key-one ha scritto:
vecchioAlfista ha scritto:
Si vede la luce in fondo al tunnel, quindi?
Grazie a chi, ancora, ha la voglia di replicare ai soliti che "amano" edulcorare la realtà di fatti - oltretutto - pubblici
Quoto.Mi sembra evidente , anche volendo usare uno sguardo il più possibile obiettivo e non di parte , che il merito della riapertura del museo e del suo -per ora promesso - restauro non sia da attribuirsi a Fiat/Fca , la quale semmai sta cercando , usando un certo fair play , di fare buon viso a cattiva sorte . Legittimo per altro che il Gruppo tenti un recupero - anche se in corner- d'immagine e voglia a questo punto ottimizzare gli effetti di una così importante ed unica esposizione di storia automobilistica italiana .
http://www.auto.it/2014/07/30/riapre-museo-alfa-romeo-arese/24176/
Ciao key, mi perdonerai se eccepisco, ma temo che il concetto di fair play qui sia un pelino troppo stressato.
Fair play sarebbe stato tentare di perseguire i propri interessi in tribunale, *senza* chiudere il museo.
Ma siccome gli stessi interessi per cui ricorrere, già di suo erano poco legittimi ( sicuramente ex post, o ex orientamento del tar ), il fair play non é stato probabilmente mai nemmeno preso in considerazione.
In giro per il mondo si é già molto diffusa una sensibilità al problema di immagine della "evil company": si pagano milioni per congegnare campagne non pubblicitarie, ma genericamente di immagine friendly.
Anche su questo Fca ha molto da imparare. Bisognerebbe che qualcuno del settore di marketing provasse a quantificare quanto é costato questo capriccio in termine d'immagine globale ( perché rendere, non ha reso assolutamente nulla ) e presentasse una stima dei danni, in testa allo stesso marchio che si vorrebbe rilanciare.
Non sanno riconoscere una figura di mxxxx di portata intergalattica nemmeno se ci inciampano sopra, pero'poi mandano gli operatori su forum e facebook a predicare il "perdono" per Fiat.
Dei gran professionistoni della "corporate image", si.