C'era da sostituire l'auto della moglie, una gloriosa Lancia Y 1.2 del 2001.
La prima auto di famiglia ha 10 anni e deve durare ancora un po.
Considerato che nei weekend gli spostamenti sono sempre a corto raggio e la suddetta prima auto (una Volvo V50 2.0d) oltretutto ne soffre (consumi elevati) serviva un auto per scarrozzare 2 adulti e 2 bambini in relativa comodita'.
Una Y nuova era troppo piccola e la scelta e' quindi caduta su un auto che personalmente mi ha sempre intrigato ma che non avevo mai approfondito.
Presa quindi da un mese una 500L 1.3 mj : un anno e mezzo di vita, 25.000 km, ex Hertz (ebbene si).
Non staro' a recensirla : immagino che qui siano passati diversi prima di me. Brevemente e' esattamente quello che cercavo e anche parecchio di piu'.
Quello sul quale vorrei soffermarmi e' il luogo comune imperante che accompagna ormai il prodotto nazionale.
La gente storce il naso, molti ti guardano come dire "contento tu", "obrobrio" e "aborto" sono termini abbastanza frequenti per descriverla.
Tralasciando l'estetica (soggettiva), l'auto ha una qualita' tangibile davvero molto elevata, una compattezza d'insieme e una rigidita' strutturale notevoli (tenendo conto che non e' nuova ed e'sopratutto una ex Hertz....).
Ci sono dettagli come i due pistoni (due) a gas che tengono sollevato il cofano motore che quando presenti su una tedesca sono sinonimo di "cura maniacale". Qui invece passano inosservati.
La realizzazione della plancia, i pannelli porta, tutto molto lineare, solido, senza fronzoli ma concreto.
Per esempio : un'auto di grande successo e di moda come la Peugeot 2008 non ha le maniglie interne sul tetto (!!), la luce sugli specchietti di cortesia (neanche nell'allestimento top), i cordini che sollevano la cappelliera (!!!!!), il vano motore carenato,....
Ma la gente vede e sente Fiat e storce il naso.
In ogni caso spero di avere fortuna con quest'auto, quella che con la Volvo non ho avuto (la gente pero' quando sente Volvo si illumina, "Cavolo, hai una Volvo !"...) e che e' stata un vero calvario.
Qui siamo solo all'inizio : vedremo.
La prima auto di famiglia ha 10 anni e deve durare ancora un po.
Considerato che nei weekend gli spostamenti sono sempre a corto raggio e la suddetta prima auto (una Volvo V50 2.0d) oltretutto ne soffre (consumi elevati) serviva un auto per scarrozzare 2 adulti e 2 bambini in relativa comodita'.
Una Y nuova era troppo piccola e la scelta e' quindi caduta su un auto che personalmente mi ha sempre intrigato ma che non avevo mai approfondito.
Presa quindi da un mese una 500L 1.3 mj : un anno e mezzo di vita, 25.000 km, ex Hertz (ebbene si).
Non staro' a recensirla : immagino che qui siano passati diversi prima di me. Brevemente e' esattamente quello che cercavo e anche parecchio di piu'.
Quello sul quale vorrei soffermarmi e' il luogo comune imperante che accompagna ormai il prodotto nazionale.
La gente storce il naso, molti ti guardano come dire "contento tu", "obrobrio" e "aborto" sono termini abbastanza frequenti per descriverla.
Tralasciando l'estetica (soggettiva), l'auto ha una qualita' tangibile davvero molto elevata, una compattezza d'insieme e una rigidita' strutturale notevoli (tenendo conto che non e' nuova ed e'sopratutto una ex Hertz....).
Ci sono dettagli come i due pistoni (due) a gas che tengono sollevato il cofano motore che quando presenti su una tedesca sono sinonimo di "cura maniacale". Qui invece passano inosservati.
La realizzazione della plancia, i pannelli porta, tutto molto lineare, solido, senza fronzoli ma concreto.
Per esempio : un'auto di grande successo e di moda come la Peugeot 2008 non ha le maniglie interne sul tetto (!!), la luce sugli specchietti di cortesia (neanche nell'allestimento top), i cordini che sollevano la cappelliera (!!!!!), il vano motore carenato,....
Ma la gente vede e sente Fiat e storce il naso.
In ogni caso spero di avere fortuna con quest'auto, quella che con la Volvo non ho avuto (la gente pero' quando sente Volvo si illumina, "Cavolo, hai una Volvo !"...) e che e' stata un vero calvario.
Qui siamo solo all'inizio : vedremo.