<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> OT: Ipotesi di &#34;fusione fredda&#34; italiana! | Page 4 | Il Forum di Quattroruote

OT: Ipotesi di &#34;fusione fredda&#34; italiana!

Dal Ng "it.scienza" Leonard oggi scrive a proposito del test e-cat del 6 ottobre:

Seguendo tutti i blog che analizzano i dati ufficiali del test, si ricava una grande e generale incertezza sul reale risultato positivo.
Sono emerse moltissime critiche sulle modalità della prova, sulla carenza di strumentazione di misura, e sulla incertezza nella precisione delle due temperature sul secondario.
Anche i sostenitori più accaniti si stanno mostrando molto delusi.

Sono stati fatti moltissimi calcoli e valutazioni, dai quali risulta che il reattore avrebbe funzionato realmente generando calore; tuttavia tali calcoli sono fortemente inficiati dalla incertezza sui dati forniti, e sono quindi frutto più di una speranza che di una realtà.

L'opinione generale più diffusa è comunque che qualcosa di reale c'è sotto, che la verifica debba essere fatta da Università in totale autonomia, e che la commercializzazione sia per il momento di là a venire.

Il container è lì bello lucido e pronto: che fine farà?
 
Certo che dall'ultimo post di Pietro (Vovosinho) dovrei cambiare il titolo del thread in: ''Ipotesi di fusione fredda ALL'Italiana'' :?

Deluso ma ancora speranzoso... che qualcosa di buono ne possa venir fuori! :rolleyes:

Ciao 8)
 
aspettero' di leggere le opinioni di focus visto che eran presenti.
sinceramente tutto fa' pensare a un nulla di fatto,
la cosa che mi disguterebbe di piu' e' che si e' vociferato tanto per nulla,
si parlava anche del motore perpetuo a magneti,ma se non ci si mette della corrente ci sogniamo di aver dei cavalli potenza :D
 
Il "motore perpetuo" va a braccetto con "l'elisir di lunga vita" e la "pietra filosofale".

Ma io mi chiedo ... è tanto difficile isolare un sistema (che per inciso non enorme, ma potrebbe essere contenuto in una scatola), verificare la quantità di energia immessa e misurare il calore prodotto?
 
I dubbi sono tanti, ma continuiamo a seguire la vicenda ...........
questo il video un pò lungo, un pò strano:
http://tinyurl.com/65987pr
 
drops285 ha scritto:
Il "motore perpetuo" va a braccetto con "l'elisir di lunga vita" e la "pietra filosofale".

Ma io mi chiedo ... è tanto difficile isolare un sistema (che per inciso non enorme, ma potrebbe essere contenuto in una scatola), verificare la quantità di energia immessa e misurare il calore prodotto?

se il padrone te lo lascia fare no, è semplice.....ma hai visto come se lo tiene stretto stu figghiu (figlio).
Inoltre sembra che abbiano tenuto accesa una resistenza da 2.7kW per 4 ore per "portare a regime" il sistema, poi l'hanno spenta lasciando attivo un generatore di onde (cioè??) da 150W è la macchina ha continuato a generare energia tra 2 e 6 kW per 3,5 ore. In pratica se dentro ci fosse una batteria che restituisce l'energia accumulata sarebbe troppo figo per tutti i greciesi che l'hanno acquistata :D :D :D :D :D
Ad oggi sembra che nessun "indipendente" abbia capito a che serve sto e-gatto, solo LUI lo sa :rolleyes: .
Ma noi siamo patetici......aspettiamo con pathos
 
L'esperiemento di ieri 28-29 ott. con l'attrezzatura composta del container da 1 megaWatt sembra riuscito ed aver convinto i dirigenti della misteriosa industria, possibile acquirente.!!
http://tinyurl.com/6g4txdr
 
vovosinho ha scritto:
L'esperiemento di ieri 28-29 ott. con l'attrezzatura composta del container da 1 megaWatt sembra riuscito ed aver convinto i dirigenti della misteriosa industria, possibile acquirente.!!
http://tinyurl.com/6g4txdr

