fabiologgia ha scritto:
Io la vedo così:
1) che quando si cambia residenza tale modifica vada fatta anche sul libretto dei veicoli è noto a tutti, nessuno può invocare l'ignoranza (che comunque non sarebbe ammessa dalla legge)
Nessuno mette in dubbio la norma, né l'obbligatoria conoscenza della stessa, dato che viene ricordata perfino durante il corso di guida ed è oggetto di domande del quiz d'esame.
Il cambio di residenza, però, non è un'operazione che si fa tutti i giorni, e di solito avviene contestualmente a tutta una serie di ulteriori adempimenti: voltura utenze, trasloco, reindirizzamento della posta, lavori... siccome non siamo tutti dotati di memoria di ferro e di organizzazione teutonica, credo si possa comprendere (pur senza perdonare) una dimenticanza, posto che io cittadino mi aspetto che lo stato pensi a me come un membro della comunità da supportare e non come un delinquente a prescindere fino a quando non dimostro il contrario...
2) nel 2000 era già in vigore la procedura automatica, quindi quando il nostro amico è andato in Comune (se c'è andato) per cambiare residenza, semplicemente scrivendo le targhe dei mezzi a lui intestati nello stesso modulo ove ha dovuto compilare (se lo ha fatto) i dati della sua nuova residenza, avrebbe ricevuto automaticamente i tagliandini adesivi al nuovo indirizzo. Siccome il cambio automatico non c'è stato, una delle due, o non ha nemmeno cambiato la residenza anagrafica, oppure, nel cambiare questa, ha omesso di indicare la targa della sua auto. Non può invocare la dimenticanza è un'omissione a tutti gli effetti ed in entrambi i casi ed è un'omissione volontaria, non può essere considerata accidentale. Nessuna "ennesima registrazione anagrafica", ce n'è solo una, e lo sanno tutti.
La cartella lo ha raggiunto solo oggi perchè, forse (se sbaglio corregetemi pure) solo oggi ha cambiato la residenza.
Quando è capitato a me l'impiegato all'anagrafe non mi ha dato nessun modulo, ma solo richiesto, a voce, il nuovo indirizzo e se avessi veicoli da far aggiornare. Se non l'avesse fatto sarei stato probabilmente nella stessa situazione dell'autore del thread, ragion per cui mi chiedo: prima di dare per scontata la malafede di Dario non si può ipotizzare che la richiesta non sia stata fatta per errore, dimenticanza o superficialità?
Oltre a ciò, circolare con i documenti non aggiornati comporterebbe una serie di beghe in caso di controllo da parte delle FdO. Sapendo questo, quale interesse avrebbe avuto Dario a effettuare il cambio di residenza anagrafico omettendo volutamente di fare lo stesso con la Motorizzazione? Io non riuscirei a circolare sapendo che in qualunque momento potrebbero fermarmi e farmi passare un brutto quarto d'ora, e per cosa, poi? Per "provare" a scansare la notifica di una probabile multa futura? Naaaa....
3) uno che volutamente omette di comunicare il suo nuovo indirizzo per 6 anni, ribadito che non può essere una dimenticanza, lo fa evidentemente con uno scopo che è quello di nascondersi. Equivale, per gli ambiti ai quali ci stiamo riferendo, a darsi alla latitanza. Non voglio andare oltre in quanto non voglio assolutamente essere offensivo.
Invece è proprio l'enormità del lasso di tempo a farmi propendere a credere ad una dimenticanza piuttosto che a un tentativo di truffa. Convinto di aver fatto tutto, il buon Dario non si è più occupato della faccenda, ha pagato i suoi bolli e non ha preso multe, e nessuno si è accorto di nulla. L'auto sarà andata a revisione almeno un paio di volte, e la motorizzazione non ha chiesto conferma dei dati anagrafici, però ora il peso di tutto ricade esclusivamente sulle spalle di Dario. Sarà legale, ma non lo riesco a trovare giusto.
Per come è stata raccontata, qui di inefficienze del sistema non ne vedo, vedo solo un cittadino che ha coscientemente omesso di compiere un suo dovere per 6 anni (non per dieci giorni) e che adesso si lamenta delle conseguenze che questo gli ha comportato. Per me questa è disonestà intellettuale.
Poi sull'importo esagerato o meno (ricordati che sono passati 4 anni dalle multe) si può discutere quanto si vuole e sulla necessità di avere un archivio unico non si può non essere d'accordo, ma sul principio che chi sbaglia paga, soprattutto se sbaglia coscientemente (per non dire volutamente), credo che non possano esserci né dubbi né deroghe.
L'inefficienza del sistema è testimoniata proprio dai quattro anni che hanno impiegato le multe per raggiungerlo, gonfiandosi nel frattempo a dismisura senza che nessuno degli "addetti ai lavori" sentisse il bisogno di fare un controllo appena più approfondito. Perché? Perché il sistema è strutturato male e gestito peggio. Che bisogno c'è di ripetere la comunicazione del cambio di residenza alla motorizzazione? Una volta registrata la proprietà dell'auto, basta prendere il un identificativo univoco (es. il codice fiscale) e richiedere l'informazione di cui si ha bisogno a chi è deputato a raccoglierla, cioé l'ufficio anagrafe. Se il sistema fosse strutturato in questo modo non ci sarebbero le condizioni per permettere il verificarsi di situazioni come quella in esame, né tempi biblici per notifiche o comunicazioni.
Tutto questo non aiuterà Dario a scansare la sanzione accessoria, dato che è lui stesso ad ammettere di non aver richiesto il cambio di residenza per il libretto dell'auto né all'anagrafe né alla motorizzazione, e che perciò difficilmente sarà in grado di provare il contrario, ma non giustifica né la presunzione di colpevolezza intenzionale né l'inutile ridondanza di un sistema malfunzionante.