<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Perché non acquisto un'auto elettrica. Frasi dette e ridette in forum | Page 147 | Il Forum di Quattroruote

Perché non acquisto un'auto elettrica. Frasi dette e ridette in forum

appunto, le guide finestrini VW, gli OBD stellantis, i vetri anteriori delle yaris, erano difetti di progetto (se vi racconto come fanno le omologazioni, o meglio, facevano, perche' non ci lavoro piu' da 20 anni...)
quelli erano proprio i casi peggiori, si rompevano spesso, finivano gli stock dei magazzini, e il produttore doveva studiarne una versione nuova, che funzionasse.
quando cambiate un pezzo in garanzia, il costo, alla fine, finisce sulle spalle del produttore del pezzo, mica della casa automobilistica. cosi' il produttore, finche' non ne ha uno di cui e' piu' sicuro... dice che non riesce a produrli, piuttosto che consegnarli e poi accollarsi tutte le spese.
 
erò quello che mi chiedo sempre , torniamo ad un modello come quello di 20 anni fa, ma siamo sicuri che le vetture torneranno ad essere alla portata di tutti?
Dipende da quanto si vorrà competere sul mercato con i cinesi.
Se abbandoniamo la competizione ogni discorso è chiuso.
Di questo non se ne parla abbastanza rispetto alle scelte strategiche perché se è vero che qua e la si sente ragionare di UE come pozzo di consumatori ancora nessuno ha spiegato di cosa dovremmo campare per poter essere consumatori.
 
le vetture torneranno ad essere alla portata di tutti?
Negli USA lo sono... Logico, in Cina no... ma laggiù ci sono altre dinamiche.

Ad esempio: la BYD più venduta oggi è la Qin... (leggi Shin). Nulla a che vedere con le SUV modaiole a corrente che ci propina la narrazione imperante: si tratta di una normale sedan alla cinese, cioè piuttosto lunga (4,78m) e col passo lungo perché i cinesi vogliono poter allungare le gambe (2,71m) e soprattutto non elettrica ma ibrida plug-in. E' la classica auto degli autisti privati di DiDi, che chiami con l'applicazione e ti portano ovunque con pochi euro.

2025-BYD-Qin-PLus-DM-i-001.jpg


Bene, in Cina la nuova Qin Plus DM costa l'equivalente di 11.000 euro quando lo stipendio medio cinese nelle province costiere, ma ormai pressoché uniformato, si avvicina "pericolosamente" ai 1000 euro al mese. Di questo passo, praticamente ogni cinese si potrebbe acquistare una vettura... Immaginiamoci un parco circolante di 1 miliardo di automobili (sto ragionando per grandi numeri eh..). E' evidente che laggiù vi sia una ovvia politica di limitazione delle immatricolazioni, ottenuta con vari escamotages, come la lotteria delle targhe nelle zone più trafficate (Beijing, regione di Shanghai) oppure alti costi di immatricolazione, quasi pari al costo dell'auto; oppure a limitazioni della circolazione come permesso di accesso alle megalopoli solo ad auto elettriche.

Ora, noi non siamo cinesi, e personalmente non voglio diventare come loro né vivere in un Paese dove ho le mie radici e dove qualcuno vuole sconvolgermi il paradigma di mobilità privata, raggiunta dopo secoli di evoluzione e conquiste sociali.
 
Con attese di mesi e casi di persone costretti a vendere l'auto perché non gliela rendono più .. colpa dei camionisti ucraini che fanno la guerra, di un virus di 5 anni fa, degli Huthi e avanti un altro dopo l'altro anche se la macchina la fanno a "Cassino".
la macchina l'assemblano a cassino, ma i pezzi arrivano da tutto il mondo.
io vendevo pezzi prodotti da una ditta coreana, con una fabbrica in cina.
finivano su fiat, peugeot, renault... dentro molte auto, sotto sotto, ci trovate sempre le stesse cose, spesso prodotti dalla stessa fabbrica, ma con lo scatolino di colore diverso :D
 
