bumper-morgan ha scritto:
lo hanno sempre fatto i veneti o no? capisco ed è logico che uno cerchi un lavoro pulito, che ti piaccia, che ti faccia stare al caldo ecc ecc; però poi arrivi ad un bivio e devi scegliere.....lamentarsi e basta non serve. E poi fosse solo questo il lavoro che tanti rifiutano! Manca l'umiltà caro mio.
Non è umiltà. E' rispetto per se stessi. Un conto è decidere di fare una cosa, un conto è essere obbligati a farla. Cedere ai ricatti non è umiltà, è prostituzione.
Se il mio contratto dice che dovrei avere tot ferie, ma c'è tanto lavoro e il capo mi chiede cortesemente se in questo momento di difficoltà gli posso venire incontro, sono umile se accetto.
Se firmo un contratto dove non ho diritto ne alle ferie ne ai contributi, non sono umile, sono una prostituta.
Anzi, peggio, perchè così facendo non danneggi solo te stesso ma anche gli altri grazie al tuo contributo a questa pratica...
Una differenza ne sottile ne trascurabile.
I diritti non sono discutibili. Possono esserci delle concessioni temporanee in momenti di difficoltà, certo, si chiama ragionevolezza. Nulla di più.