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Per tutti quelli che hanno figli che guidano o che vanno in macchina con amici

Swift1988 ha scritto:
una vita da ROBOT...
Esattamente.
Eppure, a quanto pare, ogni volta che l'ennesima "innovazione" ci porta un passettino più avanti nel cammino verso una... vita del genere, moltissime persone ne sembrano soddisfatte.
Chissà, forse sotto sotto vogliamo proprio diventare dei robot, delle macchine, esenti da responsabilità e colpe (come quei vigili che "eseguono gli ordini").

In effetti, si sta anche diffondendo sempre più la tendenza a voler a tutti i costi trovare e castigare e denunciare i "colpevoli" di qualsiasi incidente o malessere o infortunio o disastro, piccolo o grande che sia.
Non a caso, la settimana scorsa negli aeroporti c'era non poca gente che manifestava rabbia e protestava lamentandosi dei disagi patiti e pretendendo che il problema venisse risolto al più presto, quasi che si fosse trattato di uno sciopero o comunque di una questione i cui "responsabili" dovessero, appunto, essere individuati e castigati.
 
mia figlia ormai ha 7 anni e tra un po' ci sara' da pensarci.
essendo una femminuccia almeno su queste problematiche dovrei essere un po' avvantaggiato.
pero' mai dire mai.
le ho insegnato ad andare in bici, e ora va' piu' veloce di me e mi fa' gia' paura in bicicletta... :D
io sostengo la teoria della coscienza, cioe' prima di andare in motorino, ti insegno io a andare in motorino.
prima di andare in auto, ti faccio fare un po' di kart, e un po' di basi di guida vera (sottosterzo, sovrasterzo, le cose basilari in situazioni di emergenza e almeno percepire se si sta andando forte o piano).
in questo modo cerchero' di eliminare tutte le problematiche di quell'età, cioe' i rischi dovuti semplicemente a incoscienza, cercando di rendere cosciente di quello che fa' mia figlia senza moralismi da 4 soldi tanto di moda di questi tempi e senza forzarla a dover guidare come un chiodo (se poi lo vorra' lei, meglio ancora).
non so' pero' se basterà. di storie allucinanti, sopratutto di ragazzini morti perche' si sono fatti dare uno strappo dal loro amichetto che poi ha sterminato tutti quanti a bordo, e' pieno il mondo purtroppo.
anche a me, ai 16 e 18 anni, nonostante fossi un pazzo in moto, e' capitato di salire a bordo di amici apparentemente tranquilli, ma che neopatentati avevano degli schizzi alla guida totalmente incoscienti. e gia' a 16 anni, visto che avevo piu' esperienza di loro avendo gia' fatto anni in moto che loro non avevano fatto, li càzziavo e gli urlavo dietro. cercavano di guidare forte dopo 1 mese di patente, senza avere la piu' pallida idea di cosa volesse dire. piu' di una volta ci trovammo in testa coda con chi era al volante che diceva: "non pensavo..."...ahhh, non pensavi! còglione.
pero' prima di salire a bordo non lo avrei mai detto che ragazzi cosi' calmi nella vita di tutti i giorni, si trasformassero in questo modo dietro un volante.
 
Purtroppo ci sono situazioni che a certe età non possono essere evitate.

Chiunque di noi, a 16 o 18 anni si è fatto dare uno strappo a casa da qualche amico. Non è pensabile non salire mai su macchine guidate da altri.

Solo che se si hanno 20 anni e più, magari ci si incazza se l'amico fa il pistola in macchina, quando se ne hanno 16 o 18 è più facile restarsene zitti per non passare da sfigati (oltrechè, a quell'età al rischio non ci si pensa neppure, magari, o non lo si percepisce).

La cosa difficile non è solo insegnare ai propri figli a guidare con prudenza ma anche fare in modo che non salgano in auto con gente che guida come ad un gran premio di formula uno, magari con la patente ancora fresca di stampa...
 
