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Nuova MV Agusta Superveloce 1.000 serie oro (e altre moto iconiche)

Beh, pericolo scampato a parte, il rischio era anche non poter guidare una moto oltre 350cm³ e relativa copertura assicurativa.

No, che io ricordi ero in regola. Mi pare che allora (parlo del 1973 circa) bastassero 18 anni e la patente B delle auto per guidare una 750.
Non l'avrei mai guidata e mio zio non me l'avrebbe mai prestata se non fossi stato perfettamente in regola con la legge. Portavo sempre anche il casco, pur non essendo obbligatorio (allora).
 
Tra l’altro allora non esistevano i limiti e tanto meno gli autovelox.

I limiti c'erano pero' non se li filava nessuno....:emoji_grinning:

Se la memoria non mi inganna i primi limiti autostradali vennero introdotti nei primissimi anni 70 (140 km/h se non erro) mentre nelle strade statali e secondarie da ancora prima. Nelle strade urbane il limite e' di 50 sin dal 1959.
 
No, che io ricordi ero in regola.
A me risulta che sino agli anni 90 fosse in vigore il vecchio cds, che prevedeva c7batura massima di 350cm³ sino a 21 anni e poi cilindrata libera, anche per le auto a 18 non erano già tutte permesse, lo erano poi dai 21 anni. È stato il cds più longevo che io ricordi ed ha fatto la fortuna delle cilindrate 250-350cm³.
 
I 270 di tachimetro li segna anche la MV, la realtà sarà forse un po' diversa...
la differenza non è così tanta tra tachimetro e realtà, la 848 faceva quasi 280 di tachimetro, io parlavo di telemetria in circuito quindi gps (ma ovviamente solo a monza c'era spazio per arrivarci tra quelle che ho girato)
 
Si, come ho detto prima era davvero un bestione, una moto molto pesante (io mi ricordavo 270 kg), con un motore con le testate che uscivano ai lati del serbatoio, e soprattutto con una trasmissione di tipo automobilistico, a cardano, ma con un cambio da moto, a pedale. Dovevi dare un colpo secco e calibrato, se no si rischiava di rimanere in folle.

Comunque l’opposto di una moto sportiva, anche se per me l’accelerazione era comunque impressionante essendo abituato a un 125, e la tiravo spesso al limite, senza avere mai problemi, tranne quella maledetta volta. Tra l’altro allora non esistevano i limiti e tanto meno gli autovelox.

Mio zio me la prestava spesso. Se non erro, visto che lui faceva la spola Roma-Catania, una volta anche per alcuni giorni. Io mi esaltavo a girare a meno di 20 anni con una moto del genere.

Dimenticavo, mio zio è il fratello di mia madre, ora ha 85 anni ma è ancora un ragazzo dentro. Un grande grande zio, col quale anche da bambini/ragazzi con i miei fratelli giocavamo spesso: tennis, calcio, ping-pong (ne avevamo un tavolo nella casa di villeggiatura estiva), boccette e altro…..

Ecco, una curiosità personale.
Hai parlato della ragazza, ma non hai detto come reagì tuo zio quando cadesti con la sua moto.
E che danni ebbe la moto.
 
Ecco, una curiosità personale.
Hai parlato della ragazza, ma non hai detto come reagì tuo zio quando cadesti con la sua moto.
E che danni ebbe la moto.

Siamo OT, comunque la moto ebbe pochi danni perché era molto robusta, e non fini’ contro il muro. Tornai a casa con quella. Ovviamente aveva la pedana sinistra piegata perché la curva era a sinistra.

Mio zio si preoccupò più che altro della salute mia e della ragazza, e provvedette lui a ripristinare la moto, che tenne ancora per molti anni. Gli devo chiedere se ce l’ha ancora, ma credo di no.
 
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Io c'ho ancora nel garage della casa ai Castelli la Cagiva SST 250 di quarant'anni fa...
Ancora non mi sono informato se vale la pena restaurarla, dopo secoli che sta ferma.

