<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=1500520490268011&amp;ev=PageView&amp;noscript=1"> OT : Ecco perchè Fiat non sarà mai vero leader in Italia ed Europa. | Page 5 | Il Forum di Quattroruote

OT : Ecco perchè Fiat non sarà mai vero leader in Italia ed Europa.

Grandioso questo post!
Peccato non si capisca quale relazione possa esserci tra il titolo del medesimo e poi l'oggetto della discussione, ovvero, con ben poco celata faziosità, una presunta truffa "indiretta" della Fiat a danno degli utenti europei, vittime e fruitori di una vettura concepita in modo molto diverso x essere venduta oltreoceano, nonostante quest'ultima abbia ottenuto un evidente successo, cosa rara in casa Fiat, in tutto il vecchio continente, anche grazie alle sue note doti di sicurezza, unite alla piacevolezza d'insieme.
Ah...e questo sarebbe il motivo x cui il gruppo italiano non sarà mai leader in Europa e non piuttosto l'evidentessima penuria di modelli attuale delle sue gamme, in aluni casi, di fatto, inesistenti!!
Caro Furetto, comprati pure tutte le A1 che vuoi, ma davvero sfugge il senso reale di questo tuo messaggio, per di più sul forum di casa Audi, se non inquadrandolo in un tentativo di demonizzare o sminuire uno dei purtroppo pochi prodotti italiani che ancota "tira".
Saluti cordiali
 
procida ha scritto:
Grandioso questo post!
Peccato non si capisca quale relazione possa esserci tra il titolo del medesimo e poi l'oggetto della discussione, ovvero, con ben poco celata faziosità, una presunta truffa "indiretta" della Fiat a danno degli utenti europei, vittime e fruitori di una vettura concepita in modo molto diverso x essere venduta oltreoceano, nonostante quest'ultima abbia ottenuto un evidente successo, cosa rara in casa Fiat, in tutto il vecchio continente, anche grazie alle sue note doti di sicurezza, unite alla piacevolezza d'insieme.
Ah...e questo sarebbe il motivo x cui il gruppo italiano non sarà mai leader in Europa e non piuttosto l'evidentessima penuria di modelli attuale delle sue gamme, in aluni casi, di fatto, inesistenti!!
Caro Furetto, comprati pure tutte le A1 che vuoi, ma davvero sfugge il senso reale di questo tuo messaggio, per di più sul forum di casa Audi, se non inquadrandolo in un tentativo di demonizzare o sminuire uno dei purtroppo pochi prodotti italiani che ancota "tira".
Saluti cordiali

Se vuoi puoi leggerlo anche così ma il mio dito punta per lo più all'ormai palese intenzione di Marchionne di concentrare le sue principali risorse e capacità in America.

La mia non è una crociata verso la 500 in se per se come modello ma alle strane relazioni che Marchionne pone tra i due mercati.
Si importano vetture americane, assemblate in America, con operazioni di rebranding a quasi costo zero in Europa mentre si investe non poco nell'esportare un modello come la 500 in USA ma nel contempo senza avere nessun beneficio per il mercato interno. E dire che lui l'America la conosce bene!
Auto che in America sono di fascia media vendute in Europa con l'aspirazione di premium. Ora meno che mai mi sognerei di comprare un auto che viene dall'America, rimarchiata italiana e a discapito dei lavoratori italiani. :evil:

Io al momento vedo semplicemente l'attuazione di due pesi e due misure ed il completo snobbismo verso la realtà Italiana di Fiat, una cosa che il Gruppo VAG non si sognerebbe mai di fare poichè consapevole che la Germania è un simbolo per il suo gruppo, non investrirebbe mai altrove a discapito del suo centro di comando ed impoverendo il tessuto industriale tedesco. Bene o male VAG si è imposta sui mercati perchè ha relamente puntato sull'auto e sulle risorse; leggi uomini e fabbriche.

Opel in due anni è tornata al successo, Ford sta riportando e riaprendo in America fabbriche di componenti date in outsourcing anche se con contratti più risicati. Fiat e Marchionne, cosa stanno facendo in Italia?
 
