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Poesia

.... .... ....
Era tanto bella
Era tanto bella
Era tanto bella
- narrano i cronisti ufficiali -
che fu distrutta
non ne rimase pietra su pietra quando i barbari
decisero di proibire ogni paesaggio che gridasse
SOVVERSIONE!

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... ... ... ...

era tan hermosa
era tan hermosa
era tan hermosa
- relatan los cronistas oficiales -
que fue destruida
no quedo' piedra sobre piedra cuando los bàrbaros
decidieron prohibir cualquier paisaje que proclama
!SUBVERSION!

Manuel Vàsquez Montalbàn
 
Città di alvei di sangue di piombo
e taxi incagliati dai ratti d'acqua
esperte trombe in giudizi di colpe
e davanti all'orrore della città sommersa
ritorni lo straniero alla sua patria propizia
la memoria

Manuel Vàzquez Montalbàn
 
Amore caro, amore bello

(1971 - Mogol, Battisti)

Sincera
come l'acqua di un fiume
di sera
trasparente eppur mi sembri nera
amore caro
amore bello
non ti voglio più.
Ho visto
cattedrali di luce nel cuore
troppo sole può fare morire
amore caro
amore bello
non ti voglio più.
Un uomo?... Ma chi è
non dire che assomiglia a me
le mani... non le ha
oppure sì
e poi cos'ha?
Io muoio
io se lascio te son solo
ma insieme a te
io vedo che un fantasma c'è.
Ma cosa accade
tu non parli e non piangi stasera
come un bimbo mi guardi severa
io soffro tanto
tanto ma tanto
non ci credi
eppure forse hai ragione
che strano
d'improvviso mi sento arlecchino
rido ballo e ti prendo per mano
amore caro
amore bello
amore mio.
 
In una vaga disperazione il vento
si dibatteva disumanamente.
Gocce di sangue annerendosi
si gemmavano sulle labbra d'ardesia.
E uscì, a isolarsi nella notte,
vedova la luna.

Autore: Vladimir Majakovskij
 
Vladimir Majakovskij nasce a Bagagadi, in Georgia, nel 1893. Suo padre è un nobile decaduto che si presta a lavori umili, come forestale. Giovanissimo, Vladimir si appassiona alla poesia, che legge e che recita in un costante monologo interiore.
Presto conosce e diviene amico di Velimir Chlebnikov, poeta sperimentalista che ha fondato il gruppo Hyleano. Anche per l'entusiasmo teorico profuso da Majakovskij, il gruppo iniziale si allarga e si tramuta nella leggendaria cerchia dei cubofuturisti.
La voracità intellettuale di VM è leggendaria, la sua presenza fisica imponente ne fa una sorta di divo spettacolare. Il successo del poema TU!, steso durante gli anni della Prima Guerra mondiale, è debordante e del tutto imprevisto. L'adesione di Majakovskij alla Rivoluzione d'Ottobre lo rende ancor più popolare e amato. La celebrazione dell'industrializzazione sovietica, poi, non fa altro che proiettarne la figura ai ranghi elevati dell'intellighentsija rivoluzionaria.

E' una situazione destinata però a incrinarsi.
L'avvento di Stalin e la palese trasformazione degli ideali rivoluzionari in gestione del potere nelle mani di un tiranno non possono essere esenti da un violento attacco, che Masjakovskij non intende negarsi. nel 1930, è ancora un capitolo ambLa sua situazione sentimentale (per anni partecipa a un devastante triangolo amoroso che vede protagonisti, oltre a Vladimir, la bellissima Lili Brik e suo marito Josip) e le contingenze politiche gettano tuttavia il poeta in uno stato di estrema prostrazione psicologica. La morte, avvenuta per supposto suicidio [/color è ancora un capitolo ambiguo della storia sovietica: alcuni storici hanno messo in dubbio la versione del suicidio amoroso e hanno indicato la probabilità che Majakovskij sia stato "suicidato" da sgherri del regime.
uniba.it
 
Dopo quello russo di Majakovski, ancora futurismo (italiano) e ancora Marinetti e ancora sull'auto:

..... Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall?alito esplosivo? un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia. ....." (Tommaso Marinetti)

Poi si metteranno ad esaltar la guerra perdendo ogni fascino
 
....oggi ho camminato nel sole
e nelle strade di questa città:
senza vedere nulla,
senza imparare nulla,
senza essere nulla ....

Charles Bukowski.
 
