una nota personale sui freni, ottimi per carità, ma non ne ho mai digerita la modulabilità, o meglio la non modulabilità.

Detto ciò c'è una C5 in famiglia che dopo i primi sei mesi di sofferenze e relativi interventi ha dato ottima prova di sè e dell'evoluzione di quel sistema sospensivo, però ora, che ne ha appena 80k di chilometri comincia a decadere vertiginosamente, il parabrezza che si crepa, la maniglia di apertura della portiera a dx che rimane in mano, le sospensioni che cominciano a rumoreggare ..... e questo ci ha fatto capire che la pausa di riflessione con citroen non è stata abbastanza lunga ...

Caspita, 495.000 km (sei proprio sicuro di questo numero? Non per altro il comtakm dell'Alfasud aveva solo 5 cifre......) in 11 anni sono 45.000 km/anno, farli con un'Alfasud (ovviamente a benzina) tra la seconda metà degli anni '80 e la prima metà degli anni '90 è roba da record, proprio in quegli anni (85 e dintorni) c'è stato il primo boom del diesel, chiunque facesse più di 15-20.000 km/anno le benzina non le guardava nemmeno......... che poi con la prima avete fatto circa 20.000 km/anno, con la seconda 45.000 km/anno, qualcosa tipo 700.000 km di Alfasud!

Ad ogni modo, sulle prestazioni il giudizio che ho dato è mio ma anche delle riviste dell'epoca, nel 1972 (quando uscì la prima serie) le 1.200 straniere avevano, ad andar bene, 50 CV (il Maggiolino 1.2 ne aveva ben 34), le 1.200 italiane (leggi Fiat 124) ne avevano una sessantina, l'Alfasud coi suoi 63 era una bombetta.
Alla metà degli anni '80 più o meno tutti i 1.200 avevano quella potenza.
Diversa è la storia del 1.3 che con i suoi 86 CV è rimasto a lungo il più potente della sua categoria.

Saluti
 
sicurissimo, GPL dai 60.000 km in avanti. aborro il gasolio.

ps.: con l'età che avanza "giro" un pò di meno, ..... a conti fatti allo stato ho circa 2.400.000 km di guida.

68 please, gli ultimi anni 68 (i 5 in più di carburatore doppio corpo e modifiche alla camera di scoppio)

Col 1.3 90cv dell'ultima serie della 33 '94 ne abbiamo fatti sui 360.000, l'allargamento della famiglia (oltre che il mio :oops: ) ed il disfacimento delle suppellettili (fiat in fabula) l'ho sostituita nel 2006 con la Mami** ma l'ho lasciata con la meccanica immacolata ed ancora perfetta, andava che era un piacere e consumava pure poco.

**Multipla Poveri Naturalizzati ....
 
Al momento dell'ordine mio papà ah rifiutato l'dea di montare i poggiatesta anteriori: la ritmo doveva sostituire la nostra vecchia 128 rally e su questa i poggiatesta erano posti all'altessa delle spalle... A lu davano fastidio nelle manovre e per la sicurezza non servivano proprio a niente. di contro pero ricevemmo la maccina nuova con le cinture anteriori con arrotolatore... vna vera novità che cominciammo ad utilizzare solo piu avanti.
 
fabiologgia ha scritto:
arhat ha scritto:
fabiologgia ha scritto:
L'alfasud del 74 era una prima serie che se ha dato solo "qualche problema di ruggine" come tu hai scritto la puoi considerare un'esemplare più unico che raro. La media di quelle prodotte tra il 72 ed il 75 non arrivava all'anno senza rattoppi più o meno vasti..............
L'esemplare dell'83 era certamente uno degli ultimissimi usciti, della serie S/SC, presumibilmente addirittura col portellone..... il canto del cigno dell'Alfasud prima di passare il testimone all'Alfa 33 (che le succedette a metà dell'83). I problemi di ruggine erano un ricordo, ma come ogni peccato originale facevano ancora la fama della vettura, le motorizzazioni erano quelle che dieci anni prima erano all'avanguardia ma che nell'83 erano diventate abbastanza "classiche", le prestazioni non erano più, ormai, al top della categoria.

La GS, che poi divenne GSA nel 1980, era di una comodità proverbiale, seconda solo alla DS. Certo, se le sfere erano un pò "scariche" riuscivi a soffrire il mal di mare anche ad auto rigorosamente ferma, ma se le tenevi bene potevi strafregartene delle curve, la tenuta di strada di quell'auto riusciva a vincere la forza centrifuga, nonostante delle ruote che oggi fanno ridere (145 SR 15 se non ricordo male) e che non si trovano più in commercio.
E comunque fu l'auto che spiegò agli italiani che le prestazioni sono date dall'aerodinamica oltre che dalla potenza.