Vabbe' Furetto comunque criticare Fiat per me e' un po' come sparare sulla croce rossa :D :D

Non sono assolutamente paragonabili VW a Fiat...la prima e' un gruppo industriale automobilistico globale che punta alla leadership mondiale la seconda e' una societa' finanziaria che ha ereditato una fabbrichetta di automobili e non ha deciso ancora cosa farsene per il futuro, se tenerla come hobby o darla a qualcun'altro.... :D :D

Nel tempo medio che Fiat mette a decidere se fare la famosa grossa premium Alfa magari ora rovistando nell'officina di pezzi Chrysler, Audi sforna una intera gamma!!!
 
saturno_v ha scritto:
Vabbe' Furetto comunque criticare Fiat per me e' un po' come sparare sulla croce rossa :D :D

Non sono assolutamente paragonabili VW a Fiat...la prima e' un gruppo industriale automobilistico globale che punta alla leadership mondiale la seconda e' una societa' finanziaria che ha ereditato una fabbrichetta di automobili e non ha deciso ancora cosa farsene per il futuro, se tenerla come hobby o darla a qualcun'altro.... :D :D

Nel tempo medio che Fiat mette a decidere se fare la famosa grossa premium Alfa magari ora rovistando nell'officina di pezzi Chrysler, Audi sforna una intera gamma!!!

Il bello è che ti devi sentir dare dell'esterofilo ed antitaliano quando il primo antitaliano è proprio Marchionne.

Questo tizio si presentò al mondo come colui che avrebbe portato la Fiat tra i grandi produttori mondiali mentre al momento oltre che raccimolarsi soldi con le sue azioni e vincolarsi ad Obama non ha fatto nient'altro.

Che Fiat e VW al momento non siano comparabili ne ho piena coscienza ma ne faccio una questione di metodo.
Nonostante la crisi, nonostante i problemi la Germania segna un +10% nell'immmatricolato, sarà forse perchè loro sull'auto ci puntano e lo ritengono un ramo strategico?

Che Marchionne faccia il piagnone in Europa senza un minimo di piano industriale vero e non di carta igenica mentre in USA sia invece baldanzoso la dice lunga su che razza di personaggio sia.

Noi attendiamo la Giulia per un ipotetico 2014, un auto che deve piacere in primis agli americani ( :shock: ), ma allora viene da chiedersi perchè la duetto italiana piaceva agli americani?
Sino a prova contraria il valore aggiunto è nell'esportare l'italianità di un prodotto quì invece si sta perdendo tutto questo.

E continuano a parlarmi di esterofilia! :lol: :lol: :lol: :?
 
FurettoS ha scritto:
procida ha scritto:
Grandioso questo post!
Peccato non si capisca quale relazione possa esserci tra il titolo del medesimo e poi l'oggetto della discussione, ovvero, con ben poco celata faziosità, una presunta truffa "indiretta" della Fiat a danno degli utenti europei, vittime e fruitori di una vettura concepita in modo molto diverso x essere venduta oltreoceano, nonostante quest'ultima abbia ottenuto un evidente successo, cosa rara in casa Fiat, in tutto il vecchio continente, anche grazie alle sue note doti di sicurezza, unite alla piacevolezza d'insieme.
Ah...e questo sarebbe il motivo x cui il gruppo italiano non sarà mai leader in Europa e non piuttosto l'evidentessima penuria di modelli attuale delle sue gamme, in aluni casi, di fatto, inesistenti!!
Caro Furetto, comprati pure tutte le A1 che vuoi, ma davvero sfugge il senso reale di questo tuo messaggio, per di più sul forum di casa Audi, se non inquadrandolo in un tentativo di demonizzare o sminuire uno dei purtroppo pochi prodotti italiani che ancota "tira".
Saluti cordiali

Se vuoi puoi leggerlo anche così ma il mio dito punta per lo più all'ormai palese intenzione di Marchionne di concentrare le sue principali risorse e capacità in America.

