<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> Parliamo di vino con gatto 'Lisse.. | Page 20 | Il Forum di Quattroruote

Parliamo di vino con gatto 'Lisse..

marcoleo63 ha scritto:
zero c. ha scritto:
Vabbè ti di un 5 stelle di incoraggiamento se prometti di spedire in Romania il tuo pur valido sw e passare alle pleiadi :D
Già in tempi non sospetti (una dozzina d'anni fa) avrei voluto prendere una Legacy SW 3.0... e comunque, nello stesso periodo, feci convertire a SUBARU un tizio che aveva sempre comprato auto con la stella.. (l'ho perso di vista, ma credo sia arrivato alla quarta SUBARU :shock: ).
Comunque, il problema è solo finanziario... :( ... mi sa che la mia petroliera deve resistere ancora un po' :?

Sembri offlain e invece ci sei a tutte le ore ...
antelucane...sei proprio un gatto
come noto il piccolo felino caccia attivamente di notte :shock: :D

Ma la toy che hai è a nafta no? 2000 cm3?
 
zero c. ha scritto:
Sembri offlain e invece ci sei a tutte le ore ...
antelucane...sei proprio un gatto
come noto il piccolo felino caccia attivamente di notte :shock: :D
Sono iper-mattiniero, anche nel weekend... :( ... come i felini del mio cortile :D
 
marcoleo63 ha scritto:
zero c. ha scritto:
Ma la toy che hai è a nafta no? 2000 cm3?
Diesel 2,0/85 kW.. anno 2005..

Chissà quante volte avrai cambiato iniettori, turbina, debimetri...quanti costosi interventi di assistenza e di meccanica e quante rogne alla componentistica elettronica...povero gatto :cry:
 
zero c. ha scritto:
marcoleo63 ha scritto:
zero c. ha scritto:
Ma la toy che hai è a nafta no? 2000 cm3?
Diesel 2,0/85 kW.. anno 2005..

Chissà quante volte avrai cambiato iniettori, turbina, debimetri...quanti costosi interventi di assistenza e di meccanica e quante rogne alla componentistica elettronica...povero gatto :cry:
Ho già risposto in altro thread, comunque, in 183mila km, oltre alla manutenzione ordinaria:
- motorino tergilunotto (in garanzia, dopo un paio di mesi)
- pulizia valvola EGR (una volta attorno ai 100mila e bis attorno ai 160mila)
- una manciata di lampadine (tre anabbaglianti, una posizione anteriore ed una posteriore).
Sgrat-sgrat.
 
Corazon Habanero ha scritto:
Sabato pomeriggio accompagno mio suocero sul Collio a comprare vino.
Io volevo portare a casa qualche bottiglia di bianco e un paio di bottiglie di rosso. Cosa mi consigli?
Non ci racconti come è andata?
 
?Informazioni per i meno esperti?
Cosa sono i cosiddetti ?SuperTuscans??
E? un appellativo dato da giornalisti del settore ad alcuni vini rossi toscani che, a causa dell?utilizzo di uve non autorizzate, non rientravano in alcuna DOC o DOCG, quindi usciti come semplici ?vini da tavola?? da quando è stata istituita la classificazione IGT, questi vini sono (quasi tutti) diventati ?IGT Toscana?.
Il capostipite viene considerato il ?Tignanello? di ANTINORI, nei primi anni ?70, che prevedeva l?utilizzo di un consistente saldo di Cabernet Sauvignon aggiunto al Sangiovese.
Sulla moda dell?epoca, rapidamente arrivarono molti imitatori.. al Sangiovese si è aggiunto un po? di tutto (Cabernet Sauvignon e Franc, Merlot, Syrah, Petit Verdot, Malbec), mentre altri produttori utilizzavano solo vitigni francesi (?Sassicaia?, ?Ornellaia?, ?Masseto?, ?Scrio?, ?Redigaffi? ecc. ecc.).
In contrapposizione, alcuni produttori iniziarono a vinificare il Sangiovese in purezza (per esempio il ?Pergole Torte? di MONTEVERTINE, il ?Fontalloro? di FELSINA, il ?Flaccianello della Pieve? di FONTODI, il ?Percarlo? di SAN GIUSTO A RENTENNANO), restando esclusi dalla DOCG Chianti (al tempo non era previsto l'uso al 100% di Sangiovese), rientrando anch?essi prima nella definizione ?SuperTuscans? ed ora nella IGT Toscana.
Per il mio gusto, preferisco il Sangiovese in purezza, piuttosto che tagliato con questi vitigni (dicono) ?migliorativi?, anche se ottimi prodotti ci sono senz?altro, spesso sopravvalutati :? a livello di costo.
Altro discorso per i tagli Cabernet/Merlot.. qui ci sono alcuni prodotti ottimi, che dopo qualche anno di bottiglia si posso avvicinare abbastanza ai vini di Bordeaux (di seconda fascia, però), spesso mantenendo sentori mediterranei, ?di Toscana?.. :D
 