Saluti

La prima è stata messa a riposo nel 1985 per l'acuirsi di problemi di ruggine con una meccanica ancora vigorosissima e circ 200k.

la seconda era una SC con portellone, è andata a riposo sulle sue gambe nel 96 con 495.000 km .

contesto la nota sulle prestazioni che nella sua categoria erano ancora al top, altroché se lo erano.

La GS come già detto sinteticamente, è vero, aveva un confort superlativo, ma a costo di onerosi e soventi interventi alle sfere, interventi che spesso agevolavano l'ingrossarsi delle sfere dei proprietari.

Una nota personale sui freni, ottimi per carità, ma non ne ho mai digerita la modulabilità, o meglio la non modulabilità.

Detto ciò c'è una C5 in famiglia che dopo i primi sei mesi di sofferenze e relativi interventi ha dato ottima prova di sè e dell'evoluzione di quel sistema sospensivo, però ora, che ne ha appena 80k di chilometri comincia a decadere vertiginosamente, il parabrezza che si crepa, la maniglia di apertura della portiera a dx che rimane in mano, le sospensioni che cominciano a rumoreggare ..... e questo ci ha fatto capire che la pausa di riflessione con citroen non è stata abbastanza lunga ...

Caspita, 495.000 km (sei proprio sicuro di questo numero? Non per altro il comtakm dell'Alfasud aveva solo 5 cifre......) in 11 anni sono 45.000 km/anno, farli con un'Alfasud (ovviamente a benzina) tra la seconda metà degli anni '80 e la prima metà degli anni '90 è roba da record, proprio in quegli anni (85 e dintorni) c'è stato il primo boom del diesel, chiunque facesse più di 15-20.000 km/anno le benzina non le guardava nemmeno......... che poi con la prima avete fatto circa 20.000 km/anno, con la seconda 45.000 km/anno, qualcosa tipo 700.000 km di Alfasud!

Ad ogni modo, sulle prestazioni il giudizio che ho dato è mio ma anche delle riviste dell'epoca, nel 1972 (quando uscì la prima serie) le 1.200 straniere avevano, ad andar bene, 50 CV (il Maggiolino 1.2 ne aveva ben 34), le 1.200 italiane (leggi Fiat 124) ne avevano una sessantina, l'Alfasud coi suoi 63 era una bombetta.
Alla metà degli anni '80 più o meno tutti i 1.200 avevano quella potenza.
Diversa è la storia del 1.3 che con i suoi 86 CV è rimasto a lungo il più potente della sua categoria.

Saluti

facevano anche il trofeo alfasud.
 
gr740p ha scritto:
Al momento dell'ordine mio papà ah rifiutato l'dea di montare i poggiatesta anteriori: la ritmo doveva sostituire la nostra vecchia 128 rally e su questa i poggiatesta erano posti all'altessa delle spalle... A lu davano fastidio nelle manovre e per la sicurezza non servivano proprio a niente. di contro pero ricevemmo la maccina nuova con le cinture anteriori con arrotolatore... vna vera novità che cominciammo ad utilizzare solo piu avanti.
La nostra 65 CL 5 porte I miei la ordinarono a fine '79 acquistandola tramite mio nonno, dipendente Fiat in pensione (quindi con sconto).
La ordinammo color verde salvia (colore in listino da poco tempo), con contagiri, poggiatesta, orologio digitale, lunotto termico (mi pare non fosse di serie ma nn ci giurerei), vetri atermici, cinture cn arrotolatore (e forse mi sfugge qlcosa).
Settimane dopo ricevemmo comunicazione che:
per averla come ordinata c'era da aspettare un tempo indefinito; se eravamo d'accordo, ne erano disponibili 2 di cui una di un colore azzurro particolare (che c'era sulla prima serie, poi eliminato), l'altra col. grigio. Ovviamente gli optional non erano qlli da noi richiesti ma... prendere o lasciare.
E noi prendemmo. Quella grigio jet (nome in codice del colore), poi al tagliando facemmo installare gli optional mancanti rispetto all'ordine (tranne i vetri atermici, troppo impegnativi da montare...).
Per il contagiri dovettero cambiare tutto il quadro strumenti e .. sbagliarono colore, montantolo marrone invece che azzurro come gli interni. Da notare che il contakm riparti' da 0, dal momento che cambiarono pure quello.
Esasperati, ce la tenemmo comunque così.
Quello era il mondo Fiat fine anni '70; stava andando a catafascio.
A fine 1980 ci fu la marcia dei quadri Fiat a Torino, vennero licenziati un certo numero di dipendenti cme richiesto dal management (in fabbrica c'era odore di Brigate Rosse), il Paese vide che forse c'era ancora un certo numero di persone dignitose e lavoratrici - insomma, non era completamente in mano al terrorismo e un certa parte della sinistra per la quale le BR erano "compagni che sbagliano" - e forse anche questo permise a Fiat e all'Italia intera di andare avanti, senza diventare un avamposto occidentale dell'URSS.
O, in alternativa, una "Cuba de noartri".
:?
 