La mia non è una crociata verso la 500 in se per se come modello ma alle strane relazioni che Marchionne pone tra i due mercati.
Si importano vetture americane, assemblate in America, con operazioni di rebranding a quasi costo zero in Europa mentre si investe non poco nell'esportare un modello come la 500 in USA ma nel contempo senza avere nessun beneficio per il mercato interno. E dire che lui l'America la conosce bene!
Auto che in America sono di fascia media vendute in Europa con l'aspirazione di premium. Ora meno che mai mi sognerei di comprare un auto che viene dall'America, rimarchiata italiana e a discapito dei lavoratori italiani. :evil:

Io al momento vedo semplicemente l'attuazione di due pesi e due misure ed il completo snobbismo verso la realtà Italiana di Fiat, una cosa che il Gruppo VAG non si sognerebbe mai di fare poichè consapevole che la Germania è un simbolo per il suo gruppo, non investrirebbe mai altrove a discapito del suo centro di comando ed impoverendo il tessuto industriale tedesco. Bene o male VAG si è imposta sui mercati perchè ha relamente puntato sull'auto e sulle risorse; leggi uomini e fabbriche.

Opel in due anni è tornata al successo, Ford sta riportando e riaprendo in America fabbriche di componenti date in outsourcing anche se con contratti più risicati. Fiat e Marchionne, cosa stanno facendo in Italia?

Scusa Furetto, ti rispondo solo ora e certamente ti quoto in parte; il problema vero però attualmente non è il gruppo Fiat in sè, ma l'intero sistema Italia all'interno del quale si dovrebbe investire.
Sono stato anche di recente in Germania e, anche se la crisi parzialmente si avverte pure lì, la sensazione che si apprezza ad ogni angolo è quella di un paese VIVO, che investe sui GIOVANI, nella scuola, nella ricerca, nella cultura, con riflessi positivi anche sull'industria e sull'immagine stessa delle produzioni teutoniche; si incontrano coppie giovani, con diversi bambini, con vivibilità e fruibilità dei servizi a tutto campo.
Si può dire questo del nostro straordinariamente bello e martoriato paese?
Se qui si disinveste per delocalizzare è anche per questo momento politico/sociale davvero infelice e la scarsissima considerazione che di noi si ritrova fuori confine è logica conseguenza di ciò.
Spero solo che si possa cambiare, perchè la Fiat è solo la cima del malandato iceberg della nostra industria, per ritornare a vivere e rivedere la speranza negli occhi dei nostri ragazzi (ne ho 2....)!
Cordiali saluti
 
Scusa Furetto, ti rispondo solo ora e certamente ti quoto in parte; il problema vero però attualmente non è il gruppo Fiat in sè, ma l'intero sistema Italia all'interno del quale si dovrebbe investire.
Sono stato anche di recente in Germania e, anche se la crisi parzialmente si avverte pure lì, la sensazione che si apprezza ad ogni angolo è quella di un paese VIVO, che investe sui GIOVANI, nella scuola, nella ricerca, nella cultura, con riflessi positivi anche sull'industria e sull'immagine stessa delle produzioni teutoniche; si incontrano coppie giovani, con diversi bambini, con vivibilità e fruibilità dei servizi a tutto campo.
Si può dire questo del nostro straordinariamente bello e martoriato paese?
Se qui si disinveste per delocalizzare è anche per questo momento politico/sociale davvero infelice e la scarsissima considerazione che di noi si ritrova fuori confine è logica conseguenza di ciò.
Spero solo che si possa cambiare, perchè la Fiat è solo la cima del malandato iceberg della nostra industria, per ritornare a vivere e rivedere la speranza negli occhi dei nostri ragazzi (ne ho 2....)!
Cordiali saluti[/quote]

Togliamo i sindacati dall'italia e vedi come riparte tutto!!!! Quello (marchionne) ormai si è abituato al sistema USA dove "o lavori e bene o stai a casa"!! in italia esiste invece "se ho voglia lavoro, altrimenti faccio uno sciopero, o sto a casa in malattia, tanto tu non mi puoi licenziare" Lui si è stancato di vedere aziende aperte per chissa quale motivo, Arese ad esempio, a cosa serve????
Avete visto come si lavora nelle aziende in germania, scozia, inghilterra???? Ecco io "purtroppo" l'ho visto e "purtroppo" ho visto anche L'iveco....... ho capito perchè marchionne se ne vuole andare!!!!
 