però quello che mi chiedo sempre , torniamo ad un modello come quello di 20 anni fa, ma siamo sicuri che le vetture torneranno ad essere alla portata di tutti? A me sembra che i problemi del settore vengano da lontano e non sono completamente legati alla transizione, non è che poi abbandoniamo il Green Deal ma ci troviamo il segmento A termico a 20.000 euro perchè le case hanno bisogno di questo posizionamento? Io lo dico da tempo, probabilmente sono esperienze legate anche all'ambiente in cui si vive che non è uguale per tutti, ma da me, classica middle class , diverse persone per cambio di stile di vita l'auto non la stanno comprando più o se la compreranno lo faranno dopo 20 anni da quando hanno comprato il modello precedente, ma questo le case come lo gestiscono? Le case tedesche a vendere in Cina non è che ci sono andate perchè li piaceva gli spring rolls, immagino che ci siano andate perchè prevedevano che sarebbe diventato il mercato mondiale di riferimento, ora che gli diciamo? No non ci andate più, campate con un mercato continentale in restrizione, e mi raccomando tenete i prezzi delle auto basse.
Non sono necessariamente un seguace della transizione, però non mi accontento neanche delle sentenze 'Messianiche' che in 2 righe mi risolvono i problemi del mondo, spiegazioni le voglio
Sono d'accordo con te su questo, non si può semplicemente tornare indietro perché "quell'indietro" non sarebbe più valido o replicabile.

È evidente che, purtroppo, anche i listini del termico sono lievitati a dismisura per le varie motivazioni a cui assistiamo da covid-guerre e conflitti in varie zone del mondo e le sussegienti carenze di materie prime o semilavorati, è pur vero però che parte del prezzo delle termiche è dovuto anche a sviluppo delle auto elettriche che le case spalmano su tutti i listini, è dovuto a multe e sanzioni per emissioni CO2, ma è anche dovuto alla volontà di fare margini operativi elevatissimi (e dividendi di conseguenza elevati) da parte dei costruttori.

È un problema intricato e complesso che non ha, purtroppo, una soluzione "lineare".
 
la macchina l'assemblano a cassino, ma i pezzi arrivano da tutto il mondo.
io vendevo pezzi prodotti da una ditta coreana, con una fabbrica in cina.
finivano su fiat, peugeot, renault... dentro molte auto, sotto sotto, ci trovate sempre le stesse cose, spesso prodotti dalla stessa fabbrica, ma con lo scatolino di colore diverso :D
La mia voleva essere solo una provocazione per dire che questi problemi trasversali a tutti i marchi sono secondo me figli di strategie sbagliate e di forme di danneggiamento del mercato nei nostri confronti.
 
È un problema intricato e complesso che non ha, purtroppo, una soluzione "lineare".
Sono problemi (già "pesanti" a livello planetario) che per noi sono stati amplificati a livelli cosmici dalle decisioni della UE. Dalle sanzioni alle devastanti regole "ambientali", tutto sembra fatto apposta per distruggere l'economia industriale ed agricola, invece di sostenerle come farebbe un qualsiasi altro organo di governo.
 
Negli USA lo sono... Logico, in Cina no... ma laggiù ci sono altre dinamiche.

Ad esempio: la BYD più venduta oggi è la Qin... (leggi Shin). Nulla a che vedere con le SUV modaiole a corrente che ci propina la narrazione imperante: si tratta di una normale sedan alla cinese, cioè piuttosto lunga (4,78m) e col passo lungo perché i cinesi vogliono poter allungare le gambe (2,71m) e soprattutto non elettrica ma ibrida plug-in. E' la classica auto degli autisti privati di DiDi, che chiami con l'applicazione e ti portano ovunque con pochi euro.

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Bene, in Cina la nuova Qin Plus DM costa l'equivalente di 11.000 euro quando lo stipendio medio cinese nelle province costiere, ma ormai pressoché uniformato, si avvicina ai 1000 euro al mese. Di questo passo, praticamente ogni cinese si potrebbe acquistare una vettura... Immaginiamoci un parco circolante di 1 miliardo di automobili (sto ragionando per grandi numeri eh..). E' evidente che laggiù vi sia una ovvia politica di limitazione delle immatricolazioni, ottenuta con vari escamotages, come la lotteria delle targhe nelle zone più trafficate (Beijing, regione di Shanghai) oppure alti costi di immatricolazione, quasi pari al costo dell'auto; oppure a limitazioni della circolazione come permesso di accesso alle megalopoli solo ad auto elettriche.

