Io la faccio molto più semplice ed il motivo, a mio avviso, è che "premium" vuoi o non vuoi si porta dietro uno standard di qualità che al momento nessuna "generalista" del marchio Fiat possiede.
Giocare con i nomi storici dei preparatori o con quelle dei marchi divenuti emblema non bastano certo a fare qualità e attenzione per qualità si intende la globalità di un auto.
Non è certo una novità se negli ultimi rapporti USA di affidabilità e soddisfazione (J.D.Power) Fiat e Jeep sono allo sprofondo, ultima e penultima, ed anche Chrysler sull'affidabilità langue parecchio.
Come ho sempre detto i materiali, le soluzioni ed i processi produttivi non li decidono mica gli operai siano essi americani, messicani o italiani. Gli operai assemblano ma se il tutto non è all'altezza non dipende certo da loro. Oltretutto ho letto che il responsabile della qualità Fiat Chrysler, Doug Betts, ha lasciato la società.
Lancia ad oggi è stato relegata ad uno sdoppiamento europeo del marchio americano Chrysler, decisamente una fine triste per questo marchio; ma del resto se non si è in grado di amministrare il grande bagaglio storico e la ricchezza di un marchio quella è la fine. Il famoso piano industriale serviva anche a quello ovvero stabilire cosa, come e con quale marchio farlo mentre all'atto pratico ci ritroviamo con un rilancio dei marchi usa e con un disfacimento di quelli italiani alla faccia dell'italianità del marchio.
Da notare poi che in USA Jeep è considerato squisitamente un marchio "Utility" e non certo Premium. Lexus, Infiniti, Bmw, Audi, Mercedes, Lincoln, Cadillac sono considerati marchi premium e non Jeep.