acrobat_68 ha scritto:La tua logica agghiacciante non fa una piega: prendiamoli a cannonate allora. Tu probabilmente dormirai sonno tranquilli comunque, io no: ed essere in democrazia, se questo è il frutto, non mi conforta per nulla.
Quanto ai governi sinistrorsi che, a tuo dire, sono la causa di tutto, ti ricordo che il buon Mr B. governa a fasi alterne dal 1994 (15 anni) e la Lega va di pari passo.
Gli stranieri nelle nostre carceri non arrivano al 20% (dati del ministero resi pubblici dal Guardasigilli Alfano in conferenza stampa) che è comunque un'enormità ma ben diversa dalle cifre a caso (oppure strumentali) che tu citi.
Quanto al problema, si penso che dovremmo accollarcelo noi come Europa, certo in modo diverso e più serio rispetto al passato, ma rientra nelle nostre responabilità per almeno due motivi: una di ordine storico, legata ai guasti del colonialismo, ed una seconda utilitaristica, per impedire che quello che fino ad adesso è stato un movimento marginale (rispetto ai numeri in gioco) diventi un'invasione....ed allora serebbero dolori.
A Milano la percentuale di carcerati extracomunitari irregolari si attestava attorno al 67% non piu' tardi di due mesi fa. Evidentemente ci sono zone che poi cambiano la media nazionale.
I guasti del colonialismo sono una favola portata avanti dai soliti che cercano da un lato di fare leva sul colpevolismo per spingere la gente a seguirli, e dall'altro di distogliere l'attenzione da chi siano i loro attuali compagni di merende (o i NOSTRI, che loro han scelto per noi).
Lo ripeto, non e' andando a fingere colpevolismi per un passato remoto -tutto da dimostrare - che oggi si risolvono i problemi di un terzo mondo piagato da forze in gioco BEN ATTUALI.
A dirla tutta, oggi gli storici (indipendenti e seri, non prezzolati di regime) internazionali tendono a riconoscere che quello che molte nazioni del terzo mondo hanno oggi, e su cui hanno costruito, lo devono PROPRIO al colonialismo.
Poi, ci son quelle che son riuscite ad approfittarne e a costruire qualcosa, e quelle che han saputo prendere solo gli aspetti piu' deteriori della civilta' occidentale applicandoli ai loro conflitti tribali. Cosi' alcuni oggi sono paesi industrializzati che si avviano a una certa prosperita' (vedi l'India), altri sono selvaggi vestiti all'occidentale che invece di massacrarsi con le zagaglie lo fanno coi mitra.
Ma, di nuovo, la discriminante e' il livello di civilta' preesistente, visto che l'India era comunque un paese civile. Magari non ricco, magari non secondo i nostri standard, ma civile.