La moto più difficile da guidare che ho guidato io è stata (anzi è stato perché io lo chiamavo al maschile) il Moto Guzzi V7 anni ‘70 di mio zio (750 2 cilindri a V). Se avete un po’ di tempo potete leggere questa storia.
Una volta gli chiesi di prestarmelo, perché volevo non solo usarlo per un giorno, ma fare anche “colpo” su una ragazza che mi piaceva. Penso che avessi 19 anni circa, e lei sui 15. Lui, conoscendo la mia passione (all’epoca avevo un Guzzi Stornello 125) accettò volentieri, anche perché me lo aveva prestato altre volte e glielo avevo tornato perfetto.........
Passai a prendere la ragazza a casa e ci facemmo un bel giro. Pensai “è fatta, ci sta”. A un cero punto però ci superarono due amici con una Kawasaki 500 3 cilindri, decisamente più sportiva della “mia” Guzzi 750, ma decisi di andarli a riprendere e lei disse “si, andiamoli a prendere, vai”, caricandomi ancora di più.
Non l’avessi mai fatto! Su una curva da 90 all’ora circa tentai da scalare dalla quarta alla terza, o dalla terza alla seconda, non ricordo. Ma quella moto aveva la trasmissione a cardano, il colpo sul cambio non fu abbastanza secco e rimasi in folle. Insomma per non finire sul muro cascammo di brutto e rotolammo a terra per circa 10-12 metri.
Io, pur con il casco, mi tagliai il mento (forse con la fibbia del casco) ed ero pieno di graffi ed escoriazioni. La ragazza anche lei aveva varie ferite e un’ecchimosi sul ventre, diventato tutto nero o quasi. Insomma, non mi volle vedere per alcuni giorni, poi accettò le mie scuse e le visite a casa per vedere come stava (i genitori, magnifiche persone, che mi conoscevano bene perchè ero anche amico del fratello della ragazza e spesso facevamo mini-tornei sul loro campo da tennis, mi perdonarono subito). Solo dopo alcuni mesi lei “fece pace” con me……….