<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Quando l'Alfa batteva le BMW | Page 20 | Il Forum di Quattroruote

Quando l'Alfa batteva le BMW

transaxle73 ha scritto:
Innanzitutto grazie per aver postato la comparativa, personalmente ho gradito molto. Voglio anche ricordare che il basamento della 320 is/M3 deriva giusto giusto dalla Brabham BMW con la quale Nelson Piquet vinse un Mondiale di Formula Uno.
I tedeschi usarono l'artiglieria pesante per far fuori l'Alfa, mentre Fiat da neo proprietaria batteva in ritirata con quell'oggetto indegno di portare sul cofano il marchio del Biscione e che non voglio neanche nominare (però posso dare le coordinate: Berlina di segmento D a trazione anteriore e pianale Fiat Tipo 3 :D )

Ricordando anche che il basamento utilizzato dalla Bmw per sviluppare il motore che ando' ad equipaggiare le Brabham, derivava nientemeno che dal basamento in ghisa della 316I scelto per le sue misure caratteristiche.
Utilizzando anche le testate del motore da formula 2.
Questi travasi di tecnologia dalla serie-competizioni-serie hanno consentito alla Bmw di raggiungere notevoli traguardi.
Cosa che in Fiat si e' persa alla fine degli anno ottanta, influenzando anche la neo acquisita Alfa Romeo.
Anche se con qualche sprazzo di orgoglio italico (155 Dtm) la scellerata politica aziendale ha portato alla perdita di quel patrimonio tecnico che aveva fatto la storia di Alfa Romeo, ma anche di Lancia e Fiat nelle competizioni a vari livelli.
Comportamenti similari hanno contraddistinto molte industrie nazionali in vari ambiti.

Peccato !

Saluti
 
jackari ha scritto:
PierUgoMaria1 ha scritto:
transaxle73 ha scritto:
Innanzitutto grazie per aver postato la comparativa, personalmente ho gradito molto. Voglio anche ricordare che il basamento della 320 is/M3 deriva giusto giusto dalla Brabham BMW con la quale Nelson Piquet vinse un Mondiale di Formula Uno.

Giá, non poco sforzo, se consideriamo cosa erano 96cv / litro da un motore aspirato... nel lontano 86.

Il due litri honda della s2000, con i suoi 100cv/l, é tutt'oggi considerato fra i piú sportivi della categoria, ma trent'anni dopo. Comprensibile come allora ci sia voluto un motore m technic con tecnologia parzialmente di derivazione f1.

Il tutto per suonarle ( un po' ) ad una normale 75- ex Giulietta col Busso, che altrimenti non c'era verso di provarci. :XD:

Illuminante a tal proposito sarebbe trovare una comparativa fra una 75 2 litri liscia ed una 320i da 123cv, per tornare sulla terra e capire quale fosse il livello normale delle contendenti. Almeno fino a tutta la serie e30, ché dopo, come si diceva, habno cominciato ad applicare l'arte anche sui modelli normali.

Ma paradossalmente non ce n'era piú nemmeno bisogno, visto che la contendente nel frattempo si era evoluta nelle sembianze della tempra. Altra lezione importante: continuare a pedalare anche quando ormai sei davanti. Per essere sicuro di rimanerci a lungo e dare le carte a tutti gli altri.

http://it.wikipedia.org/wiki/Alfa_Romeo_156 con questa un pò le distanze si erano accorciate.

Indubbio, ma permanevano. Laddove Fiat si era impegnata a fare un'ottima trazione sbagliata, Bmw nel frattempo aveva imparato, con la e30 320is, e sviluppato, con la e36, l'arte di fare un'ottima trazione posteriore.

La clientela che, con la 155, aveva abbandonato Alfa con un esodo di massa ( mi pare di ricordare volumi di produzione dimezzati rispetto alla 75 ) , non aveva più motivo di tornare sui propri passi: la partita ormai era ribaltata, e la domanda che circolava ( per rifarsi al titolo del thread ) non era più se l'Alfa potesse ancora battere Monaco, ma di quanto potesse essere battuta. Una partita che non si é poi certo ripresa con la 159, e che si é definitivamente chiusa con la sua uscita di scena.