procida ha scritto:
Scusa Furetto, ti rispondo solo ora e certamente ti quoto in parte; il problema vero però attualmente non è il gruppo Fiat in sè, ma l'intero sistema Italia all'interno del quale si dovrebbe investire.
Sono stato anche di recente in Germania e, anche se la crisi parzialmente si avverte pure lì, la sensazione che si apprezza ad ogni angolo è quella di un paese VIVO, che investe sui GIOVANI, nella scuola, nella ricerca, nella cultura, con riflessi positivi anche sull'industria e sull'immagine stessa delle produzioni teutoniche; si incontrano coppie giovani, con diversi bambini, con vivibilità e fruibilità dei servizi a tutto campo.
Si può dire questo del nostro straordinariamente bello e martoriato paese?
Se qui si disinveste per delocalizzare è anche per questo momento politico/sociale davvero infelice e la scarsissima considerazione che di noi si ritrova fuori confine è logica conseguenza di ciò.
Spero solo che si possa cambiare, perchè la Fiat è solo la cima del malandato iceberg della nostra industria, per ritornare a vivere e rivedere la speranza negli occhi dei nostri ragazzi (ne ho 2....)!
Cordiali saluti

Figurati! ;)

Risponderti in questo 3d sarebbe piuttosto limitativo ma ci sono due realtà a confronto, c'è quella del singolo e quella dello Stato.
Lo scarica barile è diventato ormai lo sport nazionale perchè assumersi le proprie responsabilità costa sacrificio e soprattutto bisogna avere doti non comuni che vanno al di la dei proclami e delle oratorie.

Io non ne faccio una questione di bandiera ma la realtà appare ben chiara.
Su circa 11 anni, 9 sono stati amministrati da un governo che si poneva come riformatore e liberale prendendosi dei seri impegni verso gli italiani, ad oggi il risultato è che stiamo peggio di prima.
Io sinceramente dei discorsi di circostanza e dei teatrini mediatici che questa gente mette in piedi nei vari programmi me ne infischio la verità è che l'Italia è da anni che non cresce e questo valeva già prima della crisi, se te la passi male quando il mercato tiene figuriamoci come stai quando il mercato è in difficoltà.

Se chi ci amministra è uno degli uomini più ricchi d'Europa e quindi non si fa la patrimoniale, se chi ci amministra ha società quotate in borsa e quindi non si tassano le rendite, se chi ci amministra ha costantemente problemi con la legge e quindi si fanno le crociate sulla giustizia e le interecettazioni; però in piena crisi si prospetta la modifica del codice civile per le eredità... a chi serve?

L'industria dell'auto è un tassello importante dell'economia italiana poichè abbiamo un prodotto che altre nazioni non hanno, ma non mi pare che qualcuno si sia mosso più di tanto per fare in modo di tutelare questo vantaggio. Il gruppo Fiat non è ne handicappato ne deficitario di conoscenza sono chi lo amministra che, casomai, lo sono. Va bene tirare le fila ed inculcare una politica di rigore contro la nullafacenza ma farla diventare una scusa perenne per affermare che in Italia non si può lavorare è un paradosso.

Sono anni che in Italia la politica pensa solo a se stessa e si autoreferenzia il risultato è che un Paese come il nostro con potenzialità enormi è chiuso in gabbia. Ci sono decine di realtà industriali in Italia che con i soli propri sforzi emergono e si distinguono in tutto il mondo, non credo che siano dei supereroi ma semplicemente credono in quello che fanno ed agiscono non solo nell'interesse personale ma di altri. l'Italia è davvero meglio di altri Paesi e sta meglio anche come patrimonio personale ma abbiamo una politica che l'amministra che è diventata totalmente incompetente negli anni, sarà colpa delle soubrette, dei fancazzisti che militano nei partiti, saranno tante cose ma la reltà è questa.
In macroeconomia lo Stato è parte integrante del sistema economico, se lo Stato diventa un peso il sistema si ingolfa.
 
Risponderti in questo 3d sarebbe piuttosto limitativo ma ci sono due realtà a confronto, c'è quella del singolo e quella dello Stato.
Lo scarica barile è diventato ormai lo sport nazionale perchè assumersi le proprie responsabilità costa sacrificio e soprattutto bisogna avere doti non comuni che vanno al di la dei proclami e delle oratorie.

