jackari ha scritto:
PierUgoMaria1 ha scritto:
transaxle73 ha scritto:
Innanzitutto grazie per aver postato la comparativa, personalmente ho gradito molto. Voglio anche ricordare che il basamento della 320 is/M3 deriva giusto giusto dalla Brabham BMW con la quale Nelson Piquet vinse un Mondiale di Formula Uno.
Giá, non poco sforzo, se consideriamo cosa erano 96cv / litro da un motore aspirato... nel lontano 86.
Il due litri honda della s2000, con i suoi 100cv/l, é tutt'oggi considerato fra i piú sportivi della categoria, ma trent'anni dopo. Comprensibile come allora ci sia voluto un motore m technic con tecnologia parzialmente di derivazione f1.
Il tutto per suonarle ( un po' ) ad una normale 75- ex Giulietta col Busso, che altrimenti non c'era verso di provarci. :XD:
Illuminante a tal proposito sarebbe trovare una comparativa fra una 75 2 litri liscia ed una 320i da 123cv, per tornare sulla terra e capire quale fosse il livello normale delle contendenti. Almeno fino a tutta la serie e30, ché dopo, come si diceva, habno cominciato ad applicare l'arte anche sui modelli normali.
Ma paradossalmente non ce n'era piú nemmeno bisogno, visto che la contendente nel frattempo si era evoluta nelle sembianze della tempra. Altra lezione importante: continuare a pedalare anche quando ormai sei davanti. Per essere sicuro di rimanerci a lungo e dare le carte a tutti gli altri.
http://it.wikipedia.org/wiki/Alfa_Romeo_156 con questa un pò le distanze si erano accorciate.
Indubbio, ma permanevano. Laddove Fiat si era impegnata a fare un'ottima trazione sbagliata, Bmw nel frattempo aveva imparato, con la e30 320is, e sviluppato, con la e36, l'arte di fare un'ottima trazione posteriore.
La clientela che, con la 155, aveva abbandonato Alfa con un esodo di massa ( mi pare di ricordare volumi di produzione dimezzati rispetto alla 75 ) , non aveva più motivo di tornare sui propri passi: la partita ormai era ribaltata, e la domanda che circolava ( per rifarsi al titolo del thread ) non era più se l'Alfa potesse ancora battere Monaco, ma di quanto potesse essere battuta. Una partita che non si é poi certo ripresa con la 159, e che si é definitivamente chiusa con la sua uscita di scena.
Dallo schiaffo della Alfa Tempra in poi, insomma, alterne vicende, ma tutte indubbiamente orientate al più o meno marcato declino, e conclusesi nell' estinzione della specie di Arese dal mondo conosciuto.
Una parabola tutto sommato darwiniana: chi non é capace soccombe e si estingue.
Un fenomeno che all'inizio, nella miopia della proprietà, é stato probabilmente cercato e voluto, nell'intento di vendere qualche Tempra in più, ora indisturbata da qualsiasi concorrenza sportiva nazionale. Ma quando si é troppo miopi si va a sbattere la faccia, e lo si vede da come si sia ridotto oggi lo stsso core business Fiat, che allora ci si illudeva di poter mettere al sicuro facendo di Alfa carne di porco: Punto morta, Bravo defunta, Panda annaspante, Cassino che boccheggia, Mirafiori un cimitero, ovunque desolazione.
Un colpo strategico da maestri. Di sci. A Cortina.