Ricollegandomi al post precendente, vorrei spiegare meglio la mia posizione riguardo al problema oggetto del 3d.
Parto con un esempio: mio padre, arzillo 80enne, essendo cresciuto in compagnia di 8 fratelli in una famiglia di operatori agro-zootecnici (una volta si chiamvano "boari"...) dove il problema quotidiano non era la suoneria del cellulare ma semplicemente avere qualcosa nel piatto, all'età di NOVE anni, come molti dei suoi coetanei della bassa padovana era REGOLARMENTE assunto (ossia, con libretto di lavoro) come lavoratore agricolo. Il che significava alzarsi alle quattro, portare fuori il letame con le barelle (neanche con la carriola...), preparare i buoi, lavorare nei campi, il tutto fino al tramonto (che d'estate significa le nove di sera..... che non è poi molto diverso da quello che succede oggi a cinesi e indiani). Quando questi bambini riuscivano ad andare a scuola, avevano un maestro fascista in divisa che faceva cagare addosso solo se starnutiva, altro che denunce per un rimprovero.....
Tutto ciò che non ha impedito a quei ragazzi di crescere con principi e valori che le generazioni di oggi si sognano di notte.
Ovviamente non voglio dire che ciò sia giusto, ci mancherebbe. Voglio solo mettere in evidenza una cosa: un bambino di otto anni non è una ceramica di Capodimonte che se cade si sbriciola. Al contrario, è un individuo in piena crescita, insospettabilmente forte, incredibilmente egocentrico e opportunista, che riceve tutti i segnali l'ambiente gli invia e, come i cani e i cavalli, è in grado di capire subito se l'adulto con cui si rapporta è un "capo" o no e di sfruttarne a suo favore tutte le "debolezze". E' un individuo che sta formando la personalità dell'uomo che diventerà da grande e al quale BISOGNA mettere in testa che esiste un recinto fuori del quale NON SI DEVE andare. Per fare ciò occorre innanzitutto la famiglia, e subito dopo la scuola. E la collettività deve operare in questo senso, perchè il bambino impunito di oggi sarà un delinquente domani, sicuro come la morte.
Allora, a parte ovviamente casi di palesi ingiustizie e di famiglie totalmente inadempienti, nei tanti casi in cui non ci sono gli estremi per mettere in mezzo i servizi sociali, ritengo che in linea di principio si debba essere dalla parte della scuola, anche se usa qualche metodo un po' aspro. Perchè se non basta la ramanzina dei genitori e i maestri non possono fare nulla, prima o poi ci penseranno i carabinieri, ma a quel punto il danno sarà irreparabile.