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Quasi 3.000 morti sulle strade in un anno. L’Italia peggio della media europea

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Anche per questo mi auguro che la gente riduca l'utilizzo di quei servizi.
Mi rendo conto che molti,giovani e non,ci campano ma a mio modo di vedere è stata un'innovazione che ha prodotto più effetti negativi che positivi.
 
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Visto che si parla di superamenti a destra da parte delle bici, mi viene in mente una scena di qualche anno fa... vista dalla finestra.
Sotto casa passa una via che interseca quella principale; all'ora di punta le auto che vanno verso Milano sono in colonna sulla strada principale, ferme; un'auto che viene dalla traversa deve girare a sinistra, in direzione opposta alla coda, ed una delle auto gli lascia gentilmente lo spazio per passare, visto che tanto stanno fermi...
L'auto inizia a passare ed arriva il ciclista veloce, che supera a destra, e gli si stampa sul cofano.
Urla, insulti ed ambulanza.
Se fossi stato io sull'auto sarei finito in galera, perchè onestamente l'avrei gonfiato di sberle. A torto o a ragione eh, non mi erigo a giudice.
Tutti dovrebbero mantenere la dovuta prudenza ed il dovuto rispetto delle regole, oltre che capire cosa sta succedendo prima di infilarsi a velocità sostenuta in ogni buco.
 
A me capita abbastanza spesso anche quando ho la freccia a destra di trovarmi una bici affiancata a destra e di essere costretto a lasciarla sfilare prima di svoltare.
Per fortuna finora mi sono sempre accorto della loro presenza però può capitare di non aspettarsi di dover guardare nello specchietto destra per svoltare a destra perchè in teoria non di deve dare la precedenza a nessuno,basta segnalare per tempo l'intenzione di svoltare.
Imho se le auto non sono proprio ferme in coda affiancare non è prudente,anche se consentito.
 
Effettivamente ormai i morti in auto che si sentono al tg sono quasi sempre vittime o dell'alta velocità,o di impatti frontali,o del mancato uso delle cinture.
Oggi per lasciarci le penne in auto bisogna o essere particolarmente sfortunati o metterci del proprio.
Per un pedone o un ciclista basta un lieve sinistro,battere la testa sull'asfalto in seguito a una caduta.
Si si le auto di oggi sono più sicure , tuttavia il problema resta sempre la disparità dei veicoli che dividono le stesse carreggiate . Ora un'utilitaria di segmento A che urtasse (anche non frontalmente) in maniera violenta contro un suv di segmento superiore metterebbe sicuramente a serio rischio di morte i suoi occupanti , così come il suv contro un autocarro . Mentre è evidente che in uno scontro fra auto e moto la peggio l'hanno comunque i passeggeri di quest'ultima , lo stesso , anzi peggio , contro una bici e in ogni caso tutti i veicoli citati contro i pedoni . Mi rendo conto che il tutto sembra scritto da un redivivo monsieur De Lapalisse :) , tuttavia è bene ricordare che si è a rischio in auto e ancor più sui mezzi più leggeri citati o semplicemente come pedoni .Anche i camionisti se tamponano un rimorchio o finiscono fuori strada . Il traffico è cosa molto pericolosa e l'unico modo di diminuire i danni fisici da incidenti sarebbe quello di avere sempre in testa questo concetto di estremo pericolo ed agire di conseguenza rispettando tutte le regole , quelle del codice e quelle intuitive della prudenza . Ovviamente devono farlo anche ciclisti , i quali non hanno alcuna precedenza di diritto , monopattinisti e pedoni...Quanto alle considerazioni di Algepa sull'indice puntato da noi forumisti solo contro l'indisciplina di ciclisti , monopattinisti e pedoni , tengo a sottolineare di aver speso anch'io molte parole sulla pericolosità di molti , troppi automobilisti ,,,,Saluti
 
Ultima modifica:
L'uomo, 46 anni, sarebbe stato travolto da un veicolo mentre viaggiava in sella alla propria bicicletta.
dunque, leggendo in cronaca, il ciclista travolto ha colpito la fiancata POSTERIORE della vettura e cadendo s'è rotto l'osso del collo, poveretto.