L'UCCELLO

con gli occhi rossi e stordito come me
l'uccello giunse in volo
dal lontano Egitto
alle 5 del mattino,
e Maria quasi inciampò sui tacchi a spillo:
cos'era, un razzo?
e andammo di sopra,
riempii due bicchieri di Porto
e aspettammo che le campane
stanassero gli sgobboni dai loro miserabili nidi
poi Maria andò dentro ad annaffiare
il vaso
e io rimasi là seduto a strofinarmi la barba di tre giorni
pensando a quel matto di un uccello
e questo è il risultato:
tutto ciò che davvero contava
era andare in qualche posto
quanto più in fretta tanto meglio era
perchè restava meno da aspettare
per morire.
Maria uscì
e tirò giù le copertee io mi tolsi il vestito macchiato
m'infilai sotto le lenzuola sudate,
chiudendo gli occhi al suono e alla luce,
e la sentii sfilarsi i tacchi aguzzi
e i suoi piedi gelati mi calcarono i polpacci
e io battezzai quell'uccello
Mr. America
e poi rapido mi addormentai.

Charles Bukowski
 
Grande , il vecchio Bukowski , senti questa :

Non restituire al mittente:

Non restituire al mittente
La buona notizia è che sono
deperibile,
mentre la lumaca striscia sotto
la foglia,
mentre la dama nel caffè
ride una falsa risata,
mentre la Francia brucia
un crepuscolo di porpora.
sono deperibile
e questo è il bello,
mentre il cavallo scalcia
un asse della stalla,
mentre ci affrettiamo verso
il paradiso,
io sono piuttosto deperibile.
metti le scarpe sotto
il letto
allineate.
mentre ulula il cane
l'ultima rana sbuffa
e salta.

Fortissimo il vecchio Bukowski e la sua deperibilità in un mondo sempre più imbalsamato e a "lunga conservazione" :!:
 
Pensieri intransitivi
si muovo cercando
di raggiungere il mito
della eterna giovinezza
ma solo rimane
un mito di falsa gioventù
che dileggia la saggezza
dell'età.

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Giovinezza
Inno ufficiale fascista del 1922
prima della marcia su Roma
Parole di: Marcello Manni
Musica di: Giuseppe Blanc
XX secolo

1Su, compagni in forti schiere,
marciam verso l'avvenire
Siam falangi audaci e fiere,
pronte a osare, pronte a ardire.

2Trionfi alfine l'ideale
per cui tanto combattemmo:
Fratellanza nazionale
d'italiana civiltà.

3Giovinezza, giovinezza

primavera di bellezza,

nel fascismo è la salvezza

della nostra libertà.


4Non più ignava nè avvilita
resti ancor la nostra gente,
si ridesti a nuova vita
di splendore più possente.

5Su, leviamo alta la face
che c'illumini il cammino,
nel lavoro e nella pace
sia la verà libertà.

6Giovinezza, giovinezza

primavera di bellezza,

nel fascismo è la salvezza

della nostra libertà.

7Maledetto fu il cilicio
che condusse all'eroismo,
fu schernito il sacrificio
dal novello socialismo.

8Sorgi o popolo sovrano
su dall'Alpi di Salvore
fino al Siculo vulcano,
che or si vince oppur si muor.

9Giovinezza, giovinezza

primavera di bellezza,

nel fascismo è la salvezza

della nostra libertà.

10Nelle veglie di trincea
cupo vento di mitraglia
ci ravvolse alla bandiera
che agitammo alla battaglia.

11Vittoriosa al nuovo sole
stretti a lei dobbiam lottare,
è l'Italia che lo vuole,
per l'Italia vincerem.

12Giovinezza, giovinezza

primavera di bellezza,

nel fascismo è la salvezza

della nostra libertà.

13Sorgi alfin lavoratore
giunto è il dì della riscossa
ti frodarono il sudore
con l'appello alla sommossa.

14Giù le bende ai traditori
che ti strinsero a catena;
Alla gogna gl'impostori
delle asiatiche virtù.

15Giovinezza, giovinezza

primavera di bellezza,

nel fascismo è la salvezza

della nostra libertà.
 
Par Condicio

Compagni, avanti, il gran Partito
noi siamo dei lavorator!
Rosso un fior in petto c'è fiorito,
una fede ci è nata in cor.
Noi non siamo più, nell'officina,
entroterra pei campi, in mar,
la plebe sempre all'opra china
senza ideale in cui sperar.

Su, lottiamo, l'Ideale

nostro alfine sarà

l'Internazionale

futura umanità!


