BelliCapelli3 ha scritto:365milaelastoriacontinua ha scritto:Ma no che non le conviene e sicuramente non ci ha mai pensato, cosa che invece avranno pensato i giornalisti al massimo.
Il vincolo non permette di trasferire o vendere i modelli . Ma Fiat non ha intenzione di venderli ma al massimo di trasferirsi a Torino o Modena oppure sfruttare Arese nel caso ci sia una seria opportunitá che permetta di valorizzare quell area e di conseguenza il museo stesso.
Qui la dichiarazione ufficiale di FIat che non lascia molte interpretazioni
http://www.ilgiorno.it/rho/cronaca/2011/04/14/490016-vincolo.shtml
"LAVORI DI MANUTENZIONE. RIAPRIREMO"
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Non c'è alcuna manutenzione in corso.
Cito direttamente dall'articolo che linki, e citi solo parzialmente: «Lavori di manutenzione. Riapriremo», è stata la spiegazione ufficiale. Ma qualcosa non torna. Dopo quasi due mesi non ci sono ancora operai in giro. E la notizia del ricorso presentato nei giorni scorsi dalla Fiat non appare di buon auspicio per il futuro dello museo."
E non si vedono operai non solo dopo 2 mesi, ma nemmeno dopo i due anni nel frattempo trascorsi, nè tantomeno la richiesta di autorizzazione ad iniziarli, obbligatoria in costanza di vincolo.
Che dici, continuate ancora a lungo con la propaganda?
È dov'è il problema? Il fatto che al momento non ci siano opera non significa che non stiano lavorando per capire come investire , quanto investire e come ristrutturare il museo. Sempre che le auto le vogliano mantenere in quello è non in altri musei. Del resto per ristrutturare una casetta, prima vedi quanto ti costa, e come vuoi farla e poi ci piazzi gli operai per i lavori manuali.
Del resto la frase é più che chiara
"LAVORI DI MANUTENZIONE. RIAPRIREMO"
È più chiaro di un cartello stradale.