Dicevano mi sembra che Calabria e forse Campania,o Basilicata non sono sicuro,sono le regioni con la maggiore evasione.
Anche li ci credo ma come si faccia a stimare l'evasione con esattezza non lo capisco (magari la deducono dagli scarsi introiti dichiarati dalle attività ma facendo il paragone con altre attività simili che lavorano in zone diverse?).
Può essere per carità.
Ma resto dell'idea che se si vuole davvero combattere l'evasione invece di puntare sulle carte bisogna fare i controlli sul territorio.
Invece per qualche ragione noi i controlli non li facciamo.
Come per la sicurezza stradale.
Invece di mettere per strada dei vigili che stanghino quelli che corrono,quelli che parlano al telefono,quelli che non mettono la cintura etc etc.
Noi mettiamo i velox che stangano solo chi corre e neanche sempre perchè essendo segnalati e spargendosi la voce dopo poco diventano meno efficaci.
Stessa cosa sull'evasione.
Siccome non siamo capaci di fare qualcosa in settori in cui si sa benissimo che la fattura è considerata stegoneria rompiamo i cabbasisi a tutti quanti,compresa la maggioranza onesta,obbligandoli a sostenere i costi dei pagamenti elettronici.
Finora poi da quando la gente per vari motivi (evoluzione naturale delle abitudini,cashback,lotteria degli scontrini e altre trovate) usa di più le carte le dichiarazioni dei commercianti sono aumentate?
Se si allora il sommerso c'era,se no significa che non è cambiato nulla.
Se anche l'evasione in Calabria fosse del 90%, inciderebbe per pochissimi punti percentuali sul totale dell'evasione nazionale.
Quello che è diffuso è il lavorare "alla giornata" in nero ... ma se anche regolarizzazione tutti i poveri cristi che si insegnano a fare di tutto (speso purtroppo con risultati desolanti) per mettere un piatto di pasta in tavola alla famiglia si recupererebbe pochissimo.
Chiudo precisando che la mia è una constatazione dello stato di fatto e non una giustificazione del tipo "è evasione di sopravvivenza".
Per aumentare il gettito fiscale del meridione ci vuole ben altro che la lotta all'evasione o la costruzione di ponti improbabili e strade mangiasoldi (sulle infrastrutture che servono di può aprire un altro tomo, ma rischio di divagare troppo).
Bisognerebbe rilanciare, anzi lanciare da zero un tessuto di microimprese e microeconomia.