Dallo schiaffo della Alfa Tempra in poi, insomma, alterne vicende, ma tutte indubbiamente orientate al più o meno marcato declino, e conclusesi nell' estinzione della specie di Arese dal mondo conosciuto.

Una parabola tutto sommato darwiniana: chi non é capace soccombe e si estingue.

Un fenomeno che all'inizio, nella miopia della proprietà, é stato probabilmente cercato e voluto, nell'intento di vendere qualche Tempra in più, ora indisturbata da qualsiasi concorrenza sportiva nazionale. Ma quando si é troppo miopi si va a sbattere la faccia, e lo si vede da come si sia ridotto oggi lo stsso core business Fiat, che allora ci si illudeva di poter mettere al sicuro facendo di Alfa carne di porco: Punto morta, Bravo defunta, Panda annaspante, Cassino che boccheggia, Mirafiori un cimitero, ovunque desolazione.

Un colpo strategico da maestri. Di sci. A Cortina.
 
Guardiamo la cosa in positivo: non tutto è perduto.

La vicenda confronto Alfa Bmw cosa ci insegna?
Che Alfa dominava, era più raffinata. Bmw inseguiva ed arrancava alle sue spalle.

Alfa ad un certo punto, orfana IRI ed adottata da Fiat, si è fermata.
Bmw ha saputo recuperare, raffinarsi e prendere il posto di Alfa.

Ora perchè si deve escludere che Alfa possa riprendere la sua antica strada e, non dico risuperare Bmw, almeno rimettersi alla pari?

Ovviamente non sarà un camino breve e facile, ma speriamo si compia prima o poi. (meglio prima ;) ).
 
PierUgoMaria1 ha scritto:
jackari ha scritto:
PierUgoMaria1 ha scritto:
transaxle73 ha scritto:
Innanzitutto grazie per aver postato la comparativa, personalmente ho gradito molto. Voglio anche ricordare che il basamento della 320 is/M3 deriva giusto giusto dalla Brabham BMW con la quale Nelson Piquet vinse un Mondiale di Formula Uno.

Giá, non poco sforzo, se consideriamo cosa erano 96cv / litro da un motore aspirato... nel lontano 86.

Il due litri honda della s2000, con i suoi 100cv/l, é tutt'oggi considerato fra i piú sportivi della categoria, ma trent'anni dopo. Comprensibile come allora ci sia voluto un motore m technic con tecnologia parzialmente di derivazione f1.

Il tutto per suonarle ( un po' ) ad una normale 75- ex Giulietta col Busso, che altrimenti non c'era verso di provarci. :XD:

Illuminante a tal proposito sarebbe trovare una comparativa fra una 75 2 litri liscia ed una 320i da 123cv, per tornare sulla terra e capire quale fosse il livello normale delle contendenti. Almeno fino a tutta la serie e30, ché dopo, come si diceva, habno cominciato ad applicare l'arte anche sui modelli normali.

Ma paradossalmente non ce n'era piú nemmeno bisogno, visto che la contendente nel frattempo si era evoluta nelle sembianze della tempra. Altra lezione importante: continuare a pedalare anche quando ormai sei davanti. Per essere sicuro di rimanerci a lungo e dare le carte a tutti gli altri.

http://it.wikipedia.org/wiki/Alfa_Romeo_156 con questa un pò le distanze si erano accorciate.

Indubbio, ma permanevano. Laddove Fiat si era impegnata a fare un'ottima trazione sbagliata, Bmw nel frattempo aveva imparato, con la e30 320is, e sviluppato, con la e36, l'arte di fare un'ottima trazione posteriore.