marcoleo63 ha scritto:
Corazon Habanero ha scritto:
Sabato pomeriggio accompagno mio suocero sul Collio a comprare vino.
Io volevo portare a casa qualche bottiglia di bianco e un paio di bottiglie di rosso. Cosa mi consigli?
Non ci racconti come è andata?
Ciao Gatto!
Non vi racconto com'è andata perchè, causa maltempo, non è andata...
Abbiamo rinviato a data da destinarsi :cry:
 
grandecapo-estiqaatsi ha scritto:
marcoleo63 ha scritto:
seatibizatdi ha scritto:
Appunto per gustare una orata in salsa al vino rosso con pere e spinaci. E nel bicchiere uno Shiraz giovane da una selezione di piccoli produttori locali.
Della serie "de gustibus"... lo Shiraz, anzi, meglio dire Syrah, con le sue note ematiche, ferrose, di pepe nero è l'abbinamento ideale per una bistecca alla fiorentina (in mancanza di un grande Sangiovese toscano).. non riesco nemmeno lontanamente immaginarlo accostato ad un pesce, pure se cucinato in salsa al vino rosso :( .
Poi, in Italia i Syrah seri si contano sulle dita di una mano.. er mejo è quello di TUA RITA, a Suvereto (ma serve un biglietto verde)... poi ci sono due-tre prodotti validi a Cortona.. fine...
in Lazio c'è una cantina abbastanza famosa che in etichetta scrive "Shiraz"... ecco, per me, quello va bene per la sangria :?
.
Bisogna andare nella zona nord della valle del Rodano, per trovare i veri grandi Syrah.. JEAN-LOUIS CHAVE, ÉTIENNE GUIGAL, ROSTAING, GERIN, OGIER, PAUL JABOULET-AINÉ, THIERRY ALLEMAND, AUGUSTE CLAPE, CHAPOUTIER.. questi sono alcuni fra i grandi produttori di Syrah..
Se vi capitasse nel bicchiere un Hérmitage di J.L. CHAVE oppure uno dei "La-La-La" di GUIGAL (La Landonne-La Turque-La Mouline) vedreste la luce.. :D
casale del giglio? bah..... anni fa erano vini alla moda grazie alla collaborazione di Cotarella. quel tipo di vino IMHO venduto ad almeno il doppio del loro reale valore, grazie alla ?firma? dell?enologo di grido......... syrah con il pesce????? :shock: ......
comunque lo chiamano shiraz anche in australia e sud africa..questi vini al contrario di quelli della Cote du rhone non necessitano di grande invecchiamento sono poco costosi vellutati e dal gusto di mora .
in australia ci sono grandi shiraz nella Barrosa Valley da dove proviene il celebre Penfolds Grange (però mi pare che sia fatto con piccole percentuali di c. s.), o nella Hunter Valley o nel Victoria dove sono piuttosto simili a quelli del rodano .
in alcune annate lo syrah di planeta è u n vino onesto discreto e che costa il giusto.
Nella mia ignoranza enologica, posso dire che essendo stato di persona nella Barossa Valley, a nord di Adelaide nel South Australia, lo shiraz (come lo chiamano la) in quella zona viene paradisiaco. Nonostante il grado alcolico importante (per gli standard australiani un 14° è un vino leggero :rolleyes: ) va giù che è un piacere, in particolare se abbinato al piatto tradizionale: T-bone steak (manzo allevato nell'outback allo stato brado) con patate carote e piselli. Eppure, nonostante lo strano mix ai nostri palati, l'altro piatto tipico si abbina altrettanto bene, cioè l'immancabile T-bone steak con contorno di tiger prawns della baia di adelaide (gamberoni tigrati dalle dimensioni spropositate buttati in acqua bollente per meno di un minuto, i più buoni che abbia mai mangiato in vita mia).
Un'altro vino australiano che mi ha stupito per non dire scioccato è stato un bianco che ho bevuto a Kangaroo Island, poco a sud di Adelaide (purtroppo non ricordo il nome ma era piuttosto costoso per i miei standard). Beh, io non amo (per non dire peggio) i bianchi fermi eppure quello mi è rimasto nel cuore: un mix di profumi intensi di frutta esotica con una preponderanza di mango, secco al palato e molto, davvero molto beverino... ;)
 
Sono di nuovo io.
Ho ritrovato una bottiglia del Nero D'Avola che mi è piaciuto tanto. Si chiama Rosso di Fiò è un' IGT del 2006. Sulla bottoglia c'è solo il nome del distributore mentre il produttore è indicato con una sigla.
 
capnord ha scritto:
Ho ritrovato una bottiglia del Nero D'Avola che mi è piaciuto tanto. Si chiama Rosso di Fiò è un' IGT del 2006. Sulla bottoglia c'è solo il nome del distributore mentre il produttore è indicato con una sigla.
Che ci sia indicato il nome del distributore e non del produttore non è mai un buon segno :? ... si vuole dare importanza a chi vende il vino e non a chi lo produce, quindi, certamente il marchio di questo vino sarà di proprietà del distributore, che, forse, alla prima occasione, potrebbe cambiare il fornitore del vino con un altro.. magari migliore, magari più competitivo, magari solo più economico.
Comunque, non conosco e non giudico (anche se posiziono nella fascia bassa).
 