Vedremo più in là i risvolti se ci saranno :rolleyes: ma intanto........

lukkinen ti manda questo:

si tratta di una lettera aperta, pubblicata su internet, di un ricercatore con la "r" normale che tiene un atteggiamento consono al mestiere che fa e che si chiede (lo hanno fatto in tanti credimi) come possa un professore prossimo al trapasso "fottersi" la reputazione sostenendo i fatti e le vicissitudini rossiane, la posto:
.......
Alessio Guglielmi scrive:
ottobre 27, 2011 alle 5:12 pm

Date: Thu, 27 Oct 2011 16:11:17 +0100
To: Giuseppe Levi
From: Alessio Guglielmi
Subject: Lettera aperta sul caso Rossi
Cc: Camillo Franchini, Daniele Passerini
Caro Giuseppe,
mi ero già messo in contatto con te qualche mese fa per avere dei chiarimenti, ma probabilmente non ti ricordi di me. Sono un logico matematico dell?Università di Bath. Sto seguendo la vicenda di Rossi e, dopo il grande entusiasmo iniziale, mi ritrovo sempre più sconcertato per le contraddizioni di questa faccenda. Nella stessa situazione si ritrovano molti, come probabilmente sai.
Ho pensato che fosse opportuno chiederti un chiarimento, con questa lettera che pubblico anche sul blog del prof. Franchini . Ti chiederei di rispondere sul blog, o di permettermi di rendere pubblica una tua eventuale risposta.
Premetto che io sono tra i più ostili alla politica di comunicazione adottata da Bologna, per quel pochissimo che il mio parere può valere, ovviamente. Poi, non essendo del settore, non ho un parere professionale sulla fusione fredda, ma non capisco il significato sperimentale di queste continue esibizioni da parte di Rossi alla presenza di universitari con le mani legate. Puoi immaginare bene quello che temo, ma non è il punto di questa lettera.
Ho due perplessità: la prima è che un annuncio pubblico nel nome di un?università, di regola, dovrebbe essere supportato da pubblicazioni peer-reviewed. E qui si può (molto debolmente) obiettare che c?è un ostracismo per la fusione fredda, ma si può anche controbiettare che potevate almeno aspettare di fare esperimenti sotto il vostro pieno controllo. A chi giova l?annuncio? All?università? Non credo, ma mi interessa la tua risposta.
La seconda perplessità è la più importante: come fai a essere sicuro tu stesso se non hai messo le mani sopra l?aggeggio? Lo chiedo quasi completamente senza malizia, proprio non capisco. Io per ricerca faccio teoremi, e il mio esperimento è la dimostrazione. Prima di azzardarmi a pensare che un teorema che ho dimostrato è vero, provo per giorni o anche settimane a fare a pezzi il mio ragionamento buttandogli contro tutto quello che ho, poi chiedo di fare lo stesso ai miei studenti e ai miei colleghi, e solo dopo metto il teorema sul web e lo mando al peer-reviewing.
Voglio dire, per come concepisco io il nostro mestiere di ricercatori, uno deve provare a massacrare la sua scoperta con il dovuto sadismo prima di sentirsi sicuro e mandarla ad affrontare il mondo. Tu non hai avuto nemmeno la possibilità di torturare l?aggeggio, e quindi ci si chiede da dove derivi la tua sicurezza. Da dove? Se per caso ti deriva da informazioni non pubbliche, non pensi che, nella tua qualità di ricercatore dello stato alle prese con la scoperta del millennio, dovresti renderle pubbliche?
Spero che apprezzerai la franchezza e che tu possa avere una risposta convincente. In quel caso, chiedo scusa in anticipo se sono stato offensivo.
Ciao,
-Alessio