stefano_68 ha scritto:
gr740p ha scritto:
Al momento dell'ordine mio papà ah rifiutato l'dea di montare i poggiatesta anteriori: la ritmo doveva sostituire la nostra vecchia 128 rally e su questa i poggiatesta erano posti all'altessa delle spalle... A lu davano fastidio nelle manovre e per la sicurezza non servivano proprio a niente. di contro pero ricevemmo la maccina nuova con le cinture anteriori con arrotolatore... vna vera novità che cominciammo ad utilizzare solo piu avanti.
La nostra 65 CL 5 porte I miei la ordinarono a fine '79 acquistandola tramite mio nonno, dipendente Fiat in pensione (quindi con sconto).
La ordinammo color verde salvia (colore in listino da poco tempo), con contagiri, poggiatesta, orologio digitale, lunotto termico (mi pare non fosse di serie ma nn ci giurerei), vetri atermici, cinture cn arrotolatore (e forse mi sfugge qlcosa).
Settimane dopo ricevemmo comunicazione che:
per averla come ordinata c'era da aspettare un tempo indefinito; se eravamo d'accordo, ne erano disponibili 2 di cui una di un colore azzurro particolare (che c'era sulla prima serie, poi eliminato), l'altra col. grigio. Ovviamente gli optional non erano qlli da noi richiesti ma... prendere o lasciare.
E noi prendemmo. Quella grigio jet (nome in codice del colore), poi al tagliando facemmo installare gli optional mancanti rispetto all'ordine (tranne i vetri atermici, troppo impegnativi da montare...).
Per il contagiri dovettero cambiare tutto il quadro strumenti e .. sbagliarono colore, montantolo marrone invece che azzurro come gli interni. Da notare che il contakm riparti' da 0, dal momento che cambiarono pure quello.
Esasperati, ce la tenemmo comunque così.
Quello era il mondo Fiat fine anni '70; stava andando a catafascio.
A fine 1980 ci fu la marcia dei quadri Fiat a Torino, vennero licenziati un certo numero di dipendenti cme richiesto dal management (in fabbrica c'era odore di Brigate Rosse), il Paese vide che forse c'era ancora un certo numero di persone dignitose e lavoratrici - insomma, non era completamente in mano al terrorismo e un certa parte della sinistra per la quale le BR erano "compagni che sbagliano" - e forse anche questo permise a Fiat e all'Italia intera di andare avanti, senza diventare un avamposto occidentale dell'URSS.
O, in alternativa, una "Cuba de noartri".
:?

All'epoca era cosa perfettamente normale quella di ordinare un'auto con un colore e certi optionals e ritirarla di un altro colore e con optionals completamente diversi, a meno di non aspettare mesi e mesi.
 
fabiologgia ha scritto:
stefano_68 ha scritto:
gr740p ha scritto:
Al momento dell'ordine mio papà ah rifiutato l'dea di montare i poggiatesta anteriori: la ritmo doveva sostituire la nostra vecchia 128 rally e su questa i poggiatesta erano posti all'altessa delle spalle... A lu davano fastidio nelle manovre e per la sicurezza non servivano proprio a niente. di contro pero ricevemmo la maccina nuova con le cinture anteriori con arrotolatore... vna vera novità che cominciammo ad utilizzare solo piu avanti.
La nostra 65 CL 5 porte I miei la ordinarono a fine '79 acquistandola tramite mio nonno, dipendente Fiat in pensione (quindi con sconto).
La ordinammo color verde salvia (colore in listino da poco tempo), con contagiri, poggiatesta, orologio digitale, lunotto termico (mi pare non fosse di serie ma nn ci giurerei), vetri atermici, cinture cn arrotolatore (e forse mi sfugge qlcosa).
Settimane dopo ricevemmo comunicazione che:
per averla come ordinata c'era da aspettare un tempo indefinito; se eravamo d'accordo, ne erano disponibili 2 di cui una di un colore azzurro particolare (che c'era sulla prima serie, poi eliminato), l'altra col. grigio. Ovviamente gli optional non erano qlli da noi richiesti ma... prendere o lasciare.
E noi prendemmo. Quella grigio jet (nome in codice del colore), poi al tagliando facemmo installare gli optional mancanti rispetto all'ordine (tranne i vetri atermici, troppo impegnativi da montare...).
Per il contagiri dovettero cambiare tutto il quadro strumenti e .. sbagliarono colore, montantolo marrone invece che azzurro come gli interni. Da notare che il contakm riparti' da 0, dal momento che cambiarono pure quello.
Esasperati, ce la tenemmo comunque così.
Quello era il mondo Fiat fine anni '70; stava andando a catafascio.
A fine 1980 ci fu la marcia dei quadri Fiat a Torino, vennero licenziati un certo numero di dipendenti cme richiesto dal management (in fabbrica c'era odore di Brigate Rosse), il Paese vide che forse c'era ancora un certo numero di persone dignitose e lavoratrici - insomma, non era completamente in mano al terrorismo e un certa parte della sinistra per la quale le BR erano "compagni che sbagliano" - e forse anche questo permise a Fiat e all'Italia intera di andare avanti, senza diventare un avamposto occidentale dell'URSS.
O, in alternativa, una "Cuba de noartri".
:?