Allora ragazzi,
invece di andare sempre alla ricerca di prestazioni sempre più spinte, perchè non si da una regola alle auto che si producono e si vedono, così come si fa in America?
Qui siamo al paradosso che neopatentati, quindi senza alcuna esperienza, guidano piccole bombe.
Ma cosa volete che proteggano quelle bombe?
Una scatoletta che va a 250 Km/h è una esagerazione!
Se invece di cercare le prestazioni, magari per farsi notare dalle donzelle accanto, si pensasse alla sicurezza, le cose cambierebbero.
Le pattuglie non sono in numero sufficente tale da poter controllare tutta la rete stradale italiana.
Quindi, inutile prendersela con loro; piuttosto bisognerebbe prendersela con le case automobilistiche che pur di vendere inventano queste piccole bombe.
Date in mano ad un ragazzino di 18 anni un'auto da 250 Km/h e vedrete!!!

Ciao
 
io causa incidenti con amici ho imparato ad allacciare le cinutre di sicurezza anche dietro e obbligo a farlo anche a chi porto in giro...
 
nuvolari2 ha scritto:
Purtroppo ci sono situazioni che a certe età non possono essere evitate...
Temo che la questione sia da porre in termini leggermente diversi: sono proprio certe età a non poter essere evitate.

Nell'adolescenza ci si comporta sempre, inevitabilmente, da adolescenti. Lo hanno fatto i nostri avi, lo abbiamo fatto noi (anche se troppo facilmente, una volta cresciuti, tendiamo a dimenticarlo), lo fanno i figli e lo faranno i posteri.
Mi piacerebbe proprio sapere quanti sono gli adulti che, senza mentire, possono dichiarare di aver trascorso l'intera gioventù mai rischiando per un pelo di fare molto male a sé stessi o ad altri a seguito di una qualche azione che oggi appare loro come una bravata o imprudenza o sonora fesseria.

Pensare in qualche modo di "eliminare" l'adolescenza, ottenendo che i ragazzi si comportino da adulti responsabili (senza eccessi, esagerazioni, esasperazioni, sperimentazioni, irriducibile spirito di contraddizione), a suon di sempre più esasperati obblighi e divieti, mi sembra abbastanza assurdo. Mi sembra, come dire, un atteggiamento tipicamente "adolescenziale".

Questo ovviamente non significa che si debba ignorare il problema o addirittura incoraggiare le esperienze pericolose. Indubbiamente, però, imporre innumerevoli regole categoriche è da sempre il modo migliore per ottenere l'effetto diametralmente opposto, come ad esempio ben sanno (forse...) quei genitori che per "tirare su" delle ragazzine "a posto" le hanno sommerse di militareschi obblighi e divieti onnicomprensivi (niente minigonne, niente trucco, a casa al tramonto, niente feste a casa di amici e così via).
 
marimasse ha scritto:
nuvolari2 ha scritto:
Purtroppo ci sono situazioni che a certe età non possono essere evitate...
Temo che la questione sia da porre in termini leggermente diversi: sono proprio certe età a non poter essere evitate.

Nell'adolescenza ci si comporta sempre, inevitabilmente, da adolescenti. Lo hanno fatto i nostri avi, lo abbiamo fatto noi (anche se troppo facilmente, una volta cresciuti, tendiamo a dimenticarlo), lo fanno i figli e lo faranno i posteri.
Mi piacerebbe proprio sapere quanti sono gli adulti che, senza mentire, possono dichiarare di aver trascorso l'intera gioventù mai rischiando per un pelo di fare molto male a sé stessi o ad altri a seguito di una qualche azione che oggi appare loro come una bravata o imprudenza o sonora fesseria.

Pensare in qualche modo di "eliminare" l'adolescenza, ottenendo che i ragazzi si comportino da adulti responsabili (senza eccessi, esagerazioni, esasperazioni, sperimentazioni, irriducibile spirito di contraddizione), a suon di sempre più esasperati obblighi e divieti, mi sembra abbastanza assurdo. Mi sembra, come dire, un atteggiamento tipicamente "adolescenziale".