La clientela che, con la 155, aveva abbandonato Alfa con un esodo di massa ( mi pare di ricordare volumi di produzione dimezzati rispetto alla 75 ) , non aveva più motivo di tornare sui propri passi: la partita ormai era ribaltata, e la domanda che circolava ( per rifarsi al titolo del thread ) non era più se l'Alfa potesse ancora battere Monaco, ma di quanto potesse essere battuta. Una partita che non si é poi certo ripresa con la 159, e che si é definitivamente chiusa con la sua uscita di scena.

Dallo schiaffo della Alfa Tempra in poi, insomma, alterne vicende, ma tutte indubbiamente orientate al più o meno marcato declino, e conclusesi nell' estinzione della specie di Arese dal mondo conosciuto.

Una parabola tutto sommato darwiniana: chi non é capace soccombe e si estingue.

Un fenomeno che all'inizio, nella miopia della proprietà, é stato probabilmente cercato e voluto, nell'intento di vendere qualche Tempra in più, ora indisturbata da qualsiasi concorrenza sportiva nazionale. Ma quando si é troppo miopi si va a sbattere la faccia, e lo si vede da come si sia ridotto oggi lo stsso core business Fiat, che allora ci si illudeva di poter mettere al sicuro facendo di Alfa carne di porco: Punto morta, Bravo defunta, Panda annaspante, Cassino che boccheggia, Mirafiori un cimitero, ovunque desolazione.

Un colpo strategico da maestri. Di sci. A Cortina.

Analisi ineccepibile! Niente altro da aggiungere, solo da prendere atto che il testimone è passato definitivamente a BMW. Ci sono voluti oltre 40 anni ma onore a loro che hanno perseguito e raggiunto con tenacia ed impegno l'obbiettivo. E che da n°1 continuano ad investire per essere sempre un passo avanti a tutti.
Sommo disonore invece a fiat che essendosi trovata tra le mani gratis una eccellenza assoluta e punto di riferimento universale ha non solo dilapidato e disperso quel patrimonio ma anche azzerato il suo di patrimonio di conoscenze nel campo delle auto per tutti dove un tempo ha saputo eccellere.
 
Maxetto883 ha scritto:
Guardiamo la cosa in positivo: non tutto è perduto.

La vicenda confronto Alfa Bmw cosa ci insegna?
Che Alfa dominava, era più raffinata. Bmw inseguiva ed arrancava alle sue spalle.

Alfa ad un certo punto, orfana IRI ed adottata da Fiat, si è fermata.
Bmw ha saputo recuperare, raffinarsi e prendere il posto di Alfa.

Ora perchè si deve escludere che Alfa possa riprendere la sua antica strada e, non dico risuperare Bmw, almeno rimettersi alla pari?
Perchè bisogna che BMW si fermi e si faccia riprendere, cosa che non ha alcuna intenzione di fare. E non perchè verrebbe ripresa da Alfa, ma perchè perderebbe il treno di Audi e MB.
 
modus72 ha scritto:
Maxetto883 ha scritto:
Guardiamo la cosa in positivo: non tutto è perduto.

La vicenda confronto Alfa Bmw cosa ci insegna?
Che Alfa dominava, era più raffinata. Bmw inseguiva ed arrancava alle sue spalle.

Alfa ad un certo punto, orfana IRI ed adottata da Fiat, si è fermata.
Bmw ha saputo recuperare, raffinarsi e prendere il posto di Alfa.

Ora perchè si deve escludere che Alfa possa riprendere la sua antica strada e, non dico risuperare Bmw, almeno rimettersi alla pari?
Perchè bisogna che BMW si fermi e si faccia riprendere, cosa che non ha alcuna intenzione di fare. E non perchè verrebbe ripresa da Alfa, ma perchè perderebbe il treno di Audi e MB.
Beh, ovvio che non farebbero il regalo di fermarsi nè Bmw, nè le altre due.
Però almeno provarci, da parte di Alfa/Fiat, credo sia un doppio obbligo.
 
giampi47 ha scritto:
Come poco sopra annunciato ecco un articolo risalente all' anno 1969 ed inerente l' ALFA 1750 BERLINA.

