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Quasi 3.000 morti sulle strade in un anno. L’Italia peggio della media europea

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Invece mi rattrista molto il fatto che nonostante continuino ad aumentare le piste ciclabili, di fatto rimangono inutilizzate, soprattutto dai ciclisti con biciclette da corsa; perché devono giocare a fare i professionisti, altrimenti gli si rovina la media sul computerino; e quindi mandrie di ciclisti in strada (soprattutto la domenica) e ciclabili vuote che gli scorrono a fianco perché altrimenti non riescono a tenere i 40 km\h in pianura. E stesso discorso con i semafori rossi bruciati. Fermarsi rovina la performance e sganciare i pedali ad attacco rapido per mettere i piedi a terra costa fatica.
Pensa un pò.
In auto si continua a sorpassare con riga continua, a superare i limiti di velocità ovunque, a fare inversione di marcia,fare la retro al casello, parcheggiare in tripla fila, guardare il cellulare mentre si guida, a guidare fumati e bevuti, a taroccare le centraline, a viaggiare con i fari più o meno assenti, ed il pericolo sulle strade lo creano i ciclisti con il computerino...
 
Invece mi rattrista molto il fatto che nonostante continuino ad aumentare le piste ciclabili, di fatto rimangono inutilizzate, soprattutto dai ciclisti con biciclette da corsa; perché devono giocare a fare i professionisti, altrimenti gli si rovina la media sul computerino; e quindi mandrie di ciclisti in strada (soprattutto la domenica) e ciclabili vuote che gli scorrono a fianco perché altrimenti non riescono a tenere i 40 km\h in pianura. E stesso discorso con i semafori rossi bruciati. Fermarsi rovina la performance e sganciare i pedali ad attacco rapido per mettere i piedi a terra costa fatica.
Ahimé, amara verità..
 
L'importante è capire che gli utenti più forti devono fare maggiore attenzione agli utenti più deboli.
Non sono d'accordo, è più importante a mio avviso fare in modo che le due "utenze" rimangano separate, in percorsi sicuri e protetti. E' ciò che fanno i Paesi in cui l'urbanistica è stata affrontata senza preconcetti. Poi soprattutto i soggetti che non hanno o quasi la percezione del rispetto delle regole e delle leggi della fisica (vedi pedoni, ciclisti eccetera) vanno educati o con percorsi di sensibilizzazione, di cartellonistica, campagne sui media eccetera, sia con pesanti sanzioni. Provate ad attraversare a piedi fuori dalle strisce a Hangzhou o a Miami, tanto per dire.
 
Non sono d'accordo, è più importante a mio avviso fare in modo che le due "utenze" rimangano separate, in percorsi sicuri e protetti
Impossibile, le adiacenze, condivisioni ed intersezioni di percorsi sono inevitabili, del resto, appena parcheggiato o lasciata la bici, ogni automobilista e ciclista diventa pedone e non può essere oggetto di un salto quantico in un'altro spazio. Comunque le strade dei centri urbani, spesso con auto parcheggiate in modo vario, non hanno abbastanza spazi per separare pedoni, ciclisti, automobilisti e spesso mezzi commerciali, quindi occorre prudenza, il pedone può scartare per incrociarne un altro, idem il ciclista per evitare una buca, un persone o una portiera aperta. Idem le strade extraurbane, sono condivise dal velocipede al bilico con decine di q.li di carico, i limiti servono apposta a tenere margini di sicurezza, che puntualmente vengono superati ed ecco il primato statistico italiano.
 
Dove abito hanno fatto una ciclabile su un viale tracciando, sulla carreggiata, una riga a 50 cm (CENTIMETRI) dal marciapiede, praticamente dove si raccoglie tutta la sporcizia della strada, in questo periodo è così piena di foglie che non si vede neanche più.
Solo per affermare che abbiamo un tot di chilometri di piste ciclabili!
 
Non sono d'accordo, è più importante a mio avviso fare in modo che le due "utenze" rimangano separate, in percorsi sicuri e protetti. E' ciò che fanno i Paesi in cui l'urbanistica è stata affrontata senza preconcetti. Poi soprattutto i soggetti che non hanno o quasi la percezione del rispetto delle regole e delle leggi della fisica (vedi pedoni, ciclisti eccetera) vanno educati o con percorsi di sensibilizzazione, di cartellonistica, campagne sui media eccetera, sia con pesanti sanzioni. Provate ad attraversare a piedi fuori dalle strisce a Hangzhou o a Miami, tanto per dire.