Quando scrivevo che la colpa è sempre dell'automobista ... certo che se nel titolo scrivevano che "il ciclista cadendo aveva urtato l'auto" era come dire che "l'uomo ha morso il cane".
 
Per piacere di discorrere sarebbe utile avere una sentenza in cui un automobilista è stato condannato senza aver commesso alcuna violazione e quindi gli sarebbe stata appioppata questa presunta responsabilità penale per il semplice fatto di essere alla guida di un auto.
Ma il punto è proprio questo, il codice della strada è talmente pieno di norme che a volerle rispettare tutte al 100% su strada nella vita di tutti i giorni in pratica uno l'auto non la usa più. Faccio un esempio riguardo al tragico incidente del ciclista di cui si è parlato negli ultimi post. Il ciclista vede una buca e scarta improvvisamente di lato, colpisce la fiancata posteriore dell'auto cade a terra e muore. Una tragedia che dispiace a tutti, sia chiaro. Secondo voi però a chi verrà addossata alla fine la colpa, al termine dell'inchiesta? Al ciclista che ha scartato improvvisamente di lato senza curarsi dell'auto che lo aveva già affiancato, al gestore della strada che non ha riparato la buca nonostante fossero pervenute molte segnalazioni o alla persona alla guida dell'auto che nel superare il ciclista doveva tenersi ancora più distante anche se in condizioni normali lo spazio sarebbe stato ampiamente sufficiente per la sicurezza?
Ribadito che nessuna persona sana di mente si mette al volante fregandosene di poter investire delle persone, quello che dà fastidio alla gran parte dei guidatori è che quando succede qualcosa la colpa gira e rigira finisce quasi sempre a chi guida il mezzo che richiedeva la patente, auto o camion che sia, mentre per ciclisti e pedoni le regole della strada ci sarebbero ma puramente in teoria. Non si capisce come si possa parlare di vera sicurezza stradale facendo rispettare le regole solo ad alcune categorie di utenti della strada.
 
Ma il punto è proprio questo, il codice della strada è talmente pieno di norme che a volerle rispettare tutte al 100% su strada nella vita di tutti i giorni in pratica uno l'auto non la usa più. Faccio un esempio riguardo al tragico incidente del ciclista di cui si è parlato negli ultimi post. Il ciclista vede una buca e scarta improvvisamente di lato, colpisce la fiancata posteriore dell'auto cade a terra e muore. Una tragedia che dispiace a tutti, sia chiaro. Secondo voi però a chi verrà addossata alla fine la colpa, al termine dell'inchiesta? Al ciclista che ha scartato improvvisamente di lato senza curarsi dell'auto che lo aveva già affiancato, al gestore della strada che non ha riparato la buca nonostante fossero pervenute molte segnalazioni o alla persona alla guida dell'auto che nel superare il ciclista doveva tenersi ancora più distante anche se in condizioni normali lo spazio sarebbe stato ampiamente sufficiente per la sicurezza?
Ribadito che nessuna persona sana di mente si mette al volante fregandosene di poter investire delle persone, quello che dà fastidio alla gran parte dei guidatori è che quando succede qualcosa la colpa gira e rigira finisce quasi sempre a chi guida il mezzo che richiedeva la patente, auto o camion che sia, mentre per ciclisti e pedoni le regole della strada ci sarebbero ma puramente in teoria. Non si capisce come si possa parlare di vera sicurezza stradale facendo rispettare le regole solo ad alcune categorie di utenti della strada.

Secondo me sono 2 aspetti differenti la sanzione per comportamenti non corretti e la responsabilità in un evento. Come dici tu è su cui concordo tutti devono rispettare le regole a prescindere dal mezzo che utilizzano e sanzionati se non lo fanno. Sulle responsabilità invece anche se non ho fatto studi di giurisprudenza credo che ognuno si prende un grado di colpa a seconda del grado di responsabilità che ha in un evento, ma questo vale a prescindere se si tratta di incidente stradale o altro, dicevo di trattare un caso specifico per capire cosa si intende quando chiedete alla fine a chi verrà addossata la colpa. Il caso secondo me utile è quello di Hyden, li chi guidava il mezzo si è preso una parte di responsabilità perché si è dimostrato che se avesse mantenuto una velocità più bassa avrebbe evitato l'incidente, ma non è che si è preso in toto la responsabilità dell'evento, si é presa una parte che è stata commutata in un anno di reclusione con le attenuanti del caso e da non scontar.il resto della responsabilità se l'è preso il pilota che non si era fermato allo stop. Se chi guidava il mezzo era nei limiti di velocità indicati o comunque aveva una velocità che permetteva potendolo di evitare l'incidente sarebbe stato prosciolto. Questo secondo me è un giusto principio di diritto, che in teoria dovrebbe essere percepito come un dovere ad avere sempre una condotta al di dentro della legge.
 
