arhat ha scritto:
Kren ha scritto:
arhat ha scritto:
mai letto tante nefandezze tutte assieme in vita mia.
Tutte vere, peraltro.
E, in un certo senso, confermano quello che tu vai dicendo da tempo sulla fine dell'Alfa Romeo......
Se poi dovessi parlare dei politici citati........bannato a vita e probabilmente querelato. :twisted: :twisted: :twisted:
e va bene, dato che mi hai voluto prendere sul serio, io il testo di quell'intervista lo sapevo a memoria nel 1986 .... l'alfa romeo, così come tutto l'immenso patrimonio industriale, tecnologico ed umano che costituiva l' IRI, che poi era l'italia , è stato dilapidato, anzi, prima lapidato e poi dilapidato, dal dopo Mattei in avanti, tutto fagocitato dalla classe politica e dirigente i cui figli e nipoti ci stanno allegramente portando al collasso. sorridete, gli scherzi non sono a parte.
Il collasso.....te sei ottimista.
Sono riusciti a dilapidare patrimoni inestimabili di conoscenza (nelle automobili come in ogni altro ramo industriale del paese) e tutto per creare clientele che garantissero poltrone e benessere ai soliti noti a scapito del 90% della popolazione.
Quel che è successo all'Alfa Romeo (che Dio l'abbia in gloria e che possa farla resuscitare com'era negli anni 70 quanto a predominio tecnologico) è lo specchio dell'Italia partitocratica...
Non dimentichiamoci però delle altre imprese pubbliche, che fino agli anni 60 erano il fiore all'occhiello dell'Italia, invidiate e copiate dal resto d'Europa (Francia in primis): ENI (prima della privatizzazione e della spartizione papponica generava perdite di alcune centinaia di miliardi di lire :twisted: :shock: :twisted: :shock: ) ENEL (idem con patate) SIP/Telecom (stessa cosa...anzi peggio perché pur apparentemente privatizzata continua a subire le pressioni ed i giochini politici), e chi più ne ha più ne metta.
E non ditemi che Fiat ha salvato l'Alfa perché a Torino mangiavano nella stessa greppia....