marcoleo63 ha scritto:
capnord ha scritto:
Ho ritrovato una bottiglia del Nero D'Avola che mi è piaciuto tanto. Si chiama Rosso di Fiò è un' IGT del 2006. Sulla bottoglia c'è solo il nome del distributore mentre il produttore è indicato con una sigla.
Che ci sia indicato il nome del distributore e non del produttore non è mai un buon segno :? ... si vuole dare importanza a chi vende il vino e non a chi lo produce, quindi, certamente il marchio di questo vino sarà di proprietà del distributore, che, forse, alla prima occasione, potrebbe cambiare il fornitore del vino con un altro.. magari migliore, magari più competitivo, magari solo più economico.
Comunque, non conosco e non giudico (anche se posiziono nella fascia bassa).

4 euro
anche se loro lo vendono a quasi 6 euro.
 
jaccos ha scritto:
Nella mia ignoranza enologica, posso dire che essendo stato di persona nella Barossa Valley, a nord di Adelaide nel South Australia, lo shiraz (come lo chiamano la) in quella zona viene paradisiaco. Nonostante il grado alcolico importante (per gli standard australiani un 14° è un vino leggero :rolleyes: ) va giù che è un piacere, in particolare se abbinato al piatto tradizionale: T-bone steak (manzo allevato nell'outback allo stato brado) con patate carote e piselli. Eppure, nonostante lo strano mix ai nostri palati, l'altro piatto tipico si abbina altrettanto bene, cioè l'immancabile T-bone steak con contorno di tiger prawns della baia di adelaide (gamberoni tigrati dalle dimensioni spropositate buttati in acqua bollente per meno di un minuto, i più buoni che abbia mai mangiato in vita mia).
Un'altro vino australiano che mi ha stupito per non dire scioccato è stato un bianco che ho bevuto a Kangaroo Island, poco a sud di Adelaide (purtroppo non ricordo il nome ma era piuttosto costoso per i miei standard). Beh, io non amo (per non dire peggio) i bianchi fermi eppure quello mi è rimasto nel cuore: un mix di profumi intensi di frutta esotica con una preponderanza di mango, secco al palato e molto, davvero molto beverino... ;)
Ti credo e sono certo che in Australia ci siano degli ottimi vini (qualcuno l'ho provato)... io però ne trovo talmente tanti nel vecchio mondo che non mi preme la necessità di andarne a comprare down-under ;) .
 
marcoleo63 ha scritto:
?Informazioni per i meno esperti?
Cosa sono i cosiddetti ?SuperTuscans??
E? un appellativo dato da giornalisti del settore ad alcuni vini rossi toscani che, a causa dell?utilizzo di uve non autorizzate, non rientravano in alcuna DOC o DOCG, quindi usciti come semplici ?vini da tavola?? da quando è stata istituita la classificazione IGT, questi vini sono (quasi tutti) diventati ?IGT Toscana?.
Il capostipite viene considerato il ?Tignanello? di ANTINORI, nei primi anni ?70, che prevedeva l?utilizzo di un consistente saldo di Cabernet Sauvignon aggiunto al Sangiovese.
Sulla moda dell?epoca, rapidamente arrivarono molti imitatori.. al Sangiovese si è aggiunto un po? di tutto (Cabernet Sauvignon e Franc, Merlot, Syrah, Petit Verdot, Malbec), mentre altri produttori utilizzavano solo vitigni francesi (?Sassicaia?, ?Ornellaia?, ?Masseto?, ?Scrio?, ?Redigaffi? ecc. ecc.).
In contrapposizione, alcuni produttori iniziarono a vinificare il Sangiovese in purezza (per esempio il ?Pergole Torte? di MONTEVERTINE, il ?Fontalloro? di FELSINA, il ?Flaccianello della Pieve? di FONTODI, il ?Percarlo? di SAN GIUSTO A RENTENNANO), restando esclusi dalla DOCG Chianti (al tempo non era previsto l'uso al 100% di Sangiovese), rientrando anch?essi prima nella definizione ?SuperTuscans? ed ora nella IGT Toscana.
Per il mio gusto, preferisco il Sangiovese in purezza, piuttosto che tagliato con questi vitigni (dicono) ?migliorativi?, anche se ottimi prodotti ci sono senz?altro, spesso sopravvalutati :? a livello di costo.
Altro discorso per i tagli Cabernet/Merlot.. qui ci sono alcuni prodotti ottimi, che dopo qualche anno di bottiglia si posso avvicinare abbastanza ai vini di Bordeaux (di seconda fascia, però), spesso mantenendo sentori mediterranei, ?di Toscana?.. :D

Bella gatto
 
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