giuseppetomasino ha scritto:vecchioAlfista ha scritto:perchè in 25 anni ha posto le basi per far piazza pulita di tutto il mondo Alfa. E non solo del modo di concepire un auto "da puritani od affezzionati", come dice l'utente sopra", ma nel semplice modo di intendere un veicolo che sia semplicemente "diverso", dato che la tecnologia è unica e standardizzata, di fatto non diversificabile.
Che Fiat ha fatto di Alfa un'alfiat lo sanno tutti, abbandonando nel tempo TP, boxer, TS, Busso, quadrilateri......
C'è da dire che in Alfa quanto ad alta tecnologia sportiva a metà degli anni ottanta mica erano messi tanto bene, visto i ricarrozzamenti, per usare un termine attuale, Alfa 33 da Alfasud e Alfa 75 da Giulietta, e questo non (o meglio non solo) perchè le basi meccaniche erano buone, ma per la mancanza di fondi che portò alla cessione di Alfa. Comunque tutti gli appassionati continuano a identificare le Alfa vere con quelle pre Fiat: giustissimo, anche io la penso così, ma siamo sicuri che le Alfa vere, oggi come allora, siano quello che ci vuole per fare grandi numeri, che poi è quello che interessa a chi le auto le produce? Allora le Alfa vere non salvarono Alfa dal fallimento.
Questa non vuole essere una giustificazione all'operato di Fiat in 25 anni, ma semplicemente constatazione su quello che interessa ai produttori in generale.
Il problema Alfa, ma anche Lancia e Fiat stesso, è stata la diversificazione: con la diversificazione hanno perso di vista il prodotto, hanno continuato a fare auto, magari buone auto, magari raggiungendo punte di eccellenza con determinato prodotti in determinati periodi, ma non alimentando gli investimenti si sono trovati non più a competere per la leadership europea ma a cercare di sopravvivere. In Fiat l'unico che aveva capito a cosa avrebbe portato perdere di vista il prodotto è stato Ghidella, e lo hanno cacciato immediatamente.
Ora questi dicono che vogliono tornare a fare auto. non so se si tratta di un bluff o se sono le loro reali intenzioni, ma se realmente vogliono ritornare a fare auto, sanno che per continuare dovranno farle bene, altrimenti non dureranno più di un paio d'anni.
Che poi il farle bene significa andare a incontrare i gusti dell'utente medio americano o europeo o quelli di un appassionato di auto sportive o di fuoristrada o quelli di un vecchio alfista questo è un altro discorso.
P.S.
hai ragione quando parli di scelte miopi dell'IRI e della politica, ma devi considerare che sono stati spiazzati dalle regole loro imposte dalla comunità europea: non hanno più potuto usufruire dei soldi dei contribuenti italiani, che erano quelli che tenevano in vita AR.
In realtà vedo che concordiamo su tanti punti. Rimangono però alcune questioni sulle quali, da vecchio Alfista (perdonami la mia posizione un pò faziosa), mi fanno divergere sulle considerazioni finali.
In primo luogo hai perfettamente ragione quando dici che le stesse 33 e 75 nascevano come "reinterpretazioni" delle precedenti, per la carenza di fondo in cui versava l'azienda. Ciò nonostante, erano macchine in linea con le aspettative degli alfisti (come dici tu le ultime vere Alfa), ai vertici delle prestazioni dell'epoca (almeno fino al 90-91) e con il gradimento del mercato (solo la 75 in 7 anni ha venduto quasi 400mila pezzi, alla faccia della mia cara 159).
Ergo, il prodotto, era ancora "gradito" dal mercato, o perlomeno il gradimento non era da meno (non voglio dire superava) quello "trasversale" attuale.
In questa logica, visti gli ultimi 25 anni, devo concludere che fiat, la sua chance l'ha avuta. E PERSA. Per quale motivo dovrebbe riuscire ora? PErchè non vi è più il "diversificatore" Romiti? Ma fiat veniva da anni di vacche grasse, risorse e capitali si potevano trovare e non è stato fatto. Ed ora i capitali dove sono? La liquidità non serve tutta per Chryler? Quindi dovremmo aspettare ancora, in attesa di vedere i primi frutti "reali" dell'unione (sempre che nel frattempo il marchio non venga definitivamente degradato al ruolo di fiat sportiva ed elitaria?).
Permettimi di dire che non ho più fiducia in fiat. E me ne dolgo visto che vorrei sinceramente continuare a comprare italiano (e non yankee). Ma, nel breve (e forse nel medio) termine, non vedo prospettiva ne di prodotto Alfa, ne di prodotto "trasversale" da grandi numeri (forse la G10 potrebbe avere tali sembianze).
Un appunto sull'ultima IRI. La gestione statale, più che per le regole comunitarie, è stata condizionata e pilotata da scelte politiche, che per natura ed obiettivi, erano diametralmente opposte ad ogni logica razionalità industriale e produttiva. Se il management Alfa, già a partire dall'Alfasud, avesse avuto quella mano libera che chiedeva, l'azienda avrebbe avuto ben altri bilanci e prospettive di investimento.
Senza contare che, nonostante i fondo risicati, negli anni 90 giravano al banco motori plurifrazionati fino a 10 cilindri, testate plurivalvole per il bialbero, e tecnologie INTEGRALMENTE ALFA ROMEO, che fiat, con un minimo di lungimiranza, avrebbe potuto e dovuto sviluppare. Sappiamo tutti come è andata.
Non mi fido più