Un gran stendardo al sol fiammante
dinnanzi a noi glorioso va:
noi vogliam per esso siano infrante
le catene alla Libertà!
Che Giustizia venga noi chiediamo:
non più servi, non più signor.
Fratelli tutti esser dobbiamo
nella Famiglia del Lavor.

Lottiam, lottiam la terra sarà
di tutti eguale proprietà:
più nessuno nei campi dia
l'opra ad altri che in ozio sta!
E la Macchina sia alleata,
non nemica, ai lavorator:
così la vita ritrovata
a noi darà pace ed amor.

Avanti, avanti, la vittoria
è nostra e nostro è l'avvenir:
più civile e giusta la storia
un'altra era sta per aprir!
Largo a noi, all'alta battaglia
noi corriamo per l'Ideal!
Via, largo, noi siam la canaglia
che lotta pel suo Germinal!
 
L'ideale scompare tra le nebbie
rimane solo l'odiata ideologia
che brilla nei discorsi catartici
di chi vuole toglierci tutte le
Libertà.

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Catarsi (dal greco katharsis &#954;&#7937;&#952;&#945;&#961;&#963;&#953;&#962;, "purificazione") è un termine utilizzato per indicare la cerimonia di purificazione che si ritrova in diverse concezioni religiose ed in rituali magici che prescrivevano di solito il sacrificio di un capro espiatorio.

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E' un'ideale d'odio
e di astio quello che
sorge in questa futura
umanità

Scomparsa è ormai la
gioventù con tutti i suoi slanci
amorosi.
Finita è ormai la globalizzazione
della nostra umanità.

Sola rimane una purezza
che non appartiene alla nostra razza
al nostro sentire
alla nostra memoria.

Dai diamanti non nasce niente
dalla letame nascono i fior ...
 
Per una vera par-condicio ci vuole anche il canto libertario anarchico.
Degli anarchici ,quelli veri , che erano anche un po' mazziniani e liberali e soprattutto odiavano tutte le dittature,anche quelle proletarie o di partito

Addio Lugano

Autore: P. Gori Anno 1894

Addio, Lugano bella,/ o dolce terra pia,/ scacciati senza colpa/ gli anarchici van via/ e partono cantando/ colla speranza in cor.
Ed è per voi sfruttati,/ per voi lavoratori,/ che siamo ammanettati/ al par dei malfattori;/ eppur la nostra idea/ non è che idea d'amor.
Anonimi compagni,/ amici che restate,/ le verità sociali da forti propagate:/ è questa la vendetta/ che noi vi domandiam.
Ma tu che ci discacci/ con una vil menzogna,/ repubblica borghese,/ un dì ne avrai vergogna/ ed oggi t'accusiamo/ di fronte all'avvenir.
Banditi senza tregua,/ andrem di terra in terra/ a predicar la pace/ ed a bandir la guerra: la pace tra gli oppressi,/ la guerra agli oppressor.
Elvezia, il tuo governo/ schiavo d'altrui si rende,/ di un popolo gagliardo/ le tradizioni offende/ e insulta la leggenda del tuo Guglielmo Tell.
Addio, cari compagni,/ amici luganesi,/ addio, bianche di neve/ montagne ticinesi,/ i cavalieri erranti/ son trascinati al nord.
 
Non può mancare nemmeno la sentimentale Lilì Marlene che fa ricordare la splendida Marlene Dietrich ,l'"Angelo azzurro"

Tutte le sere
sotto quel fanal,
presso la caserma,
ti stavo ad aspettar.
Anche stasera aspetterò
e tutto il mondo scorderò,
con te, Lilì Marlene,
con te, Lilì Marlene.

O trombettiere,
stasera non suonar,
una volta ancora
la voglio salutar.
Addio piccina, dolce amor,
ti porterò per sempre in cuor.
Con me, Lilì Marlene,
con me, Lilì Marlene.

Dammi una rosa
da tener sul cuor,
legala col filo
dei tuoi capelli d'or.
Forse domani piangerai,
ma dopo tu sorriderai.
A chi Lilì Marlene,
a chi Lilì Marlene?

Quando nel fango
debbo camminar,
sotto il mio fardello
mi sento vacillar.
Che cosa mai sarà di me?
Ma poi sorrido e penso a te.
A te Lilì Marlene,
a te Lilì Marlene.

Se chiudo gli occhi,
il viso tuo mi appar
come quella sera
nel cerchio del fanal?
Tutte le notti sogno allor
di ritornar, di riposar?
Con te, Lilì Marlene,
con te, Lilì Marlene.
 
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