Qui però parliamo dell'Italia.
È ovvio che in Olanda, tanto per fare un esempio, è molto più facile tenere le utenze sufficientemente separate.
Ma, oltre che una diversa conformazione territoriale, hanno anche tutt'altra mentalità rispetto a quella italiana.
 
Tra l'altro la manovra del governo attuale ha azzerato i fondi per la realizzazione di un piste ciclabili.

Praticamente stanno andando nella direzione opposta a quella di una maggiore sicurezza stradale.
Poi ci si chiede come mai l'Italia non riesce mai a stare al passo con i Paesi più avanzati...
 
Tutti devono esserlo, anche e sopratutto coloro che hanno maggiori potenzialità di offendere.

Gli automobilisti fanno la patente, dei corsi e sono sanzionati (nonché assicurati) adeguatamente. Non i ciclisti né gli spericolati in monopattino ad esempio...che anche se patentati per l'auto, fanno finta di non sapere nulla del CdS, almeno da come si comportano.
 
Impossibile, le adiacenze, condivisioni ed intersezioni di percorsi sono inevitabili, del resto, appena parcheggiato o lasciata la bici, ogni automobilista e ciclista diventa pedone e non può essere oggetto di un salto quantico in un'altro spazio.
Altrove la pensano (e agiscono) diversamente..

È ovvio che in Olanda, tanto per fare un esempio, è molto più facile tenere le utenze sufficientemente separate.
Io veramente avevo in mente il Brasile e la Cina, realtà che conosco abbastanza bene... In Italia, anche dove c'era spazio o nuove urbanizzazioni svincolate da vincoli di tipo strutturale o architettonico, si è preferito non so per quale ragione, costruire strade a "muzzo" per poi restringerle con marcato intento punitivo verso l'automobilista, senza tuttavia realizzare dei veri percorsi protetti (esempio: barriere anticiclisti sulle strisce pedonali, semafori sulle ciclabili, cordoli di protezione, illuminazione delle strisce, recinti antiattraversamento sui grandi viali di scorrimento eccetera).
 
Praticamente stanno andando nella direzione opposta a quella di una maggiore sicurezza stradale.
Poi ci si chiede come mai l'Italia non riesce mai a stare al passo con i Paesi più avanzati...

Questo è quello che si evince. Vedi immagine.

C'erano solo 47milioni, già poco, e ora c'è un bel segno meno davanti. Dal 1 gennaio 2023 0 euro destinati alla viabilità delle biciclette in Italia. Non sono molto convinto di questa svolta brusca. Passiamo dall'incentivare con bonus le biciclette a...

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Gli automobilisti fanno la patente, dei corsi e sono sanzionati (nonché assicurati) adeguatamente. Non i ciclisti né gli spericolati in monopattino ad esempio...che anche se patentati per l'auto, fanno finta di non sapere nulla del CdS, almeno da come si comportano.

Questa è un'aggravante per gli automobilisti, visto che la maggior parte di loro guida come se non avesse mai preso la patente.
 
Altrove la pensano (e agiscono) diversamente..


Io veramente avevo in mente il Brasile e la Cina, realtà che conosco abbastanza bene... In Italia, anche dove c'era spazio o nuove urbanizzazioni svincolate da vincoli di tipo strutturale o architettonico, si è preferito non so per quale ragione, costruire strade a "muzzo" per poi restringerle con marcato intento punitivo verso l'automobilista, senza tuttavia realizzare dei veri percorsi protetti (esempio: barriere anticiclisti sulle strisce pedonali, semafori sulle ciclabili, cordoli di protezione, illuminazione delle strisce, recinti antiattraversamento sui grandi viali di scorrimento eccetera).

Ok, io ho citato l'Olanda semplicemente perché è il Paese che conosco meglio al di fuori dell'Italia, non perché nell'immaginario comune è il paradiso delle biciclette.
 
Altro esempio all'estero che conosco molto bene: Berlino (ci sono stato più di dieci volte, prevalentemente in inverno).
Secondo voi è una città assediata dal traffico automobilistico?
Girare per le vie di Berlino è pericoloso come girare per Roma e Milano?
Assolutamente no! Ve lo assicuro.
Ma se non mi credete, andateci di persona a controllare se dico cacchiate.
Comunque anche Madrid è una città molto più civile delle nostre, non occorre andare per forza verso nord per avere esempi positivi.
Il problema siamo noi italiani, la nostra mentalità (che si riflette in chi deve prendere i voti da noi).
 
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