Io non ne faccio una questione di bandiera ma la realtà appare ben chiara.
Su circa 11 anni, 9 sono stati amministrati da un governo che si poneva come riformatore e liberale prendendosi dei seri impegni verso gli italiani, ad oggi il risultato è che stiamo peggio di prima.
Io sinceramente dei discorsi di circostanza e dei teatrini mediatici che questa gente mette in piedi nei vari programmi me ne infischio la verità è che l'Italia è da anni che non cresce e questo valeva già prima della crisi, se te la passi male quando il mercato tiene figuriamoci come stai quando il mercato è in difficoltà.

Se chi ci amministra è uno degli uomini più ricchi d'Europa e quindi non si fa la patrimoniale, se chi ci amministra ha società quotate in borsa e quindi non si tassano le rendite, se chi ci amministra ha costantemente problemi con la legge e quindi si fanno le crociate sulla giustizia e el interecettazioni; però in piena crisi si prospetta la modifica del codice civile per le eredità... a chi serve?

L'industri dell'auto è un tassello importante dell'economia italiana poichè abbiamo un prodotto che altre nazioni non hanno, ma non mi pare che qualcuno si sia mosso più di tanto per fare in modo di tutelare questo vantaggio. Il gruppo Fiat non è ne handicappato ne deficitario di conoscenza sono chi lo amministra che, casomai, lo sono. Va bene tirare le fila ed inculcare una politica di rigore contro la nullafacenza ma farla diventare un scusa perenne per affermare che in Italia non si può lavorare è un paradosso.

Sono anni che in Italia la politica pensa solo a se stessa e si autoreferenzia il risultato è che un Paese come il nostro con potenzialità enormi è chiuso in gabbia. Ci sono decine di realtà industriali in Italia che con i soli propri sforzi emergono e si distinguono in tutto il mondo, non credo che aino dei supereroi ma semplicemente credono i quello che fanno ed agiscono non sol nell'interesse personale ma di altri. l'Italia è davvero meglio di altri Paesi e sta meglio anche come patrimonio personale ma abbiamo una politica l'amministra diventata totalmente incompetente negli anni, sarà colpa delle soubrette, dei fancazzisti ci militano nei partiti, saranno tante cose ma la reltà è questa.
In macroeconomia lo Stato è parte integrante del sistema economico, se lo Stato diventa un peso il sistema si ingolfa.[/quote]

Sti Caxxi che analisi! I miei più sentiti complimenti! Lo dice uno che questo governo lo ha votato! Hai veramente centrato uno dei più grossi problemi che abbiamo nella nostra povera italia!
Complimenti!
 
170cv ha scritto:
Togliamo i sindacati dall'italia e vedi come riparte tutto!!!! Quello (marchionne) ormai si è abituato al sistema USA dove "o lavori e bene o stai a casa"!! in italia esiste invece "se ho voglia lavoro, altrimenti faccio uno sciopero, o sto a casa in malattia, tanto tu non mi puoi licenziare" Lui si è stancato di vedere aziende aperte per chissa quale motivo, Arese ad esempio, a cosa serve????
Avete visto come si lavora nelle aziende in germania, scozia, inghilterra???? Ecco io "purtroppo" l'ho visto e "purtroppo" ho visto anche L'iveco....... ho capito perchè marchionne se ne vuole andare!!!!

Ogni cosa si basa su un bialanciamento, per ogni peso da un lato ce ne uno che lo controbilancia.

Concordo con te che gli estremismi non vanno bene da entrambe le parti ed appunto non bisogna tirare in ballo argomenti per fare la caccia alle strege.
Nozioni di diritto del lavoro e diritto sindacale sono la testimonianza di questi equilibri e la sigla di intenti dell'estate 2011 tra Confindustria e sindacati ne rappresenta un ennesimo tassello, per contro c'è il collegato all'art 8 del D.L. 138 promosso dal governo che invece pone alcune questioni dubbie.

Siamo nel 2011, non mancano metodologie "per far lavorare la gente" ne per "individuare chi fa il furbo" ne "per sanzionare chi va a danno del comune interesse dell'azienda" ma questo non vuol dire avere a che fare con degli schiavi.
Manca la volontà, poichè a tanti e soprattutto alla politica (sia nazionale che sindacale) avere un nervo sociale sempre scoperto fa anche comodo.