Ora, noi non siamo cinesi, e personalmente non voglio diventare come loro né vivere in un Paese dove ho le mie radici e dove qualcuno vuole sconvolgermi il paradigma di mobilità privata conquistata dopo secoli di evoluzione e conquiste sociali.

ma lo sappiamo che negli USA le auto costano di meno, ma è un discorso che ha radici molto più ampie di un semplice discorso automobilistico , rientra in un discorso sociale culturale in cui la mobilità ha un valore per loro fondamentale anche di unita nazionale, se lo vuoi fare in Europa devi introdurlo in toto probabilmente instaurando anche nuovi valori .Ma devi anche convincere le case e creare un sistema per cui le case possono produrre vetture a basso costo, se l'input è solo torniamo indietro cosi le auto tornano per tutti qualche dubbio io ce l'ho che avvenga, poi siccome si sa ormai come funziona il discorso pubblico per cui quello che dice dopo 3 giorni se lo sono dimenticati tutti, figuriamoci fra 4 o 5 anni come andrà a finire se siamo tornati ad un modello e poi le auto se le possono permettere solo chi ha un certo tenore, mi dirai si con le EV è la stessa cosa, può essere ma nella transizione in teoria è gestita anche una mobilità alternativa , in un ritorno al passato no
 
Negli USA lo sono... Logico, in Cina no... ma laggiù ci sono altre dinamiche.

Ad esempio: la BYD più venduta oggi è la Qin... (leggi Shin). Nulla a che vedere con le SUV modaiole a corrente che ci propina la narrazione imperante: si tratta di una normale sedan alla cinese, cioè piuttosto lunga (4,78m) e col passo lungo perché i cinesi vogliono poter allungare le gambe (2,71m) e soprattutto non elettrica ma ibrida plug-in. E' la classica auto degli autisti privati di DiDi, che chiami con l'applicazione e ti portano ovunque con pochi euro.

2025-BYD-Qin-PLus-DM-i-001.jpg


Bene, in Cina la nuova Qin Plus DM costa l'equivalente di 11.000 euro quando lo stipendio medio cinese nelle province costiere, ma ormai pressoché uniformato, si avvicina "pericolosamente" ai 1000 euro al mese. Di questo passo, praticamente ogni cinese si potrebbe acquistare una vettura... Immaginiamoci un parco circolante di 1 miliardo di automobili (sto ragionando per grandi numeri eh..). E' evidente che laggiù vi sia una ovvia politica di limitazione delle immatricolazioni, ottenuta con vari escamotages, come la lotteria delle targhe nelle zone più trafficate (Beijing, regione di Shanghai) oppure alti costi di immatricolazione, quasi pari al costo dell'auto; oppure a limitazioni della circolazione come permesso di accesso alle megalopoli solo ad auto elettriche.

Ora, noi non siamo cinesi, e personalmente non voglio diventare come loro né vivere in un Paese dove ho le mie radici e dove qualcuno vuole sconvolgermi il paradigma di mobilità privata, raggiunta dopo secoli di evoluzione e conquiste sociali.
Sai che come linea non la trovo neppure male, meglio di alcuni SUV attuali, forse anonima ma non brutta (cerchi minuscoli a parte). Se veramente gli stipendi si avvicinano ai 1000 euro, e le auto, come immagino molti altri prodotti essendo praticamente quasi tutto costruito in cina, costano così poco, gran parte della popolazione godrà di un potere d'acquisto non trascurabile.
 
ma lo sappiamo che negli USA le auto costano di meno
Ti dico una stupidaggine ma che forse mostra anche le differenti opportunità.
Negli Usa è prospero il mercato delle officine indipendenti, dei produttori di ricambi selfmade magari con personalizzazione del mezzo.
Negli Usa personalizzi il mezzo e nessuno ti rompe le balle ... le stesse garanzie funzionano in modo diverso, è tutto molto più diretto.
Noi invece siamo molto più sottoposti a sistemi vincolistici, talvolta vessatori.
È un sistema non sottoposto ad un libero scambio e questo incide pesantemente sui costi.
 
la mobilità ha un valore per loro fondamentale
Anche per noi, o perlomeno anche per me. Mi vuoi togliere le auto? Benissimo, allora esco di casa e col cellulare in 5 minuti mi arriva una macchina di Uber-Pop che con 3,99 euro mi porta al lavoro a 50 km.