Questo ovviamente non significa che si debba ignorare il problema o addirittura incoraggiare le esperienze pericolose. Indubbiamente, però, imporre innumerevoli regole categoriche è da sempre il modo migliore per ottenere l'effetto diametralmente opposto, come ad esempio ben sanno (forse...) quei genitori che per "tirare su" delle ragazzine "a posto" le hanno sommerse di militareschi obblighi e divieti onnicomprensivi (niente minigonne, niente trucco, a casa al tramonto, niente feste a casa di amici e così via).

Io non mento ;)
Di ca@@ate da giovane ne ho fatte, piccole garette fra amici, in tre sul motorino, ecc.
La cosa che ricordo meglio è stata nel '78, patente arrivata il giorno prima delle nozze di mia sorella, al matrimonio avevo una Fiat 125 a gas prestata da un parente i mio cognato, quando tutto è finito ho girato la manopola da gas a benza e sono andatto sulla super che da Lecco va a Milano e mi son fatto delle belle tirate. Certo il traffico di allora non è paragonabile a quello di adesso, ma ciò non toglie che quella fu una ca@@ata.
Ora ho due figlie di 15 e 21 anni e quando escono alla sera qualche pensiero c'è, inutile negarlo, ma che posso fare, metterle sotto chiave? Non posso certo seguirle e controllare con chi escono. Ho fiducia i loro ma in giro non si sà mai cosa può succedere, ma tant'è così è la vita, se le cose devono succedere succedono, uno può anche cadere dalle scale e restarci.
 
marimasse ha scritto:
nuvolari2 ha scritto:
Purtroppo ci sono situazioni che a certe età non possono essere evitate...
Temo che la questione sia da porre in termini leggermente diversi: sono proprio certe età a non poter essere evitate.

Nell'adolescenza ci si comporta sempre, inevitabilmente, da adolescenti. Lo hanno fatto i nostri avi, lo abbiamo fatto noi (anche se troppo facilmente, una volta cresciuti, tendiamo a dimenticarlo), lo fanno i figli e lo faranno i posteri.
Mi piacerebbe proprio sapere quanti sono gli adulti che, senza mentire, possono dichiarare di aver trascorso l'intera gioventù mai rischiando per un pelo di fare molto male a sé stessi o ad altri a seguito di una qualche azione che oggi appare loro come una bravata o imprudenza o sonora fesseria.

Pensare in qualche modo di "eliminare" l'adolescenza, ottenendo che i ragazzi si comportino da adulti responsabili (senza eccessi, esagerazioni, esasperazioni, sperimentazioni, irriducibile spirito di contraddizione), a suon di sempre più esasperati obblighi e divieti, mi sembra abbastanza assurdo. Mi sembra, come dire, un atteggiamento tipicamente "adolescenziale".

Questo ovviamente non significa che si debba ignorare il problema o addirittura incoraggiare le esperienze pericolose. Indubbiamente, però, imporre innumerevoli regole categoriche è da sempre il modo migliore per ottenere l'effetto diametralmente opposto, come ad esempio ben sanno (forse...) quei genitori che per "tirare su" delle ragazzine "a posto" le hanno sommerse di militareschi obblighi e divieti onnicomprensivi (niente minigonne, niente trucco, a casa al tramonto, niente feste a casa di amici e così via).

Sono d'accordo con te. La mia era proprio una considerazione del tuo tipo (a certe età si corrono più rischi da incoscienti), riferita in modo particolare all'universo delle quattro ruote e dei motori più in generale. ;)
 
ivanpg ha scritto:
...ho due figlie di 15 e 21 anni e quando escono alla sera qualche pensiero c'è, inutile negarlo, ma che posso fare, metterle sotto chiave? Non posso certo seguirle e controllare con chi escono...
Pur non avendo figli, credo di poter immaginare (anche se ovviamente non è la stessa cosa) le tue preoccupazioni.
Comunque, anche ripensando ai miei ricordi, ritengo che il punto nevralgico della questione non stia tanto in cosa fanno i genitori quando i figli sono adolescenti, quanto piuttosto in cosa hanno fatto prima, durante i 10-15 anni precedenti.
Fermo restando, come dicevamo, che anche la famiglia migliore del mondo non potrà proteggere al 100% i propri figli dall'adolescenza stessa e quindi dai pericoli che essa porta inevitabilmente con sé. Senza dimenticare, peraltro, che assieme ai pericoli essa porta anche tantissime altre cose, meravigliose, che spesso rischiano di essere censurate proprio da quelle regole esagerate e capillari che certi genitori impongono nel tardivo, vano e illusorio tentativo di cui sopra.