Sono spiacente trattasi solo di fotografie ma ( come sempre ) ingrandendole
si riuscirà a leggere e si capirà .

Poi mi inserirò nel Topic del Museo per altre foto ma questa volta concernenti
le ALFA 2000 BERLINA - GTV - SPIDER del 1971 e relativi grafici di comparazione con la 1750 .

Sono 7 fotografie. A presto. :D :thumbup:

Grazie Giampi!!!
Bellissimo confronto questo che conferma quanto tutti in realtà sappiamo perfettamente: quando l'Alfa era Alfa e produceva secondo i suoi canoni e con il chiaro obbiettivo dell'eccellenza e della superiorità non ce n'era per nessuno. Agli altri non rimanevano che le briciole. Ed i risultati anche i termine di ritorno economico, come ci hai fatto notare nel topic del museo c'erano eccome. Bilanci in positivo ed incrementi delle vendite superiori alla media del mercato.
 
fpaol68 ha scritto:
Sommo disonore invece a fiat che essendosi trovata tra le mani gratis una eccellenza assoluta e punto di riferimento universale ha non solo dilapidato e disperso quel patrimonio ma anche azzerato il suo di patrimonio di conoscenze nel campo delle auto per tutti dove un tempo ha saputo eccellere.

Esatto. Nell'arco di vent'anni ( circa tre generazioni di automobili, quindi un soffio ) Fiat é riuscita a fumarsi il primato in ciò che sapeva fare bene ( le Fiat) , ed anche di ciò che non sapeva fare, e che tuttavia le era stato consegnato in regalo su un piatto d'argento, completo di tutto il know how tecnico e degli ingegneri in grado di ripeterne il successo: Lancia ( già morta) ed Alfa ( ormai fortemente maleodorante ). Tre marchi smantellati in 20 anni.

Così ad occhio, si potrebbe supporre che sarebbero stati in grado di mandare a gambe all'aria anche un banchetto di bibite nel deserto. Però a sciare pare siano imbattibili.

Adesso gli rimane di provare ad adattare i fire ed i twinair sui barconi di detroit. Auguro loro buona fortuna, dopo cotanta pars destruens di ferro e fuoco in patria... ne dovrà pur seguire una construens, da qualche parte nel mondo.
 
PierUgoMaria1 ha scritto:
jackari ha scritto:
PierUgoMaria1 ha scritto:
transaxle73 ha scritto:
Innanzitutto grazie per aver postato la comparativa, personalmente ho gradito molto. Voglio anche ricordare che il basamento della 320 is/M3 deriva giusto giusto dalla Brabham BMW con la quale Nelson Piquet vinse un Mondiale di Formula Uno.

Giá, non poco sforzo, se consideriamo cosa erano 96cv / litro da un motore aspirato... nel lontano 86.

Il due litri honda della s2000, con i suoi 100cv/l, é tutt'oggi considerato fra i piú sportivi della categoria, ma trent'anni dopo. Comprensibile come allora ci sia voluto un motore m technic con tecnologia parzialmente di derivazione f1.

Il tutto per suonarle ( un po' ) ad una normale 75- ex Giulietta col Busso, che altrimenti non c'era verso di provarci. :XD:

Illuminante a tal proposito sarebbe trovare una comparativa fra una 75 2 litri liscia ed una 320i da 123cv, per tornare sulla terra e capire quale fosse il livello normale delle contendenti. Almeno fino a tutta la serie e30, ché dopo, come si diceva, habno cominciato ad applicare l'arte anche sui modelli normali.

Ma paradossalmente non ce n'era piú nemmeno bisogno, visto che la contendente nel frattempo si era evoluta nelle sembianze della tempra. Altra lezione importante: continuare a pedalare anche quando ormai sei davanti. Per essere sicuro di rimanerci a lungo e dare le carte a tutti gli altri.

http://it.wikipedia.org/wiki/Alfa_Romeo_156 con questa un pò le distanze si erano accorciate.

