Non voglio scrivere un post offensivo per il ministro Gelmini,della quale non apprezzo la politica sull'istruzione, ma non mi permetto di giudicare nel rispetto di altri utenti che non hanno la mia stessa opinione. Quindi, non è mia intenzione fare politica, e mi scuso anticipatamente se qualcuno dovesse sentirsi offeso. Vorrei riportare una testimonianza dello scavo archeologico a cui ho preso parte per tre settimane (weekend esclusi) fino alla giornata di ieri, tenuto dall'Università degli studi di Padova e finanziato in parte dalla Fondazione Cassamarca. Dopo i tagli che sono stati fatti alle università, i fondi per le tanto acclamate "attività pratiche" volute dall'allora ministro Moratti (stesso partito del ministro Gelmini) si sono notevolmente ridotti. In particolare, nello scavo a cui ho preso parte, la forza lavoro è risultata insufficiente (8 studenti più un responsabile di scavo, 9 in tutto), per uno scavo in estensione, con terreno composto prevalentemente da argilla molto dura quando secca. Questo perchè non ci sono risorse per pagare vitto, alloggio e assicurazione a un numero superiore di studenti. Inoltre, con le nuove norme riguardanti la sicurezza sul lavoro (giustissime), a carico dell'Università sono anche le analisi mediche, i corsi di sicurezza in cantiere, e tutti i DPI e gli strumenti da lavoro (io avevo i miei personali, poichè quelli forniti dall'università erano di qualità molto scarsa, soprattutto le scarpe antinfortunstica economiche, non ottimali per chi, come me, ha i piedi sensibili). Gli strumenti di lavoro erano economici e fragili, quelli tecnologici (stazione totale, computer, macchina fotografica...) obsoleti e mal funzionanti. C'erano problemi anche per acquistare spruzzini nuovi e chiodi. I tessuti, riutilizzati da vecchie aree di scavo, erano secchi e si crepavano con facilità.
Questo per dire che certamente certe università hanno degli sprechi (non Padova, che rientra tra le "università virtuose"), però la riduzione di fondi è sicuramente incompatibile con un miglioramento della qualità dell'insegnamento e, soprattutto ,della pratica.