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Quasi 3.000 morti sulle strade in un anno. L’Italia peggio della media europea

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Da pedone devi conoscere quanto prevedere il CDS per l'attraversamento a prescindere se hai o non hai la patente.
Per il resto a mio modesto avviso il discorso è sempre lo stesso, se si ha intenzione o meno di seguire le regole, chi non l'ha più di tanto probabilmente attraverserà male la strada ,altrimenti è il ciclista che passa con il rosso perchè con la bici non si fa nulla di male o l'automobilista che invece di andare a 50 andrà a 80 perchè altrimenti è lento, e ritorniamo al punto di partenza per cui ci si sente in diritto di interpretare un poco le regole come ci fa più comodo. Poi se questo sentore ce l'ha 1 su di un milione pazienza, se invece è una base culturale come credo sia nel nostro paese , ed in tanti altri, abbiamo le conseguenze che abbiamo.
 
Vero però dove non arriva la preparazione che viene impartita in autoscuola dovrebbe arrivare il buon senso.
Che fuori dalle strisce sia meglio non attraversare di sbieco e non fare troppo affidamento sul fatto che gli automobilisti si fermino spontaneamente imho è una nozione alla portata anche di chi non ha mai guidato nemmeno il carrello della spesa.
Ai bambini andrebbe insegnato come si attraversa.
Quindi guardare prima a sinistra (cosa che sbagliano 9 genitori su 10) e poi a destra.
Questo è già più che sufficiente imho per ridurre il pericolo del 99%.

Ok, ma era per far notare la responsabilità molto maggiore che hanno gli automobilisti (anche se spesso fanno finta di dimenticarsene). Anche perché hanno preso la patente per poter guidare.
Se vedo un bambino che attraversa male (magari perché i genitori non glielo hanno insegnato bene), non è che posso dire: se lo metto sotto è colpa sua, io ho la coscienza a posto...

La responsabilità degli automobilisti è molto maggiore rispetto a quella degli utenti della strada più deboli (pedoni e ciclisti in primis), non è alla pari.
È chiaro che possono sbagliare pure loro (chi è che non sbaglia mai?), ma a farne le spese maggiori sono comunque loro.
 
Ricordiamoci sempre che tutti noi siamo pedoni, che per una parte della propria vita andiamo in auto, moto, bici o, perfino monopattino...
 
Tanti anni fa sono andato in macchina con un signore che era simpatico ma allo stesso tempo era un po' strano.
Per intenderci era uno di quelli che a piedi o in bici copriva di insulti (probabilmente meritati) gli automobilisti che non gli davano la precedenza.
Mi ha raccontato che una volta in Polonia (penso che fosse polacco ma potrei sbagliarmi) mentre andava in bici è stato affiancato da un camion che all'improvviso ha svoltato a destra e che per miracolo pur essendo finito sotto al rimorchio le ruote non lo hanno centrato e ne è uscito illeso.
L'autista del camion probabilmente non si è accorto di nulla,o se si è accorto deve essere stato più per gli improperi che gli ha mandato una volta rimessosi in piedi.
Comunque da una persona così puntigliosa sui diritti dei pedoni mi sarei aspettato che fosse un guidatore prudente.
Invece era di quelli che subito dopo aver girato la chiave aveva già il piede mattonato sul gas.
Abbiamo fatto poco più di un paio di km e a bordo c'era pure un altro signore che nella vita faceva il vigile urbano.
Arrivati a destinazione noi siamo scesi mentre il pazzo cercava parcheggio,ci siamo scambiati un'occhiata (io che soffro il mal d'auto ero pure un po' scombussolato) e io ho esclamato "E' un guidatore allegro".
Ovviamente quella è stata la prima e ultima volta che sono salito in auto con lui.
Imho è il paradigma della nostra situazione,non so se all'estero sia diverso.
Si guardano solo i diritti a seconda che ci si trovi da una parte o dall'altra della barricata senza cercare di mettersi nei panni dell'altro,nemmeno quando è capitato a parti invertite di vedersela brutta.
Temo anche che cambiare le abitudini consolidate dei guidatori che hanno la patente da 10 anni o più non sia semplice.
Non conosco molti guidatori giovani ma a occhio mi sa che non stiamo investendo più di tanto sulle nuove generazioni quindi non penso che in futuro il livello di attenzione e prudenza salirà.
 
Ok, ma era per far notare la responsabilità molto maggiore che hanno gli automobilisti (anche se spesso fanno finta di dimenticarsene). Anche perché hanno preso la patente per poter guidare.
Se vedo un bambino che attraversa male (magari perché i genitori non glielo hanno insegnato bene), non è che posso dire: se lo metto sotto è colpa sua, io ho la coscienza a posto...

La responsabilità degli automobilisti è molto maggiore rispetto a quella degli utenti della strada più deboli (pedoni e ciclisti in primis), non è alla pari.
È chiaro che possono sbagliare pure loro (chi è che non sbaglia mai?), ma a farne le spese maggiori sono comunque loro.