..........................................
adesso comincia a pensare che quello che c'è scritto su questa lettera viene condiviso da tutti i ricercatori che hanno un briciolo di onestà intellettuale, se la scienza seguisse il metodo e la cronistoria sperimentale del rossi, luk personalmente si darebbe all'addestramento delle pulci da salotto per farle saltare ad appendici dispari sul dorso dei cani con un solo balzo carpiato
 
OK, il comportamento di Rossi non è molto ortodosso ma si possono dare due spiegazioni:
1 - Se fosse la scoperta del secolo, gli interessi economici sono talmente grandi che giustificherebbero tanta riservatezza.
2 - Oppure è un trappolone, cosa che per Rossi non sarebbe la prima volta e questo giustificherebbe lo scetticismo di molti.
Comunque delle due io faccio il tifo per la prima, sperare non costa niente!
 
per chi ha voglia di approfondire l'inaffondabile scelleratezza umana qua un link:
http://attivissimo.blogspot.com/2011/11/e-cat-cauto-ottimismo-cauto-scetticismo.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+Disinformatico+%28Il+Disinformatico%29
...............

" Il 28 ottobre scorso a Bologna si è svolta una dimostrazione di un sistema E-Cat. Secondo i testimoni, l'apparato ha ?funzionato continuamente per 5,5 ore producendo 479 kW? in media (2635 kWh totali) in modalità autonoma (autosostenuta) consumando piccole quantità di nichel e di idrogeno, senza inquinare e senza produrre scorie radioattive.

Se fosse vero, sarebbe una fonte di energia pulita che rivoluzionerebbe l'umanità. Proprio per questo bisogna essere molto cauti e severi nell'esigere conferme indipendenti e rigorose, che però finora non ci sono state: anzi, i dettagli del funzionamento e della struttura dell'apparato non vengono divulgati. Inoltre non è la prima volta che qualcuno annuncia di aver scoperto fonti energetiche altrettanto miracolose. Per cui, sulla base delle brutte esperienze del passato, resto cautamente scettico.

Sono scettico soprattutto perché c'è un dettaglio che mi rode. Magari ha una spiegazione logica, ma nel clima di reticenza e segretezza che circonda l'E-Cat mi suona sospetto. Il dettaglio è questo: il processo di generazione d'energia è stato innescato da un grosso generatore tradizionale, che però poi è rimasto acceso e collegato all'apparato E-Cat. Perché?

Ho letto i resoconti di alcuni dei presenti, nelle quali le spiegazioni di questo generatore sono perlomeno lacunose. La stima della potenza del generatore è di uno dei testimoni, Sterling D. Allan di Pure Energy Systems, in questo articolo, che include vari video. Daniele Passerini, su 22passi, dice che c'era un ?gruppo elettrogeno da (mi è stato detto) 350 kW?.

Scrive inoltre Allan:

?L'energia per l'avvio (bobine resistive che fornivano calore alle camere di reazione) è stata fornita da un grande e rumoroso generatore (è quello che causa tutto il rumore) che si vede ed è grande quasi quanto il piccolo container nel quale era collocato l'impianto E-Cat da 1 MW. Una volta che le camere di reazione sono arrivate in temperatura, sono state mantenute dal calore prodotto dalla reazione. Non sono sicuro del motivo per cui hanno tenuto in funzione il generatore da quel momento in poi, ma ipotizzo che fosse per riserva o sicurezza. Sono certo che i tecnici che collaudavano il sistema si sono assicurati di quali fossero in ogni momento i livelli di potenza.?

?Ipotizzo?? ?Sono certo che i tecnici...?? È un resoconto nel quale la fiducia è concessa, a mio avviso, un po' troppo disinvoltamente e i controlli scarseggiano. Allan, rendendosi conto esplicitamente che la presenza del generatore ?apparentemente connesso all'E-Cat con dei cavi? è un facile appiglio per gli scettici, ribatte così:

?È il cliente che dev'essere contento, e a quanto pare questo cliente era soddisfatto che quei cavi non contribuivano all'erogazione di 470 kW durante la modalità autoalimentata.?