dunque, leggendo in cronaca, il ciclista travolto ha colpito la fiancata POSTERIORE della vettura e cadendo s'è rotto l'osso del collo, poveretto.

Quando scrivevo che la colpa è sempre dell'automobista ... certo che se nel titolo scrivevano che "il ciclista cadendo aveva urtato l'auto" era come dire che "l'uomo ha morso il cane".
Si sembra così, l’automobilista non ha colpe. Molte di più chi ha lasciato la strada in quelle condizioni ( e credimi che è pieno di condizioni simili ).
In auto magari non te ne accorgi perché sono buche piccole, ma in bicicletta sono pericolosissime.

non commento invece sul titolista che meriterebbe di cambiare lavoro. Ma i vari xxxtoday ( ci sono per tutte le città) vivono di titoli di questo tipo.
 
Ho visto barriere simili.
Effettivamente danno fastidio anche a chi va a piedi perchè deve aggirarle.
Però impediscono anche ad esempio a un bambino in bici di attraversare senza rallentare.
Sono sicuramente degli ostacoli ma possono salvare la vita a un ciclista,anche solo per il fatto che lo costringono a rallentare e nel frattempo se ci sono delle auto che transitano magari lo vedono e frenano.
sono identici a quelli davanti all'uscita del mio ufficio, dove venerdi' ho preso al volo una sciura, che si stava ribaltando nel passarli in bici.
ma prima che li mettessero, i pedoni rischiavano di essere travolti uscendo, perche' non c'e' visibilita'.
una volta, sono uscito con la 24 ore, e un ciclista ci ha preso contro col ginocchio.
fortuna che, la valigetta, dondolava in avanti al momento dell'uscita, ed ha preso quella e non me :D

certo, fare in bici la ciclabile con tutti quegli ostacoli, dev'essere una rottura non indifferente. io forse starei in strada :D

comunque bisogna avere 4 occhi e leggere tutti i segnali.
l'altro giorno, dopo la pioggia, erano rispuntate le biciclette.
davanti a me, c'e' una bici, piu' avanti vedo una pozzanghera.
faccio due piu' due, e freno.
se non avessi avuto l'intuito di frenare, avrei rischiato di schiacciare il ciclista, che si e' spostato al centro della corsia come se nulla fosse (ovviamente incurante di cosa ci fosse dietro).
che, dall'altro lato, ci fosse la pista ciclabile in sede protetta non ve lo dico nemmeno
 
sono identici a quelli davanti all'uscita del mio ufficio, dove venerdi' ho preso al volo una sciura, che si stava ribaltando nel passarli in bici.
ma prima che li mettessero, i pedoni rischiavano di essere travolti uscendo, perche' non c'e' visibilita'.
una volta, sono uscito con la 24 ore, e un ciclista ci ha preso contro col ginocchio.
fortuna che, la valigetta, dondolava in avanti al momento dell'uscita, ed ha preso quella e non me :D

certo, fare in bici la ciclabile con tutti quegli ostacoli, dev'essere una rottura non indifferente. io forse starei in strada :D

comunque bisogna avere 4 occhi e leggere tutti i segnali.
l'altro giorno, dopo la pioggia, erano rispuntate le biciclette.
davanti a me, c'e' una bici, piu' avanti vedo una pozzanghera.
faccio due piu' due, e freno.
se non avessi avuto l'intuito di frenare, avrei rischiato di schiacciare il ciclista, che si e' spostato al centro della corsia come se nulla fosse (ovviamente incurante di cosa ci fosse dietro).
che, dall'altro lato, ci fosse la pista ciclabile in sede protetta non ve lo dico nemmeno
Però nell'esempio che ho postato in precedenza, limiti di visibilità non ce ne sono.. sono solo un ostacolo (devi per forza scendere dalla bicicletta per dribblarli).
 