Marchionne ha chiesto sacrifici agli operai come se la fabbrica fosse la loro (sulla falsa riga americana) i problema è che sul piatto c'era nulla o quasi a parte proclami, ed infatti a distanza di anni "Fabbrica Italia" è ancora un castello in aria. Credo sia quanto mai palese che se si prevede un piano di rilancio serio sono gli operai in primis a fare il bene dell'azienda poichè ne fanno parte, diverso e dire voi rinunciate ai diritti poi vediamo come va.
 
170cv ha scritto:
Risponderti in questo 3d sarebbe piuttosto limitativo ma ci sono due realtà a confronto, c'è quella del singolo e quella dello Stato.
Lo scarica barile è diventato ormai lo sport nazionale perchè assumersi le proprie responsabilità costa sacrificio e soprattutto bisogna avere doti non comuni che vanno al di la dei proclami e delle oratorie.

Io non ne faccio una questione di bandiera ma la realtà appare ben chiara.
Su circa 11 anni, 9 sono stati amministrati da un governo che si poneva come riformatore e liberale prendendosi dei seri impegni verso gli italiani, ad oggi il risultato è che stiamo peggio di prima.
Io sinceramente dei discorsi di circostanza e dei teatrini mediatici che questa gente mette in piedi nei vari programmi me ne infischio la verità è che l'Italia è da anni che non cresce e questo valeva già prima della crisi, se te la passi male quando il mercato tiene figuriamoci come stai quando il mercato è in difficoltà.

Se chi ci amministra è uno degli uomini più ricchi d'Europa e quindi non si fa la patrimoniale, se chi ci amministra ha società quotate in borsa e quindi non si tassano le rendite, se chi ci amministra ha costantemente problemi con la legge e quindi si fanno le crociate sulla giustizia e el interecettazioni; però in piena crisi si prospetta la modifica del codice civile per le eredità... a chi serve?

L'industri dell'auto è un tassello importante dell'economia italiana poichè abbiamo un prodotto che altre nazioni non hanno, ma non mi pare che qualcuno si sia mosso più di tanto per fare in modo di tutelare questo vantaggio. Il gruppo Fiat non è ne handicappato ne deficitario di conoscenza sono chi lo amministra che, casomai, lo sono. Va bene tirare le fila ed inculcare una politica di rigore contro la nullafacenza ma farla diventare un scusa perenne per affermare che in Italia non si può lavorare è un paradosso.

Sono anni che in Italia la politica pensa solo a se stessa e si autoreferenzia il risultato è che un Paese come il nostro con potenzialità enormi è chiuso in gabbia. Ci sono decine di realtà industriali in Italia che con i soli propri sforzi emergono e si distinguono in tutto il mondo, non credo che aino dei supereroi ma semplicemente credono i quello che fanno ed agiscono non sol nell'interesse personale ma di altri. l'Italia è davvero meglio di altri Paesi e sta meglio anche come patrimonio personale ma abbiamo una politica l'amministra diventata totalmente incompetente negli anni, sarà colpa delle soubrette, dei fancazzisti ci militano nei partiti, saranno tante cose ma la reltà è questa.
In macroeconomia lo Stato è parte integrante del sistema economico, se lo Stato diventa un peso il sistema si ingolfa.

Sti Caxxi che analisi! I miei più sentiti complimenti! Lo dice uno che questo governo lo ha votato! Hai veramente centrato uno dei più grossi problemi che abbiamo nella nostra povera italia!
Complimenti!

Grazie, ne sono lusingato! :oops:
 
FurettoS ha scritto:
procida ha scritto:
Scusa Furetto, ti rispondo solo ora e certamente ti quoto in parte; il problema vero però attualmente non è il gruppo Fiat in sè, ma l'intero sistema Italia all'interno del quale si dovrebbe investire.
Sono stato anche di recente in Germania e, anche se la crisi parzialmente si avverte pure lì, la sensazione che si apprezza ad ogni angolo è quella di un paese VIVO, che investe sui GIOVANI, nella scuola, nella ricerca, nella cultura, con riflessi positivi anche sull'industria e sull'immagine stessa delle produzioni teutoniche; si incontrano coppie giovani, con diversi bambini, con vivibilità e fruibilità dei servizi a tutto campo.
Si può dire questo del nostro straordinariamente bello e martoriato paese?
Se qui si disinveste per delocalizzare è anche per questo momento politico/sociale davvero infelice e la scarsissima considerazione che di noi si ritrova fuori confine è logica conseguenza di ciò.
Spero solo che si possa cambiare, perchè la Fiat è solo la cima del malandato iceberg della nostra industria, per ritornare a vivere e rivedere la speranza negli occhi dei nostri ragazzi (ne ho 2....)!
Cordiali saluti