C'era, infatti, un misterioso cliente che ha effettuato dei test di cui non si sa nulla (né del cliente, né dei test). Ma la sua soddisfazione è pura ipotesi (?a quanto pare?). I dati dell'esperimento, inoltre, non sono stati verificati indipendentemente dagli ospiti presenti: sono stati forniti dal supervisore del cliente, come spiega un altro dei presenti, Mats Lewan di Ny Teknik, qui:

?Né Ny Teknik né altri ospiti hanno avuto alcuna possibilità di verificare le misure effettuate. Gli invitati hanno potuto soltanto osservare l'impianto in funzione per alcuni brevi istanti.?

Il rapporto sui risultati è scritto in un inglese davvero scarso .................................
(continua sul link)

ciao
 
ciao ho casualmente trovato questo, parla un po' anche del curriculum del rrrr rrrr rrrr non ci riesco scusate, buona lettura:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/09/fusione-fredda-fatta-casa-bufala-rivoluzione/169534/

Fusione fredda fatta in casa
Grande scoperta o grande bufala?

In un capannone fuori Bologna la scoperta che apre la strada all'energia del futuro. La notizia fa il botto sulla stampa ma nessuno ricorda le credenziali dell'inventore: il chimico Andrea Rossi, lo "Sceicco della Brianza" che prometteva di trasformare i rifiuti industriali in petrolio collezionando 5 condanne e milioni di euro andati in fumo. Ora l'Università di Bologna che aveva dato credito alla scoperta prende le distanze. E la sua ultima magia continua a restare un mistero
?L?Università di Bologna con quell?esperimento non c?entra nulla?. Una prima crepa si apre nella vicenda della presunta scoperta italiana della fusione a freddo, riportata con enfasi dalla stampa e da numerosi servizi televisivi come quello trasmesso dal Tg2. Tutto ruota intorno all?annuncio di una rivoluzionaria scoperta scientifica: la fusione nucleare a freddo con un processo che combina nichel e idrogeno. Praticamente un sogno, la vera rivoluzione energetica: nucleare sì, ma senza l?incubo delle scorie. Un miracolo per il pianeta e per i suoi abitanti, ma soprattutto un obiettivo che la comunità scientifica insegue da vent?anni che si realizza, di punto in bianco, in un capannone industriale alle porte di Bologna.

Possibile? Tanti ci sperano, fosse anche solo per ridare credibilità alla comunità scientifica italiana, svuotata dai cervelli in fuga e ridicolizzata da inesistenti tunnel di neutrini. Così i media nazionali riportano l?annuncio della sensazionale scoperta senza verificare fino in fondo tutte le credenziali dell?ingegnere-inventore. L?uomo del miracolo si chiama Andrea Rossi ma, per chi ha lunga memoria, è ancora lo ?sceicco della Brianza?, la persona che in 17 anni ha collezionato 56 processi per reati ambientali, accuse di associazione a delinquere, truffa, frode fiscale, bancarotta fraudolenta e riciclaggio. Diversi arresti, cinque condanne alcune assoluzioni e diverse prescrizioni (pende ancora in appello il procedimento per il crack della sua ?Petrol Dragon?).

Il tutto condito da una pioggia di soldi pubblici che dovevano alimentare ogni volta le sue ricerche e finivano non si sa dove. E? storia antica, oggi, riportata perfino da Wikipedia con dovizia di particolari sulle presunte imprese (o bravate) dell?inventore. Sempre in rete, c?è l?autodifesa di Rossi: su Internet lui si proclama scienziato perseguitato da multinazionali senza scrupoli che hanno tutto l?interesse a smontare le sue rivoluzionarie scoperte con complotti giudiziari. Innocente, colpevole. Non conta più tanto.