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Ricordi male: servivano 21 anni per avere libertà di cilindrata. Da 18 a 21 max 350 cc


NON credo di aver girato 2 anni e passa
da COLPEVOLE....*
Non sono il tipo da fare certe cose e
in quei 2 anni mi son beccato almeno 2 multe
Io del '51....Dal 1971 al 1973
ho girato ( purtroppo ) in Laverda 750
Dico purtroppo perche' non in Kawa 500, il mio sogno di allora;
non se ne trovavano piu' e c' era quindi da aspettare 1 anno.

* come altri amici del bar
 
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I limiti c'erano pero' non se li filava nessuno....:emoji_grinning:

Se la memoria non mi inganna i primi limiti autostradali vennero introdotti nei primissimi anni 70 (140 km/h se non erro) mentre nelle strade statali e secondarie da ancora prima. Nelle strade urbane il limite e' di 50 sin dal 1959.
Il primo limite generale legale è del 1977 - di questo sono sicuro, perché quello "all'italiana" del 1973/74 (a seguito della prima crisi petrolifera, che nominalmente era di 120 km/h) non essendo indicato da alcun segnale non aveva valore legale : tutti i ricorsi fatti furono vinti dagli automobilisti - e stabiliva limiti diversi secondo la cilindrata, max era 140 km/h.
Prima, c'era solo quello urbano di 50.
 
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Ricordi male: servivano 21 anni per avere libertà di cilindrata. Da 18 a 21 max 350 cc
Non credo ci fossero ancora queste limitazioni nel 1973, sono state introdotte dopo.
Io ricordo di aver guidato una Moto Morini 350 a 18 anni, nel 1976, ma se allora non avevo mai provato una cilindrata maggiore è stato perché non ne avevo da provare, ma non mi pare proprio di ricordare che ci fossero limiti di cilindrata o potenza, allora.... sono tutte cose venute in seguito : allora non c'erano limitazioni del genere, come non c'era l'obbligo del casco (credo 1986) né limiti di velocità se non quello di 50 in città.
Era un altro mondo, per molti aspetti : basti pensare che fino a pochi anni prima (fine '69) non esisteva neppure l'obbligo di avere l'assicurazione !
Penso perciò che nel '73 Pilota54, che era già patentato, potesse guidare qualsiasi moto o auto ; anche la c.d. "superpatente" - brillante tentativo dei soliti politici di allora di introdurre l'ennesimo inutile balzello burocratico - fu inventata a metà anni '70, poi per fortuna non ebbe seguito.
 
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Poi mi sono reso anche conto che ero più portato per le automobili.
Io me ne sono reso conto solo intorno ai 50 anni, dopo aver dato via la Honda Hornet 600, ultima moto avuta.

Perché da giovane ero convinto di essere abbastanza bravo in moto, ma così non era : potevo guidare tutto senza problemi - ma per quello anche adesso - ma cercare di avvicinarmi ai limiti non era roba per me, neppure in pista dove, ad esempio, non riuscivo a fregarmene - come invece altri facevano - quando le pedane in curva toccavano terra, o peggio (come succedeva alla Parabolica di Monza) toccavano terra le viti della carenatura del Kawa 900.... al minimo raschiamento avevo paura e rallentavo.

Non ero un pilota, insomma, ma per rendermene ben conto c'è voluto del tempo, superando le illusioni giovanili e vedendo i miei limiti.

Se non altro, però, questo mi ha evitato incidenti - tranne uno grave successo con la MV 350 citata nel post 91, del quale però non avevo alcuna colpa e che successe praticamente da fermo, la moto mi fu strappata da sotto e si spezzò a metà
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ma io non mi feci nulla, neppure caddi a terra - ed anche cadute : con il Kawa 900 sono caduto una sola volta...... da fermo
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a motore spento.
 
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