Figurati! ;)

Risponderti in questo 3d sarebbe piuttosto limitativo ma ci sono due realtà a confronto, c'è quella del singolo e quella dello Stato.
Lo scarica barile è diventato ormai lo sport nazionale perchè assumersi le proprie responsabilità costa sacrificio e soprattutto bisogna avere doti non comuni che vanno al di la dei proclami e delle oratorie.

Io non ne faccio una questione di bandiera ma la realtà appare ben chiara.
Su circa 11 anni, 9 sono stati amministrati da un governo che si poneva come riformatore e liberale prendendosi dei seri impegni verso gli italiani, ad oggi il risultato è che stiamo peggio di prima.
Io sinceramente dei discorsi di circostanza e dei teatrini mediatici che questa gente mette in piedi nei vari programmi me ne infischio la verità è che l'Italia è da anni che non cresce e questo valeva già prima della crisi, se te la passi male quando il mercato tiene figuriamoci come stai quando il mercato è in difficoltà.

Se chi ci amministra è uno degli uomini più ricchi d'Europa e quindi non si fa la patrimoniale, se chi ci amministra ha società quotate in borsa e quindi non si tassano le rendite, se chi ci amministra ha costantemente problemi con la legge e quindi si fanno le crociate sulla giustizia e le interecettazioni; però in piena crisi si prospetta la modifica del codice civile per le eredità... a chi serve?

L'industria dell'auto è un tassello importante dell'economia italiana poichè abbiamo un prodotto che altre nazioni non hanno, ma non mi pare che qualcuno si sia mosso più di tanto per fare in modo di tutelare questo vantaggio. Il gruppo Fiat non è ne handicappato ne deficitario di conoscenza sono chi lo amministra che, casomai, lo sono. Va bene tirare le fila ed inculcare una politica di rigore contro la nullafacenza ma farla diventare una scusa perenne per affermare che in Italia non si può lavorare è un paradosso.

Sono anni che in Italia la politica pensa solo a se stessa e si autoreferenzia il risultato è che un Paese come il nostro con potenzialità enormi è chiuso in gabbia. Ci sono decine di realtà industriali in Italia che con i soli propri sforzi emergono e si distinguono in tutto il mondo, non credo che siano dei supereroi ma semplicemente credono in quello che fanno ed agiscono non solo nell'interesse personale ma di altri. l'Italia è davvero meglio di altri Paesi e sta meglio anche come patrimonio personale ma abbiamo una politica che l'amministra che è diventata totalmente incompetente negli anni, sarà colpa delle soubrette, dei fancazzisti che militano nei partiti, saranno tante cose ma la reltà è questa.
In macroeconomia lo Stato è parte integrante del sistema economico, se lo Stato diventa un peso il sistema si ingolfa.

Analisi purtroppo condivisibile al 1000 x 100%!!
Basti pensare che da noi la casta costa il doppio che in Germania e il triplo che in Francia per sottolineare ulteriormente quanto da te esposto...
Un cordiale abbraccio: Francesco
 
saturno_v ha scritto:
Vabbe' Furetto comunque criticare Fiat per me e' un po' come sparare sulla croce rossa :D :D

Non sono assolutamente paragonabili VW a Fiat...la prima e' un gruppo industriale automobilistico globale che punta alla leadership mondiale la seconda e' una societa' finanziaria che ha ereditato una fabbrichetta di automobili e non ha deciso ancora cosa farsene per il futuro, se tenerla come hobby o darla a qualcun'altro.... :D :D

Nel tempo medio che Fiat mette a decidere se fare la famosa grossa premium Alfa magari ora rovistando nell'officina di pezzi Chrysler, Audi sforna una intera gamma!!!