Quello che conta invece è che ce n?è abbastanza per dubitare della magia di Rossi e della sua ennesima folgorazione: negli anni Ottanta era la possibilità di ricavare petrolio dai rifiuti, negli anni Novanta argento dagli scarti delle lavorazioni industriali di metallo e nella prima decade del nuovo millennio energia pulita dalla miscelazione di nichel e idrogeno tramite un dispositivo prototipo ? ribattezzato E-Cat e ovviamente schermato da brevetto e guardie giurate alla porta ? che lo stesso Rossi definisce sorprendente perché ?funziona come una stufetta elettrica di casa?.

Forse qualcuno anche a Bologna inizia a collegare presente e passato e la presa di distanza dell?ateneo suona come un primo segnale di ritirata. ?L?Università ? recita la nota ? precisa di non essere coinvolta negli esperimenti sull?E-Cat condotti dalla società Leonardo Corp. di proprietà di Andrea Rossi. Nessun esperimento si è svolto presso l?Università di Bologna né è stato condotto da ricercatori dell?Università. Il Dipartimento di Fisica è pronto a svolgere esperimenti sull?apparato E-Cat non appena il contratto siglato con la EFA SrL (la società italiana di Andrea Rossi) sarà reso attivo: a questo scopo erano presenti agli esperimenti, in qualità di osservatori, i ricercatori dell?Università. L?Ateneo continua a seguire con grande attenzione l?evolversi della situazione?.

In realtà già un gruppo di scienziati svedesi giunti per assistere a test si sono rivelati molto freddi, anche perché a loro come a tutti gli altri esperti e giornalisti scientifici è stato proibito vedere e toccare con mano. E così la vicenda continua come una saga surreale, dove ancora nessuno ha capito davvero se l?Italia ha in pancia la rivoluzione energetica del millennio.

Oppure se sta semplicemente prestando il fianco a una balla colossale, messa in piedi da un chimico dal curriculum non proprio specchiato, con il pallino della rivoluzioni dal sapore antico quanto la pietra filosofale e un occhio sempre attento al business. Perché Rossi&co hanno manifestato anche l?intenzione di commercializzare su vasta scala il reattore. Doveva essere prodotto in Grecia entro l?autunno e tutti a dire: finalmente, arriva il reattore da tavolo! E invece no, perché l?accordo è misteriosamente saltato all?ultimo e l?E-cat è tornato ad essere quel misterioso prototipo perso in un capannone della bassa e avvolto dalla nebbia. E la saga continua....
 
In effetti i dubbi restano e sono tanti...

Mi sfugge solo una cosa: qui prodest?

Nel senso o questo signore è un emulo del famoso Paolini o è un discendente di Totò e cerca di vendere la nuova 'fontana di Trevi' al ricco americano... (...in tal caso diverrebbe più famoso 'il pollo'! )

Cero che se lo scopo è diventare famoso in tutto il mondo come 'pallonaro'... :rolleyes: ...non mi sembra un gran risultato! :lol:

Ciao 8)
 
................... :twisted: e dopo tanto tempo il fantaingegnere ci stupisce ancora, ma con una rivelazione:

http://www.aspoitalia.it/blog/nte/2012/03/13/le-cat-e-affondato/

Dopo un anno dal primo annuncio, l?E-Cat, preteso reattore nucleare da scaldabagno, affonda definitivamente scontrandosi con lo scoglio delle sue stesse contraddizioni.

L?avevo detto che Andrea Rossi si era messo in una situazione senza uscita. L? inventore del preteso reattore nucleare detto E-Cat non poteva continuare a raccontarci che non aveva più bisogno di dimostrare niente a nessuno e che, perciò, stava costruendo negli Stati Uniti una fabbrica di E-Cat domestici da installare in cantina (addirittura in milioni di esemplari). Non era semplicemente possibile e, in effetti, lo stesso Rossi ha dovuto ammetterlo.

