Non entro più di tanto nel merito ma a sentire i commenti viene fuori un quadro di un mercato ed un'ideologia completamente falsata.
L'immagine di capitano coraggioso del CEO del Gruppo Fiat stride e non poco con l'attuale situazione a dir poco imbarazzante. Se vendere auto e modelli smaccatamente americani in giro per il globo è l'obiettivo del Gruppo nulla da dire, ma evitiamo di fare poi il punto sull'esterofilia.
Paradossalmente Chrysler si è risollevata con un'operazione incredibile, il rinnovamento di gamma, strano a dirsi è quello che da secoli si attende in Europa da parte dello stesso Gruppo, ma la cosa ancor più stupefacente è che ha dato anche i suoi frutti per non parlare poi che a fronte del grosso prestito di denaro fatto dallo stato americano è stato presentato addirittura un piano industriale.
Una vera novità nel campo dell'industria automobilistica che sino ad oggi nessun manager aveva mai attuato.
Il gruppo che si è vincolato con gli USA sta investendo li, da non credere, mentre lo stato americano è arrivato alla paradossale conclusione che se produci in America auto americane e le vendi pure eviti fenomeni come la disoccupazione, l'azienda può giungere all'attivo e perfino può contribuire al PIL del Paese.
Un vera rivoluzione che ad oggi mai nessuno aveva osato provare.