Oppure mi portano a casa (gratis) una trave in legno, una sparachiodi e un cesto di vimini perché sto attrezzando il garage.

O ancora mandano a casa di mia suocera un funzionario di partito per compilarle gratis la dichiarazione dei redditi.

Fermo restando che in garage posso avere, perché devo poterlo avere, il mio Li Auto L9 (caricato a 0,07 €/kW) col gancio traino per portare il motoscafo al lago...:emoji_wink:
 
Ti dico una stupidaggine ma che forse mostra anche le differenti opportunità.
Negli Usa è prospero il mercato delle officine indipendenti, dei produttori di ricambi selfmade magari con personalizzazione del mezzo.
Negli Usa personalizzi il mezzo e nessuno ti rompe le balle ... le stesse garanzie funzionano in modo diverso, è tutto molto più diretto.
Noi invece siamo molto più sottoposti a sistemi vincolistici, talvolta vessatori.
È un sistema non sottoposto ad un libero scambio e questo incide pesantemente sui costi.

ma tutto quello ricade in un principio fondamentale, è un paese largo 5.000 km in cui ci sono dentro genti proveniente da diverse culturale del mondo, la mobilità è sempre stata vista come un mezzo per tenere unito il paese, ma lo è allo stesso modo per i treni e gli aerei, da questo saldo principio derivano tutte le facilitazioni che spesso diciamo , e che non è cosi semplice riportare nella nostra di realtà, se non forse in un disegno più ampio che era quello che almeno la mia di generazione aveva sognato e per un certo modo un poco visto in UE , ma è restato giusto un mezzo sogno
 
Certo ricorderete le BMW a idrogeno e i servizi dei media sull'apertura del primo distributore a Milano a cui ne sarebbero dovuti seguire tanti altri. Storia di vent'anni fa.
La realtà ha decretato che BMW non ha mai venduto auto a idrogeno e che quel distributore non ha mai lavorato.
Furono incapaci? No, furono ottimisti perché non eravamo pronti.
Intanto l'idrogeno ha fatto tanta strada ma ancora non abbastanza.

Forse risulterò antipatico per la precisione che ho su certi argomenti, almeno ci provo, ma mi dispiace non conosci la reale storia Bmw-Comune di Milamo e quindi le tue cosiderazioni sono sostanzialmente errate.
La Bmw credeva, senza le dovute verifiche che al contrario i giapponesi portano all'ossesso, di poter bruciare direttamente l'idrogeno in un motore a scoppio. Ma come si suol dire hanno venduto la pelle dell'orso ancor prima di prenderlo e si sono accorti, quando l'avevano ormai già venduta che non poteveno mai più prenderla. Ovvero l'idrogeno ha il "potere" di permeare i metalli, in pratica ci passa attraverso, infatti i serbatoi sono in fibre di carbonio e altre matriali appunto per evitare con il tempo pericolose perdite, quindi accumuli, praticamenti scoppi o incendi dato che è inodore e invisibile. Quindi si furono incapaci, e lo sono stati fino a poco tempo fa, di trattare con un "rivestimento" impermeabile le camere dei cilindri che con il tempo si deterioravano facendo crippare i cilindri.
Quindi ecco il repentino dietrofront lasciando sul gobbo dell'ammistrazione comunale tutte le spese del distributore appositamente costruito.
Poi nel 2011 Bmw non venendone a capo, oltre ad essere rimasta indietro con le pile a combustibile dato che aveva scommesso tutto sulla combustione diretta, decise di chiesere aiuto a chi l'idrogeno lo sapeva prima e lo sa meglio tutt'ora destreggiandolo molto bene, Toyota.
Infatti la X5 H2 a pile a combustibile che tra poco entrerà in una modesta serie è frutto di quella collaborazione, come saranno i mezzi futuri che hanno in programma che bruceranno idrogeno direttamente nella camera di combustione che Toyota sviluppa da qualche anno su una Corolla Gr che partecita come guest ai vari campionati giapponesi.
 
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