Spizio2 ha scritto:iCastm ha scritto:stratoszero ha scritto:iCastm ha scritto:E per te questo è parlare di sesso degli angeli?
Sì, e l'ho spiegato nella mia risposta precedente.
Hai molta poca stima di te. Se hai fatto un ragionamento intelligente non vuol dire che la domanda fosse banale.
Poi il problema non è il costo di un controllo perfetto, controllare una Panda quanto una Ferrari non porterebbe a grandissime differenze di costo per via dei volumi maggiori su cui ammortizzare.
Il problema è l'impossibilità di effettuare controlli su componenti con difettosità una su un milione. Perciò chi vuole fare un prodotto di qualità non deve pensare a fare controlli, ma ad evitare che escano prodotti difettosi impegnandosi a ridurre le differenze tra un'unità e un'altra. Non è la stessa cosa di controllare.
Come si fa allora a fare in modo che escano unità quanto più simili tra di loro, in tempi brevi e a costi ragionevoli? Come si deve ragionare per raggiungere questo obiettivo? Ecco a che serve il lavoro dei professori.
Penso che il controllo qualità possa essere molto diverso in funzione del processo produttivo che si utilizza.....
I costrutori Jap hanno concetti ed applicazioni della qualità (e dei processi produttivi) alquanto distanti da un costruttore Tedesco (settore automotive).....
Per il Cliente finale poco importa quale processo/filosofia si utilizza.... quello che gli preme è che il prodotto che acquista mantenga le promesse (implicite ed espicite) o meglio che le superi.... Avere motori di qualità, racchiusi da un involucro (autovettura) mal assemblato non serve a nulla (anzi)....
Bye
E' questo il punto. Al cliente importa che la vettura sia affidabile, non come venga raggiunta l'affidabilità. Per questo le Case non pubblicizzano i controlli che eseguono, genererebbero solo confusione nel cliente o gli alzerebbero ingiustificatamente le aspettative.
Oggi i costruttori europei si stanno molto avvicinando ai sistemi di produzione e di controllo dei giapponesi.