.
Un passo da fare sarebbe la separazione totale dei tipi di traffico con vere piste ciclabili e veri marciapiedi che abbiano il minor numero possibile di incroci possibilmente regolati da semafori.
Addirittura in città io terrei alcune strade, debitamente studiate, esclusivamente per il traffico ciclopedonale e toglierei le pericolose corsie ciclabili dalle altre.
Dopodichè, chi vuole risparmiare 100 metri tagliando per zone non dedicate faccia come crede: la selezione naturale è instancabile.
Ricordiamoci però che abbiamo un problema serio di manutenzione e di indicazioni stradali assurde, cui poi non può seguire la certezza della sanzione per ovvi motivi... se non si risolve questo non si risolve neanche lo scarso senso civico.
 
Un passo da fare sarebbe la separazione totale dei tipi di traffico con vere piste ciclabili e veri marciapiedi che abbiano il minor numero possibile di incroci possibilmente regolati da semafori.

pienamente d'accordo come sono dell'idea che anche per il traffico stradale si dovrebbe andare verso una logica di canalizzazione più che di viali ampi che a mio modesto avviso non risolvono nulla e peggiorano la situazione.
 
Però nell'esempio che ho postato in precedenza, limiti di visibilità non ce ne sono.. sono solo un ostacolo (devi per forza scendere dalla bicicletta per dribblarli).
nel mio uffico, sono davanti al portone pedonale
chi arriva in bici, ha zero visibilita' su chi esce (e chi esce, ha zero visibilita' su chi arriva in bici)
per quello han messo quei trespoli
senza considerare che, quando non c'erano, passava anche qualche scriteriato in motorino.
streetview non ci passa, quindi accontentati della ripresa dal parcheggio :D
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dunque, leggendo in cronaca, il ciclista travolto ha colpito la fiancata POSTERIORE della vettura e cadendo s'è rotto l'osso del collo, poveretto.

Quando scrivevo che la colpa è sempre dell'automobista ... certo che se nel titolo scrivevano che "il ciclista cadendo aveva urtato l'auto" era come dire che "l'uomo ha morso il cane".
Io nella cronaca leggo così "avrebbe evitato una buca e spostandosi all'interno della strada è stato investito da una vettura che sopraggiungeva".

A parte il fatto che il ciclista è il più debole e ci rimette sempre ma il CdS parla chiaro. Se non ce la fai a sorpassare in sicurezza devi stare dietro a distanza di sicurezza.
Art. 149
"Durante la marcia i veicoli devono tenere, rispetto al veicolo che precede, una distanza di sicurezza tale che sia garantito in ogni caso l’arresto tempestivo e siano evitate collisioni con i veicoli che precedono." "I sorpassi devono essere fatti ad 1.5 metri di distanza, dove le condizioni lo permettano" Dove non lo permettono il ciclista non lo sorpassi, come faccio io e tieni la distanza di sicurezza.

Un po' come quelli che hanno la propria corsia occupata e di forza mi fanno un frontale per passare prima, mentre precedenza è mia. o sorpassano i trattori rischiando il frontale.
 
Per piacere di discorrere sarebbe utile avere una sentenza in cui un automobilista è stato condannato senza aver commesso alcuna violazione e quindi gli sarebbe stata appioppata questa presunta responsabilità penale per il semplice fatto di essere alla guida di un auto.
Posso solo riportare [senza pezze giustificative] quanto raccontatomi anni fa da un ex-collega:
la zia al volante, in paese, si scontra con anziana che esce contromano da una via laterale.
L'urto è minimo ma la donna cade e si rompe i femore.
Ospedale, operazione, polmonite e decesso in pochi giorni, come purtroppo frequente in queste situazioni.

La distanza fra decesso ed incidente fa per legge associare il decesso all'incidente con conseguente incriminazione della zia per omicidio colposo, appioppatole poi in sede di processo.
Come base di colpa, in auto devi prevedere l'imprevedibile usando la necessaria prudenza.

In queste circostanze poi diventa difficile dimostrare la colpa del soccombente a meno di avere una dash-cam
 
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