gallongi ha scritto:
certo ,l'utilizzo e 'quello..e qui puo' essere confortevole ma un conto e' far parcheggiare al posteggiatore la hyundai un conto la bentley
Dico la mia: un tempo guidare, o meglio far guidare all'autista, auto di certi marchi corrispondeva, con una buona approssimazione, all'essere persone probabilmente raffinate ed eleganti, almeno nell'apparenza esteriore, oltre che semplicemente dotate di un cospicuo patrimonio.
I numeri di produzione di certe case, ancora negli anni '90, erano talmente esigui dal rendere davvero esclusive -nel vero senso della parola, quello letterale non quello del marketing contemporaneo- le vetture di marchi come Bentley, Aston Martin, ma anche una Porsche 911 Turbo o una Ferrari alto di gamma.
Il grande aumento dei numeri di produzione, grazie al passaggio da una produzione in molti casi artigianale a quella industriale, e il sensibile abbassamento dei prezzi (sempre molto elevati, ma relativamente molto meno di un tempo, oltre alla vasta disponibilità di usato a prezzi molto più accessibili), oltre all'argamento del mercato all'enorme bacino di utenza dei paesi emergenti, hanno reso le supercar molto meno rare ed esclusive rispetto ad un tempo, oltre metterle in mano ad una clientela piuttosto "diversa"...
Non voglio ovviamente fare l'errore stupidido di fare di tutta l'erba un fascio, ma per esempio, visto che si parlava di Bentley, le vedo talvolta condotte da proprietari che non mi paiono proprio il prototipo del gentiluomo inglese di campagna che va al castello, e purtroppo oggi è così molto spesso: la ricchezza non è più sinonimo di classe, eleganza, savoir-vivre, ma spesso è ostentazione, pacchianeria, esibizione.
Ora, qualcosa mi dice, ma mi sbaglierò, che auto come le Bentley siano tra quelle più ambite dai noveaux riches di oggi. Ma è la mia semplice e chissà, erronea opinione personale...
Invece, l'unica Equus che ho visto era targata corpo diplomatico, e aveva le bandierine sui parafanghi.
So che l'esempio in sé non vuol dire nulla, ma mi domando: ma certi simboli, in generale, sono davvero così positivi oggi? Ci fanno davvero ancora sognare? Certi oggetti possono ancora proiettarci davvero in una dimensione estetica davvero sublime, avvicinarci al bello?
http://www.youtube.com/watch?v=jG0CeIJ5FJw
p.s Secondo me chi ha bisogno di approvazione sociale non riesce ad uscire dal solco degli status symbols riconosciuti dalla massa; invece chi non ne ha bisogno, perché non ha niente da dimostrare, non si fa problemi ad uscire dal seminato; anzi gode proprio del sottile piacere di fare scelte più personali e non "omologate".