Negli USA lo sono... Logico, in Cina no... ma laggiù ci sono altre dinamiche.
Ad esempio: la BYD più venduta oggi è la Qin... (leggi Shin). Nulla a che vedere con le SUV modaiole a corrente che ci propina la narrazione imperante: si tratta di una normale sedan alla cinese, cioè piuttosto lunga (4,78m) e col passo lungo perché i cinesi vogliono poter allungare le gambe (2,71m) e soprattutto non elettrica ma ibrida plug-in. E' la classica auto degli autisti privati di DiDi, che chiami con l'applicazione e ti portano ovunque con pochi euro.
Bene, in Cina la nuova Qin Plus DM costa l'equivalente di 11.000 euro quando lo stipendio medio cinese nelle province costiere, ma ormai pressoché uniformato, si avvicina "pericolosamente" ai 1000 euro al mese. Di questo passo, praticamente ogni cinese si potrebbe acquistare una vettura... Immaginiamoci un parco circolante di 1 miliardo di automobili (sto ragionando per grandi numeri eh..). E' evidente che laggiù vi sia una ovvia politica di limitazione delle immatricolazioni, ottenuta con vari escamotages, come la lotteria delle targhe nelle zone più trafficate (Beijing, regione di Shanghai) oppure alti costi di immatricolazione, quasi pari al costo dell'auto; oppure a limitazioni della circolazione come permesso di accesso alle megalopoli solo ad auto elettriche.
Ora, noi non siamo cinesi, e personalmente non voglio diventare come loro né vivere in un Paese dove ho le mie radici e dove qualcuno vuole sconvolgermi il paradigma di mobilità privata, raggiunta dopo secoli di evoluzione e conquiste sociali.