Continuo a pensare che conseguire la laurea presso un buon Ateneo in Italia non sia così sminuente, poi nulla vieta di guardare oltre confine magari nell'ambito del PhD....
Deve proprio valerne la pena, altrimenti anche una laurea negli atenei Italiani specie quelli più alti nei ranking ti apre le porte alla ricerca all'estero e alle varie multinazionali.
Poi ti devi meritare tu il posto dimostrandolo sul campo.
Argomento che mi interessa, dal momento che fra 2 settimane mio figlio inizia il percorso in una Università Italiana
La scelta è stata fatta da lui, non gli sono stati posti limiti preliminari (tranne la totale preclusione delle telematiche) nella scelta della sede
Ha scelto Arcavacata non (solo) perché è vicina a casa, ma forte della reputazione dell'ateneo che è ben quotato a livello nazionale, sopratutto per quel che riguarda ingegneria
In ogni caso, avendo vissuto l'università sia come studente che come contrattista (dopo 3 anni sono scappato perché l'ambiente accademico non faceva per me) non ritengo che basti guardare statistiche graduatorie e similari
La differenza sulla didattica la fanno i singoli docenti; essere un luminare, ma avere poca attenzione verso la formazione dei laureandi equivale ad avere un risultato finale scarso e magari avere dri laureati che invece di studiare per apprendere studiano per primeggiare
A mio parere meglio laurearsi con 100 ed avere una preparazione ottimale per affrontare il mondo del lavoro che uscire con 110 e lode con una formazione condizionata dai desiderata di docenti che pensano quasi esclusivamente a mantenere il prestigio loro e della loro cattedra
Ovviamente opinione mia personale basata sulla mia limitata esperienza del mondo accademico di due università