All'epoca era cosa perfettamente normale quella di ordinare un'auto con un colore e certi optionals e ritirarla di un altro colore e con optionals completamente diversi, a meno di non aspettare mesi e mesi.

Successe così anche per la nostra.Mancavano il contagiri e il rivestimento dei sedili era diverso,però così si fece prima.Il quadro diverso e l'orologio digitale furono montati in concessionaria.Ovviamente non fissarono i cavi a dovere e il quadro si scollegò dopo poco.Era notevole l'esercito di incompetenti che si prodigava a rovinare queste macchine.
 
[All'epoca era cosa perfettamente normale quella di ordinare un'auto con un colore e certi optionals e ritirarla di un altro colore e con optionals completamente diversi, a meno di non aspettare mesi e mesi.[/quote]

era normale per chi?
 
conan2001 ha scritto:
[All'epoca era cosa perfettamente normale quella di ordinare un'auto con un colore e certi optionals e ritirarla di un altro colore e con optionals completamente diversi, a meno di non aspettare mesi e mesi.

era normale per chi?[/quote]

Ancora oggi per molte straniere è così !

Un mio parente si è sentito dire che per avere una Tiguan, c'è gente che aspetta anche 9 mesi, io li avrei mandati in bagno a fare un bisognino, lui purtroppo ha firmato e per non aspettare parecchio, si è lasciato imporre alcune cose come la motorizzazione diesel e un colore grigio topastro ! Questo, giusto per fare giustizia e precisione.

Io con FIAT, non ho mai aspettato più di 1-2 mesi al massimo, anzi le utlime 3 le ho ricevute dopo circa 25-30 giorni, immatricolazione compresa.
 
Mi ricordo anche le pagine del catalogo dedicate al cruscotto con tutte le spie accese...spettacolare operazione che io (all'epoca avevo 10 anni) ripetevo ripetutamente con conseguente riprovero di papà. Ma quel quadro con quelle 2 file di spie colorate tutte accese mi piacevano troppo, sopratutto per un bambino che fino a poco prima non aveva visto altro che dei semplici e minuscoli cerchi sul quadro.
Sulla super invece era troppo bello tutto il cruscotto e l'lluminazone notturna rossa... per non parlare dell'orologio digitale tra le bocchette di areazione e quella fantastica pulsantiera.
 
gr740p ha scritto:
Mi ricordo anche le pagine del catalogo dedicate al cruscotto con tutte le spie accese...spettacolare operazione che io (all'epoca avevo 10 anni) ripetevo ripetutamente con conseguente riprovero di papà. Ma quel quadro con quelle 2 file di spie colorate tutte accese mi piacevano troppo, sopratutto per un bambino che fino a poco prima non aveva visto altro che dei semplici e minuscoli cerchi sul quadro.
Sulla super invece era troppo bello tutto il cruscotto e l'lluminazone notturna rossa... per non parlare dell'orologio digitale tra le bocchette di areazione e quella fantastica pulsantiera.

Di FIAT Ritmo 75 super ne ho avute 2, gran macchina per l'epoca e poi andava come un missile nonostante fosse solamente 1.3. :thumbup:
 
MultiJet150 ha scritto:
[

Di FIAT Ritmo 75 super ne ho avute 2, gran macchina per l'epoca e poi andava come un missile nonostante fosse solamente 1.3. :thumbup:

Io purtroppo solo la 60CL ma la 75 e la 85 erano veramente super. Troppo belle!
Quando c'è stato il restiling :cry:... ho pianto
 
anche il lunotto termico ha subito una "mutazione" con l'aggiornamento dell'81: da semplici linee parallele (come la maggioranza di quelli attuali) prese una forma ad "esagono allungato".Motivo... Bo? chi me lo sa spiegare?
 
gr740p ha scritto:
anche il lunotto termico ha subito una "mutazione" con l'aggiornamento dell'81: da semplici linee parallele (come la maggioranza di quelli attuali) prese una forma ad "esagono allungato".Motivo... Bo? chi me lo sa spiegare?

Abbastanza intuitivo: per disappannare anche la parte inferiore del vetro che, come ben ricorderai, era proprio a "semiesagono", con le linee dritte questa parte non sarebbe stata raggiunta.

Saluti
 
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