A dire il vero, un discorso analogo si potrebbe fare anche per gli adulti e per le regole isteriche che essi spesso invocano (specie se rivolte a terzi) nell'altrettanto illusorio inseguimento di una ipotetica sicurezza automatica, ottenendo sempre più spesso il risultato di mortificare o annullare anche le cose belle che la vita ha da offrire. Mi vengono in mente, per esempio, i futuri tranquilli e rilassanti giretti estivi in bicicletta (sole cocente, stradina tranquilla, pedalata lenta) con... un bel casco attorno alla testa.
 
Secondo me l'ipotetica sicurezza automatica, va dritta incontro al "ritardo mentale automatico".
Ci son figli di amici che non li lasciano giocare perchè sennò si sporcano le mani, e poi se ti sporchi le mani le metti in bocca e poi ci sono i microbi e ti infetti e muori.
se a voi pare normale....
E' normale che un genitore tenda ad essere iperprotettivo nei confronti di un figlio, non fraintendetemi, ma sui risultati di quest'atteggiamento ci sarebbe da discutere..
 
Aggiungo, che una prevenzione estrema del rischio, porta a un'esclusione del libero arbitrio, che può essere controproducente.
Il problema a mio avviso è che le regole vengono "imposte" senza cercare di renderle condivise, e questo è un errore di dimensioni abnormi.
Nel momento in cui tu, vivi una regola come un'imposizione, e non capisci, la "ratio" che sta dietro a quell'imposizione, rispetti la regola per paura della punizione.
invece se tu sei concorde , consapevole, e senti quella regola come "culturalmente tua" sei più disposto ad accettarla, rispettarla, anzi sei convinto che sia giusto farlo.
Quando una regola è vissuta come "imposizione" si è molto + esposti al rischio "reazione" ovvero la frustrazione porta a un comportamento da "bastian contrario" per cui il divertimento è andar contro le imposizioni.
Come a dire, la rispetto senza pensarci, e la violo allo stesso modo.
Le cose che leggo talvolta sui forum, mi lasciano con l'amaro in bocca.
Mettiamoci d'accordo, o vogliamo dei figli ubbidienti, oppure li vogliamo educati, e la differenza è ENORME.
Io ho 27 anni, in famiglia ho sempre avuto auto da 200 all'ora o anche più, in qualche caso, ho guidato una corvette che avevo 22 anni, ho preso una moto a 21 che fa lo 0-100 in un tempo inferiore a una ferrari, non mi sono mai fatto di eroina, mai preso un acido, non sono astemio, non sono mai finito in fosso con la macchina....a volte a leggere certi post pare sia stata solo questione di Cu.lo.
Sta cosa mi spaventa da morire, non per me, che a quanto pare sono un "Illuminato" ma per le generazioni future...
E scusate la franchezza, ma se uno ha un figlio che si comporta da cogli.one, la colpa non è dei pochi controlli sulle strade.
 
ivanpg ha scritto:
...
La cosa che ricordo meglio è stata nel '78, patente arrivata il giorno prima delle nozze di mia sorella, al matrimonio avevo una Fiat 125 a gas prestata da un parente i mio cognato, quando tutto è finito ho girato la manopola da gas a benza e sono andatto sulla super che da Lecco va a Milano e mi son fatto delle belle tirate. Certo il traffico di allora non è paragonabile a quello di adesso, ma ciò non toglie che quella fu una ca@@ata.
...