Indubbio, ma permanevano. Laddove Fiat si era impegnata a fare un'ottima trazione sbagliata, Bmw nel frattempo aveva imparato, con la e30 320is, e sviluppato, con la e36, l'arte di fare un'ottima trazione posteriore.

La clientela che, con la 155, aveva abbandonato Alfa con un esodo di massa ( mi pare di ricordare volumi di produzione dimezzati rispetto alla 75 ) , non aveva più motivo di tornare sui propri passi: la partita ormai era ribaltata, e la domanda che circolava ( per rifarsi al titolo del thread ) non era più se l'Alfa potesse ancora battere Monaco, ma di quanto potesse essere battuta. Una partita che non si é poi certo ripresa con la 159, e che si é definitivamente chiusa con la sua uscita di scena.

Dallo schiaffo della Alfa Tempra in poi, insomma, alterne vicende, ma tutte indubbiamente orientate al più o meno marcato declino, e conclusesi nell' estinzione della specie di Arese dal mondo conosciuto.

Una parabola tutto sommato darwiniana: chi non é capace soccombe e si estingue.

Un fenomeno che all'inizio, nella miopia della proprietà, é stato probabilmente cercato e voluto, nell'intento di vendere qualche Tempra in più, ora indisturbata da qualsiasi concorrenza sportiva nazionale. Ma quando si é troppo miopi si va a sbattere la faccia, e lo si vede da come si sia ridotto oggi lo stsso core business Fiat, che allora ci si illudeva di poter mettere al sicuro facendo di Alfa carne di porco: Punto morta, Bravo defunta, Panda annaspante, Cassino che boccheggia, Mirafiori un cimitero, ovunque desolazione.

Un colpo strategico da maestri. Di sci. A Cortina.

vedi il problema è che qui si parla di capacità mentre io ritengo che in italia sono state fatte scelte politiche e( dunque) economiche ben precise per mettere i bastoni tra le ruote dell'industria.... la vicenda alfa è stata solo la esemplificazione di tutto ciò con la cessione (regalo) a fiat e la immediata successiva chiusura di arese (fabbrica simbolo delle lotte operaie dalla quale uscirono tanti parlamentari)....

la competitività sul prodotto è sicuramente una competitività di prezzo. l'articolo linkato di automotor und sport mette in evidenza una differenza di costo a favore dell'alfetta del 30% circa...giugiaro racconta che nei cantieri vw smontavano la 128 ritenendo di non riuscire a produrre una macchina con la stessa tecnologia allo stesso prezzo.

agnelli ancora nell'89 diversificava gli investimenti perchè riteneva che in italia non
si potesse più fare industria seriamente... e non sbagliava
scelte politche economiche-sbagliate hanno mandato in malora l'industria in italia (e si parla precisamente dell'ancoramento della moneta italiana a quella europea con lo sme prima, con lo sme credibile poi che mandò a gambe all'aria il paese fino all'uscita del 1992, e con l'euro infine che, guarda caso, ha lo stesso attore principale della distruzione di alfa romeo con la cessione alla fiat) ....
che la competitività sia una competitività di prezzo è sufficiente vedere che cosa è successo alla fiat all'uscita dallo sme (e alla bilancia dei pagamenti dell'italia). la punto nel 1993 è stata la vettura più venduta in europa. i margini incrementati hanno consentito investimenti (alfa 156) e prodotti che nessuno poteva produrre.
fino all'inotrduzione dell'euro . la rivalutazione del 19% ha portato la fiat al collasso e la vw e l'audi in paradiso (e la bmw pure-.... voleta la conferma quanti di voi avevano mai visto formaggi tedeschi a basso prezzo al supermercato come in questi ultimi anni??). la deflazione salariale tedesca ha fatto il resto. in un paese che ha la più alta percentuale di lavoratori sottopagati d'europa (a livello della lettonia-dati eurostat)....