beh insomma fiat chrysler se nn ricordo male è il quinto gruppo mondiale con circa4 milioni di auto...proprio fabbrichetta non è

20 /25 anni fa fiat era il primo gruppo europeo e la vw trasse spunto dalla 128 per fare la golf sfruttando un designer italiano Giugiaro..ed era una casa praticamente sul lastrico....quindi le cose cambiano ci sono alti e bassi
 
beh insomma fiat chrysler se nn ricordo male è il quinto gruppo mondiale con circa4 milioni di auto...proprio fabbrichetta non è

20 /25 anni fa fiat era il primo gruppo europeo e la vw trasse spunto dalla 128 per fare la golf sfruttando un designer italiano Giugiaro..ed era una casa praticamente sul lastrico....quindi le cose cambiano ci sono alti e bassi

Secondo i dati 2010, la produzione combinata di Fiat e Chrysler lascia il gruppo all'undicesimo posto (la stessa posizione di Fiat da sola) escludendo i pick-up trucks che praticamente rappresenta quasi l'intera produzione Chrysler....
 
skid32 ha scritto:
saturno_v ha scritto:
Vabbe' Furetto comunque criticare Fiat per me e' un po' come sparare sulla croce rossa :D :D

Non sono assolutamente paragonabili VW a Fiat...la prima e' un gruppo industriale automobilistico globale che punta alla leadership mondiale la seconda e' una societa' finanziaria che ha ereditato una fabbrichetta di automobili e non ha deciso ancora cosa farsene per il futuro, se tenerla come hobby o darla a qualcun'altro.... :D :D

Nel tempo medio che Fiat mette a decidere se fare la famosa grossa premium Alfa magari ora rovistando nell'officina di pezzi Chrysler, Audi sforna una intera gamma!!!

beh insomma fiat chrysler se nn ricordo male è il quinto gruppo mondiale con circa4 milioni di auto...proprio fabbrichetta non è

20 /25 anni fa fiat era il primo gruppo europeo e la vw trasse spunto dalla 128 per fare la golf sfruttando un designer italiano Giugiaro..ed era una casa praticamente sul lastrico....quindi le cose cambiano ci sono alti e bassi

Le privisioni rimangono tali sin quando non le raggiungi, questo è sicuramente la regola!

Per quanto concerne le considerazioni sul mercato va individuato un punto focale, ovvero che si considera il venduto (reale o previsto che sia) e la posizione finanziaria (fattori che si legano tra loro) quindi appare chiaro che l'America come mercato è quanto mai invitante per "numeri di vendita" rispetto all'Europa considerando che Chrysler è un marchio "nazionale" statunitense e la concorrenza si gioca così su altri fattori.

Fiat e Chrysler erano entrambe società in estrema difficoltà ma tra le due chi al momento sta raccogliendo frutti è Chrysler e questo a discapito di Fiat Italia. I numeri finanziari possono anche stimolare l'ideologia di Marchione poichè i proventi arrivati dagli USA confluiscono in una partecipazione a due, il problema si pone con gli investimenti che non arrivano ed il mercato europeo bistrattato.

http://www.motori.it/attualita/10918/marchionne-fiat-chrysler-quinto-gruppo-mondiale.html

Quindi il 5° posto come costruttore nel campo Automotive e 19° posto come società nel panorama mondiale non sta portando benefici al nostro mercato poichè le attenzioni dell'AD sono rivolte altrove.
Tanto é vero che il processo da Fiat a Chrysler con l'introduzione di uno stile più europeo ha portato la casa di Auburn Hills a rinnovare i modelli, lo stile ed aumentare le vendite di auto, quello da Chrysler a Fiat incontra invece qualche intoppo poichè l' imported from Detroit non è un gran che quotato a livello internazionale, ragion per cui Marchionne vuole usare il Gruppo Fiat come cavallo di troia per il vecchio continete in modo da vendere le auto di Chrysler.
Il risultato più lampante è che in America gli stabilimenti si sono rimessi in moto da noi regna ancora la cassa integrazione.

Sin quando non vedrò nuovi modelli italiani sfornati in Italia, Marchionne rimane per me un gran cantastorie e menzognero. :evil:
 
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