E? successo che qualcuno ha chiamato il bluff. Qualche giorno fa, un ispettore del Dipartimento del Controllo delle Radiazioni dello stato della Florida è andato a vedere cosa succedeva nella pretesa ?fabbrica di reattori nucleari? a Miami. Hanno trovato l?inventore in persona, Andrea Rossi, che ha dichiarato che dentro il suo arnese ?non si producono reazioni nucleari? e che, quindi, non ci sono emissioni di radiazioni. Ha detto anche che c?è nessuna fabbrica a Miami e che la produzione è ?overseas?, cioè non negli Stati Uniti. (trovate tutta la documentazione qui, commenti in inglese qui e qui, Un commento in italiano lo trovate qui. Rossi stesso ha confermato tutto qui. )

Ora, ci sono solo due possibilità:

1. Rossi sa benissimo che non c?è nessuna reazione nucleare dentro il suo E-Cat, negando così tutto quello che ci aveva raccontato fino ad oggi, ovvero fusione nucleare di nichel e idrogeno, generazione di raggi gamma, schermature al piombo, eccetera. (per non parlare del fatto che ci aveva raccontato che aveva una fabbrica in Florida!)

2. Rossi ha mentito all?ispettore dello Stato della Florida per evitare guai e inchieste.

Fra le due ipotesi; la prima è molto più verosimile. Fra le altre cose, se fosse vera la seconda dovremmo concludere che Rossi è un criminale pericoloso che vuol produrre e vendere un dispositivo che produce raggi gamma (come aveva lui stesso dichiarato) senza preoccuparsi di ottenere le necessarie certificazioni.

D?altra parte, se è vera la prima ipotesi, non possiamo che concludere che Rossi ci ha raccontato un sacco di balle sul funzionamento del suo arnese, sulla fabbrica che ne dovrebbe produrre milioni di esemplari, e su tante altre cose. Siccome Rossi non ha mai voluto dire come funziona l?E-Cat, dicendo soltanto ?fidatevi di me,? credo che ce ne sia abbastanza a questo punto per dichiarare la storia conclusa. Anche alcuni dei sostenitori più fedeli di Rossi sono arrivati alla stessa conclusione, abbandonando la nave che affonda, fra questi Sterling Allan, fino ad oggi grande fautore di Rossi e del suo E-Cat.

Rimane da domandarsi come mai si sia potuto perdere così tanto tempo dietro questa incredibile storia. Io stesso me lo domando: come è possibile, fra le tante cose, che un intero dipartimento di fisica di una prestigiosa università italiana avesse accettato di partecipare a un progetto di ricerca su questa argomento? Viene veramente da pensare: c?è qualcosa che non va nella testa umana? Comunque, da tutto si può imparare qualcosa. In questo caso, si può imparare come sia facile approfittarsi della buona fede della gente in una situazione difficile, come quella in cui siamo oggi.

Così, se l?E-Cat è ormai storia conclusa, non aspettiamoci che smettano di raccontarci bufale energetiche.
_______________________________________________________
;) ;) ;) ;) ;) vabbuò
 
Veramente da rimanere senzaparole! :shock:

E per la prima volta in assoluto, sono costretto... ad 'autoquotarmi'! :lol: :lol: :lol:

Nama68 ha scritto:
In effetti i dubbi restano e sono tanti...

Mi sfugge solo una cosa: qui prodest?

Nel senso o questo signore è un emulo del famoso Paolini o è un discendente di Totò e cerca di vendere la nuova 'fontana di Trevi' al ricco americano... (...in tal caso diverrebbe più famoso 'il pollo'! )

Cero che se lo scopo è diventare famoso in tutto il mondo come 'pallonaro'... :rolleyes: ...non mi sembra un gran risultato! :lol:

Ciao 8)

Ciao 8)
 
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