ora se volete prendervela con i proprietari sono d'accordo. ma a me non pare che ci sia stata solo una mala gestione dell'azienda, soprattutto una cattiva gestione della politica economica del paese ha portato l'alfa e la fiat a questo punto (come tante e tante altre imprese, sicuramente la stragrande maggioranza....)

dietro c'era sicuramente dabbenaggine e disonestà intellettuale ma delle scelte politiche... quelle dell'azienda erano sicuramente più oculate e volte a recuperare i margini di profitto ritenuti"corretti" (da qui l'abbandono della tp strada che anche altri marchi puristi ora stanno percorrendo)...so che questa interpretazione contrasta con la vulgata che invece piace tanto agli alfisti duri e puri ma gli errori che sicuramente ci osno stati vanno ricercati nelle scelte politiche prima e anche in quelle degli imprenditori poi che alle scelte dei primi si son piegati o che le hanno avallate e/o raccomandate
 
PierUgoMaria1 ha scritto:
Adesso gli rimane di provare ad adattare i fire ed i twinair sui barconi di detroit.
Piccolo O.T., chiedo scusa.
Twinair? morituri te salutant ... le notizie relative al prossimo sviluppo di un tricilindrico da circa 1.0-1.2 in varie declinazioni di potenza suggeriscono l'archiviazione di questa unità che, a quanto si dice, non ha reso secondo le aspettative (tecniche).
 
e tanto per capire perchè non si investe più in italia nel mondo dei motori http://www.finance2.it/news_visualizza.php?id=114 (e mi pare che il ministro shinzo abe abbia capito di cosa parlava ghosn all'epoca)
 
U2511 ha scritto:
PierUgoMaria1 ha scritto:
Adesso gli rimane di provare ad adattare i fire ed i twinair sui barconi di detroit.
Piccolo O.T., chiedo scusa.
Twinair? morituri te salutant ... le notizie relative al prossimo sviluppo di un tricilindrico da circa 1.0-1.2 in varie declinazioni di potenza suggeriscono l'archiviazione di questa unità che, a quanto si dice, non ha reso secondo le aspettative (tecniche).

che bisogna vedere quali fossero le aspettative.... secondo me ha reso secondo quello che era lecito attendersi da questo progetto....fallimentare in origine anche per via dei costi che la complicazione del motore ha comportato...un è proprio errore di prodotto (a cui marchionne, forse capace dal punto di vista finanziario, ci ha tristemente abituato).
 
jackari ha scritto:
ora se volete prendervela con i proprietari sono d'accordo. ma a me non pare che ci sia stata solo una mala gestione dell'azienda, soprattutto una cattiva gestione della politica economica del paese ha portato l'alfa e la fiat a questo punto (come tante e tante altre imprese, sicuramente la stragrande maggioranza....)
Jackari condivido parecchie delle tue considerazioni, ma non tutte. La nota questione (beh ... nota non a tutti, hai ragione) della deflazione salariale avrebbe potuto essere deleteria per la produzione Fiat (diciamo, se mi concedi il termine, "generalista") ma non per quella Alfa Romeo: e la dimostrazione stessa sta nelle vendite della Triade teutonica, i cui stabilimenti sono prevalentemente in Germania e con solo una quota di forza lavoro "a regime speciale", a fronte di una quota prevalente a regime ordinario.
Per la Fiat la risposta dei provetti sciatori (ma che si faranno anche il tratto proibito dal Lorenzi? :lol: ) è stata, ad esempio, di spremere Belgrado che ha contribuito con pesanti bonus fiscali per portare loro sollievo dagli onerosissimi salari serbi :twisted:
Sul fronte della gamma più nobile, hanno pure trovato risposte d'eccellenza, ma si sono arrabbiati perché questi zucconi di europei non hanno capito l'esprit de finesse implicito nella (nuova) Thema :twisted:

Tornando a bomba, cioè all'involuzione nel rapporto Alffa-Bmw, quando al Niederlassung di Monaco di Baviera nella sede centrale fatturano per la manodopera 180 euro ivate all'ora (sì, cento-ottanta, avete capito bene) ed a queste tariffe lavorano 400-500 auto al giorno, mi pare chiaro che la deflazione salariale non sia un problema
 