E' più o meno quello che scrivevo io qualche commento fa.
Dagli automobilisti ci si aspetta di più.
E in parte è giusto perchè come dicevi tu hanno una patente che dovrebbe attestare una certa preparazione.
E poi hanno il coltello dalla parte del manico,nel senso che se incrociano altre categorie di utenti della strada sono loro a infliggere più danni all'altro.
Però secondo me non si può comunque deresponsabilizzare totalmente chi si trova sulle strade anche senza aver conseguito una patente.
La pelle è in primis la loro e non serve la patente per rendersi conto che in certi casi la mettono a repentaglio.
Anche solo sapendo con chi hanno a che fare,cioè con automobilisti che purtroppo molto spesso sono imprudenti e distratti,io mi meraviglio molto nel vedere certi comportamenti.
Subito dopo essermi meravigliato di solito mi incavolo perchè so che se dovesse capitarmi,nonostante io cerchi di stare sempre attento e moderare la velocità,di investire un pedone o un ciclista passerei dei potenziali guai e magari smetterei di guidare per il rimorso.
 
A me mancano bici (ho pedalato ma da ragazzino,non escludo se mi trasferisco altrove di poterlo rifare),monopattino (non ci tengo proprio),moto,camion (simulatori a parte) e camper.
Cammino molto però,o almeno cammino anche per tragitti lunghi se posso evitare di usare l'auto.
 
A Torino a metà tra due semafori consecutivi, nel mezzo di viali a doppia corsia. La gente viagga a 70 all'ora, se un pedone si butta in mezzo, l'inchiodata è un classico.

Le rare volte che mi è capitato di guidare a Torino e a Milano ero l'unico pistola che andava a 50 sui viali a 2 o 3 corsie.
Però devo dire che non mi sono capitati pedoni kamikaze.
Solo auto che mi sverniciavano sia a destra che a sinistra.
 
Anche sui genitori imho si può stendere un velo pietoso.
Come fanno i bambini a imparare come si attraversa se hanno quasi esclusivamente cattivi esempi.
Io vedo genitori che spippolano col telefono mentre i bambini magari sono 20 metri più avanti e si accingono ad attraversare da soli (mi è capitato che un bambino di colore preso dall'entusiasmo di raggiungere l'amico dall'altra parte della strada quasi si buttasse,poi per fortuna il cazziatone a distanza della madre rimasta indietro e della madre del compagno di scuola dall'altro lato della strada l'hanno fermato ma proprio in extremis).
Oppure genitori che camminano tranquilli e danno le spalle ai bambini rimasti 20 metri indietro.
Salire e scendere dall'auto sempre rigorosamente dal lato della strada e non del marciapiede.
Ma ci vuole poi così tanto a imporre che i seggiolini vengano messi dietro al sedile del passeggero invece che dietro a quello del guidatore?
Mi pare che sia anche più sicuro per tenerli d'occhio durante la guida.
Io ho cambiato tragitto abituale anche se adesso passo da una strada più trafficata perchè mi ero stancato di costeggiare le scuole e fare lo slalom tra i suv in doppia fila o parcheggiati malamente e dover sempre tenere d'occhio i vari frugoletti posseduti dal demonio che corrono in continuazione.
Anche se non intendessero attraversare basta che uno inciampi sul marciapiede e rotoli sulla strada.
Meno male che non ho figli altrimenti sai che ansia.
 
Se dovessi andare in bici solo su strade sicure potrei appendere la bicicletta al chiodo.

Io invece uso la bici il più possibile naturalmente stando molto attento. Ho sempre caschetto e da qualche anno luci accese anche in pieno giorno. Negli ultimi 20 anni ho spaccato solo due caschetti per cadute, un'altra volta una sublussazione alla spalla e un'altra volta ancora una costola incrinata. Sicuramente c'è sempre pericolo in bici, basta una scivolata sul brecciolino a bordo strada in curva (una delle mie cadute) per farsi anche molto male.

Un problema poi è anche la circolazione su strada ad intuito... spesso bisogna intuire cosa vuole fare l'altro. Che sia il pedone che cincischia davanti ad un passaggio pedonale, che sia la bici che non sporge il braccio per svoltare, l'automobilista che non ha chiaro l'uso degli indicatori di svolta.
 
E aggiungerei fare il possibile per limitare la convivenza forzata tra categorie.
Non perchè la strada sia di proprietà esclusiva delle auto ma perchè per un'auto è già più difficile (anche se non impossibile purtroppo) centrare un pedone o un ciclista sul marciapiede o sulla pista ciclabile.
Invece non solo spesso mancano ma quando ci sono non vengono utilizzate e ci si ritrova lo stesso tutti assieme a dividersi una striscia di asfalto larga meno di 5 metri.
Vero. Il mio professore del Poli di "Costruzioni di strade, ferrovie ed aeroporti" la massima sicurezza si raggiunge dividendo le categorie omogenee (Auto-moto, TIR, mezzi pubblici, bici, pedoni) e dotandole di carreggiate proprie, i paesi scandinavi sono all'avanguardia su questo.
 
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