ops, me ne hai fatta ricordare un'altra.
moto da 600cc presa a 17 anni e mezzo, rimasta in garage per un po', poi non ce l'ho piu' fatta, e anche se mancava qualche mese ai 18 la tiravo su e andavo un po' per montagne. e non andavo esattamente a passeggiare... :hunf:
ero prudente nel senso che cercavo strade poco battute, non la milano-lecco, :lol: , pero' nel mio caso l'aggravante e' stata che la cosa si sara' ripetuta almeno 3 o 4 volte... :thumbdown:
 
concordo totalmente con chi sostiene che il problema non sono solo le superpotenze.
le limitazioni ci vogliono , ci mancherebbe, e dovrebbero essere anche piu' severe, pero' quandi si e' giovani ci si schianta con qualsiasi cosa, anche con la panda, anzi, soprattutto con la panda, perche' si cerca di andare forte a tutti i costi con un oggetto che non e' stato progettato per quello.
 
piccolit ha scritto:
...Il problema a mio avviso è che le regole vengono "imposte" senza cercare di renderle condivise...
Temo che le regole "condivise" e "seguite con serena convinzione" siano un concetto abbastanza utopico, forse tanto quanto quella sicurezza automatica che oggi va di moda perseguire.
Difficilmente, infatti, fin da bambini, amiamo chi ci impone delle regole e ci castiga quando non le osserviamo; però possiamo accettare quelle regole e rispettarle (anche nel senso di "provare rispetto") se constatiamo che esse sono oggettivamente sensate, coerenti, eque e prive quindi di esagerazioni, paradossi, contraddizioni.
Non a caso, ad esempio, gli insegnanti di cui anche a distanza di decenni conserviamo un buon ricordo non sono quelli che ci hanno lasciato fare tutto quello che ci pareva permettendoci di uscire totalmente ignoranti e maleducati dalle loro lezioni e nemmeno quelli che si sono comportati in maniera dispotica e lunatica, ma piuttosto quelli che, seppure assai esigenti e severi, sono stati corretti, coerenti e mai subdoli o ingannevoli.
A mio avviso il problema sta più che altro in questo.

...se tu sei concorde, consapevole, e senti quella regola come "culturalmente tua" sei più disposto ad accettarla, rispettarla, anzi sei convinto che sia giusto farlo ... o vogliamo dei figli ubbidienti, oppure li vogliamo educati...
In effetti la differenza tra rispetto e paura, che poi è la stessa che passa tra autorevolezza e autoritarismo, è grande assai. Un qualunque sistema, scolastico o familiare o aziendale ecc., in cui si obbedisca (alle regole o alle persone) per paura anziché per rispetto è destinato a generare effetti tutt'altro che positivi. Anche perché tanto più un'autorità ha bisogno, per farsi "rispettare", di ricorrere alla paura, tanto meno longeva e rispettata essa sarà.
Diciamo che, oggi forse più che in passato, la tendenza che mi sembra più diffusa
consiste nel sentire come... "culturalmente proprie" (e quindi sacrosante, ineccepibili, accettabili e rispettabili) le regole che impongono obblighi e divieti e sanzioni a terzi, senza minimamente preoccuparsi del fatto che esse siano o meno sensate, coerenti ecc.
Un'altra tendenza che vedo diffusissima consiste nel separare radicalmente la teoria dalla pratica. Ci si dichiara (verbalmente o per iscritto) totalmente favorevoli alle regole, comprese le più assurde, ma poi nella vita di tutti giorni non si rispettano affatto quelle regole. Mi è capitato davvero molto spesso di salire in macchina come passeggero con persone sempre pronte, a parole, a difendere a spada tratta i limiti di velocità, le linee continue onnipresenti e via dicendo, per poi constatare che non rispettavano assolutamente tali limiti ecc. Attenzione, non guidavano affatto in maniera spericolata o pericolosa, ma piuttosto in maniera "normale" e del tutto ragionevole, adeguando la velocità alle reali condizioni della strada. In altre parole, andavano decisamente più veloci di me, che a differenza di loro rispetto i limiti insulsi (perché meschinamente non ho il coraggio di fregarmene) e però non perdo occasione per contestarli aspramente.
Ci fosse magari un po' meno ipocrisia...
 
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