U2511 ha scritto:
jackari ha scritto:
ora se volete prendervela con i proprietari sono d'accordo. ma a me non pare che ci sia stata solo una mala gestione dell'azienda, soprattutto una cattiva gestione della politica economica del paese ha portato l'alfa e la fiat a questo punto (come tante e tante altre imprese, sicuramente la stragrande maggioranza....)
Jackari condivido parecchie delle tue considerazioni, ma non tutte. La nota questione (beh ... nota non a tutti, hai ragione) della deflazione salariale avrebbe potuto essere deleteria per la produzione Fiat (diciamo, se mi concedi il termine, "generalista") ma non per quella Alfa Romeo: e la dimostrazione stessa sta nelle vendite della Triade teutonica, i cui stabilimenti sono prevalentemente in Germania e con solo una quota di forza lavoro "a regime speciale", a fronte di una quota prevalente a regime ordinario.
Per la Fiat la risposta dei provetti sciatori (ma che si faranno anche il tratto proibito dal Lorenzi? :lol: ) è stata, ad esempio, di spremere Belgrado che ha contribuito con pesanti bonus fiscali per portare loro sollievo dagli onerosissimi salari serbi :twisted:
Sul fronte della gamma più nobile, hanno pure trovato risposte d'eccellenza, ma si sono arrabbiati perché questi zucconi di europei non hanno capito l'esprit de finesse implicito nella (nuova) Thema :twisted:

Tornando a bomba, cioè all'involuzione nel rapporto Alffa-Bmw, quando al Niederlassung di Monaco di Baviera nella sede centrale fatturano per la manodopera 180 euro ivate all'ora (sì, cento-ottanta, avete capito bene) ed a queste tariffe lavorano 400-500 auto al giorno, mi pare chiaro che la deflazione salariale non sia un problema

no scusa non capisco la deflazione salariale oltre a consentire un risparmio diretto sul costo del lavoro (e che i marchi premium producano in germania non è propriamente vero dato che tutti i nuovi stabilimenti sono stati aperti altrove e in germania sono rimasti quelli storici, gli ultimi dei quali aperti, tra l'altro nella ex germania dell'est - l'unica che produce solo in germania è opel e si è visto con quali risultati) è uno dei principali strumenti della lotta all'inflazione ( la nota teoria dei differenziali di inflazione dell'economista tedesca hans werner sinn universalmente accettata): insomma sei ci metti un 20% per cento di svalutazione monetaria (se la lira è stata rivalutata per entrare il marco è stato svalutato allo stesso modo) e una analogo differenziale di inflazione accumulato nei primi dieci anni di euro allora ti accorgi che il vantaggio accumulato per scelte politiche-economiche dei tedeschi nei nostri confronti è enorme e che nessuno di questi vantaggi dipende dalle imprese (che non si può dire siano gestite male, sebbene proprio sulla qualità del prodotto ci sarebbe da dire sotto il profilo affidabilità) ma dipende dal sistema in cui sono inserite.

insomma giulietta e golf costano uguale ma chi ha il margine maggiore tra le due??
chi riesce a fornire maggiore qualità (almeno percepita) allo stesso prezzo??
di questo stiamo parlando ...negli anni 70 era il contrario l'italia, con la sua bella moneta, produceva ed era molto competitiva (competitività di prezzo - l'unica misurabile e misurata) oggi non è più così...le scelte aziendali incidono molto poco (Anche se trent'anni di politica mediatica in tema di economia cerca di convincerci del contrario - la verità è che i prodotti hanno un costo e che l'imprenditore non può andare a produrre sotto quel costo a parità di salario e qualità del prodotto e dei componenti. a prescindere da quanto bravo sia).

logico poi che fiat cerca di recuperare i margini sulle auto prodotte in serbia... ci prova almeno finchè riesce a